Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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centone64
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da centone64 »

blackjack ha scritto:Grazie per il contributo, ma allora la domanda diventa : confermare accordi presi da chi ?
Da Dondi, da alcuni membri del Consiglio, da soggetti terzi ?
Mi sembra che tu sia estremamente attento a quanto avviene in Consiglio, ma non rispondi a questa domanda, per me decisiva perchè
- La decisione l'ha presa Dondi, che poteva prenderla (ma tu escludi che l'abbia fatto)
- La decisione l'ha presa la Presidenza Federale intesa come organo (ed avrebbe avuto i poteri) ed allora l'apertura al Consiglio era vestire di (falsa) democraticità una decisione (legittimamente) presa altrove
- La decisione è stata presa dalla Presidenza con parte del Consiglio, ed allora corri il rischio che i peones si oppongano e ti ribaltino la decisione
- La decisione era stata presa da tutta la Presidenza con tutto il Consiglio, ed allora ci siamo presi per i fondelli per 160 pagine di post, e siamo difronte solo ad un regolamento di conti all'interno della FIR
Francamente, un Dondi così frescone è peggio di un Dondi tradito
Ottime osservazioni, come sempre.
TRALLALLERO TRALLALLA'
kkarli
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da kkarli »

blackjack ha scritto:ma non rispondi a questa domanda
- La decisione l'ha presa Dondi,
- La decisione l'ha presa la Presidenza Federale
- La decisione è stata presa dalla Presidenza con parte del Consiglio,
- La decisione era stata presa da tutta la Presidenza con tutto il Consiglio
Ho risposto eccome.
Il post di apertura di questo thread individuava bene una serie di problemi, perché partiva dal corretto presupposto che ci si trovi di fronte a un'implosione generata dal venir meno di alcuni ai patti (non a una crisi di sistema inevitabile, ma a una crisi di sistema provocata ad arte); ciò che genera di conseguenza una crisi irreversibile del "patto sociale" che regolava la gestione del rugby italiano. La cosa più grave della situazione, come Giorgio XT, ABR e altri acuti commentatori osservano, è che è saltato il tavolo.
Saltato il tavolo, ovvero il patto sociale, è ovvio che ora è la "società" stessa a rischiare. Evidentemente, chi ha fatto saltare gli accordi si assumerà ogni responsabilità di quello che avverrà dopo l'implosione.

Non mi pare ci voglia molto a capire. Tant'è vero che c'è chi ha capito, ognuno autonomamente nella sua casetta giungendo alla stessa identica conclusione. Pensa, ho capito persino io, è tutto dire.
blackjack
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da blackjack »

Mi dispiace, ma non capiso la tua risposta.
Sono probabilmente più stolto di te, Giorgio, Abr , a questo punto un messaggio in privato mi sembra la cosa migliore.
Tuttavia una riflessione la offro
Se partiamo dall'apertura di questo dibattito (rilegenndo quello che ha scritto Giorgio) ne emerge un'operazione di centralismo federale nella quale Aironi o Praetorians è mezzo al fine (un nuovo modello dirigistico)
Ma se un'operazione del genere non parte dalla Presidenza, come oggi si ritiene (o si vuol far ritenere) deve partire necessariamente da qualcuno che gravita dentro la Fderazione.
Ma poichè il Sultano, eletto con il 92% dei voti, non ha delfini, appare bizzarro che qualcuno giochi ad eliminarlo politicamente ed in maniera così dolorosa prima di avere la possibilità di sostituirlo, ossia aver preso accordi tranquillizzanti per la sua successione.
E mi sembra politicamente audace aprire una campagna elettorale mettendosi contro il Benetton ed il suo indotto di voti
"Qui ognuno festeggia il suo 17 giugno"
giangi2
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da giangi2 »

