E poi siamo sorpresi che L'Italia perde!
Dalla Gazzetta
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oldprussians
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Dalla Gazzetta
MALLETT - Le critiche sulla gestione tecnica di Nick Mallett arrivano da più parti. Orlandi, coach degli avanti dai tempi di John Kirwan: "Kirwan aveva due-tre piani di gioco che adattava ai giocatori che aveva a disposizione. Berbizier aveva adattato il gioco ai giocatori che aveva a disposizione. Mallett chiede ai giocatori di adattarsi al suo piano di gioco. Ma qui stiamo parlando di professionisti. E non è certo questo che fa la differenza fra una gestione e l'altra. E neanche il rapporto coi giocatori e la scelta di gestire certe situazioni, tipo quella di Lo Cicero. Non è questo che cambia le prestazioni. Abbiamo messo pressione a tutti i giocatori per dare il massimo in settimana e sul campo. Di più, ora, questa Italia non può fare. Non è detto che non basti col Galles".
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ilcavigliatore
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Re: Dalla la Gazzatta
Old..
qualche domenica fa ero qui a parigi a vedere il racing...
c'éra berbizier davanti alla panchina bello e impettito,
piccolo dritto e fiero come napoleone...
la prossima volta che vado te lo saluto..!
...
senno sabato ti consiglio di prendere un po' d'aria...

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oldprussians
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Re: Dalla la Gazzatta
ilcavigliatore ha scritto:Old..
qualche domenica fa ero qui a parigi a vedere il racing...
c'éra berbizier davanti alla panchina bello e impettito,
piccolo dritto e fiero come napoleone...![]()
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- ATHLONE
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Re: Dalla la Gazzatta
Ti sei dimenticato di dire che dovresti odiarlo anche come Italiano... oppure hai finalmente deciso che non lo sei???oldprussians ha scritto:ilcavigliatore ha scritto:Old..
qualche domenica fa ero qui a parigi a vedere il racing...
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Digli di tornare... anzi pregalo.... Come Tedesco e Britannico dovrei odiarlo ma non riesco...
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
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- diddi
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Re: Dalla la Gazzatta
ATTENZIONE! ATTENZIONE!
Dallo "spammatore" VigaVegas alias Marco Ermocida: "Berbiezier (sic) ha adattato gli italiani ad un tipo di rugby che aveva in testa. Mallett invece crede che bisogna adeguarsi al gioco (espresso dalle nazionali più forti, ndr) per competere all’alto livello."
Dalla Gazzetta: "Berbizier aveva adattato il gioco ai giocatori che aveva a disposizione. Mallett chiede ai giocatori di adattarsi al suo piano di gioco."
O Orlandi dice esattamente l'opposto in due interviste diverse rilasciate a ore di distanza, oppure (opzione preferita) quando parla, uno capisce "fischi" e l'altro "fiaschi". In altra sede avevo negato di aver mai sostenuto che i giornalisti italiani di rugby fossero dei semidilettanti. Ora non potrò più dirlo.
Vi prego, vi scongiuro, capisco che ce l'avete con Mallett e con lo staff, avete buone ragioni e non voglio convincervi del contrario. Ma almeno non prendete spunto dalle dichiarazioni rilasciate nelle interviste per riversare su di loro la vostra rabbia, perché, alla luce di questo esempio, non è possibile fidarsi di quanto viene riportato.
Vi do la mia soluzione dell'enigma: a guardare le statistiche, Mallett sta cercando di far giocare l'Italia come giocano le altre nazionali di vertice: 10-20% di possessi calciati, minor ricorso al pick&drive, molto possesso, molti passaggi, molto gioco al largo. Rispetto al calcia&corri di Berbizier, efficace quanto disincantato rispetto ai nostri limiti (e che stento a definire "gioco" come qui si insiste a fare) e quasi mortificante, ho parlato in passato di una "rivoluzione copernicana" nel gioco della Nazionale, che emerge chiaramente se si osservano bene le statistiche. Se questa mia osservazione fosse giusta, propenderei perché Orlandi intendesse: "BBZ ci faceva giocare un rugby elementare ed efficace in quanto era scettico sulle nostre possibilità di crescita nell'immediato. Mallett, che sulla base del contratto potrebbe programmare a più ampio respiro, tenta di far giocare l'Italia come le altre nazioni di prima fascia." Su questa considerazione va poi ad innestarsi il discorso sull'impreparazione dei giocatori italiani "normali" (cioè esclusi i "top players"), per dire che giochiamo come gli altri con mezzi umani inferiori e che pertanto queste batoste sono prevedibili.
