Provenienza giocatori di interesse federale

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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diddi
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Re: Provenienza giocatori di interesse federale

Messaggio da diddi »

GiorgioXT ha scritto:...Ce ne sono di sicuro tanti altri di ragazzi che hanno giocato partite importanti da giovani o giovanissimi ... ma quello che volevo sottolineare è che non è con l'arrivo dell'accademia di Tirrenia che i giovani iniziano a giocare in prima squadra , anche se a leggere articoli e comunicati sembra che sia così ... una volta era normale rischiare anche ragazzi giovani, e proprio la FIR ha delle responsabilità molto precise nel proprio operato, avendo molto spesso preferito equiparati più o meno stagionati ai giovani italiani.
Per questo se qualcuno mi dice che la Federazione preme per far giocare i giovani italiani contro i club che li vogliono tenere in ghiacciaia ... mi viene da ridere amaro.
Una volta...
UNA VOLTA quasi tutti erano dilettanti e giocavano perché magari il paròn gli procurava un lavoro, una volta i giovani avevano meno grilli per la testa di andare all'università, una volta c'erano pochi stranieri a intasare le rose, una volta i giovani erano strumento di pressione per mettere il pepe al c... ai "senatori".
OGGI è diverso. Il professionismo ha completamente cambiato le carte in tavola. Fare il rugbysta è diventato una professione. Peccato che in Italia sia una professione poco remunerativa. Se ho abbastanza cervello da meritarmi una laurea e avviare una carriera professionale, perché dovrei mettermi a fare il rugbysta a tempo pieno? Forse per i compensi che può darmi un club italiano? Le condizioni contrattuali proposte dai club in Italia (poca grana in cambio della dedizione richiesta) paiono adatte a soddisfare le aspettative dei giovani argentini o pacifici, che in patria guadagnerebbero ancor meno e per cui il S10 è trampolino di lancio verso altri lidi europei più remunerativi; ma non per quelle dei nostri virgulti.
Dall'altro capo del problema: perché mai un club dovrebbe far giocare un giovane italiano, quando un argentino o un pacifico ha competenza almeno uguale, ma non mugugna per lo stipendio, non si distrae con lo studio, è meglio allenato perché la sua vita è incentrata sull'attività sportiva?

La FIR ha sicuramente le sue colpe e ha fornito un contributo non indifferente al consolidarsi di questo stato di cose. Però i club consorziatisi in lega (la LIRE) per me, da osservatore esterno, sono maggiormente responsabili. Se la FIR ricorreva a oriundi ed equiparati, non è forse anche perché il sistema "formativo" dei club non sfornava altro che giovani argentini? Tu poi ti lamenti spesso e giustamente del fatto che la FIR non ha mai implementato politiche premianti per le squadre che lavorano col settore giovanile. Ma chi ha ostacolato maggiormente queste legittime richieste? La FIR? O non piuttosto Calvisano, Viadana e Treviso, il "gotha" finanziario delle società di rugby in Italia, nel timore che una maggiore importanza attribuita ai vivai potesse sconvolgere gli equilibri (e rimettere in gioco il Petrarca)?

Oggi che la LIRE (cioè l'unità di intenti tra le squadre di vertice) si è dissolta e la FIR riprende in mano la guida del movimento, guarda caso il sostegno ai giovani nel periodo tra il termine dell'attività giovanile e l'affermazione in campo professionistico, che con la guida dei club era un problema serio, viene affrontato. Male, magari; con strumenti inadeguati o perfettibili, magari; solo perché è funzionale al sostentamento della Nazionale, magari. Ma esiste la volontà di risolverlo.
Peterino
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GiorgioXT
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Re: Provenienza giocatori di interesse federale

Messaggio da GiorgioXT »

diddi ha scritto: Oggi che la LIRE (cioè l'unità di intenti tra le squadre di vertice) si è dissolta e la FIR riprende in mano la guida del movimento, guarda caso il sostegno ai giovani nel periodo tra il termine dell'attività giovanile e l'affermazione in campo professionistico, che con la guida dei club era un problema serio, viene affrontato. Male, magari; con strumenti inadeguati o perfettibili, magari; solo perché è funzionale al sostentamento della Nazionale, magari. Ma esiste la volontà di risolverlo.
Scusa Diddi, ma come fai a dire questo ? dall'Accademia di Tirrenia si esce a 19 anni, NON a 23-24 ! e spero che non mi citerai le liste per gli atleti di "interesse nazionale" che hanno ben poco riferimento con lo sviluppo di giovani e molto di più con il "sistemare" gli amici... l'azione della attuale dirigenza Federale è rivolta a creare un rugby ristretto di alto livello interamente nelle mani della stessa.
grubber
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Re: Provenienza giocatori di interesse federale

