http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id= ... _id_906669
Dopo la sviolinata sui veneti divisi e "il veneto è il peggior nemico del veneto" la seconda parte dell'articolo apre la porta ad alcune considerazioni:
1) Forse chi sostiene a spada tratta i Pretoriani come soluzione percorribile e giusta dovrebbe avere anche la correttezza di riconoscere che è quantomeno strano che improvvisamente 3 realtà di secondo livello per denari e organizzazione (RR metà classifica, URC ritirata per mancanza soldi, Lazio in serie A) si ritrovino a rappresentare l'elite del movimento italiano proprio in termini di solidità economica, capacità organizzativa e competitività.
2) Forse a basare (anche se in parte) un progetto economico sui fondi pubblici promessi, si rischia di cadere vittima dei tempi e della volubilità della politica. Cosa che purtroppo si è già vista in altre realtà sportive "sovvenzionate".
3) Forse qualcuno si sta pian piano rendendo conto degli enormi rischi a cui si espone il movimento rugbistico in Italia (se le franchigie non sono solide, non ottengono risultati e non migliorano il livello della Nazionale, la nostra credibilità non penso cresca)... forse Dondi fa l'attore, ma certe dichiarazioni non mi sembrano di incoraggiamento verso i Pretoriani ma piuttosto di preoccupato pungolo o quasi di ricatto....
Alla luce di tutto ciò, mi piacerebbe tanto capire da qualcuno che sa (ma non "unochenesa"
Il fatto che anche i Duchi siano stati ammessi alla votazione (quindi solidi... anche se Calvisano ha chiuso e Parma è un cantiere) già mi lascia perplesso
Il fatto che Dondi dica ora di avere dubbi sui Pretoriani mi lascia basito