Italia - Galles
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tonione
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Re: Italia - Galles
L'uso del "uno" è stato autorizzato da Trapattoni pertanto quì non si viola nessun copyright:
ma non è che uno difende Mallet o non difende Mallett o lo attacca. uno dovrebbe guardare le cose in modo analitico. non è più difficile, serve per spiegare, or-ora, le ragioni della sofferenza e probabilmente semplifica le cose. l'analisi dico. uno come diddi ha la passione per l'analisi e questa passione arriva diretta come un pugno di o'animal Perugini. diddi vi è evidentemente e pervicaciemente portato. nel senso che traspare, trasuda e a volte, ma porca zozzola d'incoroneta madre!, tracima di soluzioni significanti e articolate. uno spettacolo.
Mallett può andare avanti e secondo me deve andare avanti perchè non si sega mai verde, l'erba da fieno. non siamo mica la Francia che ha bisogno di delicate e profumate tisane. noi vogliamo fieno...per i nostri animali selvaggi! Mallet dacci fieno per le nostre mucche!
ma non è che uno difende Mallet o non difende Mallett o lo attacca. uno dovrebbe guardare le cose in modo analitico. non è più difficile, serve per spiegare, or-ora, le ragioni della sofferenza e probabilmente semplifica le cose. l'analisi dico. uno come diddi ha la passione per l'analisi e questa passione arriva diretta come un pugno di o'animal Perugini. diddi vi è evidentemente e pervicaciemente portato. nel senso che traspare, trasuda e a volte, ma porca zozzola d'incoroneta madre!, tracima di soluzioni significanti e articolate. uno spettacolo.
Mallett può andare avanti e secondo me deve andare avanti perchè non si sega mai verde, l'erba da fieno. non siamo mica la Francia che ha bisogno di delicate e profumate tisane. noi vogliamo fieno...per i nostri animali selvaggi! Mallet dacci fieno per le nostre mucche!
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cicieaux
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Re: Italia - Galles
per fortuna che chi allena non si lascia impressionare da queste cose ma guarda la reale sostanzamagopiccolo ha scritto:quanto ci farebbe comodo un'apertura così...
mani e visione di gioco ottime
http://www.youtube.com/watch?v=G0AiLGFn7_Q
piedi ok
http://www.youtube.com/watch?v=eDhieNw9XB0
freddo e con senso teatrale per i finali ad effetto
http://www.youtube.com/watch?v=p98dFXrPJhc
ha fatto pure il calendario
http://www.youtube.com/watch?v=Lb7cAoWon-E
se tutto va bene non manca molto per salutiare Mallet e il suo merdarugby
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yeti
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Re: Italia - Galles
Sono OT, ma rask, da addetto ai lavori ti faccio i miei più vivi complimenti per l'aggettivo "parvicrinuto". È semplicemente bellissimo.rask ha scritto:Grazie diddi. E' sempre un piacere confrontarsi con le tue opinioni.
Sono naturalmente daccordo su quasi tutto e vorrei interloquire sull'atavica carenza della nostra nazionale: la scarsa qualità dei nostri backs, in particolare della loro spina dorsale 10-15.
VERO. E non ci capita di frequente vincere il gioco al piede considerati i campioni con i quali dobbiamo confrontarci.diddi ha scritto: McLean e Marcato vanno invertiti - FALSO. Intanto, abbiamo comunque stravinto il gioco tattico, come dimostrano le percentuali sul possesso e soprattutto sul territorio (10 minuti di "in opponent's half" in più!).
