Bacioci ha scritto:
A mio parere non sono i numeri (intesi come quantità di persone che praticano il nostro sport), perchè quelli attuali sono più che sufficienti per poter avere un livello degno di una nazione che partecipa al VI nazioni. Il vero problema è la qualità di quei numeri: è assolutamente inutile avere 4000 bambini che partecipano al trofeo topolino, se poi quei 4000 bambini non stanno giocando a rugby, ma stanno solo facendo una specie di lotta libera correndo dietro ad un pallone.
Adesso la vera priorità della federazione, a mio modesto parere, dovrebbe essere quella di formare tecnici. I volontari sono assolutamente necessari e vanno solo lodati, ma questi volontari non servono a nulla se non sanno insegnare rugby.
Secondo me, hai assolutamente centrato il punto. E' quello che ho sempre pensato anche io.
La copertura televisiva sarebbe importante, certo, ma sarebbe comunque la ciliegina sulla torta.
Mi viene in mente la pallanuoto: la copertura televisiva di questo sport era praticamente 0, si limitava alle sole Olimpiadi (quindi ogni 4 anni) e ai mondiali di nuoto (ogni 2 anni credo). Nonostante questo il nostro Settebello e il Setterosa hanno dominato a destra e a manca per anni. Abbiamo esportato allenatori, e questo è sintomatico del livello a cui si era arrivati.
Stessa cosa la pallavolo, scarsissima presenza in tv (tranne Olimpiadi e Mondiali) rappresentata da qualche match di campionato ogni tanto, su rai3 o raisport+, il sabato pomeriggio. E mi ricordo che delle volte, causa palinsesti, le partite di pallavolo che non hanno limiti di tempo ma di punteggio, venivano anche tagliate brutalmente...eppure abbiamo stravinto tutto con la nazionale maschile e ora vinciamo tutto con quella femminile, abbiamo allenatori italiani che allenano le nazionali estere e fortissimi giocatori stranieri che giocano nel nostro campionato di club. E non credo che la pallavolo abbia un giro di soldi esorbitante.
E allora la differenza dov'è?
La differenza sta nel fatto che da piccoli, a scuola, durante le ore di educazione fisica passi ore e ore a giocare a pallavolo e basket e il rugby non lo vedi manco con il binocolo. Un bambino di 6 anni difficilmente ne verrà a conoscenza e sarà tentato a provarlo.
Poi il bimbo/bimba che inizia a giocare a volley trova degli allenatori che, in proporzione, e mi pare evidente, sono più preparati degli omologhi rugbistici.
Sono stato a Dublino, questo febbraio, a vedere Irlanda - Italia del VI Nazioni. Dove ti giri ti giri vedi campi da rugby. Nel Trinity College ce ne saranno 5 o 6. La differenza è tutta qui. Certo che questa "concentrazione" sul rugby la paghi: loro non esistono a livello di basket, volley o nuoto (praticamente sono forti solo a rugby e decenti a calcio

) anche per limiti demografici.
Ma vedendo le infrastrutture rugbistiche che i bambini e i giovani hanno a disposizione, mi sono ritrovato a pensare: "Aaaaaaaaah, ecco come fanno a giocare così..."
Spero di non essere stato prolisso e di essermi spiegato con chiarezza, buon rugby
