Ottimo post... Mi hai convinto, questa sarebbe la vera quadratura del cerchio, ovvero la creazione di un movimento d'elite che funga da traino, ma allo stesso tempo fortemente radicata nella base del movimento...118 ha scritto:A me sembra che si faccia tanto rumore per nulla soprattutto per quel che riguarda il destino dei club.
Premetto che se la Fir decidesse di creare uno o due superclub, questi non preleverebbo piu di 60-70 giocatori dall'attuale super 10. Il che voul dire al massimo 6 giocatori per club. Avendo conosciuto abbastanza bene la realtá irlandese, sudafricana e un po quella gallese negli utlimi nni avend vissuto li, la prima cosa che posso affermare é il fatto che dietro a ogni "provincia" o "selezione" rimangono attivi i clubs, e ovunque c'e un campionato attivo a livello nazionale. In irlanda ci sono 3 divisioni nazionali (AIB league) ingalles c'é la national wales league (ASDA lueague) e in sudafrica non solo c'é lla currie cup, ma anche la vodacom cup e poi tutti i vari campionati a regione (troppo grande per muoversi).
Inoltre Ie selezioni hanno influenza su tutto il territorio, in quanto possono prelevare in continuazione giocatori dai vari club, spesso i giocatori sono sottocontratto anche con i club zonali, ossia O'gara gioca sia per munster che per cork constitution. stringer gioca per munster e shannon rugby, cosí come o'connel. QUando O'conell fu fuori per infortunio anni addietro, prima di rientare in celtic league gioco 6 partite con il shannon (in quello che sarebbe l'equivalente al super10 italiano ossia l'aib 1).
Le selezioni pagano lo stipendio al giocatore e danno un indennizzo al club se dovessero prelevarne un altro. (Frank Murphy 4 anni fa passo dall'UCC al munster, perche stringer era rotto. Munster selezione regionale chiede al club il giocatore, come previsto da CL). Stessa cosa succede in galles, dove gli Osperys prendono i giocatori di neath a swansea (prima divisione).
In Sudafrica i giocatori non slezionati durante il super14, passano alle sqadre di vodacom cup. Se non convocati nemmeno li hanno il permesso di giocare con il club al quale sono affiliati (durban collegains per esempio).
Cosa serve tutto cio?
1)se si creano i normali rapporti che regolano le relazioni selezioni (pagate da federazione e sponsor) con i club (privati), non si deve distruggere il campionato di super 10, anzi si da uno stimolo grosso alla crescita. (a patto che si creino le relazioni tra club,fir, selezioni)
2) i vari campionati (AIB,VODACOM CUP, ASDA league) continuano ad attirare spettatori, televisioni e sponsor. Provate ad andare a vedere Shannono v Gallyowen, Lansdwone v St. MARys College, WIldebeest v Griquas..etc etc
In pratcia il massimo campionato nazionale continua ad esistere ed attrae la gente che magari non riesce ad anadre a limerick,cork,dublino,capetown,swansea tutti i weekend.
Io sono convinto che se la cosa si facesse con un minimo di testa non danneggerebbe i club, anzi, e non danneggerebbe il movimento.
Nasce il superclub federale?
Moderatore: Emy77
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Re: Nasce il superclub federale?
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Re: Nasce il superclub federale?
anche questo e' un punto estremamente interessante. troppa gente parla di quantita' a discapito della qualita'... il numero di praticanti in se' e per se' conta poco se poi non si e' in grado di svilupparli! e' stata citato diverse volte il dato che abbiamo piu' praticanti in italia che in galles, ma chi si sognerebbe di scommettere su un nostro sorpasso a loro discapito nel futuro prossimo?tonione ha scritto:va be ma vi rendete conto che ad un torneo di minirugby partecipano dai 1000 ai tremila bambini o ragazzini dai sei ai quattordici anni? supposto che in Italia ci siano circa cinquemila regbisti in erba, credete che siano pochi? no. non sono pochi. anzi. per la capacità che la federazione può disporre, in modo più o meno responsabile, sono forse anche troppi.
mi sembra che sia stata aperta una discussione sulla capacità di allenare, in senso specifico, articolato, complesso. capacità che a livello nazionale manca. perchè la struttura federale mobile ed immobile non è ancora adeguata ai cinquemila bambini che le società tutte, ergo omni hanimus formandi, etciù che la verosimile dotta citazione è ignorante, sono in grado di mettere in campo ogni anno.
guardiamo al calcio negli USA: e' lo sport piu' praticato di tutti nelle scuole elementari e medie, ma poi dove va? da nessuna parte perche' non c'e' la capacita' di catturare e sviluppare tutto quel potenziale di base...
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stefanot
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Re: Nasce il superclub federale?
Diciamo che in italia i problemi principali veri che ostacolano la crescita del movimento sono 2: l'allenamento dei giocatori e la creazione di un gioco di squadra articolato e non il numero di giocatori.
Abbiamo si' piu' tesserati del Galles, e' vero che l'anno scorso le abbiamo prese di santa ragione ma e' anche vero che 2 anni fa abbiamo vinto contro di loro e l'anno prima ancora abbiamo pareggiato al Millennium. Loro i giocatori forti li hanno sempre avuti e continuano a sfornarne anche se hanno meno tesserati di noi, il loro problema e' trovare un gioco che ne valorizzi le qualita' ma quando l'hanno trovato hanno vinto a mani basse il 6 nazioni.
Noi non riusciamo ne' a sfornare grandi giocatori (intendo come 3/4) ne' tantomeno abbiamo mai avuto un gioco di squadra.
Anche la tanto bistrattata Scozia su cui facciamo sempre la corsa per evitare il cucchiaio di legno e' vero che non ha selezioni in grado di vincere la Magners o le coppe europee, e' vero che ha una nazionale che non puo' vincere il 6 nazioni, ma ci ha sbattuto fuori dall'ultima coppa del mondo e ha battuto l'Inghilterra nell'ultimo 6 nazioni, cosa che noi ci sogniamo.
