Rugby violento, condannata la scuola
Repubblica — 27 agosto 2008 pagina 4 sezione: GENOVA
IL RUGBY, sport caratterizzato dal contatto fisico fra i giocatori, non può essere comunque praticato da bambini. Il rischio di farsi male è sempre presente. Gli infortuni possono avere anche conseguenze gravi. Come è accaduto a Dario P., di Sampierdarena, il quale a distanza di nove anni soffre ancora dei postumi di un incidente, occorsogli quando aveva otto anni e frequentava le elementari. Cioè deficienza respiratoria, secchezza nella bocca che lo costringe a bere in continuazione, limitazione nelle sue attività quotidiane. Il tutto aggravato da una invalidità permanente del 5%, conseguenza di un violento colpo al naso infertogli da un compagno di classe durante una partita di rugby organizzata (14 maggio 1999) dagli insegnanti della scuola Gianni Rodari, in sostituzione di una lezione di educazione fisica tradizionale. I genitori del ragazzo, che a suo tempo citarono in giudizio l' istituto, saranno risarciti dei danni, in forza di una sentenza emessa in questi giorni dal giudice Claudio Viazzi, della seconda sezione del tribunale civile. A pagare sarà il ministero Istruzione Università e Ricerca Scientifica. La somma complessiva stabilita, comprendente interessi e svalutazione: 15 mila 682 euro. Una vera e propria requisitoria, quella del magistrato. Secondo il quale gli insegnanti non avrebbero adottato alcuna misura idonea a contenere la possibilità di situazioni di pericolo, in considerazione della tipologia dello sport oggetto della causa e dell' inesperienza di bambini di 3a elementare. Fra l' altro - viene evidenziato - un istruttore estraneo alla scuola non aveva nemmeno spiegato ai piccoli "atleti" un minimo di regole e neppure avvisato della pericolosità di quello sport. Gli alunni venivano anzi incitati ad attaccare, a contrastare, a essere "grintosi" e "duri". Era stata trasformata la lezione di educazione fisica in una violenta partita di rugby. Nè era stato fatto nulla per prevenire i rischi». «Per non dire che la mancata vigilanza della maestra responsabile del corso di ginnastica, costituisce una grave colpa della scuola, colpevole quindi di un preciso illecito. Occupandosi del ministero, Viazzi sottolinea a un certo punto che «l' incidente è ascrivibile a fatto e colpa della scuola e quindi del ministero, responsabile della irrazionale e colposa organizzazione della partita, che favorì e cagionò, attraverso il gesto dell' autore materiale della lesione al figlio dei ricorrenti un illecito della scuola che ai fini risarcitori va qualificato come reato di lesioni colpose». Il magistrato non manca inoltre di ricordare che l' infortunio «è stata la conseguenza di scelte gravemente colpose di coloro che dovevano organizzare la lezione e sorvegliare la scolaresca». Va comunque anche detto che scuola e ministero avevano contestato la richiesta di risarcimento, sostenendo che l' iniziativa della partita rientrava nella preparazione dei Giochi della gioventù, in accordo con altri istituti scolastici e varie federazioni sportive di settore tra cui quella del rugby. «Sta di fatto - oppone, però, il magistrato - che dall' istruttoria non è assolutamente emersa l' adozione di misure di prevenzione o di natura disciplinare, per evitare situazioni di pericolo».
Non voglio fare la vittima dicendo che il rugby viene sempre tartassato, però perchè fare l'associazione rugby=sport violento, quando il punto di base è scuola=spessopersoneincompetenti?
....c'è di che meditare....
I giornali sono sempre + vicini al rugby......
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tonione
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Re: I giornali sono sempre + vicini al rugby......
scusa fiume ma avevo già postato l'articolo, un paio di giorni fa, in allenatori-raggruppamenti minirugby...
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Re: I giornali sono sempre + vicini al rugby......
....da buona seconda linea....arrivo sempre in ritardo....tonione ha scritto:scusa fiume ma avevo già postato l'articolo, un paio di giorni fa, in allenatori-raggruppamenti minirugby...
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Re: I giornali sono sempre + vicini al rugby......
arrivi in ritado perchè sei impegnato a volare in alto!!!