6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
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JosephK.
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6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Visto che siamo al lunedì successivo, che io stesso ho sbollito un po' il clima partita, forse si può fare un po' di ragionamenti a mente un po' più fredda su questo sei nazioni. Scusate per il papiro e per le tante cose scomposte e scritte un po' approssimativamente.
Si legge da tante parti un clima che forse è eccessivo. Se l'anno scorso il nostro sei nazioni è stato veramente fallimentare, quest'anno le cose sono da leggersi diversamente e in maniera più positiva.
- la difesa è veramente migliorata. Non è giusto guardare solo la statistica dei punti presi, ha poco senso se non la si confronta con altri fondamentali fattori, ad esempio con il numero totale dei placcaggi e con il numero dei placcaggi mancati. E soprattutto se non si mette in rapporto il numero nostro di placcaggi e quello dei nostri avversari. Regolarmente facciamo il doppio dei placcaggi dei nostri avversari, chiunque essi siano: questo significa che non possiamo dire nulla al cuore di questa squadra. Mallet ha detto che sabato lo spogliatoio sembrava un ospedale da campo. Entriamo per combattere, lottiamo anche a 5 cm dalla meta. Facciamo un numero di placcaggi che nessun altra squadra fa e quest'anno il numero di placcaggi mancati è stato sensibilmente basso e in media con le squadre più forti. Poi la difesa è anche questione di riposizionamento e di organizzazione, ovviamente: qui un Gower, ad esempio, ci ha dato una mano pazzesca, basti vedere che meta ha salvato sabato (su Hook mi pare).
- in attacco abbiamo mostrato qualche piccolo sprazzo di fantasia in più, ma molto legato ad invenzioni dei singoli. Qualche buona giocata con Gower, una buona intesa Gower-Garcia. Ci manca veramente la possibilità di giocare con un MM che dia molto più ritmo e imprevedibilità. Le difese altrui sono sempre riposizionate al meglio perché il nostro multifase o non esiste del tutto e se lo facciamo (o per meglio dire tentiamo di farlo) parte dopo minuti di interminabile attesa. Canavosio in questo ha mostrato in questo sei nazioni di avere questo genere di capacità: parte dal raggruppamento, apre bene, è uno dei pochi a seguire sempre a sostegno. Cerchiamo correttamente di usare il pick & go per aprire le difese e avremmo uomini come Castro, Geldenhuys, Vosawai per farlo. Ma siamo talmente lenti che quando lo facciamo diventa esclusivamente sudore gettato. Non dico i francesi, ma gli stessi scozzesi e gallesi partono con le loro unità di avanti a folate di 2-3-4 botte secche e poi aprono veloci al largo trovando puntualmente il buco. Le difese si aprono, si creano le occasioni di metà, si concretizza il multifase. La nostra cronica lentezza, ancora più accentuata con il buon Tebaldi, è una ragione di una attacco farraginoso, dove spesso Gower deve fare i miracoli per tenere l'ovale che gli arriva male, tardi e con 3 placcatori già intorno.
- Placcare così tanto, difendersi così bene: se è un miglioramento indubitabile ci porta ad essere boccheggianti già al 50. Il turn over è essenziale, già prima degli incontri, già prima del classico 60-65 quando cambiamo la prima linea in campo.
- La testa di questa squadra è cresciuta: anche se siamo sotto di 20 diamo segnali di voglia di ripresa. Che sia Mirco che piglia il seconda linea avversario per il baverino, che sia che vogliamo ancora correre e attaccare, magari disordinatamente e scompostamente, che sia Castro che si improvvissa in ogni ruolo in campo, ma la voglia c'è. E questo è un segnale positivo: non arrendersi mai, cercare la meta anche sotto di 30. E' in definitiva la prima regola del rugby.
- Capitolo lentezza delle scelte: per me la nota di maggior demerito dell'attuale staff. Ne ho già parlato altrove. La nostra mischia contro i gallesi è tornata a spingere e a dare l'idea di essere la mischia che avevamo solo a novembre quando sono usciti Totò, Sole. Si è visto qualche sprazzo della nostra mischia di una volta. Se questi giocatori sono bolliti, si sostituiscono da subito: tanto più che a piloni non siamo messi affatto male, tanto più che Aguero ha dimostrato di valere il campo, come Rouyet o lo stesso buonissimo Rizzo di quest'anno. Io adoro Totò, ma da metà sei nazioni 2010 in avanti era bollitissimo. Molti altri giocatori, anche a causa di un torneo dispendioso perché giocato ai nostri pazzeschi ritmi difensivi (regolarmente il doppio dei placcaggi effettuati delle altre squadre), andavano girati molto prima. La lentezza di Mallet e co. a correre ai ripari è cronica: i casi di Tebaldi, Castro l'anno scorso, Canale 2 anni fa sono solo alcuni. Dall'altro lato della medaglia ci sono gli interventi aprioristici dove ci mette 2 anni a cambiare. I Mc Lean perfetti ad estremo schierati a MA. L'accorgersi che Masi dopo essere stato girato per tutto il campo gioca bene centro e ha buona intesa con Canavosio dopo 3 anni che è Ct. Non parliamo poi dei mediani di mischia con un Picone che inspiegabilmente non è mai stabilmente nella rosa (questo accadeva anche con BBZ a dire il vero) e le prove dell'unico MA "giovane" spendibile che abbiamo spostato a MM.