Con tutto questo cosa voglio dire? Che per avere un futuro e' necessario allenare meglio i giocatori per aumentarne la qualita', giocare in un campionato di miglior livello (leggi Magners League) per acquisire una mentalita' vincente e migliorare, e avere finalmente un gioco di squadra, basta puntare sempre e solo nella mischia!!!
Abbiamo si' piu' tesserati del Galles, e' vero che l'anno scorso le abbiamo prese di santa ragione ma e' anche vero che 2 anni fa abbiamo vinto contro di loro e l'anno prima ancora abbiamo pareggiato al Millennium. Loro i giocatori forti li hanno sempre avuti e continuano a sfornarne anche se hanno meno tesserati di noi, il loro problema e' trovare un gioco che ne valorizzi le qualita' ma quando l'hanno trovato hanno vinto a mani basse il 6 nazioni.
Noi non riusciamo ne' a sfornare grandi giocatori (intendo come 3/4) ne' tantomeno abbiamo mai avuto un gioco di squadra.
Anche la tanto bistrattata Scozia su cui facciamo sempre la corsa per evitare il cucchiaio di legno e' vero che non ha selezioni in grado di vincere la Magners o le coppe europee, e' vero che ha una nazionale che non puo' vincere il 6 nazioni, ma ci ha sbattuto fuori dall'ultima coppa del mondo e ha battuto l'Inghilterra nell'ultimo 6 nazioni, cosa che noi ci sogniamo.
Con tutto questo cosa voglio dire? Che per avere un futuro e' necessario allenare meglio i giocatori per aumentarne la qualita', giocare in un campionato di miglior livello (leggi Magners League) per acquisire una mentalita' vincente e migliorare, e avere finalmente un gioco di squadra, basta puntare sempre e solo nella mischia!!!
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pulici
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Re: Nasce il superclub federale?
piu' leggo 'ste cose e piu' penso che i club siano in cerca di assistenzialismo dallo stato... che si diano una mossa e si tirino su le braghe da soli che c'entra le fir con il potenziamento delle loro squadre...
i club di basket pallavolo e calcio non ricevono soldoni dalle loro leghe per comprare i giocatori forti ma investono, creano un prodotto decente e lo vendono.
qui semnbra che aspettino una "Cassa del Mezzogiorno" per rendere competitive le squadre bah
i club di basket pallavolo e calcio non ricevono soldoni dalle loro leghe per comprare i giocatori forti ma investono, creano un prodotto decente e lo vendono.
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ItalianRugbyFriends
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Re: Nasce il superclub federale?
superclub, finanziamento alle società, celtic league, super 12. Mamma mia quante stronzate che si raccontano nelle stanze dei bottoni della palla ovale italiana. E, adesso, vogliono farci credere che in due settimane giungeranno a una soluzione condivisa! Condivido il pensiero di pulici e, come ho scritto oggi sul mio blog, mi chiedo: "Ma trattenere gli italiani in Italia farebbe crescere il Super 10 e renderlo più appetibile? E, soprattutto, un giovane con prospettive di crescita, a parità di stipendio, starebbe a giocare in Italia o non vorrebbe, comunque, fare un'esperienza formativa all'estero?"
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cumonfeelthenoize
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Re: Nasce il superclub federale?
Sono sempre stato contraio alle franchigie perchè avrebbero denudato il rugby italiano di base. Ma la soluzione prospetta della selezioene federale mi piace.
E a converncermi definitivamente, indipendentemente da dove sarà la sede, TO, PD, Canicatti o Roma è stata la riflessione di Francesco Constantino su La meta di sta settimana.
la sintetizzo: premeso che la LIRE voleva 4 selezioni, gestite dai club con i soldi federali (che non c'erano), in modo da socializzare le spese , e privatizzare gli utili (cosa che i proprietari della società Austostrade sanno fare bene) . Poi sono diventate due. ma la FIR ha detto chiaro: va bene , ma se metto i soldi comando io, se no niente.
Adesso la FIR fa una proposta: una supersquadra federale professionale che raccolga (pagandoli bene) i giocatori dalle squadre del campionato. Le squadre così avranno tutto l'interesse a far crescere i giovani (e non avranno più la scusa di riempirsi di neozleandesi, sudafricani di terza scelta, visto che quelli di prima giocano in premier o TOp 14, quelli di seconda a casa loro).
Giovani che ci sono e che devono aver l'occasione di emergere e non languire nelle squadre cadette in A2 .
Le squadre migliori avraanno un vivaio rivalutato, più pubblico statene certi e il campionato un corso regolare, visto che ci saranno solo due pause a Novembre e, forse per il Sei Nazioni.
Io aggiungo:
Se in Argentina il rugby non muore, ma prospera anche in casa, senza sovvenzioni pubbliche, senza stadi regalati dalle amministrazioni comunali, senza i giocatori migliori che se ne vanno all'estero, senza stranieri. E parliamo della 4 squadra nel Ranking Mondiale e che badate bene al completo non ha afatto sfigurato a Novembre.
Il bello è che possiamo provarci. proviamo due anni con questa struttura. Senza 20 stranieri per squadra, un campionato sempirofessionale ben appoggiato e una selezione di Elite.
Se non dovesse funzionare se non dovesse portre i risultati sperati, si apporteranno le correzioni.
Siamo stati anche troppo fermi. E rischiamo di fare la fine dell'asino di Buridano, che morì di fame per non decidersi da quale mucchio di fieno cominciare a mangiare.
