Nasce il superclub federale?
Moderatore: Emy77
-
fillypunky
- Messaggi: 396
- Iscritto il: 5 lug 2008, 15:51
- Località: Milano
- Contatta:
Re: Nasce il superclub federale?
quindi treviso, calvisano e le altre "Big" (big? ahahah) vorrebbero ricevere finanziamenti dalla FIR e avere i giocatori migliori?
e con quale merito? aver perso con 40 punti di scarto medi ogni partita dell'HC? di non riuscir a riunire più di 3000 persone ad una partita? bha...
e con quale merito? aver perso con 40 punti di scarto medi ogni partita dell'HC? di non riuscir a riunire più di 3000 persone ad una partita? bha...
-
Squilibrio
- Messaggi: 5150
- Iscritto il: 28 lug 2006, 20:35
Re: Nasce il superclub federale?
fillypunky ha scritto:quindi treviso, calvisano e le altre "Big" (big? ahahah) vorrebbero ricevere finanziamenti dalla FIR e avere i giocatori migliori?
e con quale merito? aver perso con 40 punti di scarto medi ogni partita dell'HC? di non riuscir a riunire più di 3000 persone ad una partita? bha...
Io distinguerei la posizione di treviso dalle altre.
Da quello che si legge i giornali hanno detto che treviso vuol far da sola.
In effetti credo che sia l'unica in italia a poterlo fare perchè le altre società non hanno padroni così importanti
-
Laporte
- Messaggi: 8846
- Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01
Re: Nasce il superclub federale?
abbastanza d'accordo con te, ma non sono tanto sicuro che TV voglia andare in CL con i soldi suoi....Squilibrio ha scritto:Laporte ti posto un mio commento su altro post
Beh accordo non mi sembra, ti riassumo le varie posizioni note:
Treviso vuole andare in celtic league e far tutto da sola
Calvisano vuole andare in celtic league con i soldi della federazione
Capitolina vuole rimanere nel rugby che conta attaccandosi alle selezioni perchè una giocherà a roma. Ricordiamoci che Tinari voleva un posto in fir ma gli è stato negato...
Rugby Roma il presidente vuole solo guadagnare dei soldi, non gleine frega niente del rugby e lo dimostra la sua risposta di alcuni giorni fa in cui diceva di essere contrario al super club perchè si parla solo di costi e non di ricavi....
Direi che il più coerente è treviso perchè vuole una cosa e non chiede soldi a nessuno. Treviso a questo punto lo premierei a prescindere.
-
luna1984
- Messaggi: 453
- Iscritto il: 18 giu 2008, 18:14
Re: Nasce il superclub federale?
Laporte ha scritto:neppure ioSquilibrio ha scritto:Laporte ti posto un mio commento su altro post
Beh accordo non mi sembra, ti riassumo le varie posizioni note:
Treviso vuole andare in celtic league e far tutto da sola
Calvisano vuole andare in celtic league con i soldi della federazione
Capitolina vuole rimanere nel rugby che conta attaccandosi alle selezioni perchè una giocherà a roma. Ricordiamoci che Tinari voleva un posto in fir ma gli è stato negato...
Rugby Roma il presidente vuole solo guadagnare dei soldi, non gleine frega niente del rugby e lo dimostra la sua risposta di alcuni giorni fa in cui diceva di essere contrario al super club perchè si parla solo di costi e non di ricavi....
Direi che il più coerente è treviso perchè vuole una cosa e non chiede soldi a nessuno. Treviso a questo punto lo premierei a prescindere.![]()
abbastanza d'accordo con te, ma non sono tanto sicuro che TV voglia andare in CL con i soldi suoi....
-
Giangian
- Messaggi: 453
- Iscritto il: 3 lug 2003, 0:00
Re: Nasce il superclub federale?
dal Gazzettino di oggi:
Due selezioni gestite dalla federazione per le sei (o più in ...
Due selezioni gestite dalla federazione per le sei (o più in caso di qualificazione) partite di Heineken Cup. Ne farebbero parte i migliori giocatori italiani e, se necessario, alcuni stranieri. Ai club che forniscono gli atleti andrebbe in cambio un indennizzo economico da quantificare. Oltre ad esso in Europa potrebbero disputare la Challenge Cup (4 posti) e distribuirsi i soldi che arrivano all'Italia dall'Erc (come adesso). Il progetto partirebbe già la stagione 2009/10. Se matureranno le condizioni, in futuro potrebbe essere esteso alla Celtic League. Il campionato, nel frattempo, resterebbe immutato nella formula. Vedrebbe protagonisti tutti gli atleti delle selezioni, quando non sono impegnati in Heineken o con la Nazionale.
Particolare più, particolare meno, è questa la "rivoluzione" della stagione rugbistica italiana che dovrebbe essere dibattuta e votata dal consiglio federale di venerdì 19 dicembre a Roma. Corrisponde alla seconda fra le quattro proposte illustrate ai presidenti di club nell'incontro di mercoledì 10 a Bologna. È stata poi affrontata nell'esecutivo Fir di qualche giorno dopo, spaccatosi sembra per la contrarietà all'ipotesi espressa dal vice presidente Cesare Barzoni (Viadana). Si tratterebbe di una "mezza rivoluzione", che limita alla sola Heineken la grande novità delle selezioni. In pratica l'Italia adotterebbe il modello della Scozia (dove ci sono Edimburgo e Warriors), mantenendo però il proprio campionato al posto della Celtic League (giocata dagli scozzesi).