- Capitolo scelte alternative. Se Gower sta giocando bene e ha dimostrato di valere quel ruolo però si potrebbe anche provare qualche volta un Orquera, un Bocchino. Non possiamo sempre trovarci nel pieno del 6 nazioni ad inventare cose tipo Bocchino MM. In alcuni reparti è stato costruito un numero di scelte significative, con giocatori che hanno visto bene e continuativamente il campo (prima linea, seconda, terza). In altri ruoli no. L'8 è scoperto, il MA ha visto giocare solo e sempre Gower, a centri abbiamo messo un Pratico sempre più fuori da questi livelli. Dopo il monumentale Mc Lean ad estremo chi metteremmo? Marcato? Masi?
- L'involuzione peggiore è arrivata in touche. Qui l'assenza del buon Sergione si è sentita tantissimo. Perché al piede nel corso del torneo siamo cresciuti: se non abbiamo un Parks con il suo millimetro però dalle prestazioni mediocri al piede di novembre e contro l'Irlanda siamo cresciuti. Abbiamo trovato un buon piazzatore, Mirco, con carisma e percentuali più alte di suo colleghi più titolati. Invece l'unica grande pecca resta la touche (anche nelle scelte, tipo lanciare da suicidio sull'ultimo blocco nei nostri 22...). Vediamo se il rientro di Sergio contribuirà a migliorarla.
- Capitolo "cambiamo Mallet". Allo stato attuale sarebbe, per me, una cosa completamente sbagliata. Manca un anno al mondiale. Qualche risultato buono si è visto. Al buon Nick si dovrebbero associare collaboratori (anche gli attuali, che tirassero fuori di più il carattere) di carisma che segnalassero con una certa velocità cose di cui poi magari Mallet stesso si accorge... dopo qualche anno (toh, Masi gioca bene centro...).
- Capitolo "facciamo schifo ai polli". Dopo ogni sei nazioni arrivano i catastrofisti, quelli per cui "mai saremmo dovuti entrare", "facciamo ridere" ecc. Io dico invece che, per di più in un rugby che evolve tantissimo nei ritmi, nei fisici, nel gioco, in tutto, noi stiamo sempre più positivamente arrivando a dimostrare che questi livelli non ci sono poi così lontani. Non facciamo schifo ai polli: alterniamo partite ottime (per i nostri standard) con partite meno buone (coi francesi attuali è difficile per chiunque, figuriamoci per noi che mal sopportiamo il loro gioco veloce e ipercreativo). E' ovvio che non siamo la Francia. Ma chi inizia da zero, in serie C magari, sa quanto sia dura crescere, avvicinarsi ai livelli di squadre che giocano già da 10 anni a quei livelli. Qui, nel rugby, non ci si inventa nulla: il tempo è un fattore che non si può eludere. Il lavoro è un altro fattore che non si può lasciare indietro. Se per imparare da zero decentemente a stare in campo ci metti un anno noi per giocare a questi livelli ci dobbiamo mettere il tempo che serve e il grado di confronto continuativo che serve (capitolo Celtic). E ogni anno c'è un mattoncino da costruire. Non mettiamoci fretta, non prentediamo di vincere il sei nazioni domani, i francesi ci hanno messo 60 anni. Lavoriamo sul lungo periodo usando il traino 6 nazioni. Traino che innegabilmente c'è: qui nella provincia di Va dalle 2 storiche squadre di 5 anni fa si è passati alle attuali 5 squadre, con una nuova appena nata che sarà, spero, la sesta. Il movimento cresce, l'interesse anche. Non ci buttiamo giù e facciamo ambiente. Perché a volte mi pare che ci siano persone che quasi godono delle sconfitte per metterci il dito nella piaga di difetti che ci sono e che certo non hanno bisogno di essere accresciuti...
A voi.
Si legge da tante parti un clima che forse è eccessivo. Se l'anno scorso il nostro sei nazioni è stato veramente fallimentare, quest'anno le cose sono da leggersi diversamente e in maniera più positiva.