E a converncermi definitivamente, indipendentemente da dove sarà la sede, TO, PD, Canicatti o Roma è stata la riflessione di Francesco Constantino su La meta di sta settimana.
la sintetizzo: premeso che la LIRE voleva 4 selezioni, gestite dai club con i soldi federali (che non c'erano), in modo da socializzare le spese , e privatizzare gli utili (cosa che i proprietari della società Austostrade sanno fare bene) . Poi sono diventate due. ma la FIR ha detto chiaro: va bene , ma se metto i soldi comando io, se no niente.
Adesso la FIR fa una proposta: una supersquadra federale professionale che raccolga (pagandoli bene) i giocatori dalle squadre del campionato. Le squadre così avranno tutto l'interesse a far crescere i giovani (e non avranno più la scusa di riempirsi di neozleandesi, sudafricani di terza scelta, visto che quelli di prima giocano in premier o TOp 14, quelli di seconda a casa loro).
Giovani che ci sono e che devono aver l'occasione di emergere e non languire nelle squadre cadette in A2 .
Le squadre migliori avraanno un vivaio rivalutato, più pubblico statene certi e il campionato un corso regolare, visto che ci saranno solo due pause a Novembre e, forse per il Sei Nazioni.
Io aggiungo:
Se in Argentina il rugby non muore, ma prospera anche in casa, senza sovvenzioni pubbliche, senza stadi regalati dalle amministrazioni comunali, senza i giocatori migliori che se ne vanno all'estero, senza stranieri. E parliamo della 4 squadra nel Ranking Mondiale e che badate bene al completo non ha afatto sfigurato a Novembre.
Il bello è che possiamo provarci. proviamo due anni con questa struttura. Senza 20 stranieri per squadra, un campionato sempirofessionale ben appoggiato e una selezione di Elite.
Se non dovesse funzionare se non dovesse portre i risultati sperati, si apporteranno le correzioni.
Siamo stati anche troppo fermi. E rischiamo di fare la fine dell'asino di Buridano, che morì di fame per non decidersi da quale mucchio di fieno cominciare a mangiare.
L'Haka è ormai un fenomeno commerciale degno del Wrestling.. fatto per fare un becero spettacolo. Altro che tradizione. peggio ancora la "en kapa cio il pongo" (firma inserita su suggerimento di Pakeha_70)
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rugbyandroll
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Re: Nasce il superclub federale?
Proviamo???????????????cumonfeelthenoize ha scritto:Sono sempre stato contraio alle franchigie perchè avrebbero denudato il rugby italiano di base. Ma la soluzione prospetta della selezioene federale mi piace.
E a converncermi definitivamente, indipendentemente da dove sarà la sede, TO, PD, Canicatti o Roma è stata la riflessione di Francesco Constantino su La meta di sta settimana.
la sintetizzo: premeso che la LIRE voleva 4 selezioni, gestite dai club con i soldi federali (che non c'erano), in modo da socializzare le spese , e privatizzare gli utili (cosa che i proprietari della società Austostrade sanno fare bene) . Poi sono diventate due. ma la FIR ha detto chiaro: va bene , ma se metto i soldi comando io, se no niente.
Adesso la FIR fa una proposta: una supersquadra federale professionale che raccolga (pagandoli bene) i giocatori dalle squadre del campionato. Le squadre così avranno tutto l'interesse a far crescere i giovani (e non avranno più la scusa di riempirsi di neozleandesi, sudafricani di terza scelta, visto che quelli di prima giocano in premier o TOp 14, quelli di seconda a casa loro).
Giovani che ci sono e che devono aver l'occasione di emergere e non languire nelle squadre cadette in A2 .
Le squadre migliori avraanno un vivaio rivalutato, più pubblico statene certi e il campionato un corso regolare, visto che ci saranno solo due pause a Novembre e, forse per il Sei Nazioni.
Io aggiungo:
Se in Argentina il rugby non muore, ma prospera anche in casa, senza sovvenzioni pubbliche, senza stadi regalati dalle amministrazioni comunali, senza i giocatori migliori che se ne vanno all'estero, senza stranieri. E parliamo della 4 squadra nel Ranking Mondiale e che badate bene al completo non ha afatto sfigurato a Novembre.
Il bello è che possiamo provarci. proviamo due anni con questa struttura. Senza 20 stranieri per squadra, un campionato sempirofessionale ben appoggiato e una selezione di Elite.
Se non dovesse funzionare se non dovesse portre i risultati sperati, si apporteranno le correzioni.
Siamo stati anche troppo fermi. E rischiamo di fare la fine dell'asino di Buridano, che morì di fame per non decidersi da quale mucchio di fieno cominciare a mangiare.
Se non funziona si apporteranno modifiche?????????????????
Bello il tuo intervento,da dove emerge che non hai mai gestito una società,sportiva e non,dove si pianifica,si fanno investimenti!!!!!!!!
Se ti obbligano a cambiare,quello che hai fatto o che stai facendo va a putt...,non solo,partendo con un programma(di PROVA?!)di due anni cosa progetti? Cosa vendi agli sponsor? Per poi magari,se non funziona cambiare ancora???
Probabilmente non hai mai nemmeno calcato un campo da rugby,e magari non ti sei manco fatto un paio di trasferte in giro per vedere come funziona realmente!!!
Rispetto comunque la tua idea,tutti possono,giustamente,dire la loro,l'importante è che chi decida abbia i "requisiti" per farlo!!!
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cumonfeelthenoize
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Re: Nasce il superclub federale?
Io credo che la FIR abbia i requisiti per farlo.rugbyandroll ha scritto: Proviamo???????????????
Se non funziona si apporteranno modifiche?????????????????
Bello il tuo intervento,da dove emerge che non hai mai gestito una società,sportiva e non,dove si pianifica,si fanno investimenti!!!!!!!!
Se ti obbligano a cambiare,quello che hai fatto o che stai facendo va a putt...,non solo,partendo con un programma(di PROVA?!)di due anni cosa progetti? Cosa vendi agli sponsor? Per poi magari,se non funziona cambiare ancora???