Le due selezioni sarebbero guidate dai tecnici dello staff azzurro. In pratica diventerebbero delle sotto nazionali. Una sorta di Italia A e Italia B. La scelta di coloro che ne fanno parte e la distribuzione nelle due squadre avverrebbe a giugno. Aggiunte sarebbero possibili in seguito per altri giocatori che si rivelassero di interesse nazionale. I club di appartenenza conserverebbero la titolarità del giocatore. Per le settimane di utilizzo nelle selezioni verrebbero risarciti con due livelli di indennizzo da definire: uno più basso per i giovani emergenti, uno più elevato per gli azzurri affermati.
Gli atleti dal canto loro avrebbero un doppio beneficio dalla riforma delle selezioni in Heineken. Finanziario: i soldi della Fir oltre a quelli del contratto con il club. Di stimolo agonistico: far parte di un team intermedio fra club e nazionale con cui giocare la coppa più importante d'Europa. L'obiettivo già dichiarato dalla Fir è di avere il maggiore controllo sugli azzurri, trattenendo in Italia quelli che sono intenzionati a emigrare e facendone tornare dall'estero il più possibile.
Le selezioni si ritroverebbero in occasione delle soste del Super 10 per le coppe europee. Giocherebbero in stadi da almeno 5.000 posti. Quali è ancora da definire. Potrebbero essere quelli delle prime due classificate in campionato, se hanno i requisiti. I giocatori sommando le 6 partite di Heineken alle 11 con l'Italia disputerebbero almeno 17 match di alto livello l'anno, a cui sommare quelli di campionato. Non sarà come in Inghilterra o Francia, ma è ritenuto un passo avanti.
In tutto questo disegno manca ancora l'ok dell'Erc, che però ha detto «parliamone». Come la Fir pensa di trasformare una disponibilità in un assenso? Già i vertici europei hanno deciso di togliere all'Italia il barrage con una gallese per il terzo posto in Heineken. Visti i brutti risultati degli ultimi anni, con le italiane pesantemente sconfitte e sempre squadre materasso che condizionando l'andamento del girone, c'è già stata la minaccia di togliere anche il secondo posto. Le selezioni, essendo di fatto sotto nazionali, vengono ritenute più competitive. Questo porterebbe a match dal risultato meno scontato, a un incremento di pubblico e alla stima di una triplicazione dei diritti televisivi che l'Erc può incassare dalle emittenti italiane.
Tutto questo da progetto, proposta, idea o come lo vogliamo chiamare diventerà realtà? La risposta la darà il prossimo consiglio federale.
Ivan Malfatto
Due selezioni gestite dalla federazione per le sei (o più in ...
Due selezioni gestite dalla federazione per le sei (o più in caso di qualificazione) partite di Heineken Cup. Ne farebbero parte i migliori giocatori italiani e, se necessario, alcuni stranieri. Ai club che forniscono gli atleti andrebbe in cambio un indennizzo economico da quantificare. Oltre ad esso in Europa potrebbero disputare la Challenge Cup (4 posti) e distribuirsi i soldi che arrivano all'Italia dall'Erc (come adesso). Il progetto partirebbe già la stagione 2009/10. Se matureranno le condizioni, in futuro potrebbe essere esteso alla Celtic League. Il campionato, nel frattempo, resterebbe immutato nella formula. Vedrebbe protagonisti tutti gli atleti delle selezioni, quando non sono impegnati in Heineken o con la Nazionale.
Particolare più, particolare meno, è questa la "rivoluzione" della stagione rugbistica italiana che dovrebbe essere dibattuta e votata dal consiglio federale di venerdì 19 dicembre a Roma. Corrisponde alla seconda fra le quattro proposte illustrate ai presidenti di club nell'incontro di mercoledì 10 a Bologna. È stata poi affrontata nell'esecutivo Fir di qualche giorno dopo, spaccatosi sembra per la contrarietà all'ipotesi espressa dal vice presidente Cesare Barzoni (Viadana). Si tratterebbe di una "mezza rivoluzione", che limita alla sola Heineken la grande novità delle selezioni. In pratica l'Italia adotterebbe il modello della Scozia (dove ci sono Edimburgo e Warriors), mantenendo però il proprio campionato al posto della Celtic League (giocata dagli scozzesi).
Le due selezioni sarebbero guidate dai tecnici dello staff azzurro. In pratica diventerebbero delle sotto nazionali. Una sorta di Italia A e Italia B. La scelta di coloro che ne fanno parte e la distribuzione nelle due squadre avverrebbe a giugno. Aggiunte sarebbero possibili in seguito per altri giocatori che si rivelassero di interesse nazionale. I club di appartenenza conserverebbero la titolarità del giocatore. Per le settimane di utilizzo nelle selezioni verrebbero risarciti con due livelli di indennizzo da definire: uno più basso per i giovani emergenti, uno più elevato per gli azzurri affermati.
Gli atleti dal canto loro avrebbero un doppio beneficio dalla riforma delle selezioni in Heineken. Finanziario: i soldi della Fir oltre a quelli del contratto con il club. Di stimolo agonistico: far parte di un team intermedio fra club e nazionale con cui giocare la coppa più importante d'Europa. L'obiettivo già dichiarato dalla Fir è di avere il maggiore controllo sugli azzurri, trattenendo in Italia quelli che sono intenzionati a emigrare e facendone tornare dall'estero il più possibile.
