6N 2012 : Francia – Italia
Moderatore: Emy77
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supermax
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
A me sembra soprattutto che i nostri 3/4 siano privi di improvvisare in situazione di gioco rotto. Per dire, Mc Lean ha fatto un buco di 30 metri ed alla fine, invece di calciare per se stesso in avanti, non essendoci sostegno, si è fatto placcare palla in mano. Lo stesso in altre 2 occasioni che non ricordo bene. I francesi, invece, ci hanno punito 2 volte su ripartenze dalla loro metà campo perché hanno 3/4 che sanno inventare. Giochiamo molto bene nelle situazioni "strutturate" ma appena si esce dagli schemi siamo 2-3 livelli sotto chiunque, sia in attacco sia in difesa. E' su questo che si deve lavorare, anche perché Mallett ha impostato la squadra sul principio di prenderne il meno possibile mentre Brunel mi pare più pronto ad un'impostazione coraggiosa. Ma se questo significa giocare di più in campo aperto, ci mancano i giocatori "istintivi". Che sia per quello che il CT ha visto subito che occorre coltivare Esposito?
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JosephK.
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
Un po' più a mente fredda.
Cose da tenere assolutamente:
- non so se sia il lavoro di Van Zyl ma la touche è stata ottima, abbiamo anche rubato touche e se abbiamo questa confidenza possiamo cercare con anche più continuità di guadagnare terreno al piede e di andare a volte in rimessa piuttosto che chiedere sempre mischia.
- palloni recuperati in ruck. Fatto santo Barbieri subito al quale andrebbe tatuato il numero a pelle... Siamo stati molto presenti con le seconde e le terze, siamo andati bene a spazzare, decisi e volitivi.
- i km recuperati da Masi nelle sue ripartenze alla mano e il fatto che non abbia mai perso un ovale pur da solo contro tre franzosi.
- possiamo punire con i drop e il nostro 10 è un 10 vero, finalmente.
- abbiamo mostrato che possiamo entrare in campo con delle ali che fanno le ali e che salgono veloci sui calci dal box.
- usiamo il piede in maniera un po' meno prevedibile, a costo poi di rimetterci...
Cose da rivedere.
- Gori si vedeva che aveva pochi minuti di gioco nelle gambe. Da migliorare la sua confidenza con la partita e l'intesa con tutta la linea d'attacco.
- tendiamo ancora spesso ad isolarci e il sostegno tarda ad arrivare.
- facciam sciocchezze disciplinari come Geld che fa quel fallo in touche a fine primo tempo, in situazione più che decisiva, tra l'altro dopo che abbiamo scelto di giocare e non prendere la punizione...
- gli altri puniscono ogni nostra ingenuità. a noi manca ancora l'istinto killer di saper sfruttare ogni virgola di errore altrui.
- abbiamo parlato del doppio estremo ma in realtà Mc Lean ha sostanzialmente giocato da ala classica... E Masi inizia ad essere un po' troppo prevedibie nel gioco. In questo senso sarei più "trevigiano" nel gioco.
- l'uso del piede forse deve esser un po' meno "sistematico": in qualche occasione era meglio mettere in cassaforte la palla.
Per il resto ribadisco la soddisfazione sopra espressa.
Cose da tenere assolutamente:
- non so se sia il lavoro di Van Zyl ma la touche è stata ottima, abbiamo anche rubato touche e se abbiamo questa confidenza possiamo cercare con anche più continuità di guadagnare terreno al piede e di andare a volte in rimessa piuttosto che chiedere sempre mischia.
- palloni recuperati in ruck. Fatto santo Barbieri subito al quale andrebbe tatuato il numero a pelle... Siamo stati molto presenti con le seconde e le terze, siamo andati bene a spazzare, decisi e volitivi.
- i km recuperati da Masi nelle sue ripartenze alla mano e il fatto che non abbia mai perso un ovale pur da solo contro tre franzosi.
- possiamo punire con i drop e il nostro 10 è un 10 vero, finalmente.
- abbiamo mostrato che possiamo entrare in campo con delle ali che fanno le ali e che salgono veloci sui calci dal box.
- usiamo il piede in maniera un po' meno prevedibile, a costo poi di rimetterci...