Probabilmente non hai mai nemmeno calcato un campo da rugby,e magari non ti sei manco fatto un paio di trasferte in giro per vedere come funziona realmente!!!
Rispetto comunque la tua idea,tutti possono,giustamente,dire la loro,l'importante è che chi decida abbia i "requisiti" per farlo!!!
Di temp per programmarsi alle squadre del super 10 ne sono stati dati ben 8.... ma il pubblico sale solo nelle veline della LIRE e il salto di qualità non c'è stato.
Certo callora continuiamo così con un progrmma scadente ma ben definito. Non ho mai gestito una squadra di rugby ma di altro sport sì e so cosa vuole dire. Intanto è certo che il modello Italiano di oggi non ha funzionato o ha funzionato mediocremente. Certamente a chi sta in questa mediocrità le cose vanno bene così.
Intanto le prestazioni in Europa pur altalenanti sono imbarazzanti e solo a prezzo di riempirci di starnieri e statene certi che fra 5-10 avremo nuovamente (sottolineo nuoavmente) dissopato questo patriminio di nuovi tesserati.
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cumonfeelthenoize
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Re: Nasce il superclub federale?
Ti aggungo anche una cosa.
Con la crisi in corso: quanti sponsor si confermerano il prossimo anno ? Quanti se ne andranno ?
Io sono convinto che il prossimo anno o si frenano le spese e si torna puntare sui giocatori italiani o solo una o due squadre saranno al via del campionato con una squadra decente. magari benetton (tanto lui è nel consiglio di amministarzione di mediobanca) ma gli altri ?
MPS non se la sta pasando bene (al di la delle ridocole scuse per rirtirare al squadra dall'A2 e togliere l'unica possibilità di giocare ai giocatorid el suo vivaio).
Fossi al posto di Dondi lascerei passare un paio di mesi e poi vedrai che saranno i club a chiedere soluzioni Low cost per il Super 10 .
la CIG o peggio la disocuppazione non ci sarà solo per noi metalmeccanici o nel commercio
Con la crisi in corso: quanti sponsor si confermerano il prossimo anno ? Quanti se ne andranno ?
Io sono convinto che il prossimo anno o si frenano le spese e si torna puntare sui giocatori italiani o solo una o due squadre saranno al via del campionato con una squadra decente. magari benetton (tanto lui è nel consiglio di amministarzione di mediobanca) ma gli altri ?
MPS non se la sta pasando bene (al di la delle ridocole scuse per rirtirare al squadra dall'A2 e togliere l'unica possibilità di giocare ai giocatorid el suo vivaio).
Fossi al posto di Dondi lascerei passare un paio di mesi e poi vedrai che saranno i club a chiedere soluzioni Low cost per il Super 10 .
la CIG o peggio la disocuppazione non ci sarà solo per noi metalmeccanici o nel commercio
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mondorossoblu
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Re: Nasce il superclub federale?
Primo: il campionato italiano fa pena. Non solo è difficile seguire partite che offrono ben pochi spunti di qualità, ma è troppo frammentato, tra coppe europee, test e sei nazioni (18 partite in 8 mesi, quando invece il calcio, la pallavolo, la pallacanestro giocano come minimo tutte le settimane). Inoltre, un massimo torneo nazionale a 10 squadre ce l'ha solo la Spagna, oltre a noi.
Secondo: Inghilterra e Francia non hanno superclub. Ci sono in Irlanda, dove è bastato prendere le formazioni provinciali, in Galles, già fortemente ancorato a zone ben precise del Paese, e in Scozia, che fra i tre "celtici" aveva (e ha) un rugby molto più "all'italiana", con grandi rivalità campanilistiche. E difatti le franchigie non riescono a decollare in Scozia. Cosa che rischia di capitare anche in Italia. Perchè mai un tifoso del Rovigo dovrebbe appassionarsi e preferire un superclub di Torino, Milano, Roma, Napoli, o peggio di Venezia, Verona, Padova, Treviso?
Il rugby da noi è da decenni fondato su piccole realtà locali. Non Torino, ma Rovigo, Parma, e così via. Simile a quanto accadde in Francia. Il modello nostro non deve essere la Celtic League (ma scusate, perchè mai una squadra italiana dovrebbe giocare in un torneo gallese-irlandese-scozzese? Una squadra finta fatta giocare artificosamente in un torneo artificiale?), ma qualcosa che si adatti alla nostra realtà. Il rugby italiano è quello che è, e mentre in altri Paesi le franchigie sono state la naturale evoluzione di organizzazioni che non prevedevano nemmeno veri tornei nazionali per club, da noi non si può adottare una rivoluzione contro quella che, nel bene e nel male, è storia.
E comunque, se proprio volete saperlo, il principale problema del rugby italiano, secondo me, è la scarsa capacità dirigenziale delle società. Noi abbiamo grandi e gloriose realtà locali, perennemente senza soldi, senza sponsor, in difficoltà con le trasferte (quanti hanno esultato nel vedere sparire dal super 10 Catania e L'Aquila?). Perchè Treviso ha dominato gli ultimi 15 anni di campionato? Perchè lì i bravi giocatori nascono come funghi?
Secondo: Inghilterra e Francia non hanno superclub. Ci sono in Irlanda, dove è bastato prendere le formazioni provinciali, in Galles, già fortemente ancorato a zone ben precise del Paese, e in Scozia, che fra i tre "celtici" aveva (e ha) un rugby molto più "all'italiana", con grandi rivalità campanilistiche. E difatti le franchigie non riescono a decollare in Scozia. Cosa che rischia di capitare anche in Italia. Perchè mai un tifoso del Rovigo dovrebbe appassionarsi e preferire un superclub di Torino, Milano, Roma, Napoli, o peggio di Venezia, Verona, Padova, Treviso?
