Lo spirito del rugby: agire, fare, ma in \"squadra\". E tu?
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alessandroviola
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C\'è chi crede in un rugby con dei valori, un rugby che parte dalla formazione della persona, un rugby che è rispetto, umiltà, voglia di sacrificarsi per un fine comune, voglia di stare al fianco del compagno in difficoltà, voglia di dare il proprio meglio sempre (anche quando il punteggio sembra dire che non serve più), voglia di mettere il compagno nella migliore situazione per fare il proprio meglio, voglia di dare (e non a parole o in teoria: si mette in gioco, letteralmente, la propria pelle...) senza guardare al proprio tornaconto personale...
<BR>
<BR>Non vi annoierò oltre con questo elenco: sono sicuro che avete capito di cosa parlo.
<BR>
<BR>Mi rivolgo agli innamorati di questo rugby che hanno il coraggio istintivo e la voglia di portare avanti le proprie idee in prima persona anche oltre pressioni e ostacoli apparentemente insuperabili (questo per me è la base del rugby!).
<BR>
<BR>C\'è la possibilità concreta di formare una squadra e di lottare per affermare quello che per noi è lo spirito del rugby, che è messo in crisi da molte tendenze sociali \"moderne\" (un certo tipo di professionismo, superomismo, star system, doping...).
<BR>
<BR>Io credo che il rugby che ho in mente (e so che è nella testa di molti) non sia uno sport da amarcord, irrealizzabile, da iperuranio, \"lo sport che si gioca in paradiso\" ma che non può più essere praticato in terra. Chi non ha più voglia di lottare per il \"nostro\" rugby ne ha già tradito le idee: il nostro dogma è che si combatte sempre fino all\'ultimo e con tutte le forze, indipendentemente dalla attuale situazione in campo.
<BR>
<BR>Il rugby ha delle concrete opportunità di mantenere vivo il suo spirito anche nella \"moderna\" situazione, bisogna però agire, e bisogna che tutti quelli che vogliono stare in questa squadra agiscano di conseguenza e si uniscano alla squadra: lo sappiamo tutti che, anche se siamo dei giocatori fortissimi, se ci isoliamo non possiamo ottenere nessun risultato, mentre col gioco di squadra possiamo vincere anche contro chi, sulla carta, si direbbe più forte.
<BR>
<BR>Questa squadra e questo progetto già esistono e si sviluppano: si tratta di aderire, metterci il proprio sforzo, il proprio concreto sacrificio, il proprio lavoro, ognuno secondo il massimo delle proprie possibilità e dei propri talenti, pensando a FARE prima di guardare il proprio tornaconto. Non è forse proprio questo il rugby in cui crediamo?!
<BR>
<BR>Il progetto è molto complesso (ma terribilmente concreto!), con una parte importante di ricerca, studio e formazione e un\'altra parte, complementare, di comunicazione: lo vogliamo cambiare questo mondo, o non crediamo più che sia possibile? beh, queste cose bisogna anche saperle comunicare oltre a praticarle in prima persona!
<BR>
<BR>Avete già sentito parlare da Eck e Elonora del film sul rugby che è in \"gestazione\", e che è una parte del progetto di comunicazione, ma non è l\'unico prodotto di questo progetto, che presenta spazi per tanti e con diversi talenti e esperienze, ma sono utili solo persone che credono nelle loro idee e non hanno paura di agire di coseguenza, sapendo sacrificare qualcosa di se stessi (tempo, vacanze, km di strada... esattamente quello che si fa quando ci si allena tutti insieme...) per condividere un lavoro per realizzarle.
<BR>
<BR>Chi vuole unirsi alla squadra?
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<BR>Non vi annoierò oltre con questo elenco: sono sicuro che avete capito di cosa parlo.
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<BR>Mi rivolgo agli innamorati di questo rugby che hanno il coraggio istintivo e la voglia di portare avanti le proprie idee in prima persona anche oltre pressioni e ostacoli apparentemente insuperabili (questo per me è la base del rugby!).