- la difesa è veramente migliorata. Non è giusto guardare solo la statistica dei punti presi, ha poco senso se non la si confronta con altri fondamentali fattori, ad esempio con il numero totale dei placcaggi e con il numero dei placcaggi mancati. E soprattutto se non si mette in rapporto il numero nostro di placcaggi e quello dei nostri avversari. Regolarmente facciamo il doppio dei placcaggi dei nostri avversari, chiunque essi siano: questo significa che non possiamo dire nulla al cuore di questa squadra. Mallet ha detto che sabato lo spogliatoio sembrava un ospedale da campo. Entriamo per combattere, lottiamo anche a 5 cm dalla meta. Facciamo un numero di placcaggi che nessun altra squadra fa e quest'anno il numero di placcaggi mancati è stato sensibilmente basso e in media con le squadre più forti. Poi la difesa è anche questione di riposizionamento e di organizzazione, ovviamente: qui un Gower, ad esempio, ci ha dato una mano pazzesca, basti vedere che meta ha salvato sabato (su Hook mi pare).
- in attacco abbiamo mostrato qualche piccolo sprazzo di fantasia in più, ma molto legato ad invenzioni dei singoli. Qualche buona giocata con Gower, una buona intesa Gower-Garcia. Ci manca veramente la possibilità di giocare con un MM che dia molto più ritmo e imprevedibilità. Le difese altrui sono sempre riposizionate al meglio perché il nostro multifase o non esiste del tutto e se lo facciamo (o per meglio dire tentiamo di farlo) parte dopo minuti di interminabile attesa. Canavosio in questo ha mostrato in questo sei nazioni di avere questo genere di capacità: parte dal raggruppamento, apre bene, è uno dei pochi a seguire sempre a sostegno. Cerchiamo correttamente di usare il pick & go per aprire le difese e avremmo uomini come Castro, Geldenhuys, Vosawai per farlo. Ma siamo talmente lenti che quando lo facciamo diventa esclusivamente sudore gettato. Non dico i francesi, ma gli stessi scozzesi e gallesi partono con le loro unità di avanti a folate di 2-3-4 botte secche e poi aprono veloci al largo trovando puntualmente il buco. Le difese si aprono, si creano le occasioni di metà, si concretizza il multifase. La nostra cronica lentezza, ancora più accentuata con il buon Tebaldi, è una ragione di una attacco farraginoso, dove spesso Gower deve fare i miracoli per tenere l'ovale che gli arriva male, tardi e con 3 placcatori già intorno.
- Placcare così tanto, difendersi così bene: se è un miglioramento indubitabile ci porta ad essere boccheggianti già al 50. Il turn over è essenziale, già prima degli incontri, già prima del classico 60-65 quando cambiamo la prima linea in campo.
- La testa di questa squadra è cresciuta: anche se siamo sotto di 20 diamo segnali di voglia di ripresa. Che sia Mirco che piglia il seconda linea avversario per il baverino, che sia che vogliamo ancora correre e attaccare, magari disordinatamente e scompostamente, che sia Castro che si improvvissa in ogni ruolo in campo, ma la voglia c'è. E questo è un segnale positivo: non arrendersi mai, cercare la meta anche sotto di 30. E' in definitiva la prima regola del rugby.
- Capitolo lentezza delle scelte: per me la nota di maggior demerito dell'attuale staff. Ne ho già parlato altrove. La nostra mischia contro i gallesi è tornata a spingere e a dare l'idea di essere la mischia che avevamo solo a novembre quando sono usciti Totò, Sole. Si è visto qualche sprazzo della nostra mischia di una volta. Se questi giocatori sono bolliti, si sostituiscono da subito: tanto più che a piloni non siamo messi affatto male, tanto più che Aguero ha dimostrato di valere il campo, come Rouyet o lo stesso buonissimo Rizzo di quest'anno. Io adoro Totò, ma da metà sei nazioni 2010 in avanti era bollitissimo. Molti altri giocatori, anche a causa di un torneo dispendioso perché giocato ai nostri pazzeschi ritmi difensivi (regolarmente il doppio dei placcaggi effettuati delle altre squadre), andavano girati molto prima. La lentezza di Mallet e co. a correre ai ripari è cronica: i casi di Tebaldi, Castro l'anno scorso, Canale 2 anni fa sono solo alcuni. Dall'altro lato della medaglia ci sono gli interventi aprioristici dove ci mette 2 anni a cambiare. I Mc Lean perfetti ad estremo schierati a MA. L'accorgersi che Masi dopo essere stato girato per tutto il campo gioca bene centro e ha buona intesa con Canavosio dopo 3 anni che è Ct. Non parliamo poi dei mediani di mischia con un Picone che inspiegabilmente non è mai stabilmente nella rosa (questo accadeva anche con BBZ a dire il vero) e le prove dell'unico MA "giovane" spendibile che abbiamo spostato a MM.
- Capitolo scelte alternative. Se Gower sta giocando bene e ha dimostrato di valere quel ruolo però si potrebbe anche provare qualche volta un Orquera, un Bocchino. Non possiamo sempre trovarci nel pieno del 6 nazioni ad inventare cose tipo Bocchino MM. In alcuni reparti è stato costruito un numero di scelte significative, con giocatori che hanno visto bene e continuativamente il campo (prima linea, seconda, terza). In altri ruoli no. L'8 è scoperto, il MA ha visto giocare solo e sempre Gower, a centri abbiamo messo un Pratico sempre più fuori da questi livelli. Dopo il monumentale Mc Lean ad estremo chi metteremmo? Marcato? Masi?