Il rugby da noi è da decenni fondato su piccole realtà locali. Non Torino, ma Rovigo, Parma, e così via. Simile a quanto accadde in Francia. Il modello nostro non deve essere la Celtic League (ma scusate, perchè mai una squadra italiana dovrebbe giocare in un torneo gallese-irlandese-scozzese? Una squadra finta fatta giocare artificosamente in un torneo artificiale?), ma qualcosa che si adatti alla nostra realtà. Il rugby italiano è quello che è, e mentre in altri Paesi le franchigie sono state la naturale evoluzione di organizzazioni che non prevedevano nemmeno veri tornei nazionali per club, da noi non si può adottare una rivoluzione contro quella che, nel bene e nel male, è storia.
E comunque, se proprio volete saperlo, il principale problema del rugby italiano, secondo me, è la scarsa capacità dirigenziale delle società. Noi abbiamo grandi e gloriose realtà locali, perennemente senza soldi, senza sponsor, in difficoltà con le trasferte (quanti hanno esultato nel vedere sparire dal super 10 Catania e L'Aquila?). Perchè Treviso ha dominato gli ultimi 15 anni di campionato? Perchè lì i bravi giocatori nascono come funghi?
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cumonfeelthenoize
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Re: Nasce il superclub federale?
A TV hanno gli sghei...mica i dirigenyti.mondorossoblu ha scritto:Primo: il campionato italiano fa pena. Non solo è difficile seguire partite che offrono ben pochi spunti di qualità, ma è troppo frammentato, tra coppe europee, test e sei nazioni (18 partite in 8 mesi, quando invece il calcio, la pallavolo, la pallacanestro giocano come minimo tutte le settimane). Inoltre, un massimo torneo nazionale a 10 squadre ce l'ha solo la Spagna, oltre a noi.
Secondo: Inghilterra e Francia non hanno superclub. Ci sono in Irlanda, dove è bastato prendere le formazioni provinciali, in Galles, già fortemente ancorato a zone ben precise del Paese, e in Scozia, che fra i tre "celtici" aveva (e ha) un rugby molto più "all'italiana", con grandi rivalità campanilistiche. E difatti le franchigie non riescono a decollare in Scozia. Cosa che rischia di capitare anche in Italia. Perchè mai un tifoso del Rovigo dovrebbe appassionarsi e preferire un superclub di Torino, Milano, Roma, Napoli, o peggio di Venezia, Verona, Padova, Treviso?
Il rugby da noi è da decenni fondato su piccole realtà locali. Non Torino, ma Rovigo, Parma, e così via. Simile a quanto accadde in Francia. Il modello nostro non deve essere la Celtic League (ma scusate, perchè mai una squadra italiana dovrebbe giocare in un torneo gallese-irlandese-scozzese? Una squadra finta fatta giocare artificosamente in un torneo artificiale?), ma qualcosa che si adatti alla nostra realtà. Il rugby italiano è quello che è, e mentre in altri Paesi le franchigie sono state la naturale evoluzione di organizzazioni che non prevedevano nemmeno veri tornei nazionali per club, da noi non si può adottare una rivoluzione contro quella che, nel bene e nel male, è storia.
E comunque, se proprio volete saperlo, il principale problema del rugby italiano, secondo me, è la scarsa capacità dirigenziale delle società. Noi abbiamo grandi e gloriose realtà locali, perennemente senza soldi, senza sponsor, in difficoltà con le trasferte (quanti hanno esultato nel vedere sparire dal super 10 Catania e L'Aquila?). Perchè Treviso ha dominato gli ultimi 15 anni di campionato? Perchè lì i bravi giocatori nascono come funghi?
Iocredo cheuna selezione nazionale chiamata "Azzurri" avrebe un largo seguito anche televisivo. Come squadra Italiana, ne avrebbe anche più delle due franchigie.
Il campionato deve rimanere senza tutti gli stranieri di oggi e fortemente radicato nel territorio.
L'Haka è ormai un fenomeno commerciale degno del Wrestling.. fatto per fare un becero spettacolo. Altro che tradizione. peggio ancora la "en kapa cio il pongo" (firma inserita su suggerimento di Pakeha_70)
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porcorosso
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Re: Nasce il superclub federale?
Oggi sul Tempo, a firma Alessandro Fusco, si scrive:
La Celtic League apre le porte agli italiani
Chi ama vestirsi di alibi per contrastare la rivoluzione del rugby italiano rischia di rimanere nudo. La Celtic League, torneo cui partecipano le selezioni irlandesi, gallesi e scozzesi, ha aperto alla partecipazione di analoghe squadre italiane.
«C'è la volontà di esaminare l'ingresso dell'Italia con le conseguenti implicazioni tecniche ed economiche - ha detto al sito della BBC il direttore generale David Jordan - ma aspettiamo una proposta concreta da parte della Federazione Italiana Rugby».
Perfino i gallesi, per bocca del direttore generale della federazione Roger Lewis, hanno dato il loro assenso. Ora, una volta di più, la palla passa a Giancarlo Dondi. Domani a Bologna il numero uno FIR incontrerà i presidenti del Super10 per discutere una proposta che verrà votata dal Consiglio Federale il prossimo 20 dicembre.
Le società procedono in ordine sparso, ognuna persa dietro interessi particolari. Le ultime voci danno per certa una condivisione di vedute tra i presidenti di Rugby Roma e Capitolina, l'unione potrebbe fare la forza.
Qui la fonte:
http://iltempo.ilsole24ore.com/sport/20 ... iani.shtml
Qui invece l'articolo BBC
http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/rugby_union/7766990.stm
Saluti PR
La Celtic League apre le porte agli italiani
Chi ama vestirsi di alibi per contrastare la rivoluzione del rugby italiano rischia di rimanere nudo. La Celtic League, torneo cui partecipano le selezioni irlandesi, gallesi e scozzesi, ha aperto alla partecipazione di analoghe squadre italiane.