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<BR>C\'è la possibilità concreta di formare una squadra e di lottare per affermare quello che per noi è lo spirito del rugby, che è messo in crisi da molte tendenze sociali \"moderne\" (un certo tipo di professionismo, superomismo, star system, doping...).
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<BR>Io credo che il rugby che ho in mente (e so che è nella testa di molti) non sia uno sport da amarcord, irrealizzabile, da iperuranio, \"lo sport che si gioca in paradiso\" ma che non può più essere praticato in terra. Chi non ha più voglia di lottare per il \"nostro\" rugby ne ha già tradito le idee: il nostro dogma è che si combatte sempre fino all\'ultimo e con tutte le forze, indipendentemente dalla attuale situazione in campo.
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<BR>Il rugby ha delle concrete opportunità di mantenere vivo il suo spirito anche nella \"moderna\" situazione, bisogna però agire, e bisogna che tutti quelli che vogliono stare in questa squadra agiscano di conseguenza e si uniscano alla squadra: lo sappiamo tutti che, anche se siamo dei giocatori fortissimi, se ci isoliamo non possiamo ottenere nessun risultato, mentre col gioco di squadra possiamo vincere anche contro chi, sulla carta, si direbbe più forte.
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<BR>Questa squadra e questo progetto già esistono e si sviluppano: si tratta di aderire, metterci il proprio sforzo, il proprio concreto sacrificio, il proprio lavoro, ognuno secondo il massimo delle proprie possibilità e dei propri talenti, pensando a FARE prima di guardare il proprio tornaconto. Non è forse proprio questo il rugby in cui crediamo?!
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<BR>Il progetto è molto complesso (ma terribilmente concreto!), con una parte importante di ricerca, studio e formazione e un\'altra parte, complementare, di comunicazione: lo vogliamo cambiare questo mondo, o non crediamo più che sia possibile? beh, queste cose bisogna anche saperle comunicare oltre a praticarle in prima persona!
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<BR>Avete già sentito parlare da Eck e Elonora del film sul rugby che è in \"gestazione\", e che è una parte del progetto di comunicazione, ma non è l\'unico prodotto di questo progetto, che presenta spazi per tanti e con diversi talenti e esperienze, ma sono utili solo persone che credono nelle loro idee e non hanno paura di agire di coseguenza, sapendo sacrificare qualcosa di se stessi (tempo, vacanze, km di strada... esattamente quello che si fa quando ci si allena tutti insieme...) per condividere un lavoro per realizzarle.
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<BR>Chi vuole unirsi alla squadra?
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usarracinu
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- Iscritto il: 21 giu 2004, 0:00
- Località: napoli
condivido al 100% le tue parole e ti copio quanto ho scritto ieri in un post all\'intervista di Giovannelli, il quale, mi viene di pensare istintavamente, possa essere la bandiera del rugby fatto di cuore, testa e fegato.
