GiorgioXT ha scritto:Dell'ultima videointervista francamente non mi è piaciuta tutta la parte riguardo Milano, l'Amatori Milano ed il fatto che servano le grandi città per il rugby ....
Primo : avere sullo sfondo i titoli italiani conquistati dall'Amatori e citarli con orgoglio ... fa un pò tristezza, perchè l'ultimo scudetto vero è del 1946 ...
Secondo : chi parla di rugby nelle grandi città , deve essere convinto che a L'Aquila, Padova, Parma , Rovigo e Treviso il rugby sia arrivato dal cielo insieme a tanti soldi ?
Terzo : sono anni che seguo da lontano le vicende del Rugby a Milano ... ancora devo vedere qualcuno che affronti la cosa come hanno fatto i signori delle società di cui sopra - ovvero con serietà , impegno, fatica e con una prospettiva di 10-15 anni come minimo... invece non c'è nemmeno l'onestà di dire che è stato comprato il titolo sportivo della Leonessa per giocare in A1 , si parla di "fusione ed ampliamento all'area bresciana" come se a rovato fosse rimasto altro oltre alle giovanili (che non erano e non sono Leonessa...) ma di trovare un campo -anche da calcio- in zona milano OVEST non si parla mai - e sarebbe la cosa più utile per sviluppare il movimento...e si continua tutti a stare al Giuriati...
Scusa ma stai esagerando:
1) Sugli scudetti veri stai buonino, perchè non mi pare che Benetton sia un povero senza tetto, neppure la Montepaschi una cassa rurale della Barbagia e via discorrendo... è ovvio che servano anche i soldi per vincere ma non bastano vedi l'anno in cui l'aquila vinse lo scudetto prorpio ai danni di Milano;
2) nessuno sminuisce l'enorme apporto delle città citate anzi, come penso che nessuno possa pensare di sviluppare il rugby ad alto livello senza cercare di fare breccia nelle grandi città;
3) sulla fusione avete veramente rotto, a Milano TUTTI sanno benissimo che senza questa fusione non si vedrebbe la serie A quest'anno, così come la serie A la si è persa per una fusione, indi basta triturare i maroni, quanto al problema stadio non mi pare sia colpa dell'Amatori ma piuttosto di mancanza generale di infrastrutture a tutti i livelli.