Dallo "spammatore" VigaVegas alias Marco Ermocida: "Berbiezier (sic) ha adattato gli italiani ad un tipo di rugby che aveva in testa. Mallett invece crede che bisogna adeguarsi al gioco (espresso dalle nazionali più forti, ndr) per competere all’alto livello."
Dalla Gazzetta: "Berbizier aveva adattato il gioco ai giocatori che aveva a disposizione. Mallett chiede ai giocatori di adattarsi al suo piano di gioco."
O Orlandi dice esattamente l'opposto in due interviste diverse rilasciate a ore di distanza, oppure (opzione preferita) quando parla, uno capisce "fischi" e l'altro "fiaschi". In altra sede avevo negato di aver mai sostenuto che i giornalisti italiani di rugby fossero dei semidilettanti. Ora non potrò più dirlo.
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Vi do la mia soluzione dell'enigma: a guardare le statistiche, Mallett sta cercando di far giocare l'Italia come giocano le altre nazionali di vertice: 10-20% di possessi calciati, minor ricorso al pick&drive, molto possesso, molti passaggi, molto gioco al largo. Rispetto al calcia&corri di Berbizier, efficace quanto disincantato rispetto ai nostri limiti (e che stento a definire "gioco" come qui si insiste a fare) e quasi mortificante, ho parlato in passato di una "rivoluzione copernicana" nel gioco della Nazionale, che emerge chiaramente se si osservano bene le statistiche. Se questa mia osservazione fosse giusta, propenderei perché Orlandi intendesse: "BBZ ci faceva giocare un rugby elementare ed efficace in quanto era scettico sulle nostre possibilità di crescita nell'immediato. Mallett, che sulla base del contratto potrebbe programmare a più ampio respiro, tenta di far giocare l'Italia come le altre nazioni di prima fascia." Su questa considerazione va poi ad innestarsi il discorso sull'impreparazione dei giocatori italiani "normali" (cioè esclusi i "top players"), per dire che giochiamo come gli altri con mezzi umani inferiori e che pertanto queste batoste sono prevedibili.
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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kkarli
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Re: Dalla la Gazzatta
Io propenderei per: "Berbizier è un mirtillo lucidato al pentaclorene, del quale colore ho voluto verniciare la motocicletta che mi regalò zio Luigi. Mallett, senza avere mai pescato allo strascico col gommone, esegue interessanti piroette sul marmo del salotto di casa".diddi ha scritto:Se questa mia osservazione fosse giusta, propenderei perché Orlandi intendesse: "BBZ ci faceva giocare un rugby elementare ed efficace in quanto era scettico sulle nostre possibilità di crescita nell'immediato. Mallett, che sulla base del contratto potrebbe programmare a più ampio respiro, tenta di far giocare l'Italia come le altre nazioni di prima fascia."
Scherzo. La tua interpretazione è plausibile ma... fra giornalisti che fanno fatica a giornalare e allenatori che fanno fatica a farsi capire, forse qualche problema di comunicazione c'è. E occorre ricorrere all'esegesi del testo per Carlo Orlandi, come per pochi viventi si fa.
