Grazie per la precisazione, sicuramente parli per esperienza sul campo e sicuramente quello che dici è vero, vorrei però dire una cosa: chiaro che a livello teorico l'insegnamento sia equiparabile a quello dei maggiori movimenti e ci mancherebbe visto che giochiamo ormai da anni nel 6 nazioni, nelle coppe europee quindi si sa come si gioca a rugby ad alti livelli. Quello che secondo me manca ancora è la capacità nell'insegnare ai giovani a giocare alla mano e al piede in maniera efficace e qui deve entrare in scena la scuola allenatori che deve dare sì gli strumenti teorici, ma secondo me anche quelli pratici, ovvero, almeno questo è la mia opinione, un allenatore deve anche sapere come indirizzare le sessioni degli allenamenti a seconda della fascia di età che allena, che tipo di esercizi far fare agli atleti, come scaglionare i giovani nei diversi ruoli, come prepararli mentalmente e tatticamente ecc.andrea12 ha scritto:Secondo me, invece, non esiste il modo migliore per insegnare; esistono delle indicazioni, delle metodiche, una linea didattica............e queste, italiane, ormai sono in perfetta sintonia col mondo del rugby evoluto (la Francia, l'Inghilterra, ecc); ma sono poi le esperienze, i tentativi, la capacità di sperimentare e soprattutto il livello richiesto dai Club, che fanno la differenza. Non esiste la scuola dove si impara e quella dove non si impara; esistono le buone scuole dove ti danno gli strumenti ma poi, nella pratica quotidiana,ci deve essere l'Uomo. Allora valgono le esperienze, la professionalità e la dimestichezza con la didattica, con la formazione e con la costruzione degli individui. Ti assicuro: per essere un buon allenatore, devi anche essere un buon insegnante................e la FIR (forse per fortuna) non investe sulla Scuola (ma questo diventa un altro film).
Rimanendo coi piedi per terra: ad esclusione di non più di 6, forse 7 Club in Italia, mi sapresti indicare le linee didattiche e formative, oltre che tecniche e metodologiche del Club, da U.12 a Prima Squadra, che conosci meglio? E perchè ogni Club ha le sue? quando invece, le abilità e le competenze in gioco sono, come obiettivo finale, quelle della Premiereship o del Top14 freancese? o della Currie Cup? (sempre che si voglia crescere).
Ma sei ancora convinto che un Club medio (200-250 giocatori?) possa fare attività di formazione con 30.000-50.000 € per anno ? prova a vedere quanto costa una Serie A italiana e ti accorgerai che quei soldi li spende la più scalcagnata U.18 Irlandese piuttosto che Sudafricana.
Mancano la managerialità, manca la capacità di fare lobby, la consapevolezza che si può fare cultura e quindi economia...........poi mancano anche i buoni coach, è vero, ma il buon coach non attraversa la Manica per venire a prendere 1000 € al mese (chi di noi li prende?)
Esistono Paesi emergenti (nel rugby) che negli ultimi 5 anni hanno scalato il rancking mondiale passando dal 25° al 12/14° posto. Prima di tentare il grande balzo nei 10, stanno provando a fare l'economia necessaria per reggere il livello, anche e soprattutto con la formazione dei giovanissimi.
Noi, forse, abbiamo un po' di fretta e vorremmo bruciare delle tappe che, però, ci bruceranno; e forse, per un po' di tempo, saremo condannati a stare tra il 10° e il 12 posto che, però, sono i livelli che ci competono attualmente.
Siamo molto bravi a giocare con le squadre che giocano un rugby vecchio; poi sento colleghi che mi dicono che a loro non piace il gioco al piede................va bene,cosa vuoi che ti dica, questo è il nosto livello (non va bene), e per ora e per i prossimi 2/3 anni, non possiamo andare oltre.
Buon rugby
Tutto questo dovrebbe farlo la Fir, la federazione ha le capacità economiche non solo per preparare tecnici specializzati nell'insegnamento giovanile ma anche nell'aiutare i club nel fare arruolamento.
Invece mi pare, sempre secondo quanto si sente dire nel forum, che non solo la Fir non facciaquesto, ma anzi vuole accorpare diverse classi di età in un'unica under e quindi comprimere il settore piuttosto che allargarlo.