<BR>\"Giova, grazie per essere ancora vivo e vegeto. La tua grinta da vecchio bucaniere gentiluomo è quello che serve a questa foresta pietrificata che è la politica del rugby italiano. Passione, passione e passione innanizitutto a fare da cornice alle necessarie competenze manageriali e tecniche che deficitano così drammaticamente nella scena italiana. Dissento sul fatto dello stile. La situazione in cui la malagestione ci ha sprofondato è tale che bisogna tirar fuori i denti e dire le cose sui denti. Giova non ha offeso nessuno, ma soltanto detto in modo chiarissimo cosa pensa. Caro/a Edu, l\'Italia è un paese in profonda crisi sociale ed economica, proprio perchè non guarda in faccia la realtà e i suoi problemi, dilaga la cultura dell\'affarismo e del pressapochismo. Ma perchè negli altri paesi \"sviluppati\" le figure di responsabilità cadono senza alcun trauma laddove i risultati sono così fallimentari?L\'attaccamento alle poltrone è un malcostume tipico dei paesi poco economicamente e socialmente poco sviluppati. Bisogna che tutti quanti facciamo un bagno di umiltà e prendiamo coscienza dei nostri limiti, solo così potremo cominciare a migliorarci. Nell\'Italia del rugby provate a pensare a tutte le persone che da anni lavorano buttando sangue per cercare di far vivere e sviluppare questo sport, nei campi duri e impolverati del sud e in quelli ghiacciati del nord. Ci sono decine di uomini che per passione pura, senza beccare stipendi porta avanti in maniera tremendamente difficile questa missione, in silenzio, senza uffici stampa e psicologi,, dietologi, personal trainer, etc...io ne conosco qualcuno a palermo, napoli, verona, mantova, milano. Allevano con cura e amore giovani per lo più viziati e senza cultura sportiva cercando di farli diventare uomini. Chi li conosce? Chi va a vedere che cosa fanno, se hanno bisgno di aiuto? Il mio sogno è che la FIR all\'improvviso si scongeli e scenda in terra a confrontarsi con le tante realtà locali, a sporcarsi i piedi nel fango delle partite di serie C e serie B, dei concentramenti a Enna o a Montebelluna, dove si cerca di creare il presupposto di sopravvivenza di questo sport. Sono sicuro che comincerà a rendersi conto che al posto di comprare l\'argentino di turno forse è più etico e intelligente investire nel medianino calabrese o piemontese che in serie C fa vedere cose straordinarie. iL SOGNO è che la FIR dia risorse e strutture a questi minatori del rugby che potrebbero di colpo apportare un\'enorme ondata di entusiasmo, passione e competenza nelle varie realtà locali, oggi abbandonate al volontariato dei piccoli club e alla gestione burocratica dei comitati regionali. I veri leader, nei momenti di difficoltà, si spogliano e si buttano nella mischia della battaglia per capire direttamente come si fa a uscirne vivi...abbiate il coraggio di farlo, costa solo l\'onore di uomo di rugby!
<BR>dalla sicilia con amore\"
<BR>
<BR>detto ciò, e considerato che anche io ho pensato a un\'iniziativa collettiva, organizzata e ben comunicata, unico modo per dare concretezza alla voglia così diffusa e percepita di ridar vita al rugby puro nei valori, e moderno nei risultati, che intendi fare in concreto??
<BR>\"Giova, grazie per essere ancora vivo e vegeto. La tua grinta da vecchio bucaniere gentiluomo è quello che serve a questa foresta pietrificata che è la politica del rugby italiano. Passione, passione e passione innanizitutto a fare da cornice alle necessarie competenze manageriali e tecniche che deficitano così drammaticamente nella scena italiana. Dissento sul fatto dello stile. La situazione in cui la malagestione ci ha sprofondato è tale che bisogna tirar fuori i denti e dire le cose sui denti. Giova non ha offeso nessuno, ma soltanto detto in modo chiarissimo cosa pensa. Caro/a Edu, l\'Italia è un paese in profonda crisi sociale ed economica, proprio perchè non guarda in faccia la realtà e i suoi problemi, dilaga la cultura dell\'affarismo e del pressapochismo. Ma perchè negli altri paesi \"sviluppati\" le figure di responsabilità cadono senza alcun trauma laddove i risultati sono così fallimentari?L\'attaccamento alle poltrone è un malcostume tipico dei paesi poco economicamente e socialmente poco sviluppati. Bisogna