Cose da rivedere.
- Gori si vedeva che aveva pochi minuti di gioco nelle gambe. Da migliorare la sua confidenza con la partita e l'intesa con tutta la linea d'attacco.
- tendiamo ancora spesso ad isolarci e il sostegno tarda ad arrivare.
- facciam sciocchezze disciplinari come Geld che fa quel fallo in touche a fine primo tempo, in situazione più che decisiva, tra l'altro dopo che abbiamo scelto di giocare e non prendere la punizione...
- gli altri puniscono ogni nostra ingenuità. a noi manca ancora l'istinto killer di saper sfruttare ogni virgola di errore altrui.
- abbiamo parlato del doppio estremo ma in realtà Mc Lean ha sostanzialmente giocato da ala classica... E Masi inizia ad essere un po' troppo prevedibie nel gioco. In questo senso sarei più "trevigiano" nel gioco.
- l'uso del piede forse deve esser un po' meno "sistematico": in qualche occasione era meglio mettere in cassaforte la palla.
Per il resto ribadisco la soddisfazione sopra espressa.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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yeti
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
Dici quello della spintarella al saltatore con touche nostra nei 22 francesi? Se è quella era Van Zyl. E ora che me lo ricordi, mi sono incazzato come una iena. A che serve un fallo del genere in una situazione così favorevole a noi? mmmmmmmmmm......JosephK. ha scritto: - facciam sciocchezze disciplinari come Geld che fa quel fallo in touche a fine primo tempo, in situazione più che decisiva, tra l'altro dopo che abbiamo scelto di giocare e non prendere la punizione...
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JosephK.
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
yeti ha scritto:Dici quello della spintarella al saltatore con touche nostra nei 22 francesi? Se è quella era Van Zyl. E ora che me lo ricordi, mi sono incazzato come una iena. A che serve un fallo del genere in una situazione così favorevole a noi? mmmmmmmmmm......JosephK. ha scritto: - facciam sciocchezze disciplinari come Geld che fa quel fallo in touche a fine primo tempo, in situazione più che decisiva, tra l'altro dopo che abbiamo scelto di giocare e non prendere la punizione...
Sì, esatto. Mi pareva Geld ma magari sbaglio io eh...
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
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bep68
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
a me la partita è piaciuta, anche parecchio.credo che per 50 minuti i francesi abbiano avuto seri dubbi sul possibile risultato finale.analizzandola tecnicamente,direi che la mischia è stata uguale se non superiore a quella vice campione del mondo(dove vice è solo per il risultato finale), e per mischia intendo le m chiuse, le touche,le moul. I 3/4 sono stati in grado di creare un numero di occasioni da meta come non si vedevano dai tempi di dominguez-francescato-vaccari e a mio avviso questo è tanto positivo visto le poche settimane di lavoro.se le occasioni si fossero concretizzate a nostro favore (clamoroso il rimbalzo che fa ritornare l'ovale nelle mani di malzieu) e se per una volta owens fosse stato all'altezza del suo ruolo di arbitro( fu introdotto l'in avanti di coscia per un buco nel regolamento di cui sembrava essersi accolto solo spencer che ne aveva fatto uno schema..) il risultato sarebbe molto meno a favore dei francesi e probabilmente non ci sarebbe niente di eccezzionale nel commentarlo visto il possesso e la qualità del possesso che abbiamo avuto.
brunel, che non è uno messo lì per caso, ancora prima della partita l'aveva detto: è come saremmo stati in campo che avrebbe dato il giusto metro per leggere la partita(in altre parole le statistiche e la disciplina).
io ho visto un italia forte come non si vedeva da prima del six nations.
Mi complimento con il signor Brunel per il suo italiano più che comprensibile, ed evito di fare un paragone con il passato perchè sarebbe sminuirne il valore.Una lezione di serietà per tutti.Questo uomo ci darà grandi soddisfazioni se lo lasciamo lavorare come merita.
brunel, che non è uno messo lì per caso, ancora prima della partita l'aveva detto: è come saremmo stati in campo che avrebbe dato il giusto metro per leggere la partita(in altre parole le statistiche e la disciplina).
io ho visto un italia forte come non si vedeva da prima del six nations.