Le selezioni si ritroverebbero in occasione delle soste del Super 10 per le coppe europee. Giocherebbero in stadi da almeno 5.000 posti. Quali è ancora da definire. Potrebbero essere quelli delle prime due classificate in campionato, se hanno i requisiti. I giocatori sommando le 6 partite di Heineken alle 11 con l'Italia disputerebbero almeno 17 match di alto livello l'anno, a cui sommare quelli di campionato. Non sarà come in Inghilterra o Francia, ma è ritenuto un passo avanti.
In tutto questo disegno manca ancora l'ok dell'Erc, che però ha detto «parliamone». Come la Fir pensa di trasformare una disponibilità in un assenso? Già i vertici europei hanno deciso di togliere all'Italia il barrage con una gallese per il terzo posto in Heineken. Visti i brutti risultati degli ultimi anni, con le italiane pesantemente sconfitte e sempre squadre materasso che condizionando l'andamento del girone, c'è già stata la minaccia di togliere anche il secondo posto. Le selezioni, essendo di fatto sotto nazionali, vengono ritenute più competitive. Questo porterebbe a match dal risultato meno scontato, a un incremento di pubblico e alla stima di una triplicazione dei diritti televisivi che l'Erc può incassare dalle emittenti italiane.
Tutto questo da progetto, proposta, idea o come lo vogliamo chiamare diventerà realtà? La risposta la darà il prossimo consiglio federale.
Ivan Malfatto
-
Giangian
- Messaggi: 453
- Iscritto il: 3 lug 2003, 0:00
Re: Nasce il superclub federale?
...sempre dal gazzettino di oggi:
Una scelta rischiosa Serve un ampio confronto
La prima considerazione è di metodo: una riforma dalle ripercussioni così pesanti va discussa alla luce del sole con tutte le componenti del movimento. Visto che si tratta allo stesso tempo di decidere sulla storia e sul futuro, sui tifosi e sulle città, sui settori giovanili, gli allenatori e gli arbitri. In definitiva sul modello che si vuol dare al rugby italiano. Nell'incontro preliminare tra il presidente della Fir Dondi e i rappresentanti dei club non sono emerse indicazioni precise. Ma era logico che fosse così visto che le società non solo sono divise ma anche prive di un soggetto (la Lega) in grado di costruire un progetto unitario. Per contro proprio in virtù del grande successo elettorale raccolto, il presidente della Fir ha l'autorevolezza necessaria a formulare un progetto articolato e a procedere a un ampio confronto fra tutte le parti.
****
Due selezioni gestite direttamente dalla Fir in Heineken Cup trattenendo gli atleti tentati di emigrare all'estero (pochi) e facendo tornare a casa qualche azzurro. Più un ristretto numero di stranieri. I giocatori lascerebbero i club per mettersi a disposizione delle selezioni il lunedì e rientrarvi dopo le partite di coppa. Se questa è la proposta, francamente mi sembra poca cosa al di là dello scippo (discutibile) dell'Europa alle società. Sei partite non bastano ad alzare il livello tecnico. Ne servirebbero almeno il doppio. E poi, per essere realmente competitivi e avere nelle gambe il ritmo da Heineken, bisognerebbe prepararsi con un'altra competizione. In assenza della quale i benefici sarebbero limitati a sei settimane di affiatamento in più per gli azzurri che probabilmente verranno raggruppati per blocchi: avanti in una squadra, trequarti nell'altra.
Per questo quella della Fir è destinata ad essere una soluzione transitoria che inizialmente mantiene in vita il campionato riducendo le resistenze dei club. Ma presto l'approdo in Celtic League sarà inevitabile aprendo scenari sismici. Di fatto anzichè rilanciare il campionato, come da anni si chiede, lo si declasserebbe relegando i club, comprese le città venete e la loro storia, in una anonima seconda divisione, privati per l'intera stagione di tutti i pezzi migliori e a quel punto anche dei contributi delle coppe che saranno necessari alle selezioni, una volta raggiunta la Celtic, per reggere alla meno peggio la sfida.
****
Si creerebbe così un'anomalia senza precedenti nel mondo del rugby: una nazione dovrebbe cercare di sviluppare la propria base senza la spinta di una forte competizione interna, con la sola propulsione della nazionale e delle due sottosquadre. Difficile ipotizzare in queste condizioni un futuro, per quanto lontano, all'altezza di un paese di 60 milioni di abitanti. Di Francia e Inghilterra per intenderci. L'effetto nella migliore delle ipotesi sarebbe il consolidamento della regionalizzazione del rugby.
La questione è complessa. Ed è certamente vero che, specie in tempi di crisi economica, le selezioni possono rappresentare una immediata risposta a club sempre più in difficoltà con i bilanci. Ma è altrettanto vero che le ristrettezze potrebbero aggravarsi non appena verranno meno non solo i contributi federali ma gli sponsor e il già scarso pubblico. Ogni scelta, dunque, va attentatamente ponderata. Anche perchè la prima risposta non riguarda la scelta tra club o selezioni. Ma dove vuole andare il rugby italiano. E perchè.