- L'involuzione peggiore è arrivata in touche. Qui l'assenza del buon Sergione si è sentita tantissimo. Perché al piede nel corso del torneo siamo cresciuti: se non abbiamo un Parks con il suo millimetro però dalle prestazioni mediocri al piede di novembre e contro l'Irlanda siamo cresciuti. Abbiamo trovato un buon piazzatore, Mirco, con carisma e percentuali più alte di suo colleghi più titolati. Invece l'unica grande pecca resta la touche (anche nelle scelte, tipo lanciare da suicidio sull'ultimo blocco nei nostri 22...). Vediamo se il rientro di Sergio contribuirà a migliorarla.
- Capitolo "cambiamo Mallet". Allo stato attuale sarebbe, per me, una cosa completamente sbagliata. Manca un anno al mondiale. Qualche risultato buono si è visto. Al buon Nick si dovrebbero associare collaboratori (anche gli attuali, che tirassero fuori di più il carattere) di carisma che segnalassero con una certa velocità cose di cui poi magari Mallet stesso si accorge... dopo qualche anno (toh, Masi gioca bene centro...).
- Capitolo "facciamo schifo ai polli". Dopo ogni sei nazioni arrivano i catastrofisti, quelli per cui "mai saremmo dovuti entrare", "facciamo ridere" ecc. Io dico invece che, per di più in un rugby che evolve tantissimo nei ritmi, nei fisici, nel gioco, in tutto, noi stiamo sempre più positivamente arrivando a dimostrare che questi livelli non ci sono poi così lontani. Non facciamo schifo ai polli: alterniamo partite ottime (per i nostri standard) con partite meno buone (coi francesi attuali è difficile per chiunque, figuriamoci per noi che mal sopportiamo il loro gioco veloce e ipercreativo). E' ovvio che non siamo la Francia. Ma chi inizia da zero, in serie C magari, sa quanto sia dura crescere, avvicinarsi ai livelli di squadre che giocano già da 10 anni a quei livelli. Qui, nel rugby, non ci si inventa nulla: il tempo è un fattore che non si può eludere. Il lavoro è un altro fattore che non si può lasciare indietro. Se per imparare da zero decentemente a stare in campo ci metti un anno noi per giocare a questi livelli ci dobbiamo mettere il tempo che serve e il grado di confronto continuativo che serve (capitolo Celtic). E ogni anno c'è un mattoncino da costruire. Non mettiamoci fretta, non prentediamo di vincere il sei nazioni domani, i francesi ci hanno messo 60 anni. Lavoriamo sul lungo periodo usando il traino 6 nazioni. Traino che innegabilmente c'è: qui nella provincia di Va dalle 2 storiche squadre di 5 anni fa si è passati alle attuali 5 squadre, con una nuova appena nata che sarà, spero, la sesta. Il movimento cresce, l'interesse anche. Non ci buttiamo giù e facciamo ambiente. Perché a volte mi pare che ci siano persone che quasi godono delle sconfitte per metterci il dito nella piaga di difetti che ci sono e che certo non hanno bisogno di essere accresciuti...
A voi.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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- milesgersenroma
- Messaggi: 793
- Iscritto il: 4 giu 2008, 9:24
Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
concordo in linea generale
il problema fondamentale rimane la mancanza di ricambi e l'incapacità di giocare ad alti livelli per settimane di seguito
i due problemi sono concatenati
il super10 è l'equivalente di ub torneo parrocchiale e sperare di pescare il jolly può starci ma sicuramente non fornisce quell'apporto costante di ricambi che gli altri campionati permettono ai nostri concorrenti
inoltre i nostri che giocano all'estero sono sparsi e quindi anche l'attacco, molto più difficile da costruire rispetyto alla difesa e che richiede maggior affiatamento ne paga il fio.
sulla storia di bocchio MM e mallet credo che sia una cosa imprevista, rimanere senza mm a metà partita non era certo una cosa prevista e si è fatto di necessità virtù ..a meno di non voler mettere gower MM!??!?!
sulla mancanza di ricambi da parte dello staff ....non sò...non credo che mallet sia contro gli italiani, semplicemente cerca di trovare giocatori al più alto livello ..cosa che il super10 non dà
ora il progetto CL a questo doveva servire , vediamo come si evolverà
il problema fondamentale rimane la mancanza di ricambi e l'incapacità di giocare ad alti livelli per settimane di seguito
i due problemi sono concatenati
il super10 è l'equivalente di ub torneo parrocchiale e sperare di pescare il jolly può starci ma sicuramente non fornisce quell'apporto costante di ricambi che gli altri campionati permettono ai nostri concorrenti
inoltre i nostri che giocano all'estero sono sparsi e quindi anche l'attacco, molto più difficile da costruire rispetyto alla difesa e che richiede maggior affiatamento ne paga il fio.
sulla storia di bocchio MM e mallet credo che sia una cosa imprevista, rimanere senza mm a metà partita non era certo una cosa prevista e si è fatto di necessità virtù ..a meno di non voler mettere gower MM!??!?!
sulla mancanza di ricambi da parte dello staff ....non sò...non credo che mallet sia contro gli italiani, semplicemente cerca di trovare giocatori al più alto livello ..cosa che il super10 non dà
ora il progetto CL a questo doveva servire , vediamo come si evolverà
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Pakeha_70
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- Iscritto il: 14 lug 2007, 11:57
Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Ho solo una domanda:
Che fine ha fatto la maul?
