IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Moderatore: Emy77
- giuseppone64
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
quindi parte tutto dalla base e dai fondamentali; qui si è stabilito che intanto vanno avanti quelli che hanno il fisico poi verranno i fondamentali.chi spiega loro che la tecnica va assimilata prima possibile?
porta dei video , magari li convinciamo.
porta dei video , magari li convinciamo.
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
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- Giandolmen
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Se mi pagano per tornare in Argentina ci vado volentieri!giuseppone64 ha scritto:quindi parte tutto dalla base e dai fondamentali; qui si è stabilito che intanto vanno avanti quelli che hanno il fisico poi verranno i fondamentali.chi spiega loro che la tecnica va assimilata prima possibile?
porta dei video , magari li convinciamo.
L'ho scritto più volte nel forum, il primo investimento da fare per il rugby di base è sugli allenatori.
Bisogna insegnare i fondamentali, la tecnica.
Poi è evidente (ma questo vale in tutti gli sport) che a certi livelli la differenza non la fa la capacità di eseguire un "gesto" ma la velocità in cui tu lo esegui....ma questo determina la differenza tra un giocatore forte e un onesto giocatore. Ma se intanto riuscissimo a creare degli onesti giocatori in attesa di pescare un jolly ogni tanto non sarebbe male!
Giandolmen
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PAOLO60
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Non convici nessuno di quelli che su questa impostazione hanno puntato il loro futuro ( economico).quindi parte tutto dalla base e dai fondamentali; qui si è stabilito che intanto vanno avanti quelli che hanno il fisico poi verranno i fondamentali.chi spiega loro che la tecnica va assimilata prima possibile?
porta dei video , magari li convinciamo
Vorrei ricordare che quando l'under 17 di Fabio Coppo battè l'Inghilterra, dovettero nascondere alcuni giocatori dalla visita di Dondi , perchè non raggiungevano le misure inposte.
La morale è sempre questa, fai giocare tuo figlio a rugby, farà una bellissima esperienza amatoriale, pensi che abbia i numeri e lui vuole fare il " pro" ? Mandalo all' estero alla peggio imparerà una lingua.
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pulici
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
grazieGiandolmen ha scritto:Secondo me la base da cui partire sono i fondamentali, a me, della partita di ieri hanno impressionato le catene di fasi che inanellavano gli inglesi (certo, contro una difesa che magari non mordeva come avrebbe dovuto... ma comunque impressionanti). Per fare fasi su fasi su fasi servono tanta tecnica (in molti fondamentali), disciplina e certo fisico. Ma senza tecnica e disciplina non si va da nessuna parte.pulici ha scritto:due considerazioni:
vedendo gli inglesi così tosti fisicamente e molto veloci siamo sicuri che peso, forza e velocità non siano una buona base su cui partire? (base su cui partire sottolineo...)
i pumas under20 vedono nel rugby la possibilità di riscatto sociale e vita benestante in europa e emisfero sud, i nostri non hanno le stesse motivazioni (per fortuna neh), e' solo questa la differenza?
...
La mia esperienza del rugby in Argentina mi racconta qualcosa di diverso. Il rugby è ancora, in gran parte, lo sport per le classi agiate, i poveri giocano a calcio. Nei miei viaggi in Argentina ho conosciuto diversi giocatori fortissimi (ricordo un numero 8 del GER di Rosario che avrebbe potuto giocare benissimo in Europa da leader) che hanno rinunciato alle offerte di club europei, perchè nella vita hanno altre prospettive. Certo, ho conosciuto anche ragazzi in gamba, laureati, che sono venuti in Italia a 2.500 - 3.000 Euro al mese per metter via un gruzzoletto in 3/4 anni e magari aprirsi lo studio verso i 30 anni in Argentina.
