Sì Stalker, ma sai meglio di me che non esiste federazione sportiva al mondo che possa imporre delle regole senza che questi siano accettate almeno dall maggiorparte dei (grandi, specialmene) club.stalker ha scritto:Certo, nessun obbligo, è una loro scelta che rispetta i termini del regolamento federale. Un club non può che fare delle scelte onde perseguire i propri obbiettivi. Possiamo discutere se questi obbiettivi siano "opportuni", o se le scelte fatte siano efficaci per raggiungerli.Shye ha scritto:Ho scritto chiaramente che la FIR ha le sue enormi colpe, mi pare. Ma questo non obbliga certo i club a schierare il 70% di stranieri, è una loro scelta.
Ribadisco, il paragone non regge proprio. Lo stato fa una legge, ma c'è chi non la rispetta, e nonostante questo rimane impunito. Invece la federazione fa un regolamento, e i club scelgono di giocare con 70% di stranieri secondo quanto ammesso dal regolamento. Nel primo caso c'è un illecito, nel secondo nessuno. Il paragone reggerebbe se alcuni club violassero il regolamento e poi non venissero puniti per questo... Non so se mi sono spiegato.Shye ha scritto:Il paragone delle tasse regge eccome, perchè si basa sulla stessa idea di fondo del dare tutte le colpe allo stato: anche in ambito di tasse basterebbe fare controlli seri e mandare in galera chi non le paga, quindi il presupposto è esattamente uguale.
Perchè non lo si fa? Perchè la cultura italiana è quella del fregare il giusto e giustificare tutto e il rugby non fa differenza.
Teoricamente hai ragione nel dire che è la FIR a dovere mettere i paletti, ma è credibile pensare di farlo con tutti i club contro?
Perchè ci sono pochi dubbi sul fatto che una regola che impone (ipotizzo) 19-20 italiani di formazione nel Super10 sarebbe stata osteggiata da tutti.
Ciao