Antonio Liviero (?)
Una scelta rischiosa Serve un ampio confronto
La prima considerazione è di metodo: una riforma dalle ripercussioni così pesanti va discussa alla luce del sole con tutte le componenti del movimento. Visto che si tratta allo stesso tempo di decidere sulla storia e sul futuro, sui tifosi e sulle città, sui settori giovanili, gli allenatori e gli arbitri. In definitiva sul modello che si vuol dare al rugby italiano. Nell'incontro preliminare tra il presidente della Fir Dondi e i rappresentanti dei club non sono emerse indicazioni precise. Ma era logico che fosse così visto che le società non solo sono divise ma anche prive di un soggetto (la Lega) in grado di costruire un progetto unitario. Per contro proprio in virtù del grande successo elettorale raccolto, il presidente della Fir ha l'autorevolezza necessaria a formulare un progetto articolato e a procedere a un ampio confronto fra tutte le parti.
****
Due selezioni gestite direttamente dalla Fir in Heineken Cup trattenendo gli atleti tentati di emigrare all'estero (pochi) e facendo tornare a casa qualche azzurro. Più un ristretto numero di stranieri. I giocatori lascerebbero i club per mettersi a disposizione delle selezioni il lunedì e rientrarvi dopo le partite di coppa. Se questa è la proposta, francamente mi sembra poca cosa al di là dello scippo (discutibile) dell'Europa alle società. Sei partite non bastano ad alzare il livello tecnico. Ne servirebbero almeno il doppio. E poi, per essere realmente competitivi e avere nelle gambe il ritmo da Heineken, bisognerebbe prepararsi con un'altra competizione. In assenza della quale i benefici sarebbero limitati a sei settimane di affiatamento in più per gli azzurri che probabilmente verranno raggruppati per blocchi: avanti in una squadra, trequarti nell'altra.
Per questo quella della Fir è destinata ad essere una soluzione transitoria che inizialmente mantiene in vita il campionato riducendo le resistenze dei club. Ma presto l'approdo in Celtic League sarà inevitabile aprendo scenari sismici. Di fatto anzichè rilanciare il campionato, come da anni si chiede, lo si declasserebbe relegando i club, comprese le città venete e la loro storia, in una anonima seconda divisione, privati per l'intera stagione di tutti i pezzi migliori e a quel punto anche dei contributi delle coppe che saranno necessari alle selezioni, una volta raggiunta la Celtic, per reggere alla meno peggio la sfida.
****
Si creerebbe così un'anomalia senza precedenti nel mondo del rugby: una nazione dovrebbe cercare di sviluppare la propria base senza la spinta di una forte competizione interna, con la sola propulsione della nazionale e delle due sottosquadre. Difficile ipotizzare in queste condizioni un futuro, per quanto lontano, all'altezza di un paese di 60 milioni di abitanti. Di Francia e Inghilterra per intenderci. L'effetto nella migliore delle ipotesi sarebbe il consolidamento della regionalizzazione del rugby.
La questione è complessa. Ed è certamente vero che, specie in tempi di crisi economica, le selezioni possono rappresentare una immediata risposta a club sempre più in difficoltà con i bilanci. Ma è altrettanto vero che le ristrettezze potrebbero aggravarsi non appena verranno meno non solo i contributi federali ma gli sponsor e il già scarso pubblico. Ogni scelta, dunque, va attentatamente ponderata. Anche perchè la prima risposta non riguarda la scelta tra club o selezioni. Ma dove vuole andare il rugby italiano. E perchè.
Antonio Liviero (?)
-
varenne1
- Messaggi: 21
- Iscritto il: 29 nov 2008, 18:58
Re: Nasce il superclub federale?
Se veramente fosse così a mio avviso si è scelta la soluzione peggiore:
1) solo 6 partite provanti in più, a meno che non si vada avanti, è davvero poco per pensare di far crescere i nostri giocatori
2) giocatori italiani che giocano in Francia, Ing o CL perchè dovrebbero voler giocare solo 6 partite di livello invece che, come succede oggi, molto di più tra coppe e campionato estero?
3) quando si allenerebbero insieme le selezioni? solo la settimana del match?
In definitiva penso che la famosa "rivoluzione" della Fir sarebbe più un pastrocchio fatto per accontentare, che un vero cambiamento, se davvero è così allora meglio premiare in denaro chi vince il campionato oppure chi va in HC, a patto che investano tali soldi sugli italiani.
1) solo 6 partite provanti in più, a meno che non si vada avanti, è davvero poco per pensare di far crescere i nostri giocatori
2) giocatori italiani che giocano in Francia, Ing o CL perchè dovrebbero voler giocare solo 6 partite di livello invece che, come succede oggi, molto di più tra coppe e campionato estero?
3) quando si allenerebbero insieme le selezioni? solo la settimana del match?
In definitiva penso che la famosa "rivoluzione" della Fir sarebbe più un pastrocchio fatto per accontentare, che un vero cambiamento, se davvero è così allora meglio premiare in denaro chi vince il campionato oppure chi va in HC, a patto che investano tali soldi sugli italiani.
-
Laporte
- Messaggi: 8846
- Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01
Re: Nasce il superclub federale?
la via di mezzo della via di mezzo. Ma potrebbe essere un passo graduale.Giangian ha scritto:dal Gazzettino di oggi:
Due selezioni gestite dalla federazione per le sei (o più in ...
