Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
Moderatore: Emy77
-
bep68
- Messaggi: 1281
- Iscritto il: 28 ago 2009, 10:31
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
bello che si riesca a comunicare..credi che i club che fanno ottima formazione e che sono a mio avviso proprio per questo tra i migliori ci sono.ne cito 3 incontrati in campo molte volte: capitolina,petrarca, treviso.ma credi che dove opre io, pur essendo un club di serie b, spendiamo 200.000 euro sulla formazione.sicuramente per aver tra le altre anche un futuro sportivo brillante( anche perchè le nostre finanze non basterebbero certo per comprare/pagare giocatori da fuori..)
Ultima modifica di bep68 il 19 set 2012, 18:06, modificato 1 volta in totale.
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..
-
calep61
- Messaggi: 1560
- Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
e comunque, regole di gioco a parte, ci sono tasnti modi di sfruttasre il gioco al piede, si può lanciare un compagno o dei compagni in meta (è l'unico gesto che può spostare la palla in avanti!), ci sono i grabber, gli up and under, poi c'è la formazione durante la settimana che per un giovanissimo non dovrebbe escludere l'esercitazione anche di questo skillcalep61 ha scritto:hai detto bene, fare il formatore è un altro mestiere rispetto all'allenatore e non e detto che un buon allenatore sia anche un buon formatore (Liedholm, grande giocatore ed allenatore dicalcio, aveva la fama di essere un grande maestro del gesto anche con i grandi campioni, molti dei qualisono maturatiproprio sotto la sua guida, ma era un'eccezzione) anche per questo un centro accademico, se ben strutturato e ben guidato con personale qualificato dovrebbe offrire un contesto formativo più efficace, perchè il focus dovrebbe essere proprio l'aspetto formativo più che il risultato nella competizione che un club, per sua natura deve, invece, perseguire ad ogni costo ed indipendente dal come raggiungerlo(nella storia e nella tradizione di tutti gli sport, un club, una squadra nasce per il gusto ed il fascino di essere vincente contro gli avversari e la formazione assume, semmai, solo un ruolo secondario e strumentale al primo obiettivo) , anche per non deludere i fan che spesso sono l'anima economica dellostesso (forse rugby a partebep68 ha scritto:"( avendo le qualità necessarie per farlo ).visto le presenze sugli spalti dimiolti partite nazionali).
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
-
Axel57
- Messaggi: 336
- Iscritto il: 12 giu 2012, 19:57
- Località: Roma
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
Una precisazione: formatore/allenatore coincidono. La famiglie scelgono la squadra sopratutto per le persone che si occuperanno dei loro figli. E' fondamentale sapere cosa fanno e come si comportano visto che influiranno così tanto nella crescita dei ragazzi. Non a caso QUI a Roma lo stile delle società è molto diverso tra di loro, pur praticando lo stesso sport. Non ho detto che il gioco al piede è proibito ma che viene sconsigliato, forse anche perche fino alla U16 la meta non si trasforma, non lo sò ma è un dato di fatto. Che poi si voglia insistere sulla preparazione o meno dei tecnici è un altro discorso. Dal punto di vista di un genitore, non me ne frega niente se si usa il calcio o meno, sò che il ragazzo fà sport e che lo sport lo appassiona e se fà sport ha meno occasioni di fare casini, vista l'età, e credo che questa sia la preoccupazione di tutte le famiglie e il motivo per cui si fanno sacrifici di tempo e anche denaro. Poi la crescita fino all'alto livello dipende da tanti fattori, l'attitudine al gioco, la bravura dei tecnici, il tempo che ci dedichi. E qui arriva la nota dolente, l'alto livello non si concilia per niente con lo studio quindi su cosa scommetti ? Su uno sport povero che non ti può prometter enulla o sullo studio ? La scelta non è scontata, dipende dalla famiglia e dalle sue aspettative. QUI sono spesso i cosidetti "figli di papà" che arrivano all'alto livello, con famiglie che possono consentirti un paio di anni di gioco tanto non avranno problemi di futuro. Poi arrivano le scelte come quella di Bocchino oppure scelte opposte come quella dei ragazzi di BEP68. Il calcio è comunque l'ultimo dei problemi, si usano ragazzi che hanno il gesto "naturale"e via così. Se è un problema che sia la FIR ha dare direttive ai tecnici, ma non mi dire che non lo sanno perche stà roba succede pure nelle selezioni regionali.