«C'è la volontà di esaminare l'ingresso dell'Italia con le conseguenti implicazioni tecniche ed economiche - ha detto al sito della BBC il direttore generale David Jordan - ma aspettiamo una proposta concreta da parte della Federazione Italiana Rugby».
Perfino i gallesi, per bocca del direttore generale della federazione Roger Lewis, hanno dato il loro assenso. Ora, una volta di più, la palla passa a Giancarlo Dondi. Domani a Bologna il numero uno FIR incontrerà i presidenti del Super10 per discutere una proposta che verrà votata dal Consiglio Federale il prossimo 20 dicembre.
Le società procedono in ordine sparso, ognuna persa dietro interessi particolari. Le ultime voci danno per certa una condivisione di vedute tra i presidenti di Rugby Roma e Capitolina, l'unione potrebbe fare la forza.
Qui la fonte:
http://iltempo.ilsole24ore.com/sport/20 ... iani.shtml
Qui invece l'articolo BBC
http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/rugby_union/7766990.stm
Saluti PR
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Re: Nasce il superclub federale?
Questi, invece, sono i commenti celtici dei lettori dell'articolo:
http://www.bbc.co.uk/dna/606/F12013725? ... 01&show=50
Saluti PR
http://www.bbc.co.uk/dna/606/F12013725? ... 01&show=50
Saluti PR
Porcorosso - Mediano da Salotto
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Giangian
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Re: Nasce il superclub federale?
dal Gazzettino di oggi:
«La Fir deve dire dove vuole andare. Deve fare una proposta ...
«La Fir deve dire dove vuole andare. Deve fare una proposta concreta di riforma della stagione e del movimento italiano. Noi club la valuteremo e diremo la nostra di conseguenza, solo dopo aver sentito e analizzato il progetto federale, che al momento nessuno ha capito quale sia».
I presidenti dei quattro club veneti sono sulla stessa linea. Sfumatura più, sfumatura meno, questa è la sostanza di quanto si aspettano dall'incontro di mercoledì alle 10 a Bologna fra il presidente federale Giancarlo Dondi e i numeri uno del Groupama Super 10. Incontro di concertazione dal quale dovrebbe prendere le mosse la rivoluzione del rugby italiano, fatta per dare più competitività alla Nazionale. Una svolta resa più urgente dopo i tre ko nei test autunnali. Al summit l'esecutivo dei sei club rimasti in lega hanno chiesto partecipi anche il presidente della Lire Sandro Manzoni, che ne era stato escluso. Il secondo passaggio dopo il vertice dei presidenti sarà, sempre a Bologna, il consiglio federale del 19 dicembre. Dove dovrebbero essere prese le decisioni.
Selezioni, superclub, soldi alle società per trattenere in Italia gli azzurri che vogliono andare all'estero, riforma del campionato, partecipazione alle Coppe diversa da oggi, Celtic League, sistema misto (selezioni più campionato), o altro? Nessuna ricetta è preclusa secondo i club. Basta che Dondi, il lider maximo legittimato a indicare la strada da percorrere con il suo 97\% di voti alle ultime elezioni, dica cosa intende fare. Lo metta sul piatto. Lo illustri con un progetto concreto. E non il contrario, ovvero che siano i club a fare le proposte. Tutti i quattro presidenti veneti si aspettano questo mercoledì. Vediamo uno a uno in che termini.
TOMMASO PIPITONE (Casinò di Venezia)«Sarebbe importante sapere cosa si vuole fare del rugby di vertice, senza ombre e ambiguità. Il ruolo propositivo ce l'ha la Fir. Io e i colleghi andremo a Bologna per ascoltare, torneremo a casa con la proposta, ci faremo una riflessione sopra e solo dopo saremo in grado di rispondere. Sulle selezioni non si è ancora capito come le vogliono fare e come intendono farle funzionare. Personalmente, poi, Dondi mi ha assicurato in ben due occasione che non nasceranno. Sulla Celtic League idem. Ci andiamo solo con gli italiani? Non ci sono i numeri, nemmeno la Nazionale riesce ad averli tutti in squadra. Ci andiamo anche con gli stranieri? Non sono d'accordo che la Fir li paghi. Anche sull'idea di un campionato a 12 squadre sono scettico. Aspettiamo di vedere quali saranno le proposte».
FULVIO LORIGIOLA (Carrera Padova)«È la Fir che ci deve dire dove intende andare. Spero si arrivi a Bologna con una proposta ufficiale, fino ad oggi mai presentata, su cui confrontarci. Trovo giusto che tutto questo venga discusso con la componente più oberata finanziariamente del movimento, le società del Super 10. Da parte del Petrarca non c'è nessuna preclusione, nemmeno sull'ipotesi delle selezioni. Ma al momento sul piatto non abbiamo ancora un progetto. L'unica cosa che mi sembra certa è che non si può stare fermi, qualcosa va fatto. Vedremo cos'ha elaborato la federazione .
SUSANNA VECCHI (FemiCz Rovigo)Andiamo per capire cosa vuole realmente fare la Fir. Per capire quali paletti pone sul percorso da compiere insieme. Da parte nostra possiamo riteniamo prioritaria la valorizzazione del campionato e dei giovani. In Italia il Super 10 non è a livello dei tornei inglese e francese, ma può crescere. Se ammazziamo il campionato ammazziamo anche la Nazionale nel medio-lungo periodo, invece di farla crescere. E penalizziamo le singole piazze, l'attaccamento del pubblico, il reclutamento. I giovani talenti perché crescano vanni fatti giocare in prima squadra. Rovigo quest'anno ha già deciso di farlo, investendo sull'acquisto dei loro cartellini, e lo farà inserendone anche l'anno prossimo. Ci auguriamo che le proposte della federazione vadano in tale direzione».
