Non è proprio quello che volevo dire io. E' vero che già da tempo si tende a trasformare i giocatori spostandoli da un ruolo ad un altro, ma la nuova tendenza è quella di creare giocatori universali in grado di adattarsi in tanti ruoli diversi DURANTE LA STESSA PARTITA. Vedi, per esempio, i 3/4 All Blacks dove non c'era un'ala di ruolo. Per non parlare degli Aussies...mariemonti ha scritto:Chi si ricorda che De Jager del Benetton, ora ala fissa, un tempo giocava terza linea?yeti ha scritto:Sono d'accordo con Bacioci. Molti si scandalizzano per il fatto che in Italia i giocatori vengano spostati di ruolo, ma quanti si ricordano che Rougerie ha passato una vita all'ala prima di andare a secondo centro? E che dire di Halfpenny, ormai stabilmente 15 dopo aver esordito al 6 nazioni due o tre anni fa come ala aperta? E Hook che ai mondiali ha giocato 10, 13 e 15? O Laidlaw, tanto decantato come nuova apertura scozzese, ma in realtà mediano di mischia e apertura solo da poche partite? E per parlare di ruoli di mischia che dire di Ryan Jones, ex capitano del Galles, che dopo una vita a 6 e 8 ora si vede sempre piú stabilmente in seconda linea?
E Vaki del Reggio Emilia, Seconda linea in nazionale figiana, e terza linea o trequarti ala nel campionato italiano?
Mannato,del Reggio anche lui, Terza linea in campionato ed in nazionale trequarti ala (con severissima punizione da parte dell'Australia)?
Parlare di giocatori da far crescere in un ruolo specifico va proprio contro i concetti del rugby moderno.