Personalmento non vedo motivo di "ricamare" così tanto dietro la cosa:
- con due soli posti per tre pretendenti è evidente che qualcuno scontento ci sarebbe stato; l'unica variabile è il polverone che si sarebbe alzato, ed è abbastanza sorprendente (per me) vedere il can can che stanno muovendo anche persone che prima del 18 si erano disinteressate di CL o l'avevano snobbata, dando addosso alla Benetton salvo adesso inviperirsi per il delitto di lesa maestà al Veneto - mi ripeto: muovendosi meglio prima questa cosa si sarebbe evitata.
- qualcuno ha voluto "farla pagare" a Treviso. Il motivo non mi interessa molto, ma la "collaborazione" di forma più che di sostanza tra le venete, mi sembra tema non secondario.
Se poi questo si inserisce in "giochi di potere" all'interno della FIR, non saprei, ma non ingigantirei la cosa oltre i suoi limiti.
kkarli
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da kkarli »

blackjack ha scritto:Mi dispiace, ma non capiso la tua risposta.
Ma come? Non capisci, e poi correttamente argomenti rileggendo il post di Giorgio XT? In fondo, io e lui abbiamo dato la stessa lettura, solo osservando cose diverse della stessa rappresentazione. :D
Ai tuoi dubbi sull'assenza di una alternativa valida per la successione, davvero non so cosa risponderti, invece. Vuoi un'impressione? Han visto un varco, e ci si sono infilati, e adesso non sanno più come andare avanti. Forse, addirittura, vorrebbero tornare indietro, ma ho l'impressione che non si attendessero questa reazione dal Veneto et al., che ha chiuso il cancello alle loro spalle.
La differenza fra un buono scacchista e uno ottimo è la quantità di variabili che sono in gradi di valutare, e il numero di mosse che sanno anticipare.
In politica, ci sono anche i politici scarsi.
blackjack
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da blackjack »

...Sai, pensare che in cima al tuo sport preferito ci sia una banda di dilettanti non è il massimo della prospiettiva
Se hai ragione, cosa possibile, metà di questi non sopravviverebbe allo scacco del barbiere ...
"Qui ognuno festeggia il suo 17 giugno"
Rugby-Tv
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da Rugby-Tv »

giangi2 ha scritto:Personalmento non vedo motivo di "ricamare" così tanto dietro la cosa:
- con due soli posti per tre pretendenti è evidente che qualcuno scontento ci sarebbe stato; l'unica variabile è il polverone che si sarebbe alzato, ed è abbastanza sorprendente (per me) vedere il can can che stanno muovendo anche persone che prima del 18 si erano disinteressate di CL o l'avevano snobbata, dando addosso alla Benetton salvo adesso inviperirsi per il delitto di lesa maestà al Veneto - mi ripeto: muovendosi meglio prima questa cosa si sarebbe evitata.
- qualcuno ha voluto "farla pagare" a Treviso. Il motivo non mi interessa molto, ma la "collaborazione" di forma più che di sostanza tra le venete, mi sembra tema non secondario.
Se poi questo si inserisce in "giochi di potere" all'interno della FIR, non saprei, ma non ingigantirei la cosa oltre i suoi limiti.
Credimi che il non aver coinvolto tutto il veneto (almeno quello che pensate in molti) è l'ultimo motivo dell'esclusione della Benetton.
Se Benetton va in CL lo farà coinvolgendo anche Padova Rovigo Venezia, oltre alle altre piccole realtà. Così come andrebbero a giocare a Padova e Rovigo e magari si chiameranno ad esempio Dogi Benetton e anche i più irriducibili rodigini andrebbero a seguire le partite. Un paio d'anni e mi darete ragione.
Il vero problema è la paura della fir ad avere un gruppo ed una regione capitanate da Benetton solide, che non mi mette a 90 per loro.
erbolario
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da erbolario »

Copio e incollo quanto dal sito della Rugby Noceto.



Lettera aperta del consigliere Federale Reverberi

Sono il consigliere federale FIR Daniele Reverberi e da qualche giorno anche “una piccola persona di un paesino di campagna”.