AMERINO ZATTA (Benetton Treviso)«Da alcuni anni abbiamo chiesto di conoscere il programma globale nel quale vengono inserite le attività della Nazionale, delle partecipazioni europee e dei campionati. Abbiamo auspicato e sollecitato la convocazione degli stati generali del rugby, che coinvolgesse la partecipazione di addetti ai lavori (tecnici, arbitri, giocatori, agenti, dirigenti) e giornalisti specializzati, ritenendo fosse il modo migliore per riunire l'intero movimento attorno alle problematiche, alle idee, alle soluzioni. Nelle sedi opportune il Benetton ha sempre auspicato che gli organi della Fir indicassero, con chiarezza e in modo definitivo, la direzione da prendere, in modo da permettere a ogni singolo club di partecipare al movimento, dopo aver valutato le indicazioni federali, secondo le proprie competenze, aspirazioni e possibilità economiche. Come sempre, perciò, ci atterremo alle decisioni federali e decideremo della nostra attività futura di conseguenza.
Ivan Malfatto
«La Fir deve dire dove vuole andare. Deve fare una proposta ...
«La Fir deve dire dove vuole andare. Deve fare una proposta concreta di riforma della stagione e del movimento italiano. Noi club la valuteremo e diremo la nostra di conseguenza, solo dopo aver sentito e analizzato il progetto federale, che al momento nessuno ha capito quale sia».
I presidenti dei quattro club veneti sono sulla stessa linea. Sfumatura più, sfumatura meno, questa è la sostanza di quanto si aspettano dall'incontro di mercoledì alle 10 a Bologna fra il presidente federale Giancarlo Dondi e i numeri uno del Groupama Super 10. Incontro di concertazione dal quale dovrebbe prendere le mosse la rivoluzione del rugby italiano, fatta per dare più competitività alla Nazionale. Una svolta resa più urgente dopo i tre ko nei test autunnali. Al summit l'esecutivo dei sei club rimasti in lega hanno chiesto partecipi anche il presidente della Lire Sandro Manzoni, che ne era stato escluso. Il secondo passaggio dopo il vertice dei presidenti sarà, sempre a Bologna, il consiglio federale del 19 dicembre. Dove dovrebbero essere prese le decisioni.
Selezioni, superclub, soldi alle società per trattenere in Italia gli azzurri che vogliono andare all'estero, riforma del campionato, partecipazione alle Coppe diversa da oggi, Celtic League, sistema misto (selezioni più campionato), o altro? Nessuna ricetta è preclusa secondo i club. Basta che Dondi, il lider maximo legittimato a indicare la strada da percorrere con il suo 97\% di voti alle ultime elezioni, dica cosa intende fare. Lo metta sul piatto. Lo illustri con un progetto concreto. E non il contrario, ovvero che siano i club a fare le proposte. Tutti i quattro presidenti veneti si aspettano questo mercoledì. Vediamo uno a uno in che termini.
TOMMASO PIPITONE (Casinò di Venezia)«Sarebbe importante sapere cosa si vuole fare del rugby di vertice, senza ombre e ambiguità. Il ruolo propositivo ce l'ha la Fir. Io e i colleghi andremo a Bologna per ascoltare, torneremo a casa con la proposta, ci faremo una riflessione sopra e solo dopo saremo in grado di rispondere. Sulle selezioni non si è ancora capito come le vogliono fare e come intendono farle funzionare. Personalmente, poi, Dondi mi ha assicurato in ben due occasione che non nasceranno. Sulla Celtic League idem. Ci andiamo solo con gli italiani? Non ci sono i numeri, nemmeno la Nazionale riesce ad averli tutti in squadra. Ci andiamo anche con gli stranieri? Non sono d'accordo che la Fir li paghi. Anche sull'idea di un campionato a 12 squadre sono scettico. Aspettiamo di vedere quali saranno le proposte».
FULVIO LORIGIOLA (Carrera Padova)«È la Fir che ci deve dire dove intende andare. Spero si arrivi a Bologna con una proposta ufficiale, fino ad oggi mai presentata, su cui confrontarci. Trovo giusto che tutto questo venga discusso con la componente più oberata finanziariamente del movimento, le società del Super 10. Da parte del Petrarca non c'è nessuna preclusione, nemmeno sull'ipotesi delle selezioni. Ma al momento sul piatto non abbiamo ancora un progetto. L'unica cosa che mi sembra certa è che non si può stare fermi, qualcosa va fatto. Vedremo cos'ha elaborato la federazione .
SUSANNA VECCHI (FemiCz Rovigo)Andiamo per capire cosa vuole realmente fare la Fir. Per capire quali paletti pone sul percorso da compiere insieme. Da parte nostra possiamo riteniamo prioritaria la valorizzazione del campionato e dei giovani. In Italia il Super 10 non è a livello dei tornei inglese e francese, ma può crescere. Se ammazziamo il campionato ammazziamo anche la Nazionale nel medio-lungo periodo, invece di farla crescere. E penalizziamo le singole piazze, l'attaccamento del pubblico, il reclutamento. I giovani talenti perché crescano vanni fatti giocare in prima squadra. Rovigo quest'anno ha già deciso di farlo, investendo sull'acquisto dei loro cartellini, e lo farà inserendone anche l'anno prossimo. Ci auguriamo che le proposte della federazione vadano in tale direzione».
AMERINO ZATTA (Benetton Treviso)«Da alcuni anni abbiamo chiesto di conoscere il programma globale nel quale vengono inserite le attività della Nazionale, delle partecipazioni europee e dei campionati. Abbiamo auspicato e sollecitato la convocazione degli stati generali del rugby, che coinvolgesse la partecipazione di addetti ai lavori (tecnici, arbitri, giocatori, agenti, dirigenti) e giornalisti specializzati, ritenendo fosse il modo migliore per riunire l'intero movimento attorno alle problematiche, alle idee, alle soluzioni. Nelle sedi opportune il Benetton ha sempre auspicato che gli organi della Fir indicassero, con chiarezza e in modo definitivo, la direzione da prendere, in modo da permettere a ogni singolo club di partecipare al movimento, dopo aver valutato le indicazioni federali, secondo le proprie competenze, aspirazioni e possibilità economiche. Come sempre, perciò, ci atterremo alle decisioni federali e decideremo della nostra attività futura di conseguenza.