Due selezioni gestite dalla federazione per le sei (o più in caso di qualificazione) partite di Heineken Cup. Ne farebbero parte i migliori giocatori italiani e, se necessario, alcuni stranieri. Ai club che forniscono gli atleti andrebbe in cambio un indennizzo economico da quantificare. Oltre ad esso in Europa potrebbero disputare la Challenge Cup (4 posti) e distribuirsi i soldi che arrivano all'Italia dall'Erc (come adesso). Il progetto partirebbe già la stagione 2009/10. Se matureranno le condizioni, in futuro potrebbe essere esteso alla Celtic League. Il campionato, nel frattempo, resterebbe immutato nella formula. Vedrebbe protagonisti tutti gli atleti delle selezioni, quando non sono impegnati in Heineken o con la Nazionale.
Particolare più, particolare meno, è questa la "rivoluzione" della stagione rugbistica italiana che dovrebbe essere dibattuta e votata dal consiglio federale di venerdì 19 dicembre a Roma. Corrisponde alla seconda fra le quattro proposte illustrate ai presidenti di club nell'incontro di mercoledì 10 a Bologna. È stata poi affrontata nell'esecutivo Fir di qualche giorno dopo, spaccatosi sembra per la contrarietà all'ipotesi espressa dal vice presidente Cesare Barzoni (Viadana). Si tratterebbe di una "mezza rivoluzione", che limita alla sola Heineken la grande novità delle selezioni. In pratica l'Italia adotterebbe il modello della Scozia (dove ci sono Edimburgo e Warriors), mantenendo però il proprio campionato al posto della Celtic League (giocata dagli scozzesi).
Le due selezioni sarebbero guidate dai tecnici dello staff azzurro. In pratica diventerebbero delle sotto nazionali. Una sorta di Italia A e Italia B. La scelta di coloro che ne fanno parte e la distribuzione nelle due squadre avverrebbe a giugno. Aggiunte sarebbero possibili in seguito per altri giocatori che si rivelassero di interesse nazionale. I club di appartenenza conserverebbero la titolarità del giocatore. Per le settimane di utilizzo nelle selezioni verrebbero risarciti con due livelli di indennizzo da definire: uno più basso per i giovani emergenti, uno più elevato per gli azzurri affermati.
Gli atleti dal canto loro avrebbero un doppio beneficio dalla riforma delle selezioni in Heineken. Finanziario: i soldi della Fir oltre a quelli del contratto con il club. Di stimolo agonistico: far parte di un team intermedio fra club e nazionale con cui giocare la coppa più importante d'Europa. L'obiettivo già dichiarato dalla Fir è di avere il maggiore controllo sugli azzurri, trattenendo in Italia quelli che sono intenzionati a emigrare e facendone tornare dall'estero il più possibile.
Le selezioni si ritroverebbero in occasione delle soste del Super 10 per le coppe europee. Giocherebbero in stadi da almeno 5.000 posti. Quali è ancora da definire. Potrebbero essere quelli delle prime due classificate in campionato, se hanno i requisiti. I giocatori sommando le 6 partite di Heineken alle 11 con l'Italia disputerebbero almeno 17 match di alto livello l'anno, a cui sommare quelli di campionato. Non sarà come in Inghilterra o Francia, ma è ritenuto un passo avanti.
In tutto questo disegno manca ancora l'ok dell'Erc, che però ha detto «parliamone». Come la Fir pensa di trasformare una disponibilità in un assenso? Già i vertici europei hanno deciso di togliere all'Italia il barrage con una gallese per il terzo posto in Heineken. Visti i brutti risultati degli ultimi anni, con le italiane pesantemente sconfitte e sempre squadre materasso che condizionando l'andamento del girone, c'è già stata la minaccia di togliere anche il secondo posto. Le selezioni, essendo di fatto sotto nazionali, vengono ritenute più competitive. Questo porterebbe a match dal risultato meno scontato, a un incremento di pubblico e alla stima di una triplicazione dei diritti televisivi che l'Erc può incassare dalle emittenti italiane.
Tutto questo da progetto, proposta, idea o come lo vogliamo chiamare diventerà realtà? La risposta la darà il prossimo consiglio federale.
Ivan Malfatto
-
Laporte
- Messaggi: 8846
- Iscritto il: 8 mar 2008, 10:01
Re: Nasce il superclub federale?
i giocatori italiani in Francia, resterebbero dove sono... giocherebbero le coppe .varenne1 ha scritto:Se veramente fosse così a mio avviso si è scelta la soluzione peggiore:
1) solo 6 partite provanti in più, a meno che non si vada avanti, è davvero poco per pensare di far crescere i nostri giocatori
2) giocatori italiani che giocano in Francia, Ing o CL perchè dovrebbero voler giocare solo 6 partite di livello invece che, come succede oggi, molto di più tra coppe e campionato estero?
3) quando si allenerebbero insieme le selezioni? solo la settimana del match?
In definitiva penso che la famosa "rivoluzione" della Fir sarebbe più un pastrocchio fatto per accontentare, che un vero cambiamento, se davvero è così allora meglio premiare in denaro chi vince il campionato oppure chi va in HC, a patto che investano tali soldi sugli italiani.
Comuqnue alcuni dubbi sono i miei.