che tutti quanti facciamo un bagno di umiltà e prendiamo coscienza dei nostri limiti, solo così potremo cominciare a migliorarci. Nell\'Italia del rugby provate a pensare a tutte le persone che da anni lavorano buttando sangue per cercare di far vivere e sviluppare questo sport, nei campi duri e impolverati del sud e in quelli ghiacciati del nord. Ci sono decine di uomini che per passione pura, senza beccare stipendi porta avanti in maniera tremendamente difficile questa missione, in silenzio, senza uffici stampa e psicologi,, dietologi, personal trainer, etc...io ne conosco qualcuno a palermo, napoli, verona, mantova, milano. Allevano con cura e amore giovani per lo più viziati e senza cultura sportiva cercando di farli diventare uomini. Chi li conosce? Chi va a vedere che cosa fanno, se hanno bisgno di aiuto? Il mio sogno è che la FIR all\'improvviso si scongeli e scenda in terra a confrontarsi con le tante realtà locali, a sporcarsi i piedi nel fango delle partite di serie C e serie B, dei concentramenti a Enna o a Montebelluna, dove si cerca di creare il presupposto di sopravvivenza di questo sport. Sono sicuro che comincerà a rendersi conto che al posto di comprare l\'argentino di turno forse è più etico e intelligente investire nel medianino calabrese o piemontese che in serie C fa vedere cose straordinarie. iL SOGNO è che la FIR dia risorse e strutture a questi minatori del rugby che potrebbero di colpo apportare un\'enorme ondata di entusiasmo, passione e competenza nelle varie realtà locali, oggi abbandonate al volontariato dei piccoli club e alla gestione burocratica dei comitati regionali. I veri leader, nei momenti di difficoltà, si spogliano e si buttano nella mischia della battaglia per capire direttamente come si fa a uscirne vivi...abbiate il coraggio di farlo, costa solo l\'onore di uomo di rugby!
<BR>dalla sicilia con amore\"
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<BR>detto ciò, e considerato che anche io ho pensato a un\'iniziativa collettiva, organizzata e ben comunicata, unico modo per dare concretezza alla voglia così diffusa e percepita di ridar vita al rugby puro nei valori, e moderno nei risultati, che intendi fare in concreto??
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papi
- Messaggi: 33
- Iscritto il: 5 apr 2004, 0:00
Sono due anni che l\'argomento film galleggia nel sito (basta guardare la data di inizio) e io (notoriamente tardo di comprendonio) non ho ancora capito cosa si propongono di fare, né di cosa hanno bisogno. Chi lo ha capito? Qualcuno a cui ponevo la stessa domanda mi ha risposto che è solo un modo per farsi finanziare dalla FIR andando a vantare un bacino potenziale di utenti, supporter e diffusori (appunto i coinvolti del sito). Non sarà mica tutto qui? Spero...
<BR>papi
<BR>papi
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alessandroviola
- Messaggi: 677
- Iscritto il: 24 gen 2003, 0:00
Il progetto è internazionale e, oltre ad avere il riconoscimento dell\'International Rugby Board, conta l\'adesione di diversi enti nazionali (tra cui la FIR). Io (di solito) sono piuttosto diffidente verso i politici e le \"autorità costituite\" preferendo un approccio più \"personale\", ma in questo caso anche i \"pezzi grossi\" sono già coinvolti.
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<BR>Le domande che per prime si sentono in queste situazioni sono: \"spiegami esattamente per filo e per segno com\'è questo progetto\", oppure: \"dimmi esattamente cosa posso fare\", oppure (quando si comincia a parlare della parte di comunicazione con annesso film): \"posso fare una comparsata? sai, mio cugino è amico di un giocatore di serie A...\"
<BR>
<BR>Chiaramente si tratta di un progetto complesso, ma che va avanti speditamente, e che si compone di svariate parti: non c\'è solo il film (che anche lui richiede i suoi tempi, se fatto ad un certo livello e soprattutto con una certa finalità che deve essere comunicata al meglio e non tradita...) ma c\'è soprattutto quello che viene prima, dal momento che la parte di comunicazione viene necessariamente dopo una parte preliminare, e poi c\'è anche il dopo, perchè questo è un progetto che non finisce con l\'ultimo ciak, ma intende continuare a lungo...