Marcato non è un tagliagambe, nel confronto difensivo con l'Australiano è soccombente, ma tra di loro non c'è la stessa relazione esistente tra Sant'Antonio e il Porco. Voglio dire che il numero di placcaggi di Marcato apertura se non è in doppia cifra gli si avvicina molto.diddi ha scritto: Poi McLean è il nostro 'top tackler' con 10 placcaggi, di cui alcuni molto belli. Con tutto il bene che gli voglio, non credo che Marcato possa garantire altrettanto.e io sono tra questi. Nella meta di Shanklin, un estremo di ruolo non avrebbe mai abboccato alla finta del parvicrinuto e sarebbe andato diretto sul portatore di palla come ci si deve aspettare dal n.15. Ciò non toglie che in quella circostanza, impedire la segnatura era un compito da supereroe.diddi ha scritto: Qualcuno sostiene, non del tutto a torto, che per l'estremo è ancor più importante essere un buon placcatore;Questa è la logica che ha portato alla follia di schierare Masi apertura, ma che, inapplicata in altre parti del mondo, non ci impedisce di continuare a godere delle mani di Wilkinson, dei piedi di O'Gara e della testa di Carter, Hernandez, Larkham e Giteau. Personalmente ritengo che se concentrarsi prevalentemente sulle doti di placcaggio del n. 10 sia come criticare la Ferrari di formula 1 per i consumi eccessivi o Maradona perchè non pressa. E' chiaro che la difesa è una parte importante per l'apertura, ma UNA, non la SOLA.diddi ha scritto: io replico che è meglio concentrarsi sulla prima linea di difesa, tanto più che le statistiche dimostrano che i gallesi avevano individuato il punto da attaccare nel settore coperto dall'apertura.Aspetterei a dire che Mallet abbia azzeccato il chicco o vinto qualcosa. Quanto vorrei la prova:diddi ha scritto: Altri osservano giustamente che McLean ha poca pratica con il ruolo; al che io rispondo "ancora": lo ha ricoperto a livello scolastico, dimostra di saper analizzare ed imparare dai suoi errori, ha sia mani che piedi buoni. Questo è un azzardo vinto (finora) da Mallett: in Germania direbbero che "anche un pollo cieco a volte becca un chicco" (auch ein blindes Huhn findet mal ein Korn).![]()
10 Marcato
12 Masi
15 McLean
Così semplice, così impossibile?
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magopiccolo
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Re: Italia - Galles
cioè fare una meta in 4 partite...cicieaux ha scritto:per fortuna che chi allena non si lascia impressionare da queste cose ma guarda la reale sostanzamagopiccolo ha scritto:quanto ci farebbe comodo un'apertura così...
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se tutto va bene non manca molto per salutiare Mallet e il suo merdarugby
se guardi la meta all'Australia Marcato fa una cosa straordinariamente normale, attira tutta la difesa su di se e serve una palla col contagiri a Masi, unico libero dello schieramento.
Siamo sicuri che chiunque lo avrebbe fatto, o magari qualcuno avrebbe provato la percussione, tanto c'è l'off-load se va male
Come diceva un allenatore di basket(credo Casalini) i tiri più difficili da prendere per paradosso sono quelli più semplici, quelli vicini al canestro perchè si possono solo sbagliare, e l'Italia avrebbe un gran bisogno di non sbagliare le cose semplici.
"Bè potrei anche fare altre cose, ad esempio mi occupo di magia, si sono un mago, potrei sempre scopare nel tempo libero!"
- diddi
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Re: Italia - Galles
Avendo ri-rivisto l'azione incriminata della seconda meta gallese, mi permetto di replicare a JosephK e di difendere, in questo frangente, Pratichetti.
LA GENESI
I gallesi si insediano a ridosso della nostra 22 e iniziano con una serie di penetrazioni vicino al raggruppamento, spostando il fulcro del gioco dalla loro destra alla loro sinistra. Parallelamente, con questo scivolamento del gioco verso sinistra si verifica una compressione dei gallesi che prima si trovavano sul lato sinistro (aperto) e che rimangono in zona anche quando questo diviene lato chiuso. Cioè, mentre gli avanti restano vicini al raggruppamento, i 3/4 (a parte l'ala dall'altro lato, M Jones) restano dalla stessa parte, ammassandosi.
LA PREPARAZIONE
Quando già i 3/4 gallesi sono compressi sul lato chiuso contro pochi italiani, Phillips allarga sul seconda linea AW Jones, che potrebbe proseguire alla mano per sfruttare il sovrannumero; invece, rivà dentro a forzare un breakdown. Perché? Perché cerca di esplorare il canale 9-10 e costringe la nostra mediana a entrare nella ruck conseguente. Così l'Italia, oltre che sottonumero, è anche "decapitata".