La differenza la vedo nell'approccio: ho visto un paio di allenamenti di giovanili, tanta tecnica, fondamentali. Ricordo che tutti i ragazzini erano costretti ad allenarsi a giocare al piede, dico TUTTI, indipendentemente dal ruolo e dal fisico. Ecco, credo che questo faccia davvero la differenza.
Giandolmen
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sticutzi
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
purtroppo invece sembra si tratti di rottura del crociato e lesione di collaterale e meniscosticutzi ha scritto:ieri sera stava benino e il ginocchio non era gonfio.... poi non soHap ha scritto:A parte concordare con quanto dice luqa, qualcuno ha notizie sulle condizioni di Campagnaro?
dovrebbe venir sostituito da Benvenuti
- Giandolmen
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Stesse notizie da Mirano.... accidenti....
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supermax
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
C'è poco da parlare di fisico. Nel primo tempo, sull'impatto fisico i nostri hanno tenuto benissimo ed infatti gli inglesi hanno segnato due mete solo su errori nostri (ma solo io mi sono accorto che sulla prima meta inglese il pallone era caduto in avanti ad un inglese che poi l'ha subito recuperata "mascherando" l'errore). Poi c'è stato il consueto crollo del secondo tempo della serie tanto abbiamo perso.....Quello che mi faceva impressione era la pochezza tecnica dei nostri quando avevano palla in mano (e nel primo tempo l'hanno avuto parecchio tempo). Tanti passaggi orribili dei 3/4, incapacità di guadagnare campo su diverse fasi di attacco, al punto che si preferiva sempre calciare e dare la palla agli avversari, perché tanto l'unica cosa che veniva discretamente era difendere. I placcaggi del primo tempo sono stati più che buoni e diverse volte gli inglesi hanno fatto errori di ball handling per la pressione dei nostri. Ma poi, una volta guadagnato il possesso, un pianto. E dire che questa generazione di 3/4 era stata da molti indicata come una delle migliori degli ultimi anni. Detto questo, credo che si salveranno perché la Scozia, le Figi e le Samoa, probabilmente dotate di maggiori capacità di controllo palla, potrebbero essere superate da questa Italia se farà affidamento sulla capacità di far sbagliare gli avversari, piuttosto che sulla propria di costruire.
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Tallonatore80
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Ragazzi,
fatto salva qualche eccezione, i nostri under sono amatori o poco più, i loro sono gia' semiprofessionisti. Sia tecnicamente che mentalmente. C'e' poco da fare.
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"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine."
Sandro Cepparulo
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jentu
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Per l'appunto queste sono le ragioni per cui i nostri ragazzi, che sul piano della stazza complessivamente non avevano niente da invidiare agli inglesi, poi a fine partita si ritrovano con un punteggio pesante sul groppone.supermax ha scritto:C'è poco da parlare di fisico. Nel primo tempo, sull'impatto fisico i nostri hanno tenuto benissimo ed infatti gli inglesi hanno segnato due mete solo su errori nostri (ma solo io mi sono accorto che sulla prima meta inglese il pallone era caduto in avanti ad un inglese che poi l'ha subito recuperata "mascherando" l'errore). Poi c'è stato il consueto crollo del secondo tempo della serie tanto abbiamo perso.....Quello che mi faceva impressione era la pochezza tecnica dei nostri quando avevano palla in mano (e nel primo tempo l'hanno avuto parecchio tempo). Tanti passaggi orribili dei 3/4, incapacità di guadagnare campo su diverse fasi di attacco, al punto che si preferiva sempre calciare e dare la palla agli avversari, perché tanto l'unica cosa che veniva discretamente era difendere. I placcaggi del primo tempo sono stati più che buoni e diverse volte gli inglesi hanno fatto errori di ball handling per la pressione dei nostri. Ma poi, una volta guadagnato il possesso, un pianto. E dire che questa generazione di 3/4 era stata da molti indicata come una delle migliori degli ultimi anni. Detto questo, credo che si salveranno perché la Scozia, le Figi e le Samoa, probabilmente dotate di maggiori capacità di controllo palla, potrebbero essere superate da questa Italia se farà affidamento sulla capacità di far sbagliare gli avversari, piuttosto che sulla propria di costruire.