Per quindici anni ho giocato in serie A seconda linea, quindi, almeno fisicamente, tanto piccolo non sono. Verissimo invece che provengo da un paesino di campagna, Noceto in provincia di Parma, che nel contesto del rugby italiano, per storia, tradizione e risultati, poi tanto piccolo non è, basta riguardarsi quanti giocatori sono nati e cresciuti qui, poi approdati alla Nazionale, partendo da Massimo Giovanelli per arrivare a Tito Tebaldi, passando per una folta schiera di “azzurrini” nelle squadre juniores .

Sul “caso” Celtic League vorrei esprimere un paio di riflessioni, partendo dal fatto che il Consiglio Federale doveva esprimersi su quattro candidature ammesse al voto dopo l’analisi di un advisor esterno. Obiettivo più volte ribadito: modificare l’attuale struttura del rugby italiano attraverso l’individuazione di due strutture professionistiche (franchigie) che, in stretta collaborazione con la Federazione, dovranno essere da collante e traino per l’intero movimento italiano.

Proprio per questa ragione, indipendentemente dalle attuali singole società, le nuove aggregazioni dovranno essere concepite in forma innovativa, soprattutto in termini di aggregazione delle forze e partecipazione, garantendo uno sviluppo equilibrato del rugby su tutto il territorio nazionale.

Immediatamente dopo il voto che ha sollevato tante opinioni, sono al lavoro due commissioni federali che stanno approfondendo tutti i requisiti, tecnici ed economici, contenuti nelle candidature sottoposte a valutazione del Consiglio Federale.

Nel caso dovessero emergere nuovi elemento di valutazione, continuerò ad esprimermi con coscienza, per il bene di uno sport che mi è stato maestro di vita.

Cordiali Saluti Daniele Reverberi
grubber
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da grubber »

Questa lettera lascia molto alle interpretazioni. Rimane un po' sul vago, pertanto si può essere autorizzati a dare la propria interpretazione.
Intanto l'allusione al fatto di essere "piccoli" e "di campagna" dovrebbe essere la risposta (come ha già dato Bernabò) all'infelice uscita di Benetton Jr che aveva definito in quel modo i Consiglieri Fir.
E poi quello che viene dopo è la spiegazione di quanto, secondo Reverberi, era richiesto per andare in CL.
In particolare il terzo capoverso indica chiaramente che:
1) era da escludere un club che si presentasse da solo
2) ci voleva almento una franchigia del centro-sud
Considerando queste premesse, e considerando che il Noceto (società di cui è stato presidente Reverberi) era nella franchigia dei Duchi, credo si possa dire con ragionevole certezza che Reverberi ha votato Duchi e Pretorians :-]
Elementare, Watson!
"Va bene ...stordito ! Appuntamento a Bologna ! 5 azioni in attacco e 5 in difesa a 5 metri dalla linea di meta senza scartare e senza cambi di direzione...dritto per dritto ...chi perde alla fine della serie fuori a vita dal forum ..ce le hai le palle per accettare o scapperai ancora ?...I miei bimbi ...chiedono la tua testa .." (Un simpatico utente del forum)

Il vantaggio di essere intelligente è che puoi sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile
erbolario
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da erbolario »

grubber ha scritto:Questa lettera lascia molto alle interpretazioni. Rimane un po' sul vago, pertanto si può essere autorizzati a dare la propria interpretazione.
Intanto l'allusione al fatto di essere "piccoli" e "di campagna" dovrebbe essere la risposta (come ha già dato Bernabò) all'infelice uscita di Benetton Jr che aveva definito in quel modo i Consiglieri Fir.
E poi quello che viene dopo è la spiegazione di quanto, secondo Reverberi, era richiesto per andare in CL.
In particolare il terzo capoverso indica chiaramente che:
1) era da escludere un club che si presentasse da solo
2) ci voleva almento una franchigia del centro-sud
Considerando queste premesse, e considerando che il Noceto (società di cui è stato presidente Reverberi) era nella franchigia dei Duchi, credo si possa dire con ragionevole certezza che Reverberi ha votato Duchi e Pretorians :-]
Elementare, Watson!
Anche io analizzando la lettera penso che il "piccolo" sia una risposta indiretta all'uscita di benetton Jr, per quanto riguarda invece l'interpretazione sul voto, non sarei cosi sicuro che l'abbia data ai pretorians, secondo me essendo di Noceto quindi (Parma) potrebbe averlo dato agli Aironi.
centone64
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da centone64 »

