ForrestGump ha scritto:Dico la mia, da veneto che nei confronti del rugby è un "credente non praticante"
.
I punti che milesgersenroma ha così ben enucleato nel post d'apertura sono corretti, ma io avrei messo il 4 (la ricaduta mediatica) al primo posto, perchè per me succederà, in ordine cronologico, quanto segue.
1. La possibilità di avere più vicino a casa o al limite in TV squadre come Leinster o Munster porterà più gente a vedere il rugby, e sarà anche più facile che questa gente non si stanchi. L'anno scorso portai un collega (talmente esperto di rugby da dovergli spiegare le regole a partire dal passaggio in avanti...) a vedere in TV Cardiff - Biarritz di HC, si entusiasmò e andammo - 6 mesi dopo - al derby veneto day...bè, un po' l'entusiasmo gli è passato. La ricaduta mediatica ci sarà, e io credo che sia su quella e sui derivanti introiti pubblicitari che certe squadre - o certe persone dietro alle squadre - contano.
Se la franchigia dei Benetton sarà realmente regionale e se sarà presentata al pubblico come si deve, la ricaduta positiva a livello mediatico sarà buona (per lo meno in primis) per la franchigia stessa. Molto più discreta sarà la ricaduta mediatica sulle squadre limitrofe (Treviso soprattutto se manterrà il S12). Chi seguiva continuerà a seguire e qualche curioso in più potrà essere avvicinato.
Se invece la franchigia non dovesse avere una buona propaganda di nuovi adepti non si vedrà l'ombra.
Questo vale per ogni ubicazione di ogni ipotetica selezione.
La delusione che uno neo-spettatore subisce dal confronto Guinness-S10 dovrebbe essere adeguamente curata con l'attaccamento alla squadra e al
proprio rugby. Ovvero sia quasi tutti noi siamo tifosi a prescindere dai risultati (altrimenti non ci faremmo tutte ste seghe
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). Questa
malattia dovrebbe essere estesa a chi oggi non pensa al rugby. E questo dovrebbe essere il compito di FIR, Comitati Regionali e Squadre. Ci sono politiche di inserimento nello strato sociale che costerebbero poco e che non vengono sfruttate. Chi infatti bighellona per rete, Tv, giornali e centro città difficilmente si imbatte nel rugby e anche se lo fa quando si reca al campo non trova un clima accogliente che ti fa sentire parte di una
grande famiglia. Se ha la fortuna di apprezzare il gioco si ferma, altrimenti non butta il suo tempo oltre. Un clima più da
leggenda del rugby sarebbe opportuno.
ForrestGump ha scritto:2. La base si allargherà, ma il riflesso sull'alto livello sarà deludente: forse si produrranno uno o due buoni giocatori in più, magari uno o due fenomeni, ma non una massa consistente. Quella verrà su solo se qualcuno si prenderà cura di questi aspiranti giocatori per avviarli, con pazienza e dedizione, sulla strada del rugby. Questo soggetto non può essere lo stato o la scuola, perchè per par condicio dovrebbe pensare anche al baseball, al badminton, al curling e al tiro alla fune: bisogna sperare che sia un club di quelli che - magari proprio grazie alla CL - ha raccolto qualche soldino in più. E attenzione: se, come ho capito, formare un rugbista pretende lo stesso tantissimo impegno di formare un ultramaratoneta, sto parlando - purtroppo - con molta cognizione di causa.
Stradaccordo al 100% i ragazzi che andranno in CL miglioreranno sensibilmente ma senza una revisione della politica di allenamento dalle giovanili in su non credo che potremo mai risollevare le forze dei nostri ragazzotti.
Mi viene in mente lo scorso 6N dove l'ala inglese coprendo a velocità supersonica circa metà campo riuscì a bloccare e mettere in touche un lanciatissimo mediano di mischia (non mi ricordo il nome di nessuno dei due ma ho ben presente l'azione) scozzese che con un buon margine si stava involando in meta.
De Carli commentando disse che il giocatore della rosa si allenava costantemente con il preparatore dei centometristi olimpici.
Se per esempio Padova si mettesse d'accordo non dico con le altre tre venete ma almeno con le squadre della provincia per assumere un trainer specializzato nelle corse a breve distanza che lavori presso tutti i campi d'allenamento portando la sua esperienza e formando gli allenatori delle under potrebbe raggiungre un obiettivo simile contenendo i costi. Prevedere una politica simile anche in Italia mi sembra una follia allo stato attuale ma la speranza non muore mai (o si?).
ForrestGump ha scritto:3. I giocatori e i tecnici miglioreranno...ma lo faranno a suon di scoppole internazionali e sempre se non moriranno prima, ovvero si stuferanno di finire stagioni con 1 vittoria, 6 sconfitte onorevoli e 15 asfaltate. In altre parole, come ben dimostrò Carletto Darwin molti anni fa, una specie si adatta nel tempo, ma se non lo fa abbastanza velocemente si estingue.
Anche questo è vero.
ForrestGump ha scritto:Poi basta, il professionismo in Italia non arriverà in questo secolo perchè ci sono altri sport dove si guadagna meglio, più in fretta, con meno fatica e con meno concorrenza. E non parlo solo del calcio.
P.S.: Nonostante il quadro a tinte fosche, non smetto di sperare...
Speriamo ci sia una mossa d'orgoglio che di fronte alla crisi contrapponga una pronta reazione, magari tra qualche tempo scopriremo che ci si è superati
E il VEME sconfiggerà i Leicester Tigers nella finale di HC
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... YES I BELIVE!!!!
Saluti PR