La testa continua ad essere più importante del fisico e le abilità individuali o le impari da ragazzino (12 - 17 anni) o avrai sempre difficoltà nell'esecuzione sotto pressione di gesti che non ti sono naturali. Sempre ammesso che tu riesca a riconoscere la scelta tattica più appropriata....
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
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jentu
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Concordo con entrambi, Paolo60 è la conseguenza naturale del discorso precedente.PAOLO60 ha scritto:Non convici nessuno di quelli che su questa impostazione hanno puntato il loro futuro ( economico).quindi parte tutto dalla base e dai fondamentali; qui si è stabilito che intanto vanno avanti quelli che hanno il fisico poi verranno i fondamentali.chi spiega loro che la tecnica va assimilata prima possibile?
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Vorrei ricordare che quando l'under 17 di Fabio Coppo battè l'Inghilterra, dovettero nascondere alcuni giocatori dalla visita di Dondi , perchè non raggiungevano le misure inposte.
La morale è sempre questa, fai giocare tuo figlio a rugby, farà una bellissima esperienza amatoriale, pensi che abbia i numeri e lui vuole fare il " pro" ? Mandalo all' estero alla peggio imparerà una lingua.
Ho visto coi miei occhi misurare - per poi scartare - ragazzi di 13 anni, che in partita avevano pochi rivali in campo fra i selezionati nei ruoli d'elezione.
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Mr Ian
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Il Rugby è per eccellenza un gioco d'intelligenza, le capacità (skills) sono innate, oppure si affinano e migliorano solo in età adolescenziale dai 12 ai 16 anni...il fisico è comprimario alle capacità, ovviamente ti serve per attutire meglio le botte, ma la scaltrezza e l'arguzia sono indispensabili...
Se i criteri di selezione per i nostri U20 si basano solo su aspetti fenotipici, allora questi rimarranno i nostri risultati...
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Tallonatore80
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- Iscritto il: 29 mar 2011, 1:43
- Località: Downunder
Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Concordo.
Il rugby è testa e gestione. Gestione e testa.
E poi fisico e gambe.
E' palese che non è possibile vincere solo con i nostri manzetti, e che sia doveroso lavorare su testa ed affinamento delle skill.
Gestione delle risorse fisiche e skill.
Presto per trarre conclusioni, L'u20 inglese è di un altro pianeta, come lo sono altre nazionali. non dico di accontentarsi ma di valuttare bene i valori in campo.
Il rugby è testa e gestione. Gestione e testa.
E poi fisico e gambe.
E' palese che non è possibile vincere solo con i nostri manzetti, e che sia doveroso lavorare su testa ed affinamento delle skill.
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Presto per trarre conclusioni, L'u20 inglese è di un altro pianeta, come lo sono altre nazionali. non dico di accontentarsi ma di valuttare bene i valori in campo.
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Sandro Cepparulo
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jimmy88
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Secondo me è una questione di talento. Al rugby in Italia arrivano prevalentemente gli scarti degli altri sport. Quindi ragazzi che non sono di "prima scelta" in quanto a skills. Va da se che gli altri siano più forti. E' già tanto che stiamo a giocare con Nazionali di questo livello.
-
JosephK.
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Beh ma di fatto vivono in Accademia da quasi "prof.". Cioè la loro vita è quella.Tallonatore80 ha scritto:Ragazzi,
fatto salva qualche eccezione, i nostri under sono amatori o poco più, i loro sono gia' semiprofessionisti. Sia tecnicamente che mentalmente. C'e' poco da fare.