-
mauott
- Messaggi: 2323
- Iscritto il: 27 ago 2008, 14:31
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
hai ragione ma in Italia è più facile trovare squadre di U12 formate quasi completamente da giocatori neofiti o quasi .... se hai una squadra di giocatori che gioca assieme dall'U6 è probabile che vada bene anche così, ma per una squadra poco skillata il rischio di prendere imbarcate è alto, il tempo per stare in campo è poco ed allora si cerca di sfruttarlo a fare altre cose (ruck e moul) ... poi arrivi a 16 anni e non hai la minima idea di come e perchè debba essere fatto un calcio di spostamento...bep68 ha scritto: dipende anche questo molto dal tipo di gruppo,dalla qualità dei singoli, dal loro vissuto.se hai la fortuna di avere un gruppo che ha iniziato in under 6/7 , in 12 già sanno portare una pressione organizzata.se invece hanno poco rugby alle spalle,1,2 stagioni al massimo già è più verosimile ciò che dici.proprio il cork mi fece notare che in irlanda nel moomento che possono usare il piede,le regole sono come quelle dei seniores da noi
è come per le mischie e le touche: da noi si gioca piatti fino all'U14 dalle altre parti si gioca con mischie e touche già dalla U9 e si inizia già ad avere un'idea diversa dell'occupazione dello spazio in funzione delle fasi statiche ...
-
mauott
- Messaggi: 2323
- Iscritto il: 27 ago 2008, 14:31
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
è qui che sbagli: in U12 (che è l'unica categoria pre U14 in cui è possibile giocare al piede) la regola del gioco impone che il pallone resti in campo ed il costo è un calcio libero da dove è stato effettuato il calcio....calep61 ha scritto:e comunque, regole di gioco a parte, ci sono tasnti modi di sfruttasre il gioco al piede, si può lanciare un compagno o dei compagni in meta (è l'unico gesto che può spostare la palla in avanti!), ci sono i grabber, gli up and under, poi c'è la formazione durante la settimana che per un giovanissimo non dovrebbe escludere l'esercitazione anche di questo skill
Poichè il tempo per gli allenamenti è poco di solito viene dedicato principalmente ad allenare la tecnica (passaggio placcaggi ecc.), le fasi di gestione del possesso (secondo le direttive federali) e del sostegno (secondo il famoso principio della "continuità" anche questo nei dettami federali) e poco ad allenare fasi che portano alla quasi certa perdita del possesso (che sarebbe il meno) senza conquista territoriale (che è la cosa che di fatto ne limita l'uso).
-
calep61
- Messaggi: 1560
- Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
quindi più che un problema legato a divieti, perchè è anche questo che si è sentito dire, la tua spiegazione sarebbe, se ho capito bene:mauott ha scritto:è qui che sbagli: in U12 (che è l'unica categoria pre U14 in cui è possibile giocare al piede) la regola del gioco impone che il pallone resti in campo ed il costo è un calcio libero da dove è stato effettuato il calcio....calep61 ha scritto:e comunque, regole di gioco a parte, ci sono tasnti modi di sfruttasre il gioco al piede, si può lanciare un compagno o dei compagni in meta (è l'unico gesto che può spostare la palla in avanti!), ci sono i grabber, gli up and under, poi c'è la formazione durante la settimana che per un giovanissimo non dovrebbe escludere l'esercitazione anche di questo skill
Poichè il tempo per gli allenamenti è poco di solito viene dedicato principalmente ad allenare la tecnica (passaggio placcaggi ecc.), le fasi di gestione del possesso (secondo le direttive federali) e del sostegno (secondo il famoso principio della "continuità" anche questo nei dettami federali) e poco ad allenare fasi che portano alla quasi certa perdita del possesso (che sarebbe il meno) senza conquista territoriale (che è la cosa che di fatto ne limita l'uso).