L'IMPOSTAZIONE DELL'ULTIMA FASE
Hook si pone più o meno al centro del fronte d'attacco sul lato chiuso, così ha a disposizione una doppia opzione: può aprire al largo oppure passare nuovamente all'interno per una ulteriore penetrazione degli avanti. L'Italia ha una fifa matta di prendere l'internata come contro la Scozia. Infatti lascia spazio al largo, ma si mette a coprire scrupolosamente lo spazio vicino al raggruppamento. Canale è l'ultimo (forse anche l'unico) a scivolare da un lato all'altro del raggruppamento e non va a posizionarsi al largo, ma tra la guardia e chi gli sta accanto, in modo da controbilanciare i 3 avanti gallesi che minacciano sulla destra di Hook. Questi si rende conto di tutto, finta decisamente il passaggio all'interno e, sfruttando l'incertezza creata nel suo dirimpettaio Bergamirco, comincia a correre per "circumnavigarlo" all'esterno.
LA SCELTA DI PRATICHETTI
A questo punto, Hook sta entrando nell'intervallo tra Bergamasco e Pratichetti: che Mirco riesca a fermarlo, trattandosi di cotal giocatore, è tutt'altro che scontato. Al largo di Pratichetti accorrono Shanklin, Byrne e Shane Williams, l'aristocrazia dell'attacco gallese. Se Andrea affronta Shanklin, magari Hook scavalca Mirco e va in meta, oppure passa lungo a Byrne o Williams. Allora fa una cosa sensata, forse l'unica da fare: si mette di taglio, faccia rivolta verso Hook, e attende che arrivi alla sua altezza per seguirne le tracce. Il piano è: inserirsi tra l'apertura e i potenziali terminali offensivi per tagliarli fuori dall'azione. Inoltre in questo modo Pratichetti ha più possibilità di recuperare su Hook qualora riuscisse a sfuggire a Mirco.
IL FALLO
Hook, pur con Mirco alle costole, intuisce le intenzioni del suo avversario e prende la contromisura. PRIMA di rimanere tagliato fuori, evitando il braccio proteso di Pratichetti, scarica su Shanklin e in questo modo aggira il tranello della nostra ala. Tuttavia, questa azione lascia a Pratichetti, già girato per metà e con la corsa avviata per seguire eventualmente Hook, la possibilità non teorica di raggiungere Shanklin, il quale ha ancora da superare l'ostacolo Marcato: un minimo rallentamento potrebbe consentire ai nostri di recuperare da dietro. Contro questa eventualità, l'apertura gallese provoca, con gesto che ho già definito "malandrino e antisportivo", il rallentamento forzato di Pratichetti andandolo a tirare per il bavero della maglietta.
CONCLUSIONI
In effetti, il "falletto" di Hook forse è stata una precauzione eccessiva, ma anche la conseguenza della sua scelta di gioco. Se avesse puntato subito sull'azione al largo, la netta superiorità gallese non ci avrebbe lasciato scampo. Avendo optato per la penetrazione in primis, si è messo nella condizione di dover temere l'intervento a tagliar fuori dell'ala. E' riuscito ad evitarlo, ma a costo di lasciare alla nostra difesa la possibilità di vanificare l'azione. Se ci fossimo riusciti, per Hook sarebbe stata una ben magra figura, per evitare la quale ha rischiato di farsi cogliere in fallo. Purtroppo gli è andata bene.
LA GENESI
I gallesi si insediano a ridosso della nostra 22 e iniziano con una serie di penetrazioni vicino al raggruppamento, spostando il fulcro del gioco dalla loro destra alla loro sinistra. Parallelamente, con questo scivolamento del gioco verso sinistra si verifica una compressione dei gallesi che prima si trovavano sul lato sinistro (aperto) e che rimangono in zona anche quando questo diviene lato chiuso. Cioè, mentre gli avanti restano vicini al raggruppamento, i 3/4 (a parte l'ala dall'altro lato, M Jones) restano dalla stessa parte, ammassandosi.
LA PREPARAZIONE
Quando già i 3/4 gallesi sono compressi sul lato chiuso contro pochi italiani, Phillips allarga sul seconda linea AW Jones, che potrebbe proseguire alla mano per sfruttare il sovrannumero; invece, rivà dentro a forzare un breakdown. Perché? Perché cerca di esplorare il canale 9-10 e costringe la nostra mediana a entrare nella ruck conseguente. Così l'Italia, oltre che sottonumero, è anche "decapitata".