Mi complimento con il signor Brunel per il suo italiano più che comprensibile, ed evito di fare un paragone con il passato perchè sarebbe sminuirne il valore.Una lezione di serietà per tutti.Questo uomo ci darà grandi soddisfazioni se lo lasciamo lavorare come merita.
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
- andrea12
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
Supermax, la cosa importante è quella che hai detto tu (A me sembra soprattutto che i nostri 3/4 .......ecc) e qui si potrebbe aprire un dibattito grande più di una casa. Io di istintivo, però, nel rugby non ci vedo molto (o meglio lo posso vedere in un U12/13, però il concetto che esponi, per me è quello fondamentale e sul quale lavorerà il buon Brunel (lo sanno fare bene in Francia) che è proprio quello della lettura. Ci stiamo abituando, noi italiani, fin dalle giovanili, a giocare strutture, a portare avanti pret a porter che poi vanno risolti col fisico......nonostante anche la nostra didattica dica di fare altrimenti. Per me hai scoperchiato la pentola, dentro, Brunel troverà un po di tutto ma pochi gli ingredienti utilizzabili (e dove li trova due centri e un paio d'ali, ce ne vorrebbero quattro per ruolo, almeno che sanno giocare al centro o in spazi ampi?). Dovrà dare direttive molto chiare alla didattica.....figurati che anche la didattica dell'ERU (la federazione inglese) si sta ponendo la stessa ipotesi di ragionamento.....ma tanto qui cambierà poco, sarà meglio cambiare tra un paio d'anni Brunel, prendere un anglosassone fuso,................ e andiamo avanti.supermax ha scritto:A me sembra soprattutto che i nostri 3/4 siano privi di improvvisare in situazione di gioco rotto. Per dire, Mc Lean ha fatto un buco di 30 metri ed alla fine, invece di calciare per se stesso in avanti, non essendoci sostegno, si è fatto placcare palla in mano. Lo stesso in altre 2 occasioni che non ricordo bene. I francesi, invece, ci hanno punito 2 volte su ripartenze dalla loro metà campo perché hanno 3/4 che sanno inventare. Giochiamo molto bene nelle situazioni "strutturate" ma appena si esce dagli schemi siamo 2-3 livelli sotto chiunque, sia in attacco sia in difesa. E' su questo che si deve lavorare, anche perché Mallett ha impostato la squadra sul principio di prenderne il meno possibile mentre Brunel mi pare più pronto ad un'impostazione coraggiosa. Ma se questo significa giocare di più in campo aperto, ci mancano i giocatori "istintivi". Che sia per quello che il CT ha visto subito che occorre coltivare Esposito?
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billingham
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
è quel che ho notato anche io, e ho anche dato la mia chiave di lettura: prendiamo la palla in mano da fermi senza idea di che farne, mentre a questo livello devi saperlo prima che ti arrivi in mano, giusto o sbagliato che sia. sinceramente son stufo di vedere sempre palla a Castrogiovanni, si apre di lato e poi va a sbattere. O trasmissioni assolutamente inutili dell'ovale, perché non creano problemi, soprannumeri o velocità, semplicemente spostano in orizzontale il punto di impatto. Contro la Scozia abbiamo provato a verticalizzare una volta e ne è uscita una delle mete più belle della storia della nostra nazionale - credo. quando lo facciamo ci rendiamo pericolosi. Poi non riusciamo per mancanza di abitudine, di esperienza...se ci provassimo più spesso, se finalmente qualcuno si decidesse a dare un'accelerata, dagli una volta, sbaglia una seconda, cagala una terza e fatti placcare una quarta....ma pian piano diventeremmo finalmente quello che ancora non siamo: pericolosi quando attacchiamo. Con la palla in mano non creiamo problemi alle difese, li creiamo a noi stessi: per quello - a me è parso - la Francia ha rallentato il possesso ma non l'ha contestato più di tanto. Perché è più comodo giocare sui nostri errori che avere a che fare con una difesa comunque molto fisica contro cui si spende parecchio. Solo che temo non basti avere un allenatore piuttosto che un altro, questi sono giocatori ormai formati...youngblood ha scritto: Condivido. Questa sensazione di "cose a caso" si è un pò affievolita quando è entrato Botes,ma il problema rimane.