Messaggio da grubber »

Fortuna che ogni tanto gli "amici" ti fanno fare bella figura in campo internazionale, come Favaro, noto "amico" dell'Accademia... :roll:
"Va bene ...stordito ! Appuntamento a Bologna ! 5 azioni in attacco e 5 in difesa a 5 metri dalla linea di meta senza scartare e senza cambi di direzione...dritto per dritto ...chi perde alla fine della serie fuori a vita dal forum ..ce le hai le palle per accettare o scapperai ancora ?...I miei bimbi ...chiedono la tua testa .." (Un simpatico utente del forum)

Il vantaggio di essere intelligente è che puoi sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile
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diddi
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Re: Provenienza giocatori di interesse federale

Messaggio da diddi »

GiorgioXT ha scritto:
diddi ha scritto: Oggi che la LIRE (cioè l'unità di intenti tra le squadre di vertice) si è dissolta e la FIR riprende in mano la guida del movimento, guarda caso il sostegno ai giovani nel periodo tra il termine dell'attività giovanile e l'affermazione in campo professionistico, che con la guida dei club era un problema serio, viene affrontato. Male, magari; con strumenti inadeguati o perfettibili, magari; solo perché è funzionale al sostentamento della Nazionale, magari. Ma esiste la volontà di risolverlo.
Scusa Diddi, ma come fai a dire questo ? dall'Accademia di Tirrenia si esce a 19 anni, NON a 23-24 ! e spero che non mi citerai le liste per gli atleti di "interesse nazionale" che hanno ben poco riferimento con lo sviluppo di giovani e molto di più con il "sistemare" gli amici... l'azione della attuale dirigenza Federale è rivolta a creare un rugby ristretto di alto livello interamente nelle mani della stessa.
Sì, Giorgio, parlo anche della lista, oltre all'innalzamento delle quote per i giocatori di formazione interna.
Non necessariamente di QUESTA lista, ma dell'idea che un contributo esista.

Poi convengo che premiare sulla base di nomi anziché di parametri (tizio e caio anziché "i nati nel...") sia operazione dubbia e che si presta a giustificati sospetti.
Peterino
Chi sa fa, chi non sa insegna a fare
giangi2
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Re: Provenienza giocatori di interesse federale

Messaggio da giangi2 »

Mi sembra che ancora una volta Diddi abbia fatto un'analisi molto corretta e che si può adattare a quasi tutti gli sport in Italia che non siano il calcio; come gestire il passaggio tra attività giovanile e attività professionistica se le società "PRO" offrono stipendi a livello di metalmeccanici, con la prospettiva di dedicare il proprio tempo (pieno) e la propria incolumità fisica, al posto di dedicare lo stesso tempo allo studio a ad un lavoro fisso? Nel rugby, isolani e argentini prendono il posto degli italiani perchè si accontentano, in altri sport (ad esempio il basket) gli USA hanno un serbatoio enorme, che è lo sport universitario, che sforna giocatori di ottimo livello per tutti i campionati europei, di 22/23 anni che hanno mentalità da professionisti e costano molto meno dei giovani italiani. Sono considerazioni che si stanno facendo da un po' negli sport "minori", e provocano liti non da poco tra Federazioni e Leghe di club, per i vincoli sui giocatori stranieri. Il contributo FIR agli atleti di interesse nazionale va nella direzione giusta secondo me, e in prospettiva potrebbe essere limitato solo agli (ad es.) under 23 o under 25, perchè si presuppone che un giocatore di 28 anni che è già nel giro della nazionale abbia un suo mercato e non abbia necessità di contributo federale per essere professionista al 100%; diverso è il discorso se si vuole incentivare il rientro dei giocatori ai club italiani per averli sotto controllo in ottica impegno con la nazionale, ma se il metodo utilizzato è uguale (contributo FIR), gli scopi sono diversi.
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