-
giongeffri
- Messaggi: 3132
- Iscritto il: 19 mag 2006, 11:38
- Località: Roma
Re: Nasce il superclub federale?
Forse era l'unico compromesso possibile. Ma (sempre se sarà confermato, mi auguro di no) mi sembra uno di quei compromessi al ribasso che più che rappresentare un punto di sintesi tra diverse esigenze rappresentano il modo migliore per scontentare tutti.
Io sono sempre stato a favore delle franchigie, che trovo il modo migliore per sviluppare il movimento come ponte tra la nazionale ed il rugby casalingo, mentre ho sempre considerato l'opposizione alle franchigie stesse una sterile difesa del proprio orticello e dei propri interessi campanilistico-provinciali. Ma una selezione creata SOLO per fare l'HC non ha alcun senso. Le partite, seppure di alto livello, sono semplicemente troppo poche per permettere ai giovani talenti di crescere, e non si capisce perchè una squadra siffatta dovrebbe attirare i giocatori già affermati che vivono all'estero. Mentre servirebbe a far incavolare le squadre che nel periodo di HC si vedrebbero private di numerosi giocatori. Piuttosto che un ponte verso una soluzione definitiva mi sembra quasi un tentativo fatto per fallire.. qualcosa per poter dire "Visto? Ci abbiamo provato ma le selezioni non funzionano".
Mentre ovviamente avrebbe un senso (seppure con tutti i rischi ad esso connessi) un progetto di squadre "federali" per fare la CL. Ma l'ambiente del rugby italiano mi sembra sufficientemente gretto e privo di qualsivoglia visione strategica, a lungo respiro ed ampio raggio, per poterlo bloccare per sempre.
Io sono sempre stato a favore delle franchigie, che trovo il modo migliore per sviluppare il movimento come ponte tra la nazionale ed il rugby casalingo, mentre ho sempre considerato l'opposizione alle franchigie stesse una sterile difesa del proprio orticello e dei propri interessi campanilistico-provinciali. Ma una selezione creata SOLO per fare l'HC non ha alcun senso. Le partite, seppure di alto livello, sono semplicemente troppo poche per permettere ai giovani talenti di crescere, e non si capisce perchè una squadra siffatta dovrebbe attirare i giocatori già affermati che vivono all'estero. Mentre servirebbe a far incavolare le squadre che nel periodo di HC si vedrebbero private di numerosi giocatori. Piuttosto che un ponte verso una soluzione definitiva mi sembra quasi un tentativo fatto per fallire.. qualcosa per poter dire "Visto? Ci abbiamo provato ma le selezioni non funzionano".
Mentre ovviamente avrebbe un senso (seppure con tutti i rischi ad esso connessi) un progetto di squadre "federali" per fare la CL. Ma l'ambiente del rugby italiano mi sembra sufficientemente gretto e privo di qualsivoglia visione strategica, a lungo respiro ed ampio raggio, per poterlo bloccare per sempre.
Sono un fungo.. uacciuà... velenoso uacciuà...
- milesgersenroma
- Messaggi: 793
- Iscritto il: 4 giu 2008, 9:24
Re: Nasce il superclub federale?
mi sfugge tutta questa enfasi sul campionato nazionale e i veneti che ne verrebbero in qualche modo declassati
sarà che non sono veneto e mi piacerebbe che qualcuno di trviso o rovigo mi illuminasse , e lo sto dicendo sinceramente
vista da quaggiù e con nessun interesse verso squadre locali di super10
posso dire che non vedo particolarmente qualificato il campionato nazionale?
un campionato di bassisimo livello (le coppe europee lo qualificano) che si gioca quasi sempre tra le stesse squadre e con spettatori al minimo aziendale
x come la vedo io ...la situazione con due selezioni in Cl
allora
avremo un campionato minimo a 10 squadre, con possibilità a 12 o 14
un numero massimo di stranieri a referto..facciamo di 10 il primo anno, 7 il secondo, 5 il terzo
parlare di spettatori che mancheranno , a fronte di certio numeri attuali mi sembra ridicolo? ma aspetto altre osservazioni,
rimango dell'idea che un rovigo vs treviso con più giocatori italiani di ora forse farebbe più spettatori
il budget si ridurrebbe?
non credo ...forse l'unico vero sponsor/proprietario interessato al balzo superiore sarebbe benetton
sinceramente ho difficolta a leggere le maglie del viadana e ritengo che difficilmente sparirebbero tutti solo perchè non fanno la HC
la tv?
con dirigenti adeguati e PR preparati, sopratutto a livello locale si potrebbe recuperare quello che si perde a livello nazionale
livello bassissimo che si vede anche ora
insomma questo scadimento non riesco a vederlo, visto che si parte quasi rasoterra..
si potrebbe anche programmare in tre anni la preparazione di altre due selezioni x CL , avendo successo le prime due, coinvolgendo con un azionariato diretto le varie franchigie locali
poi se in veneto sta cosa non funziona ..mi spiegate perchè?
anche perchè la situazione attuale mi sembra che porti sempre a questo: un campionato locale con gite all'estero ogni tanto ..ma ancora per poco!!
sarà che non sono veneto e mi piacerebbe che qualcuno di trviso o rovigo mi illuminasse , e lo sto dicendo sinceramente
vista da quaggiù e con nessun interesse verso squadre locali di super10
posso dire che non vedo particolarmente qualificato il campionato nazionale?