Un altro punto da migliorare è quello di giocare sì alla mano, ma in modo troppo orizzontale...non riusciamo quasi mai a prendere la linea del vantaggio, e se lo facciamo è perchè andiamo a incornare l'avversario..ho visto fare un solo cambio di angolo di corsa, a Parisse, ed ha preso 10 metri di vantaggio! Con un filo più di velocità e di intelligenza tattica si può far bene comunque.
Non so se essere ottimista o pessimista, credo si vedrà nelle prossime partite, mi limito ad annotare quello che non mi è parso andasse. Cosa è andato? Un po' di inventiva in più (sono rimasto a mascella aperta per quel passaggino da mediano che ha fatto fare un break bellissimo a McLean), trovarsi finalmente a gestire noi il possesso e vedere cosa farne: servirà per fare esperienza e magari per risolvere i problemi di cui parlo, la touche, gli apparentemente pochi problemi dalla piazzola (sgràtt sgràtt) e qualche spunto personale (mi è molto piaciuto l'ingresso di Semenzato, ad esempio...fare l'impact player alla sua età non è roba da poco...)
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Invece di farmi un busto ed esporlo a Murrayfield, mi impaglieranno e mi appenderanno in una taverna (Roy Laidlaw)
Er tacce è robbba da froci (Jimmy Er Fregna)
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billingham
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
discorso interessante e condivisibilissimo, ma ERU nun se po' sentì: si chiama RFU (Rugby Football Union)andrea12 ha scritto:Supermax, la cosa importante è quella che hai detto tu (A me sembra soprattutto che i nostri 3/4 .......ecc) e qui si potrebbe aprire un dibattito grande più di una casa. Io di istintivo, però, nel rugby non ci vedo molto (o meglio lo posso vedere in un U12/13, però il concetto che esponi, per me è quello fondamentale e sul quale lavorerà il buon Brunel (lo sanno fare bene in Francia) che è proprio quello della lettura. Ci stiamo abituando, noi italiani, fin dalle giovanili, a giocare strutture, a portare avanti pret a porter che poi vanno risolti col fisico......nonostante anche la nostra didattica dica di fare altrimenti. Per me hai scoperchiato la pentola, dentro, Brunel troverà un po di tutto ma pochi gli ingredienti utilizzabili (e dove li trova due centri e un paio d'ali, ce ne vorrebbero quattro per ruolo, almeno che sanno giocare al centro o in spazi ampi?). Dovrà dare direttive molto chiare alla didattica.....figurati che anche la didattica dell'ERU (la federazione inglese) si sta ponendo la stessa ipotesi di ragionamento.....ma tanto qui cambierà poco, sarà meglio cambiare tra un paio d'anni Brunel, prendere un anglosassone fuso,................ e andiamo avanti.supermax ha scritto:A me sembra soprattutto che i nostri 3/4 siano privi di improvvisare in situazione di gioco rotto. Per dire, Mc Lean ha fatto un buco di 30 metri ed alla fine, invece di calciare per se stesso in avanti, non essendoci sostegno, si è fatto placcare palla in mano. Lo stesso in altre 2 occasioni che non ricordo bene. I francesi, invece, ci hanno punito 2 volte su ripartenze dalla loro metà campo perché hanno 3/4 che sanno inventare. Giochiamo molto bene nelle situazioni "strutturate" ma appena si esce dagli schemi siamo 2-3 livelli sotto chiunque, sia in attacco sia in difesa. E' su questo che si deve lavorare, anche perché Mallett ha impostato la squadra sul principio di prenderne il meno possibile mentre Brunel mi pare più pronto ad un'impostazione coraggiosa. Ma se questo significa giocare di più in campo aperto, ci mancano i giocatori "istintivi". Che sia per quello che il CT ha visto subito che occorre coltivare Esposito?