kkarli ha scritto:
blackjack ha scritto:ma non rispondi a questa domanda
- La decisione l'ha presa Dondi,
- La decisione l'ha presa la Presidenza Federale
- La decisione è stata presa dalla Presidenza con parte del Consiglio,
- La decisione era stata presa da tutta la Presidenza con tutto il Consiglio
Ho risposto eccome.
Il post di apertura di questo thread individuava bene una serie di problemi, perché partiva dal corretto presupposto che ci si trovi di fronte a un'implosione generata dal venir meno di alcuni ai patti (non a una crisi di sistema inevitabile, ma a una crisi di sistema provocata ad arte); ciò che genera di conseguenza una crisi irreversibile del "patto sociale" che regolava la gestione del rugby italiano. La cosa più grave della situazione, come Giorgio XT, ABR e altri acuti commentatori osservano, è che è saltato il tavolo.
Saltato il tavolo, ovvero il patto sociale, è ovvio che ora è la "società" stessa a rischiare. Evidentemente, chi ha fatto saltare gli accordi si assumerà ogni responsabilità di quello che avverrà dopo l'implosione.

Non mi pare ci voglia molto a capire. Tant'è vero che c'è chi ha capito, ognuno autonomamente nella sua casetta giungendo alla stessa identica conclusione. Pensa, ho capito persino io, è tutto dire.
Oddio non mi pare che tutte le rivoluzioni poi si sono rivelate dei "passi indietro" ma credo che neanche tu voglia dare questa etichetta a quello che è successo. E' più che ovvio che il "tavolo" è saltato. Peraltro è scontato che un "patto sociale" che scontentava molti prima o poi sarebbe stato destinato a saltare. Faccio una battuta : pensa se ancora fosse in vigore la "Santa alleanza" stabilita nel congresso di Vienna. Non ci sarebbero i diritti dell'uomo che hanno le radici nella rivoluzione francese. Ad ogni rivoluzione seguono sussulti. Questi movimenti sono di progresso e di restaurazione. Aspettiamo a giudicare. Intanto i giudizi sul passato si sprecano e non sono molti quelli positivi. Ci si dividerà tra conservatori ed innovatori. Ognuno avrà la sua buona parte di ragioni o torti. Per adesso è stato importante lanciare il "sasso nello stagno". Poi si vedrà. Il post di apertura di questo tread non accetta la possibilità di andare avanti e pur di non affrontare la situazione si benda gli occhi e guarda solo l'effetto collaterale. Tipico di chi si preoccupa del giardino che viene calpestato mentre intorno impazza la battaglia. Del resto in ogni battaglia un prezzo lo si dovrà pur pagare. Il rugby continuerà comunque ad essere giocato. Questo è il concetto. Se poi non si vuole vedere il vero motivo del rovesciamento del tavolo e si vuole solo mantenere il proprio giardino intatto, che dire ..... lasciamo che gli spalleggiatori (involontari ma poco intelligenti a mia opinione) si lamentino.
TRALLALLERO TRALLALLA'
centone64
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da centone64 »

