Doping nel rugby?

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Eluccia
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Messaggio da Eluccia »

non so come aiutarti per le informazioni che cerchi, ma mi sento in dovere di dire la mia...sono con te, davvero egon, per me queste sono cose orribili e non voglio neanche pensare all'idea che possano entrare nel mio sport... credo che comunque l'uso di queste sostanze sia spessiìo istigato da un agonismo che pretende sempre più dal corpo e dalle capacità fisice dei giocatori e da enormi masse di PECUNIA che si spostano non si sa bene cme nè in che direzione... mi farebbe piacere sapere come la pensano gli altri...sia nel forum sia "dall'alto" della federazione... spero in risposte a pioggia...
al
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Messaggio da al »

Che argomento doloroso. Però qualcosa occorre dirla.
<BR>Non vorrei risvegliare nessuno da un sogno ma il problema esiste e a mio modesto avviso tenderà ad assumere proporzioni ancora maggiori di quelle attuali. Il doping nasce da una esigenza degli atleti che devono/vogliono arrivare a certi livelli di agonismo e rimanerci per periodi prolungati. Fin qui non abbiamo detto nulla di nuovo e la cosa mi sembra un fatto purtroppo assodato. Guardiamo i casi del ciclismo, del nuoto, del calcio, dell'atletica ecc. ecc. Purtroppo la cosa che a mio avviso fa veramente male è vedere come al doping stiano ricorrendo sempre più frequentemente atleti "di fascia bassa" al confine tra il professionismo ed il dilettantismo e ad età sempre più giovani. La cosa che fa veramente male non è vedere Pantani che si bomba (tanto per fare un caso) che comunque guadagna un sacco di soldi, sa benissimo quello che fa ed è seguito da uno stuolo di "medici" sportivi ma vedere l'allenatore dei ragazzini dell'agonistica di qualunque sport somministrare pilloline per "far recuperare più in fretta". Venendo al rugby sono convinto che con il professionismo il doping sia entrato a pieno titolo anche in questo sport, vedi casi Ben Tune in Australia ecc..In Italia credo che il fenomeno sia per la maggior parte circoscritto non tanto perchè siamo più bravi degli altri quanto per il fatto che siamo ancora dei semiprofessionisti, in quel limbo dove ancora non ci sono grossi guadagni ne una ricerca spasmodica di risultati (per ora, ma sta cambiando velocemente). Debbo altresì rilevare che il nostro paese (e qui siamo tra i più bravi) è uno dei pochissimi a combattere il doping in modo serio rispetto ad altri paesi anche a volte eccedendo come probabilmente nel caso successo di recente. Comunque gli atleti sanno che se si vogliono bombare e stare tranquilli devono allenarsi in un altro paese perchè qui corrono sempre il rischio di essere pizzicati. Questo mi sembra un fatto comunque importante. E' difficile fare la morale in un mondo dove si ricerca sempre il risultato a tutti i costi e dove il business regna sovrano per cui non mi aspetto che il rugby nostrano resti indenne da questo fenomeno. Spero solo che ne resti indenne tutta la base, quella per cui il rugby è un modo di vita esattamente antitetico alla bomba, quella che si beve la birra con l'avversario dopo la partita, quella che non deve diventare ne ricca ne famosa.
<BR>
Eluccia
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Messaggio da Eluccia »

mi sta venendo da piangere... ho fiducia enorme, ma sono terrorizzata al pensiero che qualcuno in cui credo possa tradire proprio questa fiducia...non abbiamo bisogno di atleti dopati, non ora, non mai.
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