L'IMPOSTAZIONE DELL'ULTIMA FASE
Hook si pone più o meno al centro del fronte d'attacco sul lato chiuso, così ha a disposizione una doppia opzione: può aprire al largo oppure passare nuovamente all'interno per una ulteriore penetrazione degli avanti. L'Italia ha una fifa matta di prendere l'internata come contro la Scozia. Infatti lascia spazio al largo, ma si mette a coprire scrupolosamente lo spazio vicino al raggruppamento. Canale è l'ultimo (forse anche l'unico) a scivolare da un lato all'altro del raggruppamento e non va a posizionarsi al largo, ma tra la guardia e chi gli sta accanto, in modo da controbilanciare i 3 avanti gallesi che minacciano sulla destra di Hook. Questi si rende conto di tutto, finta decisamente il passaggio all'interno e, sfruttando l'incertezza creata nel suo dirimpettaio Bergamirco, comincia a correre per "circumnavigarlo" all'esterno.
LA SCELTA DI PRATICHETTI
A questo punto, Hook sta entrando nell'intervallo tra Bergamasco e Pratichetti: che Mirco riesca a fermarlo, trattandosi di cotal giocatore, è tutt'altro che scontato. Al largo di Pratichetti accorrono Shanklin, Byrne e Shane Williams, l'aristocrazia dell'attacco gallese. Se Andrea affronta Shanklin, magari Hook scavalca Mirco e va in meta, oppure passa lungo a Byrne o Williams. Allora fa una cosa sensata, forse l'unica da fare: si mette di taglio, faccia rivolta verso Hook, e attende che arrivi alla sua altezza per seguirne le tracce. Il piano è: inserirsi tra l'apertura e i potenziali terminali offensivi per tagliarli fuori dall'azione. Inoltre in questo modo Pratichetti ha più possibilità di recuperare su Hook qualora riuscisse a sfuggire a Mirco.
IL FALLO
Hook, pur con Mirco alle costole, intuisce le intenzioni del suo avversario e prende la contromisura. PRIMA di rimanere tagliato fuori, evitando il braccio proteso di Pratichetti, scarica su Shanklin e in questo modo aggira il tranello della nostra ala. Tuttavia, questa azione lascia a Pratichetti, già girato per metà e con la corsa avviata per seguire eventualmente Hook, la possibilità non teorica di raggiungere Shanklin, il quale ha ancora da superare l'ostacolo Marcato: un minimo rallentamento potrebbe consentire ai nostri di recuperare da dietro. Contro questa eventualità, l'apertura gallese provoca, con gesto che ho già definito "malandrino e antisportivo", il rallentamento forzato di Pratichetti andandolo a tirare per il bavero della maglietta.
CONCLUSIONI
In effetti, il "falletto" di Hook forse è stata una precauzione eccessiva, ma anche la conseguenza della sua scelta di gioco. Se avesse puntato subito sull'azione al largo, la netta superiorità gallese non ci avrebbe lasciato scampo. Avendo optato per la penetrazione in primis, si è messo nella condizione di dover temere l'intervento a tagliar fuori dell'ala. E' riuscito ad evitarlo, ma a costo di lasciare alla nostra difesa la possibilità di vanificare l'azione. Se ci fossimo riusciti, per Hook sarebbe stata una ben magra figura, per evitare la quale ha rischiato di farsi cogliere in fallo. Purtroppo gli è andata bene.
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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- diddi
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Re: Italia - Galles
Alcuni dei placcaggi che ha fatto McLean, Marcato non li riuscirebbe mai a fare. Inoltre, pur essendo il primo ad ammettere che la statistica non è significativa per il campionamento esiguo, quando NM ha messo Marcato apertura, spesso si è rotto. Magari è nel suo stesso interesse tenerlo un po' ai margini, no?rask ha scritto:Marcato non è un tagliagambe, nel confronto difensivo con l'Australiano è soccombente, ma tra di loro non c'è la stessa relazione esistente tra Sant'Antonio e il Porco. Voglio dire che il numero di placcaggi di Marcato apertura se non è in doppia cifra gli si avvicina molto.
Sarebbe bello avere a disposizione piloni mobili e pesanti, seconde alte 2.10, mediani grossi e tecnici, 3/4 veloci e potenti, estremi tuttofare. Si fa quel che si può con quanto si ha a disposizione.diddi ha scritto:Qualcuno sostiene, non del tutto a torto, che per l'estremo è ancor più importante essere un buon placcatore;rask ha scritto:e io sono tra questi. Nella meta di Shanklin, un estremo di ruolo non avrebbe mai abboccato alla finta del parvicrinuto e sarebbe andato diretto sul portatore di palla come ci si deve aspettare dal n.15. Ciò non toglie che in quella circostanza, impedire la segnatura era un compito da supereroe.