Era uno dei nostri punti di forza negli anni pre- ELV e con questo nuovo modo di arbitrare avrà sempre più importanza.
Alcuni l'hanno già capito. Chi segue il S14 e i Bulls/Stormers sa cosa intendo. E vedremo a che livelli la porterà il SA quest'estate.
E non è che ci mancano gli uomini per farla. Forse migliorare un po' l'accuratezza in rimessa laterale, ma mi sembra che non sia cercata più di tanto.
Qualcuno sa il perchè?
Che fine ha fatto la maul?
Era uno dei nostri punti di forza negli anni pre- ELV e con questo nuovo modo di arbitrare avrà sempre più importanza.
Alcuni l'hanno già capito. Chi segue il S14 e i Bulls/Stormers sa cosa intendo. E vedremo a che livelli la porterà il SA quest'estate.
E non è che ci mancano gli uomini per farla. Forse migliorare un po' l'accuratezza in rimessa laterale, ma mi sembra che non sia cercata più di tanto.
Qualcuno sa il perchè?
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italicbold
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- Iscritto il: 15 dic 2008, 17:10
Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Sostanzialmente d'accordo.
E' stato un 6 nazioni particolare. Non é stato un grandissimo torneo. Alcune squadre erano ai minimi termini.
Avessimo incontrato il Galles prima, invece dell'ultima partita in cui siamo arrivati alla pompa del gas, secondo me avremmo potuto cercare il risultato.
A parte il loro indubbio talento, i dragoni hanno giocato un deludente 6 nazioni.
L'inghilterra idem con patate, esclusa l'ultima partita. I bianchi della rosa hanno affrontato il "crunch" con una determinazione che non hanno mai mostrato in tutto il 6 nazioni e hanno rischiato di rovinare la festa della Francia.
L'Irlanda pacioccona, ha interpretato male il suo ruolo di favorita, e una volta perso lo scontro diretto contro i francesi hanno mollato e si sono fatti battera dalla Scozia, unica vera sorpresa di questo torneo.
La Scozia, appunto, é stata la squadra che, a mio avviso, ha mostrato i miglioramenti più sensibili rispetto al recente passato.
Averli battuti é stata, sempre secondo me, un'impresa di cui va analizzata l'importanza. Anche se la migliore Italia mi é sembrata quella che ha giocato contro l'Inghilterra, aver battuto gli Scozzesi é senza dubbio il vero punto positivo di questo torneo.
Sul resto, più o meno, concordo con il post di apertura.
E' stato un 6 nazioni particolare. Non é stato un grandissimo torneo. Alcune squadre erano ai minimi termini.
Avessimo incontrato il Galles prima, invece dell'ultima partita in cui siamo arrivati alla pompa del gas, secondo me avremmo potuto cercare il risultato.
A parte il loro indubbio talento, i dragoni hanno giocato un deludente 6 nazioni.
L'inghilterra idem con patate, esclusa l'ultima partita. I bianchi della rosa hanno affrontato il "crunch" con una determinazione che non hanno mai mostrato in tutto il 6 nazioni e hanno rischiato di rovinare la festa della Francia.
L'Irlanda pacioccona, ha interpretato male il suo ruolo di favorita, e una volta perso lo scontro diretto contro i francesi hanno mollato e si sono fatti battera dalla Scozia, unica vera sorpresa di questo torneo.
La Scozia, appunto, é stata la squadra che, a mio avviso, ha mostrato i miglioramenti più sensibili rispetto al recente passato.
Averli battuti é stata, sempre secondo me, un'impresa di cui va analizzata l'importanza. Anche se la migliore Italia mi é sembrata quella che ha giocato contro l'Inghilterra, aver battuto gli Scozzesi é senza dubbio il vero punto positivo di questo torneo.
Sul resto, più o meno, concordo con il post di apertura.
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JosephK.
- Messaggi: 10119
- Iscritto il: 28 ago 2007, 18:19
Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Anche io pensavo così... Ma poi Mallet ha dichiarato apertamente di aver tolto Tebaldi per provare Bocchino, non per infortunio di Tebaldi come si pensava all'inizio...milesgersenroma ha scritto: sulla storia di bocchio MM e mallet credo che sia una cosa imprevista, rimanere senza mm a metà partita non era certo una cosa prevista e si è fatto di necessità virtù ..a meno di non voler mettere gower MM!??!?!