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edopardo
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
Condivido con chi vede il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto al di là di tutto ad essere brevi solo qualche tifoso che proviene dalla palla tonda può criticare quello fatto in Francia ieri visto il poco tempo a disposizione del CT e tenendo conto anche che ha sempre detto che la vera sua Italia la si vedrà in primavera nei testmatch....
comunque di sicuro miglioreremo visto che i nostri avevano il GPS adosso e quindi la prox partita saranno indirizzati in posizioni migliori
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madflyhalf
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
supermax ha scritto:A me sembra soprattutto che i nostri 3/4 siano privi di improvvisare in situazione di gioco rotto. Per dire, Mc Lean ha fatto un buco di 30 metri ed alla fine, invece di calciare per se stesso in avanti, non essendoci sostegno, si è fatto placcare palla in mano. Lo stesso in altre 2 occasioni che non ricordo bene. I francesi, invece, ci hanno punito 2 volte su ripartenze dalla loro metà campo perché hanno 3/4 che sanno inventare. Giochiamo molto bene nelle situazioni "strutturate" ma appena si esce dagli schemi siamo 2-3 livelli sotto chiunque, sia in attacco sia in difesa. E' su questo che si deve lavorare, anche perché Mallett ha impostato la squadra sul principio di prenderne il meno possibile mentre Brunel mi pare più pronto ad un'impostazione coraggiosa. Ma se questo significa giocare di più in campo aperto, ci mancano i giocatori "istintivi". Che sia per quello che il CT ha visto subito che occorre coltivare Esposito?
Quoto anche le virgole!
La codifica di ogni situazione di gioco è stata (lo è ancora) per l'Italia l'odg di ogni partita. Si ragiona per "schemi" e non per situazioni o, meglio, "movimenti".
Codificando ogni singola cosa (pick and go, rilancio con gli avanti, movimenti dei 3/4) ok che ognuno sa cosa fare in ogni situazione, lo impara a memoria, ma dai una mano clamorosa alla difesa che ti legge in 5 minuti.
Ciò che manca davvero è la lettura IN ATTACCO del gioco, perché ormai con difese di vario tipo, superorganizzate, serve per forza qualcuno che legga cosa succede davanti. Può essere il 10, ma può essere chiunque, dal momento che spesso il 10 ok guarda chi c'è di fronte e come è messo, ma dopo deve distogliere lo sguardo da davanti e guardare verso il proprio mediano che gli sta passando la palla.
In quel mentre può sconvolgersi tutto, allora, spesso è chi è schierato dopo il 10 a chiamare cosa fare (magari il movimento è già chiamato, ma in un movimento i possibili ricevitori del pallone possono essere 2, 3, 4...).
Non è tanto istintività (che serve tanto nel gioco moderno), è capacità di lettura e per ora siamo un gradino indietro alle grandi, ma ad esempio, per me siamo sempre allo stesso livello della Scozia.
Per me Mallett ha passato tanto tempo a lavorare sul gioco codificato, quello che va bene se riesci ad importi sulla difesa, ma che non ti porta da nessuna parte se la difesa è ordinata e ti ferma bene.
Non è un male, servono entrambi gli stili di gioco, si tratta di piano A e piano B, che non necessariamente si escludono!
Credo che il lavoro di Brunel sarà improntanto (anche con le Accademie) nel allenare i giocatori a ragionare in campo, guardando e agendo di conseguenza, preparandoli ai "cambi di variabili" che possono accadere in ogni situazione di gioco (pensate a un difensore che sale male, a un buco che si apre, alla banana defence...)!
E ovviamente questo lavoro è più difficile da fare con giocatori "datati", ormai formati in un determinato modo! Bisognerà lavorare con i giovani.
Da inguaribile filo-australiano, conosco bene il loro modo di giocare, vi posso dire che noi siamo agli antipodi dell'Australia, che fa ancora fatica a imporre il proprio gioco in modo fisico, ma che ha dei giocatori con una capacità di lettura della situazione (e di guizzo istintivo), che probabilmente li mette sul tetto del mondo. E parlo dall'1 al 15, non dal 10 in giù!
Però, come vedete, è una squadra che quando si trova una difesa un po' aggressiva, ma soprattutto ordinatissima, va nel pallone e non guadagna più un metro!
Bisognerebbe fare degli stage con gli allenatori downundah, ma magari evitare di mandarci Ascione a "insegnare" il rugby...
