Rivoluzione nel movimento?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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GiorgioXT
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da GiorgioXT »

stefanot ha scritto: Per te e' lo stesso giocare 2(squadre)*5 partite all'anno in heineken cup con una manciata di italiani e giocare 2(selezioni)*10 partite all'anno (+le 10 partite di heineken) in un campionato celtico (la crema del rugby gallese, scozzese e irlandese) con squadre composte per la maggior parte da italiani? Io direi proprio di no!
C'è una piccola differenza che non riesci a vedere : non sono 2 squadre, ma 5 ! la Challenge Cup non è che sia formata da squadre scarse ... basti pensare al Bayonne che attualmente è quarto in campionato francese e davanti a Clermont e Biarritz , che giocano in HC , o al Worcester davanti ai London Wasps. insomma , molto più rugby da vedere e molte più partite in casa ... o forse il problema è che si gioca in emilia, veneto e lombardia est? :shock:
Il problema dei giocatori italiani è facile da risolvere, ed è un compito della FIR - ho già scritto come in realtà la federazione paghi 12 volte di più chi compra i giocatori rispetto a chi li forma... è qui che va cambiata la situazione , altrimenti i superclub o la selezione/i avranno gli stessi problemi della nazionale ...che non mi risulta sia stata schierata negli ultimi anni con una maggioranza di "atleti di formazione italiana"
stefanot
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da stefanot »

GiorgioXT ha scritto:
stefanot ha scritto: Per te e' lo stesso giocare 2(squadre)*5 partite all'anno in heineken cup con una manciata di italiani e giocare 2(selezioni)*10 partite all'anno (+le 10 partite di heineken) in un campionato celtico (la crema del rugby gallese, scozzese e irlandese) con squadre composte per la maggior parte da italiani? Io direi proprio di no!
C'è una piccola differenza che non riesci a vedere : non sono 2 squadre, ma 5 ! la Challenge Cup non è che sia formata da squadre scarse ... basti pensare al Bayonne che attualmente è quarto in campionato francese e davanti a Clermont e Biarritz , che giocano in HC , o al Worcester davanti ai London Wasps. insomma , molto più rugby da vedere e molte più partite in casa ... o forse il problema è che si gioca in emilia, veneto e lombardia est? :shock:
Il problema dei giocatori italiani è facile da risolvere, ed è un compito della FIR - ho già scritto come in realtà la federazione paghi 12 volte di più chi compra i giocatori rispetto a chi li forma... è qui che va cambiata la situazione , altrimenti i superclub o la selezione/i avranno gli stessi problemi della nazionale ...che non mi risulta sia stata schierata negli ultimi anni con una maggioranza di "atleti di formazione italiana"

Pero' permettimi di dire che la Magners e' un tantino piu' combattuta rispetto alla Challenge. Credo anch'io che un grosso problema sia la formazione continua dei giovani ma anche il confronto continuo su tutta la stagione con grandi squadre (e non per una parta come avviene nelle coppe) e' quello che ci serve per crescere definitivamente come movimento!
Laporte
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da Laporte »

bbn ha scritto:
Laporte ha scritto:
bbn ha scritto:
stefanot ha scritto:La mia impressione e' che Dondi non vuole fare le selezioni perche' i club non le vogliono e lui di sicuro non e' un tipo da colpo di stato.
Lui non fara' mai niente se non avra' la maggioranza dei club dalla sua e sappiamo benissimo che i club vogliono mantenere le cose cosi' come stanno.
Piuttosto io mi chiedo tutti i soldi che ha la Fir dove vanno a finire? Una piccolissima parte nel movimento, ma il 6 nazioni e' un'affare da parecchi milioni e di 6 nazioni non ne abbiamo fatto solo 1 o 2.
Dondi è eletto dai club.....e penso che i club hanno il sacrosanto diritto di decidere sul proprio futuro che è anche il futuro del rugby italiano.
poi ognuno si adeguerà alle decisioni del consiglio.
mi sembra ovvio.
dondi è eletto dai tesserati
IN TEORIA!
Tu sei tesserato? hai votato? .....
non lo sai ?
Laporte
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da Laporte »

ATHLONE ha scritto:
Laporte ha scritto:dondi è eletto dai tesserati
il Presidente ed il Consiglio Federale sono eletti per il 70% dai clubs, per il 20% dai giocatori e per il 10% dai tecnici (infatti i posti in CF sono rispettivamente 14, 4 e 2 oltre al presidente per un totale di 21)...

