Età media e crescita giovani

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Moderatore: Emy77

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fillypunky
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Età media e crescita giovani

Messaggio da fillypunky »

Un articolo che offre uno spunto per una discussione circa la crescita di giovani talenti, partendo dall'età media delle squadre di celtic league, i risultati ottenuti e le nazionali...

http://aironirugby.wordpress.com/2011/0 ... er-vecchi/

Prima di aver letto l'articolo secondo voi qual è la squadra con l'età media più bassa in celtic league?
stefanot
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Re: Età media e crescita giovani

Messaggio da stefanot »

Da questo articolo si vede che Benetton e Aironi viaggiano sui 26/27 anni che secondo me è una media bassa considerando in generale lo sport italiano.
Va anche considerato che la Benetton ha puntato su stranieri "datati" (Maddoc, De Waal) che alzano la media.
Certo che sorprendono i 23,8 dei Blues.
Ritorniamo sempre allo stesso problema: la maturazione tardiva dei giovani in italia e questo è un fatto tecnico ma anche culturale
orso1967
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Re: Età media e crescita giovani

Messaggio da orso1967 »

la statistica riguarda solo i giocatori inseriti nelle rose delle prime squadre? Giusto perchè Leinster (come le altre irlandesi), in periodo 6N, ha fatto giocare un buon numero di giocatori dell'Academy, l'età media si abbasserebbe ulteriormente... :wink:
Is fearr Gaeilge briste, na Bearla cliste.
luqa
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Re: Età media e crescita giovani

Messaggio da luqa »

Questione interessante.

Però, sempre osservando il 6nazioni di categoria, Irlanda e Italia che hanno età medie superiori alla Scozia hannoavuto risultati migliori.

E poi l'età media porta anche a qualche altra riflessione.
La carriera "di eccellenza possibile" di un professionista , senza infortuni definitivi, teoricamente direi che si dovrebbe concentrare nella fascia 20-30, diciamo 18-19 --- 32-33.
E , proprio per un mero calcolo matematico, ipotizzando che ogni anno "butti dentro " un numero di nuovi atleti più o men ocostante, e che il tasso di abbandono sia più o meno costante, è normale che l'età media viaggi sui 25-26: ci sarà chi esce dall'altolivello attorno ai 28, ma anche chi rimane sulla cresta dell'onda sino ai 35.

Una età media molto bassa di un campionato, ipotizziamo un 23, indica non solo un ingresso "precoce" (18-19) ma anche una probabilissima uscita precoce (27-28).
per dove?
Altri campionati di alto livello?
Rugby minore (campionati nazionali/regionali)?
Altri codici (league)?
Ruoli tecnici/dirgenziali?
Fuori dal rugby?

Per uno sport professionistico, la domanda del "quando si esce dalla corrente e cosa si fa" è una domanda importante.
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andrea12
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Iscritto il: 2 lug 2008, 16:32

Re: Età media e crescita giovani

Messaggio da andrea12 »

Le questioni che solleva Luqa sono molto interessanti ma la storia dello sport e degli sport ha già risposto: non è una questione di sola età ma, anche di maturità sportiva (psico/fisica e atletica). In bibliografia e in fisiologia dello sport, "precoce" significa precedente alle maturazioni che devono ancora completarsi: quindi ha perfettamente ragione Luqa quando si pone le domande del dopo, del come, ecc.
Il problema posto, nella sua complessità, però è anche un altro: precoce rispetto agli italiani non significa precoce; Coevo rispetto agli italiani significa in grande ritardo esperienziale.
Noi in Italia non abbiamo il professionismo, perciò anche giovanissimi giocatori italiani di qualità (che però non hanno l'abitudine alla continuità prestativa e mentale) arrivano comunque in ritardo (non fisiologico o mentale, ma rispetto ai loro compagni gallesi, francesi e anche inglesi) perchè le strade da percorrere, da noi sono molto infide, lunghe, fatte di procuratori, e di società che non gestiscono il giocatore ma il portafoglio (loro), di allenatori non incompetenti ma lontani dal concetto di professionalità (anche perchè non sono pagati), ecc.
L'anno scorso ho assistito più volte a match di CL di Cardiff e loro ci mettono dentro, abbastanza normalmente, quei giocatori di Academy che devono assolutamente migliorare (intorno ai 19 anni, finita la youth); se non migliorano nonostante la programmazione degli step didattici successivi, vanno fuori. Attenzione (e provo a rispondere), rientrano come assistant-coach, fanno i corsi WRU, vanno a scuola di sport e mangement e poi rientrano come direttori sportivi nei piccoli Club (comunque in franchigia con i Blues) ecc. Cioè: il mondo professionistico non è fatto solo di giocatori (che cono solo la punta di un grande icberg) ma da tante funzioni che diventano di sostegno ad una struttura economicamente interessante per lo Stato.
L'anno scorso ho visto Cardiff vs Aironi e sopratutto il primo tempo, gli Aironi, con almeno 6/8 anni in più di media, erano sotto di un paio di mete e di un paio di calci.........poi nel secondo si sono riavvicinati e hanno colmato almeno il gap del rispetto (hanno anche cambiato il calciatore che finalmente buittava dentro).......però hanno giocato con ragazzi che avavano appena finito la youth e che viaggiavano il doppio, ma anche con esperienze di altra natura. Anche il peso corporeo è diverso, e infatti loro giocano sull'evitamento (come fanno molti team di scuola francese) e molte meno sportellate (anche in allenamento).
Il giocatore di rugby che si avvia precocemente al rugby internazionale rischia molto? Direi di no! e mediamente (al di là della statistica degli incidenti che nel nostro gioco vale eccome) ci infortuniamo più noi dei ragazzini gallesi......ma questo è un altro film.
Scusate se sono un po' prolisso
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