<BR>
<BR>E\' importante fare prima un grande lavoro a monte: fare dei percorsi di studio, formare i formatori, creare una vera squadra di persone che lavorino, ognuna con i propri talenti, alla costruzione del progetto, il cui scopo non è girare un film in più oltre a tutti quelli che si girano ogni anno, ma portare avanti un\'idea del rugby in modo concreto e grande.
<BR>
<BR>Ci sono moltissime persone che lavorano da molto tempo e con passione a varie iniziative per il rugby come lo intendiamo \"noi\", e tutte, da sole, fanno piccole grandi cose, o, se vogliamo, fanno grandi piccole cose. Se si lavora come una squadra si possono veramente fare grandi cose, basta impegnarsi tutti in una direzione.
<BR>E\' un\'opportuità di cui ora siete coscienti: sta a voi decidere se partecipare o no.
<BR>
<BR>Torno alla domanda più scontata (ma più concreta): e io cosa posso fare?
<BR>La prima cosa da fare è decidere se si vuole lavorare a questo progetto mettendoci qualcosa di proprio, e poi mettersi in contatto con Eck o con eleonora (o anche con me) via messaggi privati, fissare un appuntamento e conoscersi di persona (che poi è quello che ho fatto io all\'epoca...): cose da fare ce ne sono tantissime (e sempre di più...) a seconda della vostra esperienza e capacità, il difficile è trovare chi voglia condividere il sacrificio di perseguire un progetto senza volersi allontanare da un proprio ideale, cosa non facile.
<BR>Se invece l\'idea di scambiare un po\' di messaggi, di prendere un appuntameto e di fare un giretto a Todi (dove di solito potete trovare Eck e eleonora quando sono in Italia) è un problema, beh... fate come gli altri: sedetevi, guardate, e poi giudicherete il lavoro di altri... magari è così che si può portare avanti al meglio una certa visione del rugby, ma io semplicemente ho preso un\'altra strada che comporta un po\' più di \"fare\"...
<BR>
<BR>Le domande che per prime si sentono in queste situazioni sono: \"spiegami esattamente per filo e per segno com\'è questo progetto\", oppure: \"dimmi esattamente cosa posso fare\", oppure (quando si comincia a parlare della parte di comunicazione con annesso film): \"posso fare una comparsata? sai, mio cugino è amico di un giocatore di serie A...\"
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<BR>Chiaramente si tratta di un progetto complesso, ma che va avanti speditamente, e che si compone di svariate parti: non c\'è solo il film (che anche lui richiede i suoi tempi, se fatto ad un certo livello e soprattutto con una certa finalità che deve essere comunicata al meglio e non tradita...) ma c\'è soprattutto quello che viene prima, dal momento che la parte di comunicazione viene necessariamente dopo una parte preliminare, e poi c\'è anche il dopo, perchè questo è un progetto che non finisce con l\'ultimo ciak, ma intende continuare a lungo...
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<BR>E\' importante fare prima un grande lavoro a monte: fare dei percorsi di studio, formare i formatori, creare una vera squadra di persone che lavorino, ognuna con i propri talenti, alla costruzione del progetto, il cui scopo non è girare un film in più oltre a tutti quelli che si girano ogni anno, ma portare avanti un\'idea del rugby in modo concreto e grande.
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<BR>Ci sono moltissime persone che lavorano da molto tempo e con passione a varie iniziative per il rugby come lo intendiamo \"noi\", e tutte, da sole, fanno piccole grandi cose, o, se vogliamo, fanno grandi piccole cose. Se si lavora come una squadra si possono veramente fare grandi cose, basta impegnarsi tutti in una direzione.
<BR>E\' un\'opportuità di cui ora siete coscienti: sta a voi decidere se partecipare o no.
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<BR>Torno alla domanda più scontata (ma più concreta): e io cosa posso fare?