La norma è statutaria e deriva dallo statuto CONI che dice che una quota di almento il 20% deve essere riservata ai giocatori, una quota di almeno il 10% deve essere riservata ai tecnici e la singola federazione affiliata può decidere se concedere o meno il diritto di voto agli arbitri...

Nel calcio ad esempio la ripartizione è 8 Legacalcio e Legapro, 8 LND, 6 giocatori, 3 tecnici, oltre al presidente degli arbitri ed al presidente federale: quindi paradossalmente i clubs pesano più in FIR (14/21= 66,67%) che in FIGC (16/27=59,26%)...
sai che ci sono le liste ?
Laporte
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da Laporte »

ATHLONE ha scritto:
bbn ha scritto:dondi è eletto dai tesserati
IN TEORIA!
Tu sei tesserato? hai votato? .....
Laporte non so, ma in quanto arbitro io sono tesserato senza diritto di voto... :twisted:[/quote]

peccato... avresti molto da dire (non scherzo)
Laporte
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da Laporte »

rugbyandroll ha scritto:
Laporte ha scritto:
stefanot ha scritto:
varenne1 ha scritto:
giangi2 ha scritto:Si ma due selezioni da 36 giocatori l'una = 72 giocatori, dove li prendono i giocatori?
Faccio una ipotesi con le 2 selezioni:
2 stranieri buoni per squadra= 4
7 italiani oggi all'estero per squadra= 14
29 italiani dal S10 o cmq dai campionati italiani= 58
Se gli italiani venissero solo dal S10 vorrebbe dire che in media ogni squadra perderebbe tra i 5 e i 6 italiani.
Questo è SOLO un esempio...
le squadre italiane ne perderebbero non pochi però se uno non gioca in CL potrebbero essere cmq a disposizione del club di appartenenza.

Io aumenterei il numero di stranieri per squadra, direi tipo 10 per il primo anno e a scalare di 1 dopo 1-2 anni. In questo mondo si avrebbe bisogno solo di una quarantina di italiani in tutto. E non dimentichiamoci che magari molti di questi possono essere presi dalle giovanili o dalle accademie, quindi tutto sommato sarebbero solo una trentina di giocatori del super 10. Direi una cifra accettabile considerando che si tratta di un problema che riguarda solo il primo anno. Magari si puo' togliere il limite di stranieri anche per le squadre del super 10 per 1-2 anni in tal modo si facilita il tutto.
Questo naturalmente nel breve periodo, ma progressivamente si mettono regole sempre piu' restrittive circa il numero di stranieri nelle selezioni e nelle squadre italiane.
non credo che nella Magners permettanpo un numero così alto di stranieri in campo
Cosa vuoi dire dicendo non credo,che non lo sai? Non si dovrebbe sostenere una discussione se non si conoscono questi "dettagli"(che rientrano in quanto da me già detto:regole diverse dalle nostre...)
invece di fare il padreterno... mi dici quali sono ste regole ?
Laporte
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da Laporte »

GiorgioXT ha scritto:
stefanot ha scritto: Il primo anno 60, il secondo 50 e cosi' via, un po' come e' successo per la nazionale italiana al 6 nazioni. Poche soddisfazioni ma col tempo sempre piu' in partita. Ma col vantaggio di giocare non solo 5 partite all'anno con gli altri movimenti celtici (6 nazioni+piu' diciamo altri 5 per chi gioca le coppe) ma una ventina con i movimenti celtici. E questo vale per 1-2 squadre composte per la maggior parte da italiani.
Questo sta già succedendo con i club che giocano nelle coppe europee ... e di partite ne fanno 4 x 5 squadre anche senza andare avanti (cosa quest'anno possible per Overmach e Viadana) .. e gli incontri non sono limitati a gallesi scozzesi e irlandesi .
Certo, mi direte che le selezioni non impediscono ai club di giocare nelle coppe ... ma la riduzione di importanza e di danaro si...

Quindi : buttiamo via quello che adesso sta lavorando ed ottenendo qualche risultato, per implementare una cosa del tutto nuova e senza alcuna garanzia di risultato... perchè ? perche Mallet ha perso 3 test su tre? o perchè alcune partite sono brutte da vedere ? come se in ML fossero tutte Munster-Allblacks!
visti i risultati di Heineken non vedo questi progressi...
porcorosso
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da porcorosso »

Posto qui e sul thread : Nasce il superclub federale che tanto sono uguali...

