madflyhalf ha scritto:Parliamo di breakdown e di come certe squadre lo giochino (...)
Stupenda analisi, che meriterebbe forse una apposita discussione!
E' incredibile la velocità con cui il rugby di alto livello si evolve, modificando continuamente alcune delle proprie caratteristiche, anche in maniera radicale.
A volte per cambi nel regolamento, altre per stare al passo con i progressi della preparazione atletica, altre ancora per pura evoluzione tecnica. Il breakdown è quello che continua ad evolversi più rapidamente e sostanzialmente, com'è ovvio visto che è l'unica fase dinamica di contesa del possesso e si ripete 200 volte a partita.
In realtà, più che contesa del possesso è ormai una fonte di gioco vera e propria... adesso non è più abbastanza portarsi a casa il pallone, bisogna aggiudicarsi un possesso veloce e di qualità. Possesso veloce continuo, fase dopo fase, che non dia tempo alla difesa di riposizionarsi, vuol dire in pratica guadagno territoriale sicuro, superiorità numerica da qualche parte e linebreak probabile.
Pur non avendo un decimo della capacità analitica di Mad, almeno non prima di un paio di bottiglie di brandy, butto giù le mie impressioni.
L'anno scorso è stato veramente una svolta, nata secondo me proprio dalla partita della gif che hai postato, il quarto di finale dei mondiali a Wellington. O meglio dalla seguente semifinale di Auckland, che aveva però quella partita come premessa.
In quel test gli Springboks non avevano idea di come fermare Pocock, un rapace che arrivava in un secondo a ravanare tutti i palloni sudafricani a disposizione; sembrava addirittura che ad ogni punto d'incontro lui fosse già lì ad aspettare, sapeva dove andare prima dell'attaccante. Gli All Blacks vinsero senza problemi la semifinale, perchè cercavano di evitare il 7 Wallabie ma soprattutto perchè quell'incredibile terza linea McCaw-Kaino-Read si prese l'incarico di raderlo al suolo con tempismo perfetto ogni volta che allungava le mani.
Con il contributo anche di un Thorn eccezionale, che per tutto il torneo ha dato il colpo di grazia alle ruck... devo dire che a proposito di leg drive, io sono sempre rimasto sconvolto dal lavoro che fa Big Bad Brad, da come vada bassissimo sulle gambe per poi spingere via, verso l'alto, intere pile di cadaveri. Fra l'altro è la stessa posizione perfetta, quando arriva a sostegno, per prendere il pallone e fare il pick n' go, se l'opzione gli aggrada. Avercene... incredibile per uno che ha cominciato giocando a league! Questa gif nonostante la qualità orribile è un buon esempio, l'ho fatta dal video della finale dei mondiali e giuro che ho preso una ruck a caso, le altre erano tutte uguali.
La piccola rivoluzione del 2012 secondo me è derivata direttamente da quelle circostanze verificatesi al mondiale, più la nuova (sacrosanta) interpretazione letterale del regolamento sul discorso sealing off. Il ruolo dell'openside flanker non a caso è quello più in continua evoluzione di tutti, da placcatore psicopatico - sfacchinatore è diventato prima il superfetcher e adesso deve avere una completezza paurosa; quello perfetto dovrebbe essere anche ball carrier, opzione in touche, ma soprattutto angelo custode del compagno placcato. Non è un caso, imo, che l'anno scorso siano emersi così prepotentemente Gill e Cane. E se McCaw finchè vivrà rimarrà il più bravo, sarà proprio perchè nessuno come lui ha saputo adattarsi a quanto gli chiedeva