<BR>La prima cosa da fare è decidere se si vuole lavorare a questo progetto mettendoci qualcosa di proprio, e poi mettersi in contatto con Eck o con eleonora (o anche con me) via messaggi privati, fissare un appuntamento e conoscersi di persona (che poi è quello che ho fatto io all\'epoca...): cose da fare ce ne sono tantissime (e sempre di più...) a seconda della vostra esperienza e capacità, il difficile è trovare chi voglia condividere il sacrificio di perseguire un progetto senza volersi allontanare da un proprio ideale, cosa non facile.
<BR>Se invece l\'idea di scambiare un po\' di messaggi, di prendere un appuntameto e di fare un giretto a Todi (dove di solito potete trovare Eck e eleonora quando sono in Italia) è un problema, beh... fate come gli altri: sedetevi, guardate, e poi giudicherete il lavoro di altri... magari è così che si può portare avanti al meglio una certa visione del rugby, ma io semplicemente ho preso un\'altra strada che comporta un po\' più di \"fare\"...
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hank
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- Iscritto il: 10 ago 2003, 0:00
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rebel
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- Iscritto il: 21 mar 2004, 0:00
Mi sta benissimo portare il mio contributo, se posso. Tuttavia, a parte il film, dove sembra che manchi non solo la sceneggiatura ma persino l\'idea di cosa fare, si continua a parlare di questo \"fantomatico\" progetto più ampio..... si può sapere qual\'è il progetto prima di chiedere l\'adesione di questo o di quello? (forse l\'avete già scritto da qualche parte e io me lo sono perso?)
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alessandroviola
- Messaggi: 677
- Iscritto il: 24 gen 2003, 0:00
Il progetto è molto ampio e prevede ricadute su tutti gli aspetti del rugby (alla luce dei principi che ho già esposto sommariamente): dal giocatore di alto livello al dilettante, agli allenatori/educatori, al preparatore atletico, al dirigente, a chi sta in cucina, a chi taglia l\'erba, al pubblico che va allo stadio...
<BR>
<BR>Si prevede una parte di studio/preparazione/formazione e una parte più propriamente di comunicazione (in questa parte è compreso anche il film, ma non solo...)
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<BR>Tutti gli aspetti si sono molto sviluppati, ma, ovviamente, è opportuno attendere che si parta con la parte di comunicazione di massa par rivelare chiaramente e chiaramente la cosa (è quello il suo compito, no?).
<BR>E\' ovvio che non ha senso pubblicare in un sito il soggetto o la sceneggiatura di un film ancora prima che il film vada nelle sale, e credo che possiate condividere questo.
<BR>Mi sembra altrettanto ovvio che, se si considerasse completamente terminata la fase di ricerca e sviluppo di tutti i temi multidisciplinari non ci sarebbe bisogno di vedere se c\'è qualcun altro che ha cose da aggiungere a quelle che già ci sono.
<BR>
<BR>Potete partecipare alla costruzione di un progetto che è già in fase piuttosto avanzata, ma c\'è ancora un po\' di spazio per eventuali contributi che vengano dal cuore e dalla passione sincera. Se vi dicessimo per filo e per segno come si sviluppa la totalità del progetto, beh... sarebbe segno che non c\'è più posto per voi con la vostra esperienza/talento ma solo di \"puri esecutori\".
<BR>Puri esecutori è facile trovarne, genuini appassionati ce ne sono, ma sicuramente più sono meglio è... e poi non dite che non lo sapevate...
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<BR>Si prevede una parte di studio/preparazione/formazione e una parte più propriamente di comunicazione (in questa parte è compreso anche il film, ma non solo...)
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<BR>Tutti gli aspetti si sono molto sviluppati, ma, ovviamente, è opportuno attendere che si parta con la parte di comunicazione di massa par rivelare chiaramente e chiaramente la cosa (è quello il suo compito, no?).
<BR>E\' ovvio che non ha senso pubblicare in un sito il soggetto o la sceneggiatura di un film ancora prima che il film vada nelle sale, e credo che possiate condividere questo.
<BR>Mi sembra altrettanto ovvio che, se si considerasse completamente terminata la fase di ricerca e sviluppo di tutti i temi multidisciplinari non ci sarebbe bisogno di vedere se c\'è qualcun altro che ha cose da aggiungere a quelle che già ci sono.
