parega ha scritto:VANZANDT ha scritto :
...anche toniolatti ci a deliziato con qualche apertura allla bergamauro ...
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
...uno spasso. resta un fatto i giocatori italiani sono scarsi nei fondamentali altro che kili e muscoli. l'italico rugby può fare passi avanti solo partendo dalla formazione di base. il resto è noia......ed equiparati
e arriviamo sempre li'.......... e' basso il livello tecnico delle giovanili percio' escono giocatori con queste capacita' tecniche !!
miglioriamo il movimento allenatori italiano e vedrete che ne avranno tutti giovamento !!
Difficile fin che anche gli allenatori delle squadre "grosse" puntano anche loro su centimetri e chili...
Riposto un esempio: stagione 2001/2002, Under 18. Con una squadretta di Serie C arriviamo ai quarti di finale nazionali, battuti dal Rovigo che poi vinse quel campionato. Meritatamente anche.
Noi eravamo in 18/19 in rosa, fuoriquota compresi, il che significava quando andava bene avere 3 - 4 riserve in panca. Ciò nonostante in quell'anno perdemmo solo i quarti col Rovigo, e il ritorno del girone in trasferta dalla Benetton (che però avevamo battuto in casa), quando il girone l'avevamo già vinto.
Il punto è questo: io me li ricordo bene Mirco bergamasco e marcato nel Petrarca, mi ricordo di Costanzo al Treviso e di Reato al Rovigo, di Zanni all'Udine, ma la sintesi è sempre la stessa. A parte pochi (Bergamasco, Marcato...), tanti chili e poco cervello.
Trequarti che non sapevano tenere un pallone in mano, salvo quando riuscivano spaccare tutto, dimenticandosi anche cosa volesse dire "uscire dal frontale". Chiaro che poi quando becchi il centro grosso come te e magari un pelo più tecnico sei fregato.
Noi si giocava la domenica mattina ancora brilli dalla sera prima, senza nessuna disciplina sportiva ma solo la voglia di farci un mazzo tanto, per la soddisfazione che ti da pareggiare col Petrarca o battere il Benetton (quel 33-20 in casa se lo ricordano ancora tutti!).
Ma vista a posteriori non credo fossimo forti noi. Credo fosse proprio scarso il movimento, se Benetton e Petrarca, il top del top del top, gente che un paio di anni dopo vedevi in Serie A, Nazionale e Super 10, non riuscivano a rifilare 15 mete ad una squadra come la nostra.
Dicevo, me lo ricordo Costanzo, in Under 18, che un giorno disse all'arbitro <<Ehi, ma il pilone mio avversario e il tallonatore puzzano di vino!>>