1) il tempo dedicato agli allenamenti/formazione è poco;
2) le norme di gioco fino all'U12 suggeriscono di non rischiare gioco al piede che potrebbe, se finito fuori dal campo, danneggiare invece che avantaggiare;
3) la partita del fine settimana condiziona con i suoi risultati le scelte formative, spingendo ad una sintesi su gesti e comportamenti che si ritiene siano più facilmente assimilabili o garantiscano maggiori effetti sull'esito della competizione.
mi permetto di obiettare in quanto poco convinto della validità di queste ragioni.
1) se il tempo è poco, o si cerca di proporre ai genitori (se l'ostacolo è quello) un tempo maggiore da dedicare agli allenamenti o si deve frazionare maggiormente il tempo dedicato per ogni fase di gioco in modo da trovare il tempo di allenare tutti i diversi skill di base del gioco, diversamente non ci si trova di fronte ad una mancanza di tempo, ma ad una scelta precisa dell'allenatore/formatore di privilegiare uno stile di gioco che si caraterizza dalla carenza/disconoscenza di alcuni skill, venendo meno al ruolo e d allo spirito accademico che un formatore non dovrebbe mai abbandonare.
2) le norme di gioco servono a regolare e ordinare il gioco in campo. se ne deve tener conto, ma non per questo si deve snaturare il gioco. Non si può calciare fuori, bene, che si istruisca i ragazzi a calciare solo verso il centro del campo e quando sbaglieranno saranno puniti con la sanzione prevista e ciò li spingerà a fare meglio la volta succesiva. Questa è, in fondo, la chiave di volta della didattica, sbagliando si impara.
3) questo è il vero problema. Anche se i ragazzini sono molto piccoli e necessiterebbero più attenzione alla fase formativa, sono coinvolti già da piccoli ad eccessivi tatticismi ed i risultati nella competizioni sono l'unica cartina di tornasole per giudicare la qualità dei club e del loro staff, o, almeno, così si pensa. Basterebbe illustrare all'inizio dell'anno ai rispettivi genitori il programma didattico che si vorrebbe avviare nell'anno, esplicitando skill e timing per il loro raggiuingimento ed evidenziare con apposite lezioni aperte il risultato raggiunto per spostare l'attenzione ed il giudizio sull'operato dei tecnici dal gioco in campo (la competizione) alla formazione di base vera e propria che, fino ad una certa età, dovrebbe assumere prioritaria importanza anche rispetto ai risultati sul campo.
Detto ciò, aggiungo che non sarebbe neanche necessario coinvolgere proprio tutti i bambini negli esercizi per imparere a trattare ben il pallone, o meglio, non tutti con la medesima insistenza. Si potrebbero organizzare sedute settimanali (anche solo 30' 1 volta a settimana) con il coinvolgimento generalizzto dei ragazzioni e sedute specifiche di approfondimento, altri 30' nella settimana, per i ragazzini che presentano maggiore propensione verso il gioco assimilabile a possibili futuri 3/4. In fondo già da piccoli si intravvede un abbozzo di giocatore tipo a cui indirizzarli.
Le linee guida sono indicazioni di massima e non devono rappresentare una scusa per il venir meno a quelle che dovrebbero essere la azioni congrue con una adeguata formazione di base, diversamente che si prenda atto che ci si trovi in un contesto di tipo più ricreativo/socioeducativo che di vera formazione accademica dove l'obiettivo principale è l'aggregazione giovanile più che l'acquisizione di skill di gioco che, evidentemente, si acquisiranno con evidenti e grossolane carenze che i ragazzi si porteranno dietro per anni.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
-
Axel57
- Messaggi: 336
- Iscritto il: 12 giu 2012, 19:57
- Località: Roma
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
Di sicuro la sintesi non è il tuo forte.