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<BR>Potete partecipare alla costruzione di un progetto che è già in fase piuttosto avanzata, ma c\'è ancora un po\' di spazio per eventuali contributi che vengano dal cuore e dalla passione sincera. Se vi dicessimo per filo e per segno come si sviluppa la totalità del progetto, beh... sarebbe segno che non c\'è più posto per voi con la vostra esperienza/talento ma solo di \"puri esecutori\".
<BR>Puri esecutori è facile trovarne, genuini appassionati ce ne sono, ma sicuramente più sono meglio è... e poi non dite che non lo sapevate...
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alessandroviola
- Messaggi: 677
- Iscritto il: 24 gen 2003, 0:00
Mi rendo conto che può essere difficile accettare di partecipare ad una \"squadra\" senza conoscere esattamente tutto ma proprio tutto il progetto (ma è quello che, in fondo, proponiamo a tutte le persone che cerchiamo di portare nel rugby, o no?...), ma è anche difficile cercare di coinvolgere delle persone senza voler mettere loro troppi \"paletti\" fin dal principio...
<BR>
<BR>si propone di contribuire ad un lavoro globale secondo i propri talenti, ma se ti spiego già esattamente per filo e per segno cosa voglio da te ancora prima di conoscerti e di conoscere i tuoi talenti, vuol dire che non c\'è più posto per te nella costruzione del lavoro, perchè è già terminato: potrai avere eventualmente un ruolo solo dopo che sarà partita la campagna di imformazione...
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<BR>si propone di contribuire ad un lavoro globale secondo i propri talenti, ma se ti spiego già esattamente per filo e per segno cosa voglio da te ancora prima di conoscerti e di conoscere i tuoi talenti, vuol dire che non c\'è più posto per te nella costruzione del lavoro, perchè è già terminato: potrai avere eventualmente un ruolo solo dopo che sarà partita la campagna di imformazione...
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Eleonora
- Messaggi: 22
- Iscritto il: 12 gen 2004, 0:00
Alessandro stai portando il fuoco dove c\'è la legna.
<BR>Voglio dire che anche se la tentazione di lasciar perdere il voler spiegare è tanta, si continua a provare a comunicare lo sviluppo di qualcosa che pensiamo possa essere di assoluta importanza per il rugby.
<BR>D\'altro canto fuori d\'Italia ci si riesce a muovere con grande rapidità, qui lamentele, voci incontrollate e false, tendono a relegare una proposta concreta, artticolata e operante, che viaggia con le proprie robuste gambe al vaglio di chi spesso non ha voglia nemmeno di fare un giro di pista.
<BR>La proposta di collaborazione e per il momento una proposta che facciamo di partecipare, anche se in ritardo a qualcosa che si è costruito, con umiltà e professionalità. Non siamo e non lo siamo mai stati con il cappello in mano a cercare di mungere la vacca, la nostra è già grassa e fa molto latte.
<BR>Grazie Alessandro, vai...
<BR>Voglio dire che anche se la tentazione di lasciar perdere il voler spiegare è tanta, si continua a provare a comunicare lo sviluppo di qualcosa che pensiamo possa essere di assoluta importanza per il rugby.
<BR>D\'altro canto fuori d\'Italia ci si riesce a muovere con grande rapidità, qui lamentele, voci incontrollate e false, tendono a relegare una proposta concreta, artticolata e operante, che viaggia con le proprie robuste gambe al vaglio di chi spesso non ha voglia nemmeno di fare un giro di pista.
<BR>La proposta di collaborazione e per il momento una proposta che facciamo di partecipare, anche se in ritardo a qualcosa che si è costruito, con umiltà e professionalità. Non siamo e non lo siamo mai stati con il cappello in mano a cercare di mungere la vacca, la nostra è già grassa e fa molto latte.
<BR>Grazie Alessandro, vai...