- ATHLONE
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Re: Dalla la Gazzatta
ottimo suggerimento: continuiamo a prender spunto dalle scelte tecniche, ed a pensare che un pilone, vivaddio, renda di più a giocare pilone che estremo...diddi ha scritto:Vi prego, vi scongiuro, capisco che ce l'avete con Mallett e con lo staff, avete buone ragioni e non voglio convincervi del contrario. Ma almeno non prendete spunto dalle dichiarazioni rilasciate nelle interviste per riversare su di loro la vostra rabbia, perché, alla luce di questo esempio, non è possibile fidarsi di quanto viene riportato.
nb: l'ostinazione di NM sarebbe quasi sensata se, in ottica CL, i vari giocatori venissero sempre schierati come lui suggerisce, e non dieci volte l'anno (nella migliore delle ipotesi=salvo infortunio)
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GiorgioXT
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Re: Dalla la Gazzatta
L'intervista è chiara , la Gazzetta ha fatto un pò di casino, ma non ha stravolto il senso -il punto fondamentale, che si vede anche dall'esterno è questo : "Mallett invece crede che bisogna adeguarsi al gioco (espresso dalle nazionali più forti, ndr) per competere all’alto livello" peraltro concetto già espresso altre volte da Mallet che -devo ammetterlo- è coerente fin dal principio , da quando voleva 12 sudafricani da naturalizzare tramite matrimonio a quando vedeva bene Favero come MM...diddi ha scritto:ATTENZIONE! ATTENZIONE!
Dallo "spammatore" VigaVegas alias Marco Ermocida: "Berbiezier (sic) ha adattato gli italiani ad un tipo di rugby che aveva in testa. Mallett invece crede che bisogna adeguarsi al gioco (espresso dalle nazionali più forti, ndr) per competere all’alto livello."
Dalla Gazzetta: "Berbizier aveva adattato il gioco ai giocatori che aveva a disposizione. Mallett chiede ai giocatori di adattarsi al suo piano di gioco."
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O Orlandi dice esattamente l'opposto in due interviste diverse rilasciate a ore di distanza, oppure (opzione preferita) quando parla, uno capisce "fischi" e l'altro "fiaschi". In altra sede avevo negato di aver mai sostenuto che i giornalisti italiani di rugby fossero dei semidilettanti. Ora non potrò più dirlo.
Mallet fa giocare l'Italia in modo molto sudafricano, con penetrazioni verticali di forza , molto movimento del pack, poco gioco al piede, solo che non siamo gli Springboks e perdiamo palloni nelle touches e nelle rucks, da qui un possesso scarso e per giunta sterile.
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kkarli
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Re: Dalla la Gazzatta
Premesso che il resto del tuo ragionamento non ne è inficiato, Giorgio, attenzione però perché qui ti sbagli.GiorgioXT ha scritto: L'intervista è chiara , la Gazzetta ha fatto un pò di casino, ma non ha stravolto il senso
Infatti
Berbiezier ha adattato gli italiani ad un tipo di rugby che aveva in testa
(Orlandi, come da Ermocida)
è il contrario di
Berbizier aveva adattato il gioco ai giocatori che aveva a disposizione
(Orlandi, come da Gazzetta).
La cosa è sostanziale laddove nel primo caso Orlandi avrebbe detto che tutto sommato Mallett fa quello che faceva Berbizier, solo con un diverso modello in mente; nel secondo caso Orlandi avrebbe detto che Berbizier (e Kirwan, come riporta la Gazzetta) faceva il contrario di ciò che fa Mallett.
- diddi
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Re: Dalla la Gazzatta
Le interviste, sulla parte relativa a BBZ, sono in netto contrasto: una dice che il francese imponeva il suo gioco ai giocatori, l'altro che lo adattava a loro. Eppure parla sempre Orlandi!GiorgioXT ha scritto:L'intervista è chiara , la Gazzetta ha fatto un pò di casino, ma non ha stravolto il senso -il punto fondamentale, che si vede anche dall'esterno è questo : "Mallett invece crede che bisogna adeguarsi al gioco (espresso dalle nazionali più forti, ndr) per competere all’alto livello" peraltro concetto già espresso altre volte da Mallet che -devo ammetterlo- è coerente fin dal principio , da quando voleva 12 sudafricani da naturalizzare tramite matrimonio a quando vedeva bene Favero come MM...diddi ha scritto:ATTENZIONE! ATTENZIONE!
Dallo "spammatore" VigaVegas alias Marco Ermocida: "Berbiezier (sic) ha adattato gli italiani ad un tipo di rugby che aveva in testa. Mallett invece crede che bisogna adeguarsi al gioco (espresso dalle nazionali più forti, ndr) per competere all’alto livello."