kkarli ha scritto:
blackjack ha scritto:Mi dispiace, ma non capiso la tua risposta.
Ma come? Non capisci, e poi correttamente argomenti rileggendo il post di Giorgio XT? In fondo, io e lui abbiamo dato la stessa lettura, solo osservando cose diverse della stessa rappresentazione. :D
Ai tuoi dubbi sull'assenza di una alternativa valida per la successione, davvero non so cosa risponderti, invece. Vuoi un'impressione? Han visto un varco, e ci si sono infilati, e adesso non sanno più come andare avanti. Forse, addirittura, vorrebbero tornare indietro, ma ho l'impressione che non si attendessero questa reazione dal Veneto et al., che ha chiuso il cancello alle loro spalle.
La differenza fra un buono scacchista e uno ottimo è la quantità di variabili che sono in gradi di valutare, e il numero di mosse che sanno anticipare.
In politica, ci sono anche i politici scarsi.
Certo che indietro non si torna. Il cancello chiuso doveva essere chiuso. Anche perchè Dondi non può essere rinnovato alla carica e qualcosa in qualsiasi caso si sarebbe dovuta smuovere. La crisi porterà ad un nuovo "patto sociale" per dirla con le tue parole. Vedremo i termini dell'accordo. Una nuova presidenza è "sicura". L'alternativa si troverà. Le reazioni di chi si ritiene abbia il potere sono state alquanto "scomposte" addirittura è stato nominato un "revisore" di parte, che poi regolarmente ha fatto marcia indietro pentitosi della sua "sparata". Vedremo.
TRALLALLERO TRALLALLA'
Bacioci
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Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da Bacioci »

erbolario ha scritto:Copio e incollo quanto dal sito della Rugby Noceto.



Lettera aperta del consigliere Federale Reverberi

Sono il consigliere federale FIR Daniele Reverberi e da qualche giorno anche “una piccola persona di un paesino di campagna”.

Per quindici anni ho giocato in serie A seconda linea, quindi, almeno fisicamente, tanto piccolo non sono. Verissimo invece che provengo da un paesino di campagna, Noceto in provincia di Parma, che nel contesto del rugby italiano, per storia, tradizione e risultati, poi tanto piccolo non è, basta riguardarsi quanti giocatori sono nati e cresciuti qui, poi approdati alla Nazionale, partendo da Massimo Giovanelli per arrivare a Tito Tebaldi, passando per una folta schiera di “azzurrini” nelle squadre juniores .

Sul “caso” Celtic League vorrei esprimere un paio di riflessioni, partendo dal fatto che il Consiglio Federale doveva esprimersi su quattro candidature ammesse al voto dopo l’analisi di un advisor esterno. Obiettivo più volte ribadito: modificare l’attuale struttura del rugby italiano attraverso l’individuazione di due strutture professionistiche (franchigie) che, in stretta collaborazione con la Federazione, dovranno essere da collante e traino per l’intero movimento italiano.

Proprio per questa ragione, indipendentemente dalle attuali singole società, le nuove aggregazioni dovranno essere concepite in forma innovativa, soprattutto in termini di aggregazione delle forze e partecipazione, garantendo uno sviluppo equilibrato del rugby su tutto il territorio nazionale.

Immediatamente dopo il voto che ha sollevato tante opinioni, sono al lavoro due commissioni federali che stanno approfondendo tutti i requisiti, tecnici ed economici, contenuti nelle candidature sottoposte a valutazione del Consiglio Federale.

Nel caso dovessero emergere nuovi elemento di valutazione, continuerò ad esprimermi con coscienza, per il bene di uno sport che mi è stato maestro di vita.

Cordiali Saluti Daniele Reverberi
Dopo l'incazzatura e l'indignazione iniziali per l'estromissione di noi veneti dal mondo ovale che conta, è da un po' di giorni che mi sono convinto di due cose:
1) verso tutti quelli che adesso si stanno agitando e dando da fare per riportare la celtic in veneto dico che forse se si davano da fare prima era meglio
2) la scelta è stata fatta? Benissimo, adesso i consiglieri che hanno preso questa scelta NON POSSONO SCAPPARE DALLE LORO RESPONSABILITA' E DEVONO RENDERE CONTO IN PRIMA PERSONA DELLE LORO AZIONI, per cui se la cosa avrà successo, molto bene, ma se sarà (come credo) un enorme flop, allora devono pagare in proporzione al danno che hanno provocato.

Personalmente non ritengo giusto che ci siano dei "ribaltoni". Adesso Roma E Aironi sono le scelte della Federazione? Benissimo! Si va avanti con loro e si trarranno le conseguenze tra un po'.
luqa
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Iscritto il: 26 lug 2006, 12:54

Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da luqa »

E mi sembra che Reverberi nei fatti lo abbia fatto.