un campionato di bassisimo livello (le coppe europee lo qualificano) che si gioca quasi sempre tra le stesse squadre e con spettatori al minimo aziendale
x come la vedo io ...la situazione con due selezioni in Cl
allora
avremo un campionato minimo a 10 squadre, con possibilità a 12 o 14
un numero massimo di stranieri a referto..facciamo di 10 il primo anno, 7 il secondo, 5 il terzo
parlare di spettatori che mancheranno , a fronte di certio numeri attuali mi sembra ridicolo? ma aspetto altre osservazioni,
rimango dell'idea che un rovigo vs treviso con più giocatori italiani di ora forse farebbe più spettatori
il budget si ridurrebbe?
non credo ...forse l'unico vero sponsor/proprietario interessato al balzo superiore sarebbe benetton
sinceramente ho difficolta a leggere le maglie del viadana e ritengo che difficilmente sparirebbero tutti solo perchè non fanno la HC
la tv?
con dirigenti adeguati e PR preparati, sopratutto a livello locale si potrebbe recuperare quello che si perde a livello nazionale
livello bassissimo che si vede anche ora
insomma questo scadimento non riesco a vederlo, visto che si parte quasi rasoterra..
si potrebbe anche programmare in tre anni la preparazione di altre due selezioni x CL , avendo successo le prime due, coinvolgendo con un azionariato diretto le varie franchigie locali
poi se in veneto sta cosa non funziona ..mi spiegate perchè?
anche perchè la situazione attuale mi sembra che porti sempre a questo: un campionato locale con gite all'estero ogni tanto ..ma ancora per poco!!
- allblue
- Messaggi: 300
- Iscritto il: 13 mar 2007, 17:39
Re: Nasce il superclub federale?
sarebbe chiaramente un compromesso, ma non era realistico pensare a soluzioni che non rappresentassero un minimo comune denominatore. personalmente vorrei di piu', ma pragmaticamente penso che sarebbe un passo avanti che avrebbe cmq alcuni punti positivi, primo tra tutti il fatto che partirebbe da subito (anno prossimo).
sforzandosi di essere positivi si potrebbe interpretare come un passo intermedio propedeutico all'ingresso in CL, che cmq al piu' presto non avrebbe potuto che essere almeno un anno piu' tardi. ed e' cmq un passo epocale in quanto le selezioni verrebbero effettivamente create, cosa da non sottovalutare assolutamente.
insomma, certamente meglio che niente IMHO, non pretendiamo tutto e subito.
sforzandosi di essere positivi si potrebbe interpretare come un passo intermedio propedeutico all'ingresso in CL, che cmq al piu' presto non avrebbe potuto che essere almeno un anno piu' tardi. ed e' cmq un passo epocale in quanto le selezioni verrebbero effettivamente create, cosa da non sottovalutare assolutamente.
insomma, certamente meglio che niente IMHO, non pretendiamo tutto e subito.
-
varenne1
- Messaggi: 21
- Iscritto il: 29 nov 2008, 18:58
Re: Nasce il superclub federale?
Scusate non avevo letto la seconda parte.Giangian ha scritto:...sempre dal gazzettino di oggi:
Una scelta rischiosa Serve un ampio confronto
La prima considerazione è di metodo: una riforma dalle ripercussioni così pesanti va discussa alla luce del sole con tutte le componenti del movimento. Visto che si tratta allo stesso tempo di decidere sulla storia e sul futuro, sui tifosi e sulle città, sui settori giovanili, gli allenatori e gli arbitri. In definitiva sul modello che si vuol dare al rugby italiano. Nell'incontro preliminare tra il presidente della Fir Dondi e i rappresentanti dei club non sono emerse indicazioni precise. Ma era logico che fosse così visto che le società non solo sono divise ma anche prive di un soggetto (la Lega) in grado di costruire un progetto unitario. Per contro proprio in virtù del grande successo elettorale raccolto, il presidente della Fir ha l'autorevolezza necessaria a formulare un progetto articolato e a procedere a un ampio confronto fra tutte le parti.
****
Due selezioni gestite direttamente dalla Fir in Heineken Cup trattenendo gli atleti tentati di emigrare all'estero (pochi) e facendo tornare a casa qualche azzurro. Più un ristretto numero di stranieri. I giocatori lascerebbero i club per mettersi a disposizione delle selezioni il lunedì e rientrarvi dopo le partite di coppa. Se questa è la proposta, francamente mi sembra poca cosa al di là dello scippo (discutibile) dell'Europa alle società. Sei partite non bastano ad alzare il livello tecnico. Ne servirebbero almeno il doppio. E poi, per essere realmente competitivi e avere nelle gambe il ritmo da Heineken, bisognerebbe prepararsi con un'altra competizione. In assenza della quale i benefici sarebbero limitati a sei settimane di affiatamento in più per gli azzurri che probabilmente verranno raggruppati per blocchi: avanti in una squadra, trequarti nell'altra.