Dalla Gazzetta: "Berbizier aveva adattato il gioco ai giocatori che aveva a disposizione. Mallett chiede ai giocatori di adattarsi al suo piano di gioco."
Mallet fa giocare l'Italia in modo molto sudafricano, con penetrazioni verticali di forza , molto movimento del pack, poco gioco al piede, solo che non siamo gli Springboks e perdiamo palloni nelle touches e nelle rucks, da qui un possesso scarso e per giunta sterile.
Sulla parte relativa a Mallett, il contrasto è meno netto, ma rimane: una dice che Mallett vuole adeguare il nostro gioco a quello delle altre squadre (e tu inferisci il Sud Africa), l'altra che sta imponendo ai giocatori la sua visione di gioco.
Sono d'accordo solo in parte quando dici che il gioco di Mallett sia "sudafricano" tout court. Di sudafricano ci sono le penetrazioni di forza, che Mallett cerca di trovare anche all'ala schierandoci i flanker e il tallonatore (se ci fai caso, in una occasione, nel secondo tempo contro la Scozia, abbiamo tentato di sfondare, nel vero senso della parola, prima con Pratichetti a sinistra e poi con Ghiraldini a destra), meno il movimento del pack, almeno come insieme, dal momento che le terze, come ho detto prima, sono sparse in campo. Il poco gioco al piede poi poteva forse essere una caratteristica dei Boks di qualche anno fa, ma non da quando c'è Butch Jones in campo. Inoltre, rimarcherei la posizione di Marcato, schierato, con mossa originale, al CENTRO del fronte d'attacco, credo per migliorare le handling skills deficitarie della linea.
L'intervista di Orlandi, in un altro passo, e sempre ammesso che in questo caso la resa del giornalista sia fedele, recita:
Al di là della questione degli off-loads (in questo campo siamo carenti sin dai tempi di Johnstone e Kirwan, curioso che ci si accorga solo ora), da questo passo emerge un problema: a sentire Orlandi (la cui osservazione mi sembra pertinente), alcuni giocatori stavano troppo piatti, di modo che, alla minima difficoltà di trasmissione del pallone (peraltro favorita da una prima linea d'attacco pletorica), si ritrovavano DAVANTI all'azione. Questo è successo almeno due volte a Zanni, inoltre a Pratichetti e Ghiraldini. Bacchetti ha scelto di gestire la cosa in modo prudente, finendo però per tenersi spesso troppo sulle sue e risultare poco incisivo. Inoltre l'assenza di profondità (la profondità richiesta dal coaching staff) ci precludeva la possibilità di insistere verticalmente nell'esplorazione dei (pochi, invero) canali che siamo riusciti ad aprire in partita. Vedremo se i giocatori si adatteranno a questa richiesta dello staff o se il coach dovrà modificare qualcosa...Carlo Orlandi? ha scritto:Abbiamo una disposizione in campo tale che alcuni giocatori non capiscono che la loro utilità non è sempre sulla prima linea d’attacco ma devono stare anche sulla seconda. Finché non capiscono questo sarà difficile fare off loads.
Peterino
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tonione
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Re: Dalla la Gazzatta
"... Inoltre, rimarcherei la posizione di Marcato, schierato, con mossa originale, al CENTRO del fronte d'attacco, credo per migliorare le handling skills deficitarie della linea. ... "
secondo me quando Marcato si schiera come dici tu al centro del fronte...è per attaccare i canali più esterni della difesa. è un opzione d'attacco molto cercata anche da Franco Smith ed è ideologicamente pensata per allargare e concentrare i giocatori. normalmente in questo tipo di gioco si lanciano successivamente i "grossi" allo scopo di assorbire qualche giocatore in più attraverso un avanzamento con potenza "sostenuto" anche da uno o più compagni, a quel punto c'è lo spazio per l'attacco vero e proprio. si chiama "multifase" e si ottiene quando ogni giocatore è rigidamente disciplinato nell'applicazione dei dettami. quello che,forse, diceva Orlandi è che per fare bene quello che dice Mallet bisogna rispettare in tutti i momenti, in modo rigido e incontrovertibile, i dettami imposti. ma come fai a farlo con tutti questi colori che ti trovi obbligato ad usare?