Mi ripeto, ma magari è sfuggita questa mia argomentazione dell'anno scorso. Quando perdemmo contro la NZ alla RWC, Mallett commentò (a braccio) che gli AB avevano "sgamato" la nostra difesa, che prevedeva l'avanzamento dell'estremo a copertura dell'apertura (Pez). In effetti, i calcetti di Carter per la terza e quarta meta trovarono Bortolussi clamorosamente latitante o in assoluto affanno. Forse già lì era evidente questa mania mallettiana contro "punti deboli" nella prima linea di difesa.diddi ha scritto:io replico che è meglio concentrarsi sulla prima linea di difesa, tanto più che le statistiche dimostrano che i gallesi avevano individuato il punto da attaccare nel settore coperto dall'apertura.rask ha scritto:Questa è la logica che ha portato alla follia di schierare Masi apertura, ma che, inapplicata in altre parti del mondo, non ci impedisce di continuare a godere delle mani di Wilkinson, dei piedi di O'Gara e della testa di Carter, Hernandez, Larkham e Giteau. Personalmente ritengo che se concentrarsi prevalentemente sulle doti di placcaggio del n. 10 sia come criticare la Ferrari di formula 1 per i consumi eccessivi o Maradona perchè non pressa. E' chiaro che la difesa è una parte importante per l'apertura, ma UNA, non la SOLA.
Spostando Mirco all'ala, magari! Ma se Marcato si ri-ri-rompe, lo incerotti tu?rask ha scritto:Quanto vorrei la prova:
10 Marcato
12 Masi
15 McLean
Così semplice, così impossibile?
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- diddi
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Re: Italia - Galles
Magopiccolo, selezionare le azioni migliori senza controbilanciarle con i momenti difficili non mi sembra un'operazione corretta.
Mi ricorda quella di due anni fa, con cui su youtube fu fatto un collage dei 2-3 errori di Pez in Italia-Galles (tra cui una presa mancata su un passaggio molto sopra la testa da parte di...toh! Mauro Bergamasco), fatti vedere e rivedere per farli sembrare di più, corredato con un titolo provocatorio ("se questa è un apertura da 6 Nazioni" o giù di lì).
Di Marcato, ti pregherei di rammentare anche i palloni calciati in bocca ai gallesi (da apertura) a Cardiff, il secondo drop mancato di sabato, i calci tattici direttamente in touch e altri infortuni che non bastano certo per farne un giocatore "scarso", ma mettono in dubbio che sia lui LA soluzione. Persino se lo fosse, con Marcato 10 io mi premunirei comunque di avere una buona riserva, visto che ha la spiacevole tendenza a durare solo un tempo.
Mi ricorda quella di due anni fa, con cui su youtube fu fatto un collage dei 2-3 errori di Pez in Italia-Galles (tra cui una presa mancata su un passaggio molto sopra la testa da parte di...toh! Mauro Bergamasco), fatti vedere e rivedere per farli sembrare di più, corredato con un titolo provocatorio ("se questa è un apertura da 6 Nazioni" o giù di lì).
Di Marcato, ti pregherei di rammentare anche i palloni calciati in bocca ai gallesi (da apertura) a Cardiff, il secondo drop mancato di sabato, i calci tattici direttamente in touch e altri infortuni che non bastano certo per farne un giocatore "scarso", ma mettono in dubbio che sia lui LA soluzione. Persino se lo fosse, con Marcato 10 io mi premunirei comunque di avere una buona riserva, visto che ha la spiacevole tendenza a durare solo un tempo.
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JosephK.