-
calep61
- Messaggi: 1560
- Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
probabilmente sarà anche così, ma, sai, con le faccine e le battute da bar è un po' difficle articolare concetti nei quali credo fermamente e che mi piacerebbe potessero aiutare a riflettere un po' su alcune ragioni delle carenze nel nostro rugbyAxel57 ha scritto:Di sicuro la sintesi non è il tuo forte.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
-
mauott
- Messaggi: 2323
- Iscritto il: 27 ago 2008, 14:31
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
verocalep61 ha scritto:quindi più che un problema legato a divieti, perchè è anche questo che si è sentito dire, la tua spiegazione sarebbe, se ho capito bene:
1) il tempo dedicato agli allenamenti/formazione è poco;
la regola è stata fatta apposta per privilegiare il gioco alla mano ed è lo stesso motivo per il quale non si giocano mischie e touche2) le norme di gioco fino all'U12 suggeriscono di non rischiare gioco al piede che potrebbe, se finito fuori dal campo, danneggiare invece che avantaggiare;
falso e ti faccio notare che non è la prima volta che parli di cose che non conosci : non escludo che ci siano società che si comportano così ma la maggiorparte di quelle che conosco io non si comporta così.3) la partita del fine settimana condiziona con i suoi risultati le scelte formative, spingendo ad una sintesi su gesti e comportamenti che si ritiene siano più facilmente assimilabili o garantiscano maggiori effetti sull'esito della competizione.
caso mai tu non lo sapessi i ragazzi di quell'età vanno anche a scuola e non è consigliabile farli allenare dopo cena... il tempo per fare tutto non c'è... se tu trovassi il tempo e la voglia di andare su un campo dove si allenano i ragazzini lo scopriresti da solo ... glisso sull'ultima frase che è al limite dell'offensivo..mi permetto di obiettare in quanto poco convinto della validità di queste ragioni.
1) se il tempo è poco, o si cerca di proporre ai genitori (se l'ostacolo è quello) un tempo maggiore da dedicare agli allenamenti o si deve frazionare maggiormente il tempo dedicato per ogni fase di gioco in modo da trovare il tempo di allenare tutti i diversi skill di base del gioco, diversamente non ci si trova di fronte ad una mancanza di tempo, ma ad una scelta precisa dell'allenatore/formatore di privilegiare uno stile di gioco che si caraterizza dalla carenza/disconoscenza di alcuni skill, venendo meno al ruolo e d allo spirito accademico che un formatore non dovrebbe mai abbandonare.
anche qui dimostri di non avere la minima idea di quello di cui parli... se calci senza portare pressione il calcio oltre che inutile è controproducente ...2) le norme di gioco servono a regolare e ordinare il gioco in campo. se ne deve tener conto, ma non per questo si deve snaturare il gioco. Non si può calciare fuori, bene, che si istruisca i ragazzi a calciare solo verso il centro del campo e quando sbaglieranno saranno puniti con la sanzione prevista e ciò li spingerà a fare meglio la volta succesiva. Questa è, in fondo, la chiave di volta della didattica, sbagliando si impara.
questo è quello che pensi tu3) questo è il vero problema. Anche se i ragazzini sono molto piccoli e necessiterebbero più attenzione alla fase formativa, sono coinvolti già da piccoli ad eccessivi tatticismi ed i risultati nella competizioni sono l'unica cartina di tornasole per giudicare la qualità dei club e del loro staff, o, almeno, così si pensa.
e chi ti dice che non venga fatto ?Basterebbe illustrare all'inizio dell'anno ai rispettivi genitori il programma didattico che si vorrebbe avviare nell'anno, esplicitando skill e timing per il loro raggiuingimento ed evidenziare con apposite lezioni aperte il risultato raggiunto per spostare l'attenzione ed il giudizio sull'operato dei tecnici dal gioco in campo (la competizione) alla formazione di base vera e propria che, fino ad una certa età, dovrebbe assumere prioritaria importanza anche rispetto ai risultati sul campo.
tu metti assieme le pere con le mele e quello che suggerisci è esattamente il contrario della linea guida indicata dalle strutture federali predisposte per il lavoro di formazioneDetto ciò, aggiungo che non sarebbe neanche necessario coinvolgere proprio tutti i bambini negli esercizi per imparere a trattare ben il pallone, o meglio, non tutti con la medesima insistenza. Si potrebbero organizzare sedute settimanali (anche solo 30' 1 volta a settimana) con il coinvolgimento generalizzto dei ragazzioni e sedute specifiche di approfondimento, altri 30' nella settimana, per i ragazzini che presentano maggiore propensione verso il gioco assimilabile a possibili futuri 3/4. In fondo già da piccoli si intravvede un abbozzo di giocatore tipo a cui indirizzarli.