secondo me quando Marcato si schiera come dici tu al centro del fronte...è per attaccare i canali più esterni della difesa. è un opzione d'attacco molto cercata anche da Franco Smith ed è ideologicamente pensata per allargare e concentrare i giocatori. normalmente in questo tipo di gioco si lanciano successivamente i "grossi" allo scopo di assorbire qualche giocatore in più attraverso un avanzamento con potenza "sostenuto" anche da uno o più compagni, a quel punto c'è lo spazio per l'attacco vero e proprio. si chiama "multifase" e si ottiene quando ogni giocatore è rigidamente disciplinato nell'applicazione dei dettami. quello che,forse, diceva Orlandi è che per fare bene quello che dice Mallet bisogna rispettare in tutti i momenti, in modo rigido e incontrovertibile, i dettami imposti. ma come fai a farlo con tutti questi colori che ti trovi obbligato ad usare?
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Re: Dalla la Gazzatta
Quello che descrivi va bene, ma manca secondo me di un'altro passo per raggiungere l'eccellenza: l'analisi dell'adattamento dell'avversario alla tua strategia d'attacco.tonione ha scritto:"... Inoltre, rimarcherei la posizione di Marcato, schierato, con mossa originale, al CENTRO del fronte d'attacco, credo per migliorare le handling skills deficitarie della linea. ... "
secondo me quando Marcato si schiera come dici tu al centro del fronte...è per attaccare i canali più esterni della difesa. è un opzione d'attacco molto cercata anche da Franco Smith ed è ideologicamente pensata per allargare e concentrare i giocatori. normalmente in questo tipo di gioco si lanciano successivamente i "grossi" allo scopo di assorbire qualche giocatore in più attraverso un avanzamento con potenza "sostenuto" anche da uno o più compagni, a quel punto c'è lo spazio per l'attacco vero e proprio. si chiama "multifase" e si ottiene quando ogni giocatore è rigidamente disciplinato nell'applicazione dei dettami. quello che,forse, diceva Orlandi è che per fare bene quello che dice Mallet bisogna rispettare in tutti i momenti, in modo rigido e incontrovertibile, i dettami imposti. ma come fai a farlo con tutti questi colori che ti trovi obbligato ad usare?
SE tenti sempre lo sfondamento centrale (accentrando Marcato, o facendo sempre ccorrere centralmente Parisse sui calci di rinvio avversario), ALLORA l'avversario tende ad adattarsi difendendo forte al centro, ALLORA tu dovresti a sorpresa variare il gioco, ad esempio due mini units del pack, una a destra ed una a sinistra, per andare a recuperare un calcio up-and-under con le ali a rimetterli in gioco...
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Re: Dalla la Gazzatta
non sono d'accordo: forse mallett cerca di far giocar cosi' i nostri ma i risultati sono miserrimi. Questo signore prende l'italia come fosse il sudafrica, applica la sua lezioncina a memoria (possesso,muscoli ecc)manco fosse al computer é il risultato sono "le nozze coi fichi secchi"...perché pensa che sono i giocatori che si devono adattare a lui e non viceversa. Solo che non é possibile, per limiti di varia natura..diddi ha scritto:ATTENZIONE! ATTENZIONE!
Vi do la mia soluzione dell'enigma: a guardare le statistiche, Mallett sta cercando di far giocare l'Italia come giocano le altre nazionali di vertice: 10-20% di possessi calciati, minor ricorso al pick&drive, molto possesso, molti passaggi, molto gioco al largo. Rispetto al calcia&corri di Berbizier, efficace quanto disincantato rispetto ai nostri limiti (e che stento a definire "gioco" come qui si insiste a fare) e quasi mortificante....
Molti passaggi, molto gioco al largo come tu dici per niente in definitiva, per il gioco forse più sterile da quando abbiamo cominciato il vi nazioni, e vabbé che le nuove regole ci hanno penalizzato forse più degli altri.
riguardo a berbizier, é forse disicantato ma molto più duttile, il suo Racing quest'anno gioca a memoria, ti invito a seguire una delle sue partite se puoi...