Volevo aspettare il consiglio del 19 per esprimere la mia opinione da 2 soldi, invece non ho saputo resistere... sarò lungo e dispersivo... :roll:

Ho letto le opinioni - molte intelligenti - dei membri del forum. Ho letto gli articoli dei giornalisti on e off line.

Prendo spunto da Laporte e dai suoi post sull'Argentina per portare l'esempio dell'hockey su pista. Questo sport, nel quale l'Italia primeggia da decenni, è sviluppato solo in zone scarsamente abitate, qualche città di provincia e molti paesini modello Calvisano. Se è vero che la qualità passa da una grossa selezione dei talenti, essa passa inevitabilmente soprattutto dal grado di formazione che si riesce a raggiungere. Credo che sia chiaro a tutti che una buona preparazione dalle giovanili in su sia fondamentale e molto più importante della correzione e miglioramento di atleti già maturi.

Nonostante ci siano tali casi, sono estrememente convinto che, nel rugby, debbano essere coinvolte le aree metropolitane prive di ad alto livello - Torino, Bologna, Milano, Napoli - mentre attualmente vengono coinvolte nell'elite del rugby italiano solamente 3 zone: Veneto, Lombemilia, Roma. Se di selezioni si vuol parlare quindi, a mio vedere, devono essere intese come unioni sovrintese di clubs. Degli esempi che non a tutti andranno giù: Colorno, Noceto, Gran e Overmach - ma anche Viadana - si dividono la stessa piazza che unita potrebbe portare a risultati ben diversi, sia in termini di risultati che di $pettatori. Così anche le romane di S10 e A1, le Venete (anche se mettere d'accordo un petrarchino e un rovigotto credo valga un nobel per la pace :-] ). Delle franchigie con parziale sovrintendenza FIR (30%?) e quote dirette dei clubs forse potrebbero affrontare i localismi frammentari, affrontare costi più sostenuti e matches più impegnativi. Intanto si dovrebbe cercare di sviluppare le aree depresse creando unioni di clubs che progressivamente possano competere con quelle esistenti.

N.B. Come ho sostenuto in altri post i campanilismi esistono. Inutile volerli abbattere con un colpo dispugna. Inoltre è da sottolineare che essi sono la base del rugby italiano attuale e ne costituiscono lo zoccolo duro, presente, con più o meno intensità, negli $tadi che vada ben o che vada male.

I fondi della FIR che verrebbero (verranno?) spesi per la creazione di X selezioni a mio parere dovrebbero essere girati a iniziative diverse. Idealizzo una sorta di progetto erasmus dei giovani talenti, da inviare nelle leghe minori dei paesi rugbysticamente avanzati - sto pensando a Currie Cup, Air New Zealand Cup, Campionato provinciale Australiano ... - dove una quota standard annuale di ventenni promettenti venga inserita nei clubs pagati per allenarli e per farli giocare un numero X di matches. Così si potrebbe fare anche con allenatori e preparatori atletici. Credo che più di un club accetterebbe dei soldini e un giocatore promettente da usare pro-tempore gratuitamente. Dopo la stagione passata all'estero ad imparare torna a casa e facci vedere quel che sai fare... ogni anno per X anni...

Vi riassumo qui i miei pensieri:
- Mandare a studiare i figli all'estero
- Mandare a formare i tecnici all'estero
- Fissare tetti bassi del numero dei non di formazione italiana per tutte le formazioni italiane
- Iniziare a creare comunione di intenti (franchigie) tra clubs delle medesime aree e intensificare gli sforzi per creare le stesse condizioni e livelli in altre zone.
- Organizzare un progetto pilota (post 6 nazioni?) di campionato senza retrocessioni di questi macroclubs e prevederne un progetto di sovrapposizione con l'attuale S10 da allargare a più squadre senza interruzioni per impegni della nazionale ed eventualmente coppe (se queste fossero destinate alle franchigie).
- Marketing Marketing Marketing
- Campionato su la7, per la quale saremmo una priorità e non una straccia vecchia, anche a costo di pagarla anzichè essere pagati.