Per questo quella della Fir è destinata ad essere una soluzione transitoria che inizialmente mantiene in vita il campionato riducendo le resistenze dei club. Ma presto l'approdo in Celtic League sarà inevitabile aprendo scenari sismici. Di fatto anzichè rilanciare il campionato, come da anni si chiede, lo si declasserebbe relegando i club, comprese le città venete e la loro storia, in una anonima seconda divisione, privati per l'intera stagione di tutti i pezzi migliori e a quel punto anche dei contributi delle coppe che saranno necessari alle selezioni, una volta raggiunta la Celtic, per reggere alla meno peggio la sfida.
****
Si creerebbe così un'anomalia senza precedenti nel mondo del rugby: una nazione dovrebbe cercare di sviluppare la propria base senza la spinta di una forte competizione interna, con la sola propulsione della nazionale e delle due sottosquadre. Difficile ipotizzare in queste condizioni un futuro, per quanto lontano, all'altezza di un paese di 60 milioni di abitanti. Di Francia e Inghilterra per intenderci. L'effetto nella migliore delle ipotesi sarebbe il consolidamento della regionalizzazione del rugby.
La questione è complessa. Ed è certamente vero che, specie in tempi di crisi economica, le selezioni possono rappresentare una immediata risposta a club sempre più in difficoltà con i bilanci. Ma è altrettanto vero che le ristrettezze potrebbero aggravarsi non appena verranno meno non solo i contributi federali ma gli sponsor e il già scarso pubblico. Ogni scelta, dunque, va attentatamente ponderata. Anche perchè la prima risposta non riguarda la scelta tra club o selezioni. Ma dove vuole andare il rugby italiano. E perchè.
Antonio Liviero (?)
-
Zenith
- Messaggi: 127
- Iscritto il: 24 nov 2005, 0:00
Re: Nasce il superclub federale?
La ragione per cui i club veneti (e credo anche il Viadana e Calvisano) non siano contenti è che da un lato viene tolto a Benetton, Viadana e Calvisano la possibilità di partecipare con il proprio club alla più prestigiosa (e remunerativa anche come visibilità per gli sponsor) coppa europea, mentre dall'altro si lasciano società gloriose e fortemente radicate nel territorio come Padova, Rovigo ed un po' anche Venezia a disputare un campionato nazionale di livello decisamente minore con nessuna possibilità di essere appetibile a livello sponsor.
In sostanza al movimento rugbystico Lombardo-Veneto, che mi risulta essere sicuramente quello con più radicamento e tradizione territoriale viene sostanzialmente prospettata la sola possibilità di fare da "portatore d'acqua" delle selezioni FIR, con il solo marginale (visto il contemporaneo sviluppo delle Accademie Territoriali FIR) compito di sviluppare il settore giovanile, senza alcuna visibilità mediatica e sportiva.
In pratica solo oneri e niente onori ... se questa fosse la soluzione temo che tutti coloro che si sono dedicati anima e corpo (e ce ne sono tanti ve lo garantisco !) a tenere in piedi ed a rendere competitive (anche a livello Europeo visto i risultati in Challenge Cup) società come Petrarca, Rovigo, Benetton, Viadana, Venezia, Calvisano getteranno la spugna, con il risultato di far sparire decenni di tradizione rugbistica italiana sostiuendola con artificiose selezioni federali senza alcun legame con i territori di provenienza ...
In sostanza al movimento rugbystico Lombardo-Veneto, che mi risulta essere sicuramente quello con più radicamento e tradizione territoriale viene sostanzialmente prospettata la sola possibilità di fare da "portatore d'acqua" delle selezioni FIR, con il solo marginale (visto il contemporaneo sviluppo delle Accademie Territoriali FIR) compito di sviluppare il settore giovanile, senza alcuna visibilità mediatica e sportiva.
In pratica solo oneri e niente onori ... se questa fosse la soluzione temo che tutti coloro che si sono dedicati anima e corpo (e ce ne sono tanti ve lo garantisco !) a tenere in piedi ed a rendere competitive (anche a livello Europeo visto i risultati in Challenge Cup) società come Petrarca, Rovigo, Benetton, Viadana, Venezia, Calvisano getteranno la spugna, con il risultato di far sparire decenni di tradizione rugbistica italiana sostiuendola con artificiose selezioni federali senza alcun legame con i territori di provenienza ...
- milesgersenroma
- Messaggi: 793
- Iscritto il: 4 giu 2008, 9:24
Re: Nasce il superclub federale?
sarà..
ma rimane il fatto che il campionato nazionale con il relativo "squadra campione d'italia" rimarebbe il sopraindicato super10 (oquello che sia)
e tutti sti sponsor interessati a farsi vedere da pochi intimi mentre prendono 80 punti devo ancora conoscerli
di solito gli sponsor non gradiscono essere addidati come "immagine perdente"
e visto il livello campanilistico italiano rimane sempre il richiamo della squadra di casa
non era qui che si diceva che un tempo i derby trevigiani erano più seguiti perchè i giocatori erano tutti del posto??
ma rimane il fatto che il campionato nazionale con il relativo "squadra campione d'italia" rimarebbe il sopraindicato super10 (oquello che sia)
e tutti sti sponsor interessati a farsi vedere da pochi intimi mentre prendono 80 punti devo ancora conoscerli
di solito gli sponsor non gradiscono essere addidati come "immagine perdente"
e visto il livello campanilistico italiano rimane sempre il richiamo della squadra di casa
non era qui che si diceva che un tempo i derby trevigiani erano più seguiti perchè i giocatori erano tutti del posto??