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Re: Italia - Galles
La scelta di Pratico sarebbe più comprensibile e giusta se fosse avvenuta a metà campo o poco dopo, qui, ampiamente dentro la linea dei 22 e con 4 avversari lanciati a meta in totale sovrannumero, l'unica cosa da fare con una situazione di quattro contro due probabilmente era andare duro e alto sul portatore di palla cercando di impedire l'off load e di portarlo a terra aspettando l'arrivo dei compagni (Mirco e Del Fava). Certo forse ce l'avrebbe fatta a passare a Shanklin sul quale però forse Marcato avrebbe potuto quanto meno rallentare l'azione (prevedibile un placcaggio alle gambe e passaggio all'ala con comunque meta ma era in corsa anche Mirco che infatti è quello che arriva più vicino al placcaggio...).diddi ha scritto:
LA SCELTA DI PRATICHETTI
A questo punto, Hook sta entrando nell'intervallo tra Bergamasco e Pratichetti: che Mirco riesca a fermarlo, trattandosi di cotal giocatore, è tutt'altro che scontato. Al largo di Pratichetti accorrono Shanklin, Byrne e Shane Williams, l'aristocrazia dell'attacco gallese. Se Andrea affronta Shanklin, magari Hook scavalca Mirco e va in meta, oppure passa lungo a Byrne o Williams. Allora fa una cosa sensata, forse l'unica da fare: si mette di taglio, faccia rivolta verso Hook, e attende che arrivi alla sua altezza per seguirne le tracce. Il piano è: inserirsi tra l'apertura e i potenziali terminali offensivi per tagliarli fuori dall'azione. Inoltre in questo modo Pratichetti ha più possibilità di recuperare su Hook qualora riuscisse a sfuggire a Mirco.
Però caro Diddi è anche vero che stiamo dividendo il capello in 4
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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GiorgioXT
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Re: Italia - Galles
Diddi , analisi del tutto corretta .diddi ha scritto: IL FALLO
Hook, pur con Mirco alle costole, intuisce le intenzioni del suo avversario e prende la contromisura. PRIMA di rimanere tagliato fuori, evitando il braccio proteso di Pratichetti, scarica su Shanklin e in questo modo aggira il tranello della nostra ala. Tuttavia, questa azione lascia a Pratichetti, già girato per metà e con la corsa avviata per seguire eventualmente Hook, la possibilità non teorica di raggiungere Shanklin, il quale ha ancora da superare l'ostacolo Marcato: un minimo rallentamento potrebbe consentire ai nostri di recuperare da dietro. Contro questa eventualità, l'apertura gallese provoca, con gesto che ho già definito "malandrino e antisportivo", il rallentamento forzato di Pratichetti andandolo a tirare per il bavero della maglietta.
CONCLUSIONI
In effetti, il "falletto" di Hook forse è stata una precauzione eccessiva, ma anche la conseguenza della sua scelta di gioco. Se avesse puntato subito sull'azione al largo, la netta superiorità gallese non ci avrebbe lasciato scampo. Avendo optato per la penetrazione in primis, si è messo nella condizione di dover temere l'intervento a tagliar fuori dell'ala. E' riuscito ad evitarlo, ma a costo di lasciare alla nostra difesa la possibilità di vanificare l'azione. Se ci fossimo riusciti, per Hook sarebbe stata una ben magra figura, per evitare la quale ha rischiato di farsi cogliere in fallo. Purtroppo gli è andata bene.
Si deve tener conto che tutto questo avviene vicino alla linea dei 22 metri ... quando Pratichetti va a terra, Shanklin ha ancora 16 metri da fare prima di andare in meta (si possono rilevare bene le misure quando ci sono riferimenti certi) , quando Shanklin riceve il pallone è a 1,2 metri da Pratichetti in senso larghezza del campo... Shanklin è veloce, ma che riesca a bruciarlo senza doversi spostare verso la touche è molto difficile.
Senza il fallo di Hook l'azione non sarebbe riuscita , o meglio, le probabilità di riuscita si riducevano del 80% .
Tornando a McLean-Marcato , una colpa di Mclean (ma non solo sua) è la disposizione dei difensori sulla prima meta gallese... un MA deve accorgersi del soprannumero gallese, presente già da un pezzo ... tant'e vero che Marcato prima va verso quel lato per poi tornare da quello sbagliato.