Opinione personale, che lo stesso Reverberi se legge e vuole può contestare, il consigliere "piccola persona di piccolo paese di campagna" ha scritto:

"1. avevamo concordato in Consiglio che le due prescelte avrebbero dovuto collaborare con la federazione;
2. avevamo concordato in Consiglio che le due prescelte dovessero associare più realtà esistenti in maniera nuova
3. avevamo concordato in Consiglio che le due prescelte dovessero tali da garantire lo sviluppo su tutto il territorio nazionale

4. in Consiglio l'advisor esterno ha ammesso 4 candidate (esclusa solo 1), io ho votato in base ai punti 1-3, e siccome il punto 3 non poteva essere rispettato in toto (perché ogni eslcusa si portava dietro un pezzo di paese), ho scelto quello che secondo me era il compromesso meno peggio.

Se qualcuno dimostra che l'advisor esterno aveva sbagliato, oppure si definiscono altri criteri (di cui qualcuno si assume la responsabilità del cambiamento post-voto) io posso riesaminare il mio voto, altrimenti che volete da me?"

E secondo me ha ragione.

Possibile che abbia votato Roma e Viadana o Roma e Parma .
Ma ha scritto anche perché e per come.
Si può dissentire, ma la sua scelta l'ha chiarita e per quanto mi riguarda è rispettabile.
kkarli
Messaggi: 385
Iscritto il: 10 ott 2003, 0:00

Re: Meltdown del Rugby italiano . perchè si è arrivati a questo?

Messaggio da kkarli »

luqa ha scritto: "1. avevamo concordato in Consiglio che le due prescelte avrebbero dovuto collaborare con la federazione;
2. avevamo concordato in Consiglio che le due prescelte dovessero associare più realtà esistenti in maniera nuova
3. avevamo concordato in Consiglio che le due prescelte dovessero tali da garantire lo sviluppo su tutto il territorio nazionale

4. in Consiglio l'advisor esterno ha ammesso 4 candidate (esclusa solo 1), io ho votato in base ai punti 1-3, e siccome il punto 3 non poteva essere rispettato in toto (perché ogni eslcusa si portava dietro un pezzo di paese), ho scelto quello che secondo me era il compromesso meno peggio.
Prendo in prestito i punti che hai ben riassunto nel tuo post, Luqa (io purtroppo NON sono d'accordo)

Del punto 1., si è più volte detto (come riportato nella parte di dossier resa pubblica) che le voci di un Treviso intenzionato a porre limiti alla collaborazione erano, nella migliore delle ipotesi, fantasie.
Dei punti 2. e 4., le espressioni non quantitative ("maniera nuova") si prestano a diventare mostri logici. Treviso, unica società ad aver ragionato in "maniera nuova" (professionistica) nel rugby italiano da tempo immemore, la buttiamo come una caramella ciucciata perché adesso si chiede una "maniera nuova"? E santa patata, dietro all'espressione "maniera nuova" cosa si nascondeva mai, se non il requisito del professionismo? Mi sembra davvero che, per giocare con le parole (paura a dire "professionismo"), si prenda il pisello e si dica: visto l'anguria nuova, piccina picciò?

Del punto 3., è la prova provata che qualcosa è andato terribilmente storto, perché di nuovo il risultato fa a pugni col progetto che si dice di aver seguito. I fatti ci dicono che dal 2010 il rugby professionistico italiano arriverà, a nord, fino a Viadana. Più a nord, nulla, non più Veneto, non più Milano, Genova, Torino, Trento, Udine: nulla. Qualcuno vuole provare a confutare?

Era questo che si intendeva per "garantendo uno sviluppo equilibrato del rugby su tutto il territorio nazionale"?
Troppi comunicati, di recente, quando forse era meglio tacere, e riflettere su quello che si è combinato, confrontandolo magari con le proprie buone intenzioni. Se ve n'erano.
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