Billi ha citato Guazzini & C che grazie a maglie, fiori, fulmini rosa confetto, donnine e calendari ha creato un marketing pubblicitario per il suo club veramente impressionante, giusto o sbagliato a ciascuno la sua opinione; comunque in questa situatione, il boss è lui, la squadra è sua, paga lui e lui decide cosa fare e cosa non fare per pubblicizzare il suo business.
Idealmente parlando credo che lo stesso discorso non possa essere fatto per una squadra nazionale: senza alcun falos moralismo, mi sento di dire che nella mia testa la nazionale è ancora qualcosa che rappresenta il mio paese, che onora il tricolore, che tiene alto il nome Italia. E' vero che la tettona di turno non è sufficiente a smontare quanto costruito in questi anni (forse) pero è anche indubbio il fatto che il 99% della massa si ferma giusto all'immagine e ditemi che immagine dà Melita Toniolo alla nazionale di rugby?
In Francia sono i giocatori di rugby che vengono utilizzati come testimonial per spot vari (lo spot con Chabal giocatore di poker è da antologia
E vero, la società attuale ci obbliga a dei compromessi e talvolta bisogna adattare i valori all'immagine (magari presto vedremo Mirco che fa la pubblicità per Jean Louis David), e che business is business pero' la Nazionale è la Nazionale.
Nel mondo dei motori, le ragazze ombrello fanno parte del decoro, senza non sarebbe la stessa cosa, ma personalmente non ho mai visto uno spot con una la fighetta di turno alla guida di una Ducati o di una Ferrari! E comunque ripeto, sono sempre business privati, la Nazionale no.
Mirko