- diddi
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Re: Italia - Galles
Mah, sai, su Hook c'era già Mirco, Pratichetti era solo contro 3 (con Marcato a coprire su eventuali calcetti), andare su uno e lasciare liberi gli altri due non aveva senso, mettersi sulla linea del passaggio era un tentativo disperato, ma non sbagliato.JosephK. ha scritto:La scelta di Pratico sarebbe più comprensibile e giusta se fosse avvenuta a metà campo o poco dopo, qui, ampiamente dentro la linea dei 22 e con 4 avversari lanciati a meta in totale sovrannumero, l'unica cosa da fare con una situazione di quattro contro due probabilmente era andare duro e alto sul portatore di palla cercando di impedire l'off load e di portarlo a terra aspettando l'arrivo dei compagni (Mirco e Del Fava). Certo forse ce l'avrebbe fatta a passare a Shanklin sul quale però forse Marcato avrebbe potuto quanto meno rallentare l'azione (prevedibile un placcaggio alle gambe e passaggio all'ala con comunque meta ma era in corsa anche Mirco che infatti è quello che arriva più vicino al placcaggio...).diddi ha scritto:
LA SCELTA DI PRATICHETTI
A questo punto, Hook sta entrando nell'intervallo tra Bergamasco e Pratichetti: che Mirco riesca a fermarlo, trattandosi di cotal giocatore, è tutt'altro che scontato. Al largo di Pratichetti accorrono Shanklin, Byrne e Shane Williams, l'aristocrazia dell'attacco gallese. Se Andrea affronta Shanklin, magari Hook scavalca Mirco e va in meta, oppure passa lungo a Byrne o Williams. Allora fa una cosa sensata, forse l'unica da fare: si mette di taglio, faccia rivolta verso Hook, e attende che arrivi alla sua altezza per seguirne le tracce. Il piano è: inserirsi tra l'apertura e i potenziali terminali offensivi per tagliarli fuori dall'azione. Inoltre in questo modo Pratichetti ha più possibilità di recuperare su Hook qualora riuscisse a sfuggire a Mirco.
Però caro Diddi è anche vero che stiamo dividendo il capello in 4, perché queste azioni avvengono velocemente, occorre decidere in fretta e in situazione disperata con davanti appunto l'aristocrazia dei 3/4 gallesi e un ultimo possibile semi-placcatore come Marcato... Aggiungiamoci la furbatella scorretta di Hook e il gioco è completato...
La sostanza del messaggio era: Pratichetti sarà stato anonimo nel resto della partita, ma non è giusto dargli colpe su questa meta, perché ha fatto con criterio ciò che si poteva fare e anzi ha indotto (non costretto, ma indotto) l'avversario a una scorrettezza che avrebbe potuto rovinare una chiara azione da meta; il che, date le premesse, mi pare un buon risultato.
Peterino
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Re: Italia - Galles
Grazie, mi conforta avere il tuo supporto.GiorgioXT ha scritto:Diddi , analisi del tutto corretta .
Si deve tener conto che tutto questo avviene vicino alla linea dei 22 metri ... quando Pratichetti va a terra, Shanklin ha ancora 16 metri da fare prima di andare in meta (si possono rilevare bene le misure quando ci sono riferimenti certi) , quando Shanklin riceve il pallone è a 1,2 metri da Pratichetti in senso larghezza del campo... Shanklin è veloce, ma che riesca a bruciarlo senza doversi spostare verso la touche è molto difficile.
Senza il fallo di Hook l'azione non sarebbe riuscita , o meglio, le probabilità di riuscita si riducevano del 80% .
Sulle possibilità di riuscita senza fallo sono meno categorico. Magari Pratichetti avrebbe recuperato, ma a quel punto al pelatone bastava scaricare e la frittata era comunque fatta. La vera mancanza è stata non rendersi conto che a destra del nostro schieramento difensivo c'era un'alta concentrazione di rosso, o comunque non prendere contromisure.
Ho assistito a qualche allenamento alla Borghesiana l'anno scorso e Masi e Travagli provavano spesso proprio questo: individuare la tattica avversaria e disporre i compagni di conseguenza.GiorgioXT ha scritto:Tornando a McLean-Marcato , una colpa di Mclean (ma non solo sua) è la disposizione dei difensori sulla prima meta gallese... un MA deve accorgersi del soprannumero gallese, presente già da un pezzo ... tant'e vero che Marcato prima va verso quel lato per poi tornare da quello sbagliato.
Immagino che McLean debba acquisire esperienza in questa specifica abilità, che da estremo non gli era demandata (anche se l'estremo deve essere comunque in grado di leggere l'attacco). Date le qualità sinora dimostrate, propenderei per aspettarne i miglioramenti. Le buone prestazioni, se confermate, non possono che accrescerne il prestigio in seno alla squadra.
