Sai qual'è il problema più grosso? Che il nostro rugby và avanti con un sentimento molto "vorrei ma non posso" e questo porta ad uno stato ibrido che fà male a tutti: gente che si crede espertissima e finisce con il gestire realtà professionistiche con l'acume di un oratorio parrocchiale (con tutto il rispetto), gente che si coltiva gelosamente il suo misero orticello rifiytandosi di guardare a quello del vicino per cercare anche solo di capire se insieme si potrebbe fare meglio, e via dicendo.mallet ha scritto: io credo che questo topic vada molto a cogliere alcuni aspetti e vicende ultime della nostra amata federazione ed in genearle del movimento rugbistico.
insomma quello che a me sembra e che dall'essere sempre considerati esempio per gli altri sport, nel momento in cui ci si è affacciati al professionismo più spinto e con esso la diretta visibilità sui media ed i tanti soldini, si siano mutuati gli atteggiamenti peggiori degli altri sport professionistici (vedi calcio).
Allo stesso modo è ibrida la situazione dei giocatori, che varia dal professionista ben pagato, al semi-professionista che tuttosommato non si può lamentare, al giovane a malapena rimborsato, e questo anche in S10: che caspita di professionismo è? Anche qui VORREI il professionionismo MA NON POSSO permettermelo del tutto.
Per quanto riguarda la visibilità e i media e i relativi soldini, bisogno, ahinoi, scindere nettamente tra la nazionale e "il resto del rugby": la nazionale tira e fa soldi, ma il resto del nostro movimento è mediaticamente e pubblicitariamente interessante quanto la raccolta stagionale dei carciofi. Un triste cane che si morde la coda: pochi soldi --> poca qualità --> poco richiamo --> pochi soldi.
Questo a me, oltre che al dilettantismo di cui sopra e quindi la relativà difficoltà/incapacità di gestire determinati aspetti, sembra riconducibile in egual misura alla politica nella sua accezione peggiore, cioè quella italiana, con tutti gli annessi e connessi: clientelismi, lentezze, poltrone blindate, incapacità, interessi personali, etc etc.mallet ha scritto:questo credo accda per la totale assenza di anticorpi da parte di chi dovrebbe esser critico verso questi fenomini ed invece ne diventa partecipe ed interprete.
ancora rimbombano nelle orecchie le parole di dondi dopo italia-francia..beh quello che si è ottenuto tra consiglio federale e decisioni accettate di NM è molto ma molto sconfortante.
ora siamo in attesa di fine luglio per sapere a chi verranno assegnati i mondiali ma se alziamo un'attimo lo sguardo e sopratutto vediamo dove sno stati svoluti gli stessi negli ultimi anni si comprende quanto sia supponenete la stessa proposta.
se in francia si organizzano i mondiali e questi hanno grande successo si deve anche guardare fuori dai mondiali cos'è il movimento rugbistico di base francese.
è vero..dicono che ci arriveremo..io non voglio togliere a priori la fiducia..ma il movimento deve necessariamente autorigenerarsi e sicuramente deve avvenire un totale cambio generazionale in federazione.
ascione come buona parte dell'organigramma federale è li da molto , moltissimo tempo oserei dire troppo e l'ultimo consiglio federale ha di fatto sancito questa situazione autoreferenziandosi e chiudensosi a testuggine evitando qalsivoglia confronto con l'eseterno.
personalmente io ritengo che affidare ad ascione stesso la riorganizzazione del movimento di base, il super10 e mille altri incarichi dimostri proprio l'incapacità di dondi e co. di osare e che la totale assenza di critica interna sia un pessimo segnale.
Il punto è: se una catastrofe radesse tutto al suolo e si facesse una FIR nuova di zecca, cambierebbe davvero qualcosa?
Per quanto riguarda i mondiali, anch'io tremo: come può una federazione incapace di gestire come si deve i suoi miseri campionati mettere in piedi un evento simile? Ma è ovvio che si faccia di tutto per averli sti mondiali: soldi, soldi, soldi, appalti, media, favori da fare e da ricevere in cambio, benefici vari che qualcuno si godrà per anni. Saranno un disastro organizzativo? Chissene: intanto i soldi saranno arrivati e tanti saluti.
Non conosco Ascione, che mi pare di capire sia più che altro una sorta di capro espiatorio scelto per questo forum: salvo chi ha motivi personali di risentimento e critica nei suoi confronti, mi sembra che si parli male di lui per farlo della situazione generale della FIR, da lui a quanto pare incarnata efficacemente (questo nel forum si può accettare finchè non si sconfina nell'insulto personale.)
Certo che è l'unica chiave di rinnovamento e anche di costruzione, ma queste realtà sono perennemente in sofferenza e in lotta contro... tutto: c'è solo l'immensa passione. Cioè quella cosa che, forse (probabilmente?), ormai manca del tutto in FIR.mallet ha scritto:penso che l'unica chiave di rinnovamento reale possa partire a questo punto dal basso e cioè dalle tante, per fortuna tantissime, microsocietà che sono presenti sul territorio e la partecipazione attiva delle stesse alle attività dei comitati regionali che spero diventino la vera forza critica nei confronti della federazione.
chiarisco che intendo una critica costruttiva dove il confronto tra le parti porti ad un accrescimento reciproco...il convegno di padova ultimo mi è sembrato un segnale in tale direzione
Vedi, alla fine la pensiamo nello stesso modo, però questo non mi ha evitato di beccarmi da te accuse di "soviet" o simili "lasciate cadere" in un altro thread ieri. Allo stesso tempo, il tuo ultimo intervento ha dimostrato che se vuoi puoi esprimere le tue idee, comprese quelle su Ascione, con la massima civiltà ed educazione, senza che per questo sia meno chiaro il contenuto.