Per quanto mi riguarda, infine, credo che il progetto Celtic League non sia la cura del rugby italiano per diverse ragioni tutte già esposte sul forum. Detto questo faccio il passo che dovremmo fare tutti, clubs, FIR, appassionati: è l'ora di fare le selezioni? Va ben, facciamole! Verrò a vedere tutte le partite che potrò, le guarderò in TV, e tiferò per loro. Se tra qualche anno i risultati non saranno quelli sperati penseremo a qualcosa d'altro. BASTA CHE SI FACCIA QUALCOSA! Ben legati assieme, bassi, pausa, tocco e ingaggio.

Scusate, saluti PR
Porcorosso - Mediano da Salotto
gransoporro
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da gransoporro »

PR, una domanda:

come concili il mandare a studiare i figli all'estero (dopo i 18 anni?) con la limitazione dei giocatori non di formazione italiana?

Se stanno 2 anni all'estero imparano l'inglese o il francese ma sono ancora di formazione italiana? Qui qualcuno di sicuro obbietta...

A meno che tu non intenda solo stage estivi, s'intende. Personalmente, penso che la FIR dovrebbe portare le giovanili a fare un mese e mezzo all'estero in estate (emisfero sud), cosi` giocano e imparano e (spero) si divertono pure.


Non per PR, ma mi sono informato dai membri della CL. Gli irlandesi sono gli unici senza problemi: le loro regioni coprono tutta l'Irlanda e i club passano i giocatori alle regioni, a volte solo quando necessario per infortuni nella rosa.

GLi scozzesi hanno visto decadere il loro campionato e visto creare club "artificiali" anche se in zone ad alta presenza rugbistica. Hanno un problema: che fare con il loro campionato? La loro situazione e` simile alla nostra, se vogliamo.

I gallesi non hanno "copertura" nel Galles del nord (e infatti arriva il nuovo club a Wrexham), la proprieta` delle franchigie e` parte dei club parte della WRU. Ma litigano fra franchigie e club stessi (i Dragons in particolare) per avere i giocatori a disposizione (perche` prendono il pilone del mio club e non del suo? Ma lo volete proprio quando gioca la partita con ZZZ? Eccetera). E litigano con la WRU per la direzione da dare alle franchigie.


Insomma la CL ha creato conflittualita` anche nei partecipanti attuali. Ora, non vuol dire che non si puo` fare. Vuol dire che ci sara` gente scontenta (sia se si fa che no) e conflitti pure dopo la creazione (o no).
mc_leuz
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da mc_leuz »

Laporte ha scritto:
rugbyandroll ha scritto:
Laporte ha scritto:
stefanot ha scritto:
varenne1 ha scritto: -------------
giangi2ha detto:
Si ma due selezioni da 36 giocatori l'una = 72 giocatori, dove li prendono i giocatori?
------------

Faccio una ipotesi con le 2 selezioni:
2 stranieri buoni per squadra= 4
7 italiani oggi all'estero per squadra= 14
29 italiani dal S10 o cmq dai campionati italiani= 58
Se gli italiani venissero solo dal S10 vorrebbe dire che in media ogni squadra perderebbe tra i 5 e i 6 italiani.
Questo è SOLO un esempio...
le squadre italiane ne perderebbero non pochi però se uno non gioca in CL potrebbero essere cmq a disposizione del club di appartenenza.