Nick Mallet ha scritto:Tebaldi quando è entrato non ha dimostrato di avere abbastanza confidenza, ha mancato un placcaggio che ci è costato la prima meta del match e, a risultato ormai acquisito dai nostri avversari, ho voluto vedere Bocchino in questa posizione. E’ giovane, ha tanta personalità, è un ottimo placcatore: se i francesi hanno Yachvili, non vedo perché noi non possiamo avere un atleta simile e io ho molta fiducia in Riccardo
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
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Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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Turch
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Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Spero che con la CL questi esperimenti possano essere fatti durante la stagione e non nel 6N
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Abr
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Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Mi trovo in sintonia con il tono, le considerazioni e l'approccio generale di questo thread.
Una serie di riflessioni :
Sull'Italia : http://rightrugby.blogspot.com/2010/03/ ... talia.html
Sulle altre e sul torneo di quest'anno in generale: http://rightrugby.blogspot.com/2010/03/ ... lanci.html
Una serie di riflessioni :
Sull'Italia : http://rightrugby.blogspot.com/2010/03/ ... talia.html
Sulle altre e sul torneo di quest'anno in generale: http://rightrugby.blogspot.com/2010/03/ ... lanci.html
- milesgersenroma
- Messaggi: 793
- Iscritto il: 4 giu 2008, 9:24
Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
si tebaldi è uscito per scelta tecnica a quanto sembra
ma la scelta è stata una conseguenza del suo (suo di tebaldi) gioco approssimativo
se avesse fatto un partitone non sarebbe certo uscito
e a quel punto , provare per provare perchè non sperare di azzeccare il michalak de' noartri!??!
ma la scelta è stata una conseguenza del suo (suo di tebaldi) gioco approssimativo
se avesse fatto un partitone non sarebbe certo uscito
e a quel punto , provare per provare perchè non sperare di azzeccare il michalak de' noartri!??!
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dg
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- Iscritto il: 12 mar 2007, 10:53
Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Condivido anch'io il "pippone" iniziale (definito così, in maniera goliardica, giusto perché questo mi sembra uno dei pochi thread in cui non si sia ancora avvelenata l'aria e quindi sia un posto dove potersi permettere certe espressioni colorite con il sorriso sulle labbra di tutti).
condivido l'aggiunta della maul, che apre abbiamo volutamente eliminato dalle nostre opzioni di gioco (almeno dopo il TM con gli all black, dove pareva non essere chiara per i nostri abbiamo preso diversi calci contro perché non usavamo la palla). su questo mi permetto di fare una domanda. reduce dalla trasferta di parigi mi sono comperato le Midi Olympique dove c'era un approfondimento della questione proprio con Mallet (a testimonianza, tra l'altro, che il nostro è molto più stimato fuori che da noi), dove egli citava "...la regle des deux arréts..." qualcuno saprebbe spiegarmela?
tornando sul tema, aggiungerei che la nostra difesa, in questo 6N, mi è parsa un po' involuta rispetto a quella dei TM: la ho visto più pressione sui calci di liberazione, mentre qui era palese il non volerlo fare: chi calciava quasi mai seguiva il pallone. se non lo fai, non rimetti in gioco i tuoi e l'unica cosa che puoi fare, è fare diga, con tutti i problemi che questo comporta. qui ci deve essere stata una indicazione dallo staff che però non so spiegarmi.
ultima cosa, il gioco alla mano. qui, da non espertissimo, probabilmente, ho notato un passo avanti e due indietro. avanti, perchè quando si gioca, si vede che qualcosa di buono si tira fuori (vedi le mete di canavosio a roma e di del fava a parigi). dall'altro però resta il fatto che quando si apre non arriva mai il momento in cui qualcuno cerca la via verticale e si continua ad allargare, con l'effetto di andara da una linea di touche all'altra, ma perdendo diversi metri. questo succedeva anche l'anno scorso.
aspettiamo di vedere un'organizzazione di gioco che ci porti anche a costurire in attacco e non solo approfittare di quel che ci capita.
condivido l'aggiunta della maul, che apre abbiamo volutamente eliminato dalle nostre opzioni di gioco (almeno dopo il TM con gli all black, dove pareva non essere chiara per i nostri abbiamo preso diversi calci contro perché non usavamo la palla). su questo mi permetto di fare una domanda. reduce dalla trasferta di parigi mi sono comperato le Midi Olympique dove c'era un approfondimento della questione proprio con Mallet (a testimonianza, tra l'altro, che il nostro è molto più stimato fuori che da noi), dove egli citava "...la regle des deux arréts..." qualcuno saprebbe spiegarmela?