Peterino
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magopiccolo
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Re: Italia - Galles
(xDidi) La mia era una provocazione, non devo certo fare uno scouting report se dico "ci servirebbe lui",è uno spot elettorale, una battuta, due video e stop.
Sulle qualità di Marcato cito Mallet quando disse "non rinuncio alla difesa per un pò di brillantezza in attacco" poi il nostro coach vorrà blindare la difesa ad ogni costo fregandosene di apparire ridicolo in attacco, affari suoi, probabilmente verrà licenziato per le sue manie di scambiare i ruoli tanto per aumentare il tonnellaggio come se ne derivassero chissà quali vantaggi.
Sulle qualità di Marcato cito Mallet quando disse "non rinuncio alla difesa per un pò di brillantezza in attacco" poi il nostro coach vorrà blindare la difesa ad ogni costo fregandosene di apparire ridicolo in attacco, affari suoi, probabilmente verrà licenziato per le sue manie di scambiare i ruoli tanto per aumentare il tonnellaggio come se ne derivassero chissà quali vantaggi.
"Bè potrei anche fare altre cose, ad esempio mi occupo di magia, si sono un mago, potrei sempre scopare nel tempo libero!"
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rask
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Re: Italia - Galles
Usi due argomenti: sul secondo sono daccordo: per giocare a questi livelli devi essere tosto, più che pesante. Marcato si è rotto troppo spesso. Sul primo no. Marcato ha una ottima tecnica di placcaggio alle gambe e non ha paura; invece pecca nel placcaggio alto, quello per impedire l'off-load che è molto più frequente vicino alla linea del vantaggio che non dietro.diddi ha scritto:Alcuni dei placcaggi che ha fatto McLean, Marcato non li riuscirebbe mai a fare. Inoltre, pur essendo il primo ad ammettere che la statistica non è significativa per il campionamento esiguo, quando NM ha messo Marcato apertura, spesso si è rotto. Magari è nel suo stesso interesse tenerlo un po' ai margini, no?
Certo, ti seguo... quindi sarebbe meglio mettere le aperture all'apertura, i centri a centro e gli estremi ad estremo...diddi ha scritto:Sarebbe bello avere a disposizione piloni mobili e pesanti, seconde alte 2.10, mediani grossi e tecnici, 3/4 veloci e potenti, estremi tuttofare. Si fa quel che si può con quanto si ha a disposizione.
Questa è una acuta osservazione, che descrive benissimo il credo di NMdiddi ha scritto:Mi ripeto, ma magari è sfuggita questa mia argomentazione dell'anno scorso. Quando perdemmo contro la NZ alla RWC, Mallett commentò (a braccio) che gli AB avevano "sgamato" la nostra difesa, che prevedeva l'avanzamento dell'estremo a copertura dell'apertura (Pez). In effetti, i calcetti di Carter per la terza e quarta meta trovarono Bortolussi clamorosamente latitante o in assoluto affanno. Forse già lì era evidente questa mania mallettiana contro "punti deboli" nella prima linea di difesa.
rask ha scritto:Quanto vorrei la prova:
10 Marcato
12 Masi
15 McLean
Così semplice, così impossibile?
O magari spostando Canale qualche metro più in là dell'ala...diddi ha scritto:Spostando Mirco all'ala, magari! Ma se Marcato si ri-ri-rompe, lo incerotti tu?
Non posso incerottare marcato, sono già impegnato a massaggiare la donna di Parisse
- diddi
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Re: Italia - Galles
Magari il nostro attacco a tratti fa errori ridicoli, può essere ridicolo l'in-avanti di Bortami o l'ultimo passaggio a vuoto sull'ala che, al dunque, viene a trovarsi davanti all'azione. Ma di questo non ha colpa McLean, che il suo compito di aprire il gioco lo fa bene. E in futuro potrebbe anche farlo meglio.magopiccolo ha scritto:(xDidi) La mia era una provocazione, non devo certo fare uno scouting report se dico "ci servirebbe lui",è uno spot elettorale, una battuta, due video e stop.
Sulle qualità di Marcato cito Mallet quando disse "non rinuncio alla difesa per un pò di brillantezza in attacco" poi il nostro coach vorrà blindare la difesa ad ogni costo fregandosene di apparire ridicolo in attacco, affari suoi, probabilmente verrà licenziato per le sue manie di scambiare i ruoli tanto per aumentare il tonnellaggio come se ne derivassero chissà quali vantaggi.
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
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