- diddi
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Re: Dalla la Gazzatta
Non mi sono spiegato bene.tonione ha scritto:"... Inoltre, rimarcherei la posizione di Marcato, schierato, con mossa originale, al CENTRO del fronte d'attacco, credo per migliorare le handling skills deficitarie della linea. ... "
secondo me quando Marcato si schiera come dici tu al centro del fronte...è per attaccare i canali più esterni della difesa. è un opzione d'attacco molto cercata anche da Franco Smith ed è ideologicamente pensata per allargare e concentrare i giocatori. normalmente in questo tipo di gioco si lanciano successivamente i "grossi" allo scopo di assorbire qualche giocatore in più attraverso un avanzamento con potenza "sostenuto" anche da uno o più compagni, a quel punto c'è lo spazio per l'attacco vero e proprio. si chiama "multifase" e si ottiene quando ogni giocatore è rigidamente disciplinato nell'applicazione dei dettami. quello che,forse, diceva Orlandi è che per fare bene quello che dice Mallet bisogna rispettare in tutti i momenti, in modo rigido e incontrovertibile, i dettami imposti. ma come fai a farlo con tutti questi colori che ti trovi obbligato ad usare?
Il senso del mio intervento era: quando allarghiamo il gioco (nel corso della "sventagliata") Marcato - cioè l'estremo - non si inseriva come il classico (pre-)terminale dell'azione offensiva al largo, internamente o esternamente all'ala (dove invece andava a piazzarsi un flanker o un tallonatore), bensì si collocava tra i centri, di modo che il classico salto del primo centro lo trovava pronto alla trasmissione al posto di Canale (che poteva essere utilizzato come opzione per una penetrazione di forza centrale). In sostanza, Marcato agiva come una seconda apertura, e io così leggo la dichiarazione pre-partita di Mallett sul fatto che ci saremmo accorti del perché Marcato giocava col 15 (ovviamente se ne sono accorti in pochi, ma tant'è).
Quello che Orlandi dice è: per attaccare verticalmente nel canale aperto, bisogna schierarsi su due linee; se tutti cercano gloria davanti proponendosi per il passaggio e andando ad intasare la prima linea offensiva (oltreché incasinando le opzioni per l'apertura), otteniamo il duplice svantaggio di rendere farraginosa la trasmissione e avere i giocatori fuori tempo per raccogliere un eventuale off-load.
Peterino
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tonione
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Re: Dalla la Gazzatta
capito cosa intendevi diddi. lo intendevi estremo non apertura ed io, testone, l'ho pensato subito da apertura.
m'era venuto in mente l'attacco che ci ha portato alla segnatura contro l'Australia dove Marcato riceve il pallone da una mischia girata, decide di cambiare il fronte d'attacco lanciando un accorrente ma piattissimo Masi nel canale libero tra l'ala avversaria e il secondo centro. e forse, corroborato dalla spiegazione, penso che il suo inserimento in attacco sia esclusivamente concepito per attaccare la rush con la velocità delle mani e il raddoppio(pio-pio), proprio come contro l'Australia. il secondo play ormai è un must dei sud africani.
volevo anche dire a Pivi che, mi sembra, la difesa per effetto delle ELVs è molto favorita rispetto al possessore del pallone quindi se insisti con le mini unit rischi poi di muovere palla contro una difesa costantemente in sovrannumero.
m'era venuto in mente l'attacco che ci ha portato alla segnatura contro l'Australia dove Marcato riceve il pallone da una mischia girata, decide di cambiare il fronte d'attacco lanciando un accorrente ma piattissimo Masi nel canale libero tra l'ala avversaria e il secondo centro. e forse, corroborato dalla spiegazione, penso che il suo inserimento in attacco sia esclusivamente concepito per attaccare la rush con la velocità delle mani e il raddoppio(pio-pio), proprio come contro l'Australia. il secondo play ormai è un must dei sud africani.
volevo anche dire a Pivi che, mi sembra, la difesa per effetto delle ELVs è molto favorita rispetto al possessore del pallone quindi se insisti con le mini unit rischi poi di muovere palla contro una difesa costantemente in sovrannumero.