tornando sul tema, aggiungerei che la nostra difesa, in questo 6N, mi è parsa un po' involuta rispetto a quella dei TM: la ho visto più pressione sui calci di liberazione, mentre qui era palese il non volerlo fare: chi calciava quasi mai seguiva il pallone. se non lo fai, non rimetti in gioco i tuoi e l'unica cosa che puoi fare, è fare diga, con tutti i problemi che questo comporta. qui ci deve essere stata una indicazione dallo staff che però non so spiegarmi.
ultima cosa, il gioco alla mano. qui, da non espertissimo, probabilmente, ho notato un passo avanti e due indietro. avanti, perchè quando si gioca, si vede che qualcosa di buono si tira fuori (vedi le mete di canavosio a roma e di del fava a parigi). dall'altro però resta il fatto che quando si apre non arriva mai il momento in cui qualcuno cerca la via verticale e si continua ad allargare, con l'effetto di andara da una linea di touche all'altra, ma perdendo diversi metri. questo succedeva anche l'anno scorso.
aspettiamo di vedere un'organizzazione di gioco che ci porti anche a costurire in attacco e non solo approfittare di quel che ci capita.
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blackjack
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- Iscritto il: 15 ott 2007, 20:37
Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Una lungaa serie di analisi condivisibili
Il problema di fondo è che chi gioca nel S10 può anche giocare una o due partite a tutta, ma poi ha ampi spazi di riposo con partite giocate a ritimi blandi (o dopolavoristici) ed arbitrate con un filo di flemma in più
Il 6N non ha questi ritimi, ed alla fine lo sconti.
Allora bisognerebbe cambiare prima chi è stanco, non dopo, ma qui Mallet pare un bradipo in overdose da benzodiazepine
Il problema di fondo è che chi gioca nel S10 può anche giocare una o due partite a tutta, ma poi ha ampi spazi di riposo con partite giocate a ritimi blandi (o dopolavoristici) ed arbitrate con un filo di flemma in più
Il 6N non ha questi ritimi, ed alla fine lo sconti.
Allora bisognerebbe cambiare prima chi è stanco, non dopo, ma qui Mallet pare un bradipo in overdose da benzodiazepine
"Qui ognuno festeggia il suo 17 giugno"
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Shye
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Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Condivido più o meno col buon Joseph, soprattutto i punti positivi.
Quelli negativi a mio avviso sono principalmente 4:
- touche: agghiacciante, non capisco come facciamo ad essere così scarsi. Sbagliamo quasi sempre la chiamata, Ghiraldini lancia generalmente male e ci facciamo continuamente invadere il corridoio senza provare a fare anche noi la stessa cosa.
C'è uno staff tecnico? Bene, allora che lavorino e risolvano perchè siamo all'abc. Non pretendo la perfezione, ma in touche non servono fenomeni, basta lavoro ed organizzazione. E che c4$$o.
- gioco al piede: complessivamente non è stato un disastro, ma abbiamo troppi uomini che calciano: lasciando perdere l'estremo che ovviamente deve sapere calciare (e lo fa discretamente bene), è indispensabile trovare UN calciatore affidabile: non ce ne sono tanti, ma è il caso di provarne stabilmente uno: che sia Orquera, Bocchino o lo stesso Mclean è cmq una priorità massima.
- piano di gioco: non si capisce mai qual'è. A volte calciamo continuamente, a volte non calciamo mai per minuti e minuti interi.
A volte apriamo il gioco alla SECONDA fase ed a volte non lo facciamo neanche alla quindicesima
- numeri di uomini in ruck: questa mi fa veramente incazzare. Dopo 11 anni di 6N ancora continuiamo ad ammassare troppi uomini in ruck, siamo costantemente in sovrannumero e questo ci crea un sacco di problemi al largo, sia in difesa che in attacco.
All'inizio lo potevo tollerare perchè normalmente ci volevano 3 nostri uomini per fermarne 2 avversari, ma oggi non è più cosi e dobbiamo fidarci della nostra capacità di placcaggio.
Queste sono le cose più facili da risolvere. Altre cose, come il gioco offensivo ed il numero di offload, sono più difficili da migliorare per DNA e per qualità non eccelsa dei nostri trequarti. Ma almeno queste 4...
Quelli negativi a mio avviso sono principalmente 4:
- touche: agghiacciante, non capisco come facciamo ad essere così scarsi. Sbagliamo quasi sempre la chiamata, Ghiraldini lancia generalmente male e ci facciamo continuamente invadere il corridoio senza provare a fare anche noi la stessa cosa.
C'è uno staff tecnico? Bene, allora che lavorino e risolvano perchè siamo all'abc. Non pretendo la perfezione, ma in touche non servono fenomeni, basta lavoro ed organizzazione. E che c4$$o.
- gioco al piede: complessivamente non è stato un disastro, ma abbiamo troppi uomini che calciano: lasciando perdere l'estremo che ovviamente deve sapere calciare (e lo fa discretamente bene), è indispensabile trovare UN calciatore affidabile: non ce ne sono tanti, ma è il caso di provarne stabilmente uno: che sia Orquera, Bocchino o lo stesso Mclean è cmq una priorità massima.