Le linee guida sono indicazioni di massima e non devono rappresentare una scusa per il venir meno a quelle che dovrebbero essere la azioni congrue con una adeguata formazione di base, diversamente che si prenda atto che ci si trovi in un contesto di tipo più ricreativo/socioeducativo che di vera formazione accademica dove l'obiettivo principale è l'aggregazione giovanile più che l'acquisizione di skill di gioco che, evidentemente, si acquisiranno con evidenti e grossolane carenze che i ragazzi si porteranno dietro per anni.
-
mauott
- Messaggi: 2323
- Iscritto il: 27 ago 2008, 14:31
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
visto che vuoi aiutare ed una mano è sempre accetta perchè non vieni al campo dove si allenano i ragazzini e poi vai in campo con loro ? se vuoi ti passo indirizzo e oraricalep61 ha scritto:probabilmente sarà anche così, ma, sai, con le faccine e le battute da bar è un po' difficle articolare concetti nei quali credo fermamente e che mi piacerebbe potessero aiutare a riflettere un po' su alcune ragioni delle carenze nel nostro rugbyAxel57 ha scritto:Di sicuro la sintesi non è il tuo forte.
-
calep61
- Messaggi: 1560
- Iscritto il: 27 ott 2011, 11:51
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
non vogliamo capirci, evidentemente, lo dico con maggiore chiarezza, ma chi se ne frega delle direttive se sono controproducenti ad una formazione efficace, chi vieta ad un tecnico sul campo di gioco di insegnare ad un ragazzo come si calcio un pallone, ci sono gli agenti federali attorno al campo da gioco pronti ad entrare e portari in prigione?mauott ha scritto:visto che vuoi aiutare ed una mano è sempre accetta perchè non vieni al campo dove si allenano i ragazzini e poi vai in campo con loro ? se vuoi ti passo indirizzo e orari
se credi in quello che vuoi fare, lo fai, punto e basta, il resto sono solo scuse.
comunque sappi che in giro per l'europa funziona come ti ho illustrato e non solo in british land.
per il resto, mi dispiace, sono già impegnato, grazie lo stesso.
È proprio vero che la maggior parte dei mali che capitano all'uomo sono cagionati dall'uomo.
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
Plinio il Vecchio
Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto.
Blaise Pascal
Nulla infonde più coraggio al pauroso della paura altrui.
Umberto Eco
-
settimese
- Messaggi: 280
- Iscritto il: 3 ott 2011, 16:03
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
intendevo solo dire, per chi non l'avesse capito, che con solo i giocatori di treviso si puo' costruire una terza franchigia, quelli che saranno diciamo tagliati, saranno sostituiti da altri meno forti o giovani. va bene avere anche una rosa di 50 giocatori, ma i titolari saranno 22-25, gli altri servono per integrare. mi sembra che tutte le squadre del campionato inglese o francese o chenneso', facciano cosi'. tutti i giocatori italiani di treviso sono di interesse nazionale,tant'e' che gli stranieri trovano poco spazio. non penso che munster o leinster abbiano 40 titolari, ne avranno 25 al massimo, gli altri il campo lo vedono poco. sarebbe interessante una statistica sui giocatori fin qui utilizzati, oppure dell'intero anno scorso. oppure ancora meglio, i minuti
-
Brules
- Messaggi: 974
- Iscritto il: 6 feb 2006, 0:00
- Località: VR
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