Ivan Malfatto
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Re: Nasce il superclub federale?
sintesi del messagguo del quadrilatero veneto: ragassi pensemo al nostro giardineto...Giangian ha scritto:dal Gazzettino di oggi:
«La Fir deve dire dove vuole andare. Deve fare una proposta ...
«La Fir deve dire dove vuole andare. Deve fare una proposta concreta di riforma della stagione e del movimento italiano. Noi club la valuteremo e diremo la nostra di conseguenza, solo dopo aver sentito e analizzato il progetto federale, che al momento nessuno ha capito quale sia».
I presidenti dei quattro club veneti sono sulla stessa linea. Sfumatura più, sfumatura meno, questa è la sostanza di quanto si aspettano dall'incontro di mercoledì alle 10 a Bologna fra il presidente federale Giancarlo Dondi e i numeri uno del Groupama Super 10. Incontro di concertazione dal quale dovrebbe prendere le mosse la rivoluzione del rugby italiano, fatta per dare più competitività alla Nazionale. Una svolta resa più urgente dopo i tre ko nei test autunnali. Al summit l'esecutivo dei sei club rimasti in lega hanno chiesto partecipi anche il presidente della Lire Sandro Manzoni, che ne era stato escluso. Il secondo passaggio dopo il vertice dei presidenti sarà, sempre a Bologna, il consiglio federale del 19 dicembre. Dove dovrebbero essere prese le decisioni.
Selezioni, superclub, soldi alle società per trattenere in Italia gli azzurri che vogliono andare all'estero, riforma del campionato, partecipazione alle Coppe diversa da oggi, Celtic League, sistema misto (selezioni più campionato), o altro? Nessuna ricetta è preclusa secondo i club. Basta che Dondi, il lider maximo legittimato a indicare la strada da percorrere con il suo 97\% di voti alle ultime elezioni, dica cosa intende fare. Lo metta sul piatto. Lo illustri con un progetto concreto. E non il contrario, ovvero che siano i club a fare le proposte. Tutti i quattro presidenti veneti si aspettano questo mercoledì. Vediamo uno a uno in che termini.
TOMMASO PIPITONE (Casinò di Venezia)«Sarebbe importante sapere cosa si vuole fare del rugby di vertice, senza ombre e ambiguità. Il ruolo propositivo ce l'ha la Fir. Io e i colleghi andremo a Bologna per ascoltare, torneremo a casa con la proposta, ci faremo una riflessione sopra e solo dopo saremo in grado di rispondere. Sulle selezioni non si è ancora capito come le vogliono fare e come intendono farle funzionare. Personalmente, poi, Dondi mi ha assicurato in ben due occasione che non nasceranno. Sulla Celtic League idem. Ci andiamo solo con gli italiani? Non ci sono i numeri, nemmeno la Nazionale riesce ad averli tutti in squadra. Ci andiamo anche con gli stranieri? Non sono d'accordo che la Fir li paghi. Anche sull'idea di un campionato a 12 squadre sono scettico. Aspettiamo di vedere quali saranno le proposte».
FULVIO LORIGIOLA (Carrera Padova)«È la Fir che ci deve dire dove intende andare. Spero si arrivi a Bologna con una proposta ufficiale, fino ad oggi mai presentata, su cui confrontarci. Trovo giusto che tutto questo venga discusso con la componente più oberata finanziariamente del movimento, le società del Super 10. Da parte del Petrarca non c'è nessuna preclusione, nemmeno sull'ipotesi delle selezioni. Ma al momento sul piatto non abbiamo ancora un progetto. L'unica cosa che mi sembra certa è che non si può stare fermi, qualcosa va fatto. Vedremo cos'ha elaborato la federazione .
SUSANNA VECCHI (FemiCz Rovigo)Andiamo per capire cosa vuole realmente fare la Fir. Per capire quali paletti pone sul percorso da compiere insieme. Da parte nostra possiamo riteniamo prioritaria la valorizzazione del campionato e dei giovani. In Italia il Super 10 non è a livello dei tornei inglese e francese, ma può crescere. Se ammazziamo il campionato ammazziamo anche la Nazionale nel medio-lungo periodo, invece di farla crescere. E penalizziamo le singole piazze, l'attaccamento del pubblico, il reclutamento. I giovani talenti perché crescano vanni fatti giocare in prima squadra. Rovigo quest'anno ha già deciso di farlo, investendo sull'acquisto dei loro cartellini, e lo farà inserendone anche l'anno prossimo. Ci auguriamo che le proposte della federazione vadano in tale direzione».
AMERINO ZATTA (Benetton Treviso)«Da alcuni anni abbiamo chiesto di conoscere il programma globale nel quale vengono inserite le attività della Nazionale, delle partecipazioni europee e dei campionati. Abbiamo auspicato e sollecitato la convocazione degli stati generali del rugby, che coinvolgesse la partecipazione di addetti ai lavori (tecnici, arbitri, giocatori, agenti, dirigenti) e giornalisti specializzati, ritenendo fosse il modo migliore per riunire l'intero movimento attorno alle problematiche, alle idee, alle soluzioni. Nelle sedi opportune il Benetton ha sempre auspicato che gli organi della Fir indicassero, con chiarezza e in modo definitivo, la direzione da prendere, in modo da permettere a ogni singolo club di partecipare al movimento, dopo aver valutato le indicazioni federali, secondo le proprie competenze, aspirazioni e possibilità economiche. Come sempre, perciò, ci atterremo alle decisioni federali e decideremo della nostra attività futura di conseguenza.
Ivan Malfatto