Io aumenterei il numero di stranieri per squadra, direi tipo 10 per il primo anno e a scalare di 1 dopo 1-2 anni. In questo mondo si avrebbe bisogno solo di una quarantina di italiani in tutto. E non dimentichiamoci che magari molti di questi possono essere presi dalle giovanili o dalle accademie, quindi tutto sommato sarebbero solo una trentina di giocatori del super 10. Direi una cifra accettabile considerando che si tratta di un problema che riguarda solo il primo anno. Magari si puo' togliere il limite di stranieri anche per le squadre del super 10 per 1-2 anni in tal modo si facilita il tutto.
Questo naturalmente nel breve periodo, ma progressivamente si mettono regole sempre piu' restrittive circa il numero di stranieri nelle selezioni e nelle squadre italiane.
non credo che nella Magners permettanpo un numero così alto di stranieri in campo
Cosa vuoi dire dicendo non credo,che non lo sai? Non si dovrebbe sostenere una discussione se non si conoscono questi "dettagli"(che rientrano in quanto da me già detto:regole diverse dalle nostre...)
invece di fare il padreterno... mi dici quali sono ste regole ?
Se per te è lo stesso te le dico io :roll:
In ML sono consentiti max 2 giocatori non-EU.
Trattandosi di squadre professioniste (a differenza delle ns società di Super10) non è possibile limitare la circolazione di lavoratori (giocatori in questo caso) EU.
La Gran Bretagna ha accordi bilaterali con diverse nazioni (es ex. Commonwealth ma non solo) che equiparano queste nazioni a nazioni EU a fini della circolazione dei lavoratori.
Pertanto volessero presentarsi in campo,ad esempio, con 13 sudafricani (il SA è una di queste) lo potrebbero fare.
Il fatto che le varie federazioni siano interessate a far giocare giocatori eleggibili per le rispettive nazionali fa sì che il problema non sia ancora emerso come potrebbe (con franchigie private che non ricevano un soldo dalla propria federazione).
Con l'ingresso di eventuali squadre italiane fra l'altro questo (giocatori di nazioni con le quali la Gran Bretagna ha accordi bilaterali) sarebbe un punto da chiarire per evitare disparità (ma del resto l'italia può contare su tanti italo-x, quindi più o meno si fa pari)
Buon rugby!
porcorosso
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Iscritto il: 22 mar 2008, 8:43
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da porcorosso »

gransoporro ha scritto:PR, una domanda:

come concili il mandare a studiare i figli all'estero (dopo i 18 anni?) con la limitazione dei giocatori non di formazione italiana?

Se stanno 2 anni all'estero imparano l'inglese o il francese ma sono ancora di formazione italiana? Qui qualcuno di sicuro obbietta...

A meno che tu non intenda solo stage estivi, s'intende. Personalmente, penso che la FIR dovrebbe portare le giovanili a fare un mese e mezzo all'estero in estate (emisfero sud), cosi` giocano e imparano e (spero) si divertono pure.
:roll: Accidenti non c'avevo pensato... facciamo fare loro la settimana corta :D così mantengono la residenza italiana e li usiamo come equiparati :-]

In realtà ho scritto in corsivo di non formazione italiana proprio per chiarire che questa regola lascia il tempo che trova se osservata con buon senso.
Per quanto riguarda l'età - se non fossi stato ironico - io avevo in mente giovani che abbiano già dimostrato il loro talento e che siano prossimi all'inserimento in squadre seniores.

Per quel che può valere una opinione personale espressa a fini di puro intrattenimento. Perchè questo stiamo facendo.
Saluti PR
Porcorosso - Mediano da Salotto
Namor
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da Namor »

Comitato Esecutivo, indovinate chi si è messo di traverso?

Procedono a ritmi serrati gli incontri istituzionali (e non...) per preparare il Consiglio Federale FIR del prossimo 19 e 20 dicembre che approverà la riforma del rugby italiano di vertice. Ieri pomeriggio è stata la volta del Comitato Esecutivo che ha visto la partecipazione del presidente Dondi, dei tre vice-presidenti, e di un paio consiglieri rappresentanti dei tecnici e dei giocatori.

I rumors provenienti dalle segrete stanze raccontano della proposta "presidenziale" che prevede due Selezioni che partecipino all'Heineken Cup, non più alla Celtic League.

Risulta che vi sia già stata una richiesta ufficiale rivolta all'ERC in tal senso e pare che l'organismo europeo non l'abbia bocciata.

Alla luce di quanto emerso dall'incotro del 10 scorso con i massimi dirigenti del Super10 e delle realistiche possibilità che tengono conto delle esigenze organizzative, di spesa e di calendario la proposta sembra oggi la più praticabile.

Però...c'è sempre un però da noi, in Italia, quando è il momento di prendere decisioni nell'interesse comune.

Questa volta è stato uno dei vice-presidenti, vicino ad interessi che fanno capo ad una società del Super10, a mettersi di traverso e a porre un veto sulla proposta.

Possibile, direte voi, che il veto di una sola società possa risultare così condizionante?

Sì, rispondo io, se si aspetta di avere l'unanimità assoluta per scegliere una strada comunque largamente condivisa.