Il confronto con altre realta' non regge per il semplice fatto la nazionale si porta via meta' rosa del Benetton, per non parlare di alcuni ruoli. A novembre Gori, Semenzato, Burton e Botes saranno con la nazionale. Lo scorso anno mi pare fosse a Cardiff andarono in 18 su una rosa di 43 elementi!settimese ha scritto:intendevo solo dire, per chi non l'avesse capito, che con solo i giocatori di treviso si puo' costruire una terza franchigia, quelli che saranno diciamo tagliati, saranno sostituiti da altri meno forti o giovani. va bene avere anche una rosa di 50 giocatori, ma i titolari saranno 22-25, gli altri servono per integrare. mi sembra che tutte le squadre del campionato inglese o francese o chenneso', facciano cosi'. tutti i giocatori italiani di treviso sono di interesse nazionale,tant'e' che gli stranieri trovano poco spazio. non penso che munster o leinster abbiano 40 titolari, ne avranno 25 al massimo, gli altri il campo lo vedono poco. sarebbe interessante una statistica sui giocatori fin qui utilizzati, oppure dell'intero anno scorso. oppure ancora meglio, i minuti
-
mauott
- Messaggi: 2323
- Iscritto il: 27 ago 2008, 14:31
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
peccato, sarebbe stato positivo che ci riportassi sulla retta via senza lasciarci nell'ignoranza .calep61 ha scritto:non vogliamo capirci, evidentemente, lo dico con maggiore chiarezza, ma chi se ne frega delle direttive se sono controproducenti ad una formazione efficace, chi vieta ad un tecnico sul campo di gioco di insegnare ad un ragazzo come si calcio un pallone, ci sono gli agenti federali attorno al campo da gioco pronti ad entrare e portari in prigione?mauott ha scritto:visto che vuoi aiutare ed una mano è sempre accetta perchè non vieni al campo dove si allenano i ragazzini e poi vai in campo con loro ? se vuoi ti passo indirizzo e orari
se credi in quello che vuoi fare, lo fai, punto e basta, il resto sono solo scuse.
comunque sappi che in giro per l'europa funziona come ti ho illustrato e non solo in british land.
per il resto, mi dispiace, sono già impegnato, grazie lo stesso.
-
bep68
- Messaggi: 1281
- Iscritto il: 28 ago 2009, 10:31
Re: Nuova presdienza FIR - programmi e scelte
ci risiamo:
"Nella sontuosa cornice dell’Hotel Principe di Savoia è stata presentata ufficialmente l’edizione numero 83 del Campionato d’Eccellenza. Presenti capitani e allenatori delle 12 squadre in corsa e prima uscita ufficiale per il nuovo presidente della FIR Alfredo Gavazzi, che durante la cerimonia ha usato parole distensive verso il Benetton Rugby dopo le polemiche dei giorni scorsi.
Più secco invece il suo intervento a margine della cerimonia sul futro italiano nel Pro12: “Non siamo più disposti a pagare i 3 milioni per la Celtic League. La Scozia vorrebbe inserire un terzo team? Va bene, la Fir potrebbe anche riequilibrare la situazione, ma non può mantenere tutte le squadre: almeno il 50% dei fondi andrebbero trovati sul territorio”.
Però una terza franchigia italiana non sarebbe male...dopo le Zebre,magari ispirandosi ai Kiwi...ecco cessò: LE QUAGLIE!

"Nella sontuosa cornice dell’Hotel Principe di Savoia è stata presentata ufficialmente l’edizione numero 83 del Campionato d’Eccellenza. Presenti capitani e allenatori delle 12 squadre in corsa e prima uscita ufficiale per il nuovo presidente della FIR Alfredo Gavazzi, che durante la cerimonia ha usato parole distensive verso il Benetton Rugby dopo le polemiche dei giorni scorsi.
Più secco invece il suo intervento a margine della cerimonia sul futro italiano nel Pro12: “Non siamo più disposti a pagare i 3 milioni per la Celtic League. La Scozia vorrebbe inserire un terzo team? Va bene, la Fir potrebbe anche riequilibrare la situazione, ma non può mantenere tutte le squadre: almeno il 50% dei fondi andrebbero trovati sul territorio”.
Però una terza franchigia italiana non sarebbe male...dopo le Zebre,magari ispirandosi ai Kiwi...ecco cessò: LE QUAGLIE!
se il rugby è una metafora della vita, e la vita è una ruota, sono al terzo giro, il primo da giocatore, il secondo da allenatore, il terzo da genitore..