- piano di gioco: non si capisce mai qual'è. A volte calciamo continuamente, a volte non calciamo mai per minuti e minuti interi.
A volte apriamo il gioco alla SECONDA fase ed a volte non lo facciamo neanche alla quindicesima
- numeri di uomini in ruck: questa mi fa veramente incazzare. Dopo 11 anni di 6N ancora continuiamo ad ammassare troppi uomini in ruck, siamo costantemente in sovrannumero e questo ci crea un sacco di problemi al largo, sia in difesa che in attacco.
All'inizio lo potevo tollerare perchè normalmente ci volevano 3 nostri uomini per fermarne 2 avversari, ma oggi non è più cosi e dobbiamo fidarci della nostra capacità di placcaggio.
Queste sono le cose più facili da risolvere. Altre cose, come il gioco offensivo ed il numero di offload, sono più difficili da migliorare per DNA e per qualità non eccelsa dei nostri trequarti. Ma almeno queste 4...
Vincitore Trofeo Nostradamus 2007
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'Quoto col sangue'®
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italicbold
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Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Quando l' arbitro chiama il secondo stop della maul, la palla deve essere immediatamente giocata.dg ha scritto: reduce dalla trasferta di parigi mi sono comperato le Midi Olympique dove c'era un approfondimento della questione proprio con Mallet (a testimonianza, tra l'altro, che il nostro è molto più stimato fuori che da noi), dove egli citava "...la regle des deux arréts..." qualcuno saprebbe spiegarmela?
Se era questo che volevi sapere...
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Abr
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Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
"la regle des deux arréts" nelle maul: una volta formata la maul deve avanzare. E' ammesso un arresto e una sola ripartenza, al secondo arresto la palla deve essere fatta uscire giocandola, altrimenti è calcio di punizione per l'avversario. Il tutto viene ovviamente guidato dall'arbitro con avvisi ("giocare!").dg ha scritto: (...) c'era un approfondimento della questione proprio con Mallet (a testimonianza, tra l'altro, che il nostro è molto più stimato fuori che da noi), dove egli citava "...la regle des deux arréts..." qualcuno saprebbe spiegarmela?
tornando sul tema, aggiungerei che la nostra difesa, in questo 6N, mi è parsa un po' involuta rispetto a quella dei TM: la ho visto più pressione sui calci di liberazione, mentre qui era palese il non volerlo fare: chi calciava quasi mai seguiva il pallone. se non lo fai, non rimetti in gioco i tuoi e l'unica cosa che puoi fare, è fare diga, con tutti i problemi che questo comporta. qui ci deve essere stata una indicazione dallo staff che però non so spiegarmi.
ultima cosa, il gioco alla mano. qui, da non espertissimo, probabilmente, ho notato un passo avanti e due indietro. avanti, perchè quando si gioca, si vede che qualcosa di buono si tira fuori (vedi le mete di canavosio a roma e di del fava a parigi). dall'altro però resta il fatto che quando si apre non arriva mai il momento in cui qualcuno cerca la via verticale e si continua ad allargare, con l'effetto di andara da una linea di touche all'altra, ma perdendo diversi metri. questo succedeva anche l'anno scorso.
aspettiamo di vedere un'organizzazione di gioco che ci porti anche a costurire in attacco e non solo approfittare di quel che ci capita.
Sul team del gioco tattico al piede, dobbiamo progredire come dice Dominguez. Anche nei TM francamente non s'è mai vista un gran pressione sui nostri calci di liberazione, per noi sono "liberazioni" appunto, la difesa tira il fiato e McLean viene tenuto inchiodato dietro per garantire copertura.
Sul gioco alla mano, a mio avviso c'è della confusione: esso viene automaticamente associato alla capacità di aprire il gioco, mentre invece ci siamo dimenticati che abbiamo degli avanti ottimi ball carrier, esaltati da Canavosio sempre presente dietro al portatore di palla e con mani ottime, da ala, per tenere gli offload.
Le sue mete e quelle di del fava - derbyshire lo provano.
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herrsimo
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Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Scusa ma da quando e' calcio di punizione? Io sapevo che la maul non avanzante venisse punita da una mischia con turnover sul punto dove e' cominciata la maul.Abr ha scritto:
"la regle des deux arréts" nelle maul: una volta formata la maul deve avanzare. E' ammesso un arresto e una sola ripartenza, al secondo arresto la palla deve essere fatta uscire giocandola, altrimenti è calcio di punizione per l'avversario . Il tutto viene ovviamente guidato dall'arbitro con avvisi ("giocare!").
Ma magari mi sbaglio e mi sono perso qualcosa dopo che sono state tolte le ELV .
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Abr
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Re: 6 nazioni 2010: qualche riflessione a freddo
Hai ragione sorry per l'imprecisione, è cmq. possesso perso, mediante mischia con introduzione alla difesa dal punto di inizio della maul.