Secondo me è anche una questione che noi intendiamo il rugby all'antica, cioè è una questione di come gli viene "insegnato" il rugby: vedasi i piloni sfornati. I nostri reggono "bene" in chiusa ma sanno fare le mete come quelle viste dagli inglesi? Sanno correre bene, hanno capacità di spostamento laterale, sanno "rotolare" tra i placcaggi, sanno fare quello che i piloni moderni fanno? Poi capisco perché Munari parla di Fassari e dice che servono 2 anni per metterlo nel fisico e negli skill degni di entrare qualche volta in campo. La meta fatta dal pilone col crestone inglese è un esempio.
Altro esempio, il gioco al piede: il nostro, a parte Calabrese e Apperlay se è in giornata buona, praticamente non c'è. Disposizione in campo. Gli inglesi fanno quello che fa una squadra normale di alto livello: incroci, veli, gioco variato tra avanti, miniunit, aperture al largo, noi abbiamo Apperlay che si gira e trova il primo centro 20 metri dietro di lui, gli passa pure lo stesso l'ovale e quello ovviamente viene stangato e prendiamo la meta con 50 metri di corsa.
Poi regaliamo l'impossibile: quando siamo in attacco perdiamo le touche, stiamo attaccando e il nostro flanker per tre volte di seguito entra lateralmente con conseguenti calci presi contro. Siamo poco lucidi, tanta foga, buoni placcaggi (a parte le ali che dire che sono fragili è poco, quanta voglia di rivedere uno come Visentin...) ma poca spietatezza. Gli inglesi hanno istinto killer, fai una microcappella e fanno mete, figurati se la cappella è mega...
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
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jentu
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Re: IRB JUNIOR WORLD CHAMPIONSHIP JWC 2012 SUDAFRICA
Ma lo sai che ci sono società che si vantano di vietarlo ai propri ragazzi in U16, non dico U14, per poi perdere le partite con squadre che invece lo adottano e scrivere sul proprio sito: si è giocato a calcio contro i dettami della Federazione!JosephK. ha scritto:Beh ma di fatto vivono in Accademia da quasi "prof.". Cioè la loro vita è quella.Tallonatore80 ha scritto:Ragazzi,
fatto salva qualche eccezione, i nostri under sono amatori o poco più, i loro sono gia' semiprofessionisti. Sia tecnicamente che mentalmente. C'e' poco da fare.
Secondo me è anche una questione che noi intendiamo il rugby all'antica, cioè è una questione di come gli viene "insegnato" il rugby: vedasi i piloni sfornati. I nostri reggono "bene" in chiusa ma sanno fare le mete come quelle viste dagli inglesi? Sanno correre bene, hanno capacità di spostamento laterale, sanno "rotolare" tra i placcaggi, sanno fare quello che i piloni moderni fanno? Poi capisco perché Munari parla di Fassari e dice che servono 2 anni per metterlo nel fisico e negli skill degni di entrare qualche volta in campo. La meta fatta dal pilone col crestone inglese è un esempio.
Altro esempio, il gioco al piede: il nostro, a parte Calabrese e Apperlay se è in giornata buona, praticamente non c'è. Disposizione in campo. Gli inglesi fanno quello che fa una squadra normale di alto livello: incroci, veli, gioco variato tra avanti, miniunit, aperture al largo, noi abbiamo Apperlay che si gira e trova il primo centro 20 metri dietro di lui, gli passa pure lo stesso l'ovale e quello ovviamente viene stangato e prendiamo la meta con 50 metri di corsa.
Poi regaliamo l'impossibile: quando siamo in attacco perdiamo le touche, stiamo attaccando e il nostro flanker per tre volte di seguito entra lateralmente con conseguenti calci presi contro. Siamo poco lucidi, tanta foga, buoni placcaggi (a parte le ali che dire che sono fragili è poco, quanta voglia di rivedere uno come Visentin...) ma poca spietatezza. Gli inglesi hanno istinto killer, fai una microcappella e fanno mete, figurati se la cappella è mega...
Dimostrando scarso rispetto per chi li ha battuti e scarsa comprensione delle esigenze del gioco moderno di livello.
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