Chi ha a cuore l'interesse dell'intero movimento si augura che non sia la volontà di un solo club la cui politica, rispettabile ma non necessariamente condivisibile, ha prodotto risultati la cui validità resta opinabile a bloccare ancora la crescita del rugby italiano.

Intanto un bel segnale arriva dalle due squadre romane che partecipano al Super10.

Capitolina e Rugby Roma hanno pubblicato sui propri siti un comunicato congiunto che afferma la volontà delle due società, in accordo con Calvisano e Treviso, di condividere la scelta delle Selezioni in Celtic o in Heineken e di partecipare nei modi concordati con la FIR, convinte della necessità di riformare il sistema.

Ora tutti in attesa del Consiglio Federale del 19 e 20 dicembre, speriamo segni una svolta storica per il nostro rugby.

Dal blog di Alessandro Fusco.
We will,we will RUCK you!
Squilibrio
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da Squilibrio »

Namor ha scritto:Comitato Esecutivo, indovinate chi si è messo di traverso?

Procedono a ritmi serrati gli incontri istituzionali (e non...) per preparare il Consiglio Federale FIR del prossimo 19 e 20 dicembre che approverà la riforma del rugby italiano di vertice. Ieri pomeriggio è stata la volta del Comitato Esecutivo che ha visto la partecipazione del presidente Dondi, dei tre vice-presidenti, e di un paio consiglieri rappresentanti dei tecnici e dei giocatori.

I rumors provenienti dalle segrete stanze raccontano della proposta "presidenziale" che prevede due Selezioni che partecipino all'Heineken Cup, non più alla Celtic League.

Risulta che vi sia già stata una richiesta ufficiale rivolta all'ERC in tal senso e pare che l'organismo europeo non l'abbia bocciata.

Alla luce di quanto emerso dall'incotro del 10 scorso con i massimi dirigenti del Super10 e delle realistiche possibilità che tengono conto delle esigenze organizzative, di spesa e di calendario la proposta sembra oggi la più praticabile.

Però...c'è sempre un però da noi, in Italia, quando è il momento di prendere decisioni nell'interesse comune.

Questa volta è stato uno dei vice-presidenti, vicino ad interessi che fanno capo ad una società del Super10, a mettersi di traverso e a porre un veto sulla proposta.

Possibile, direte voi, che il veto di una sola società possa risultare così condizionante?

Sì, rispondo io, se si aspetta di avere l'unanimità assoluta per scegliere una strada comunque largamente condivisa.

Chi ha a cuore l'interesse dell'intero movimento si augura che non sia la volontà di un solo club la cui politica, rispettabile ma non necessariamente condivisibile, ha prodotto risultati la cui validità resta opinabile a bloccare ancora la crescita del rugby italiano.

Intanto un bel segnale arriva dalle due squadre romane che partecipano al Super10.

Capitolina e Rugby Roma hanno pubblicato sui propri siti un comunicato congiunto che afferma la volontà delle due società, in accordo con Calvisano e Treviso, di condividere la scelta delle Selezioni in Celtic o in Heineken e di partecipare nei modi concordati con la FIR, convinte della necessità di riformare il sistema.

Ora tutti in attesa del Consiglio Federale del 19 e 20 dicembre, speriamo segni una svolta storica per il nostro rugby.

Dal blog di Alessandro Fusco.


Beh accordo non mi sembra, ti riassumo le varie posizioni note:

Treviso vuole andare in celtic league e far tutto da sola
Calvisano vuole andare in celtic league con i soldi della federazione
Capitolina vuole rimanere nel rugby che conta attaccandosi alle selezioni perchè una giocherà a roma. Ricordiamoci che Tinari voleva un posto in fir ma gli è stato negato...
Rugby Roma il presidente vuole solo guadagnare dei soldi, non gleine frega niente del rugby e lo dimostra la sua risposta di alcuni giorni fa in cui diceva di essere contrario al super club perchè si parla solo di costi e non di ricavi....

Direi che il più coerente è treviso perchè vuole una cosa e non chiede soldi a nessuno. Treviso a questo punto lo premierei a prescindere.
GiorgioXT
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Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da GiorgioXT »

Namor ha scritto:Questa volta è stato uno dei vice-presidenti, vicino ad interessi che fanno capo ad una società del Super10, a mettersi di traverso e a porre un veto sulla proposta.

Possibile, direte voi, che il veto di una sola società possa risultare così condizionante?