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yeti
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
Mi viene in mente una metafora teatrale: i francesi sono un po' come i guitti della Commedia dell'arte. Sembra improvvisazione su un canovaccio dato, ma in realtà di improvvisato non c'è niente, si tratta di abilità altissime, sviluppate nel corso di tanti anni e tante rappresentazioni (le partite ad alto livello) che vengono ricucite di volta in volta in base alla situazione che si presenta. Un lavoro continuo di assemblaggio di cose che si conoscono a memoria. Gli italiani invece mi danno l'idea di essere come quelli che hanno imparato a memoria un copione, poi uno sbaglia una battuta, e gli altri il più delle volte stanno lì sul palcoscenico, senza sapere bene cosa fare o cosa dire.
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
Hai ragione Billy, ho sbagliato ma ci siamo capiti.
Ti dico anche che qualche amico gallese ama molto questo mio non assimilare RFU (che dovrebbe essere del regno unito) con le altre degli altri stati (tipo WRU e SCOTTISH RUGBY). Comunque mi scuso, ho sbagliato io, si dice RFU.
Proprio intorno alla fine di novembre 2011, il responsabile della didattica (Wall........non mi ricordo più) rilasciava una intervista (peraltro molto criticata dai puristi) in cui si chiedeva quanto fosse giusto pensare e giocare solo per strutture, visto che l'alto livello internazionale, ormai, sopratutto nel gioco rotto (che diventa sempre più presente) è necessario qualcosa d'altro......
Grazie per l'appunto.
Ti dico anche che qualche amico gallese ama molto questo mio non assimilare RFU (che dovrebbe essere del regno unito) con le altre degli altri stati (tipo WRU e SCOTTISH RUGBY). Comunque mi scuso, ho sbagliato io, si dice RFU.
Proprio intorno alla fine di novembre 2011, il responsabile della didattica (Wall........non mi ricordo più) rilasciava una intervista (peraltro molto criticata dai puristi) in cui si chiedeva quanto fosse giusto pensare e giocare solo per strutture, visto che l'alto livello internazionale, ormai, sopratutto nel gioco rotto (che diventa sempre più presente) è necessario qualcosa d'altro......
Grazie per l'appunto.
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
direi che è un esempio calzanteyeti ha scritto:Mi viene in mente una metafora teatrale: i francesi sono un po' come i guitti della Commedia dell'arte. Sembra improvvisazione su un canovaccio dato, ma in realtà di improvvisato non c'è niente, si tratta di abilità altissime, sviluppate nel corso di tanti anni e tante rappresentazioni (le partite ad alto livello) che vengono ricucite di volta in volta in base alla situazione che si presenta. Un lavoro continuo di assemblaggio di cose che si conoscono a memoria. Gli italiani invece mi danno l'idea di essere come quelli che hanno imparato a memoria un copione, poi uno sbaglia una battuta, e gli altri il più delle volte stanno lì sul palcoscenico, senza sapere bene cosa fare o cosa dire.
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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
Ok, in 5 minuti in 3 abbiamo scritto le stesse cose!
Io ero l'ultimo, ma giuro che era farina del mio sacco e non ho copiato!

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Re: 6N 2012 : Francia – Italia
Quoto appieno.....e forse per questo che ieri piu che altro si vedeva ancora differenza tra la nazionale e treviso dove nella franchigia della Marca forse si vede già questo modo di intrepretare il gioco anche nelle situazioni non imparate a tavolino...yeti ha scritto:Mi viene in mente una metafora teatrale: i francesi sono un po' come i guitti della Commedia dell'arte. Sembra improvvisazione su un canovaccio dato, ma in realtà di improvvisato non c'è niente, si tratta di abilità altissime, sviluppate nel corso di tanti anni e tante rappresentazioni (le partite ad alto livello) che vengono ricucite di volta in volta in base alla situazione che si presenta. Un lavoro continuo di assemblaggio di cose che si conoscono a memoria. Gli italiani invece mi danno l'idea di essere come quelli che hanno imparato a memoria un copione, poi uno sbaglia una battuta, e gli altri il più delle volte stanno lì sul palcoscenico, senza sapere bene cosa fare o cosa dire.