Sì, rispondo io, se si aspetta di avere l'unanimità assoluta per scegliere una strada comunque largamente condivisa.

Chi ha a cuore l'interesse dell'intero movimento si augura che non sia la volontà di un solo club la cui politica, rispettabile ma non necessariamente condivisibile, ha prodotto risultati la cui validità resta opinabile a bloccare ancora la crescita del rugby italiano.

Intanto un bel segnale arriva dalle due squadre romane che partecipano al Super10.

Capitolina e Rugby Roma hanno pubblicato sui propri siti un comunicato congiunto che afferma la volontà delle due società, in accordo con Calvisano e Treviso, di condividere la scelta delle Selezioni in Celtic o in Heineken e di partecipare nei modi concordati con la FIR, convinte della necessità di riformare il sistema.

Ora tutti in attesa del Consiglio Federale del 19 e 20 dicembre, speriamo segni una svolta storica per il nostro rugby.

Dal blog di Alessandro Fusco.
Chissà chi sarà mai ... :lol: non è dei "miei" , ma sono contento che ci sia stato ... anche perchè ho letto il comunicato URC-Roma Olympic ed è una cosa che definire vergognosa è poco ...
lo riporto per completezza :
ROMA E CAPITOLINA DICONO SI ALLA RIFORMA DEL MASSIMO CAMPIONATO DI RUGBY
12/12/2008

Il 10 dicembre a Bologna il Presidente della Federugby Dondi, accompagnato dal vicario Saccà, ha incontrato i dieci presidenti delle società del Super 10.

Dopo la crisi della Lega, sancita con la definitiva archiviazione della Lire, i 10 club che rappresentano il rugby di eccellenza in Italia si sono incontrati per ascoltare le proposte di riforma del rugby italiano.

Dopo una analisi dei vari temi che affliggono il movimento:

- Esodo dei giocatori verso l’ estero

- Campionato di scarso valore tecnico e di scarso interesse per pubblico e media

- Mancanza di continuità dell’attuale campionato

- Alta percentuale di giocatori esteri (in Italia 63% in Inghilterra e Francia meno del 33%)

- Difficoltà dei giocatori italiani a mantenere la concentrazione per più partite ravvicinate


- Risultati disastrosi delle squadre partecipanti alla principale Coppa Europea

- Ricadute finanziarie delle difficoltà dell’ economia italiana ed internazionale



ed a seguito di un acceso dibattito il Presidente federale ha proposto ai club le seguenti quattro alternative:

1 - Lasciare inalterato il torneo Super 10.

2 – Lasciare inalterato il torneo Super10 e dare vita a due soggetti per partecipare alla Heineken Cup.

3 - Dare vita a quattro soggetti macro-regionali per partecipare tutte al campionato celtico, inoltre due alla Heineken Cup e due alla Challenge.

4 - Dare vita a due soggetti per partecipare al campionato celtico ed alla Heineken Cup.

Il presidente della AlmavivA Capitolina Claudio Tinari, con una consonanza di intenti dei presidenti di Benetton Treviso, Cammi Calvisano e della Futura Park Rugby Roma si è chiaramente espresso per una delle due ultime soluzioni poiché solo attraverso la partecipazione a più competizioni europee di alto livello si potrà migliorare la qualità dei giocatori italiani ed offrire loro un vero livello professionistico confrontabile con il resto d’Europa.

« Le proposte del Presidente Dondi – ha detto Tinari – mai come in questo momento ci devono imporre una riflessione comune, club e Federazione, per collaborare alla costruzione del “livello intermedio” tra Nazionale e Campionato Italiano. Come club del Super 10 siamo disposti a fare un passo indietro al fine di far nascere soggetti che possano competere con le squadre del resto dell’Europa rugbystica».

Opinione, questa appena espressa, condivisa dal Presidente della Futura Park Rugby Roma, Paolo Abbondanza, che non ha escluso - in un progetto che potrebbe coinvolgere più squadre, romane, della regione Lazio, di Abruzzo e Campania - un personale impegno del Gruppo Abbondanza.
Ma un pò di vergogna no? vogliamo andare a vedere le formazioni di rugby Roma e Capitolina quanti italiani e stranieri hanno schierato?
Almaviva Capitolina: Manawatu; Rotella (33’ st Rebecchini), Caffaratti, Myring, Sepe; Bocchino, Toniolatti; Ventricelli, Abadie, Vermaak (10’ Pegoretti), Llanos, Vaggi (9’ st Leonardi); Pietrosanti (9’ st Bustos), Martino (22’ st Haidar), Guatieri (Cap). A. disp.: Bustos, Gentile, Chiesa, Rebecchini,Leonardi.
e la Rugby Roma invece ?
Futura Park Roma: Todeschini, Reid, Valcastelli (41’ Rota), Warner, Francesio (74’ Corona), Van Schalkwyk, Mazzi (Cap.) (41’ Pinto), Murrazzani (68’ Aldridge), Saccardo (74’ Damiani), Boscolo, Hulme, German, Gamboa, Bricalli (48’ Gatti), Rawson (58’ Vignè Donati). A disp.: Corona, Vignè Donati, Gatti, Aldridge, Damiani, Rota, Pinto.
Io capisco che una ha un più di un piede in serie A, e l'altra fatica terribilmente ... ma pfar passare la soluzione dei propri problemi come la panacea del rugby italiano è troppo!
luna1984
Messaggi: 453
Iscritto il: 18 giu 2008, 18:14

Re: Rivoluzione nel movimento?

Messaggio da luna1984 »

Namor ha scritto:Comitato Esecutivo, indovinate chi si è messo di traverso?

Procedono a ritmi serrati gli incontri istituzionali (e non...) per preparare il Consiglio Federale FIR del prossimo 19 e 20 dicembre che approverà la riforma del rugby italiano di vertice. Ieri pomeriggio è stata la volta del Comitato Esecutivo che ha visto la partecipazione del presidente Dondi, dei tre vice-presidenti, e di un paio consiglieri rappresentanti dei tecnici e dei giocatori.

I rumors provenienti dalle segrete stanze raccontano della proposta "presidenziale" che prevede due Selezioni che partecipino all'Heineken Cup, non più alla Celtic League.

Risulta che vi sia già stata una richiesta ufficiale rivolta all'ERC in tal senso e pare che l'organismo europeo non l'abbia bocciata.

Alla luce di quanto emerso dall'incotro del 10 scorso con i massimi dirigenti del Super10 e delle realistiche possibilità che tengono conto delle esigenze organizzative, di spesa e di calendario la proposta sembra oggi la più praticabile.

Però...c'è sempre un però da noi, in Italia, quando è il momento di prendere decisioni nell'interesse comune.

Questa volta è stato uno dei vice-presidenti, vicino ad interessi che fanno capo ad una società del Super10, a mettersi di traverso e a porre un veto sulla proposta.

Possibile, direte voi, che il veto di una sola società possa risultare così condizionante?

Sì, rispondo io, se si aspetta di avere l'unanimità assoluta per scegliere una strada comunque largamente condivisa.

Chi ha a cuore l'interesse dell'intero movimento si augura che non sia la volontà di un solo club la cui politica, rispettabile ma non necessariamente condivisibile, ha prodotto risultati la cui validità resta opinabile a bloccare ancora la crescita del rugby italiano.

Intanto un bel segnale arriva dalle due squadre romane che partecipano al Super10.

Capitolina e Rugby Roma hanno pubblicato sui propri siti un comunicato congiunto che afferma la volontà delle due società, in accordo con Calvisano e Treviso, di condividere la scelta delle Selezioni in Celtic o in Heineken e di partecipare nei modi concordati con la FIR, convinte della necessità di riformare il sistema.

Ora tutti in attesa del Consiglio Federale del 19 e 20 dicembre, speriamo segni una svolta storica per il nostro rugby.

Dal blog di Alessandro Fusco.
io sarei per una selezione in HC e per il secondo posto, ci va chi vince il campionato italiano e poi eventualmente per il terso posto, si va al barrage (che quest'anno se noin ricordo male, deve avvenire in Italia); la selezione però non deve poter pescare dentro quei team che vanno in CC o in HC, altrimenti creano del danno economico a questi team, oltre che di risultati; e questo a me non pare assolutamente giusto. la selezione che gioca in HC deve pescare in quelle squadre che non hanno la possibilità di giocare in Europa... del resto le selezioni nascono per far esperienza no? i giocatori che giocano in HC o in CC con il proprio club, maturano ugualmente esperienza; sono i giocatori che rimangono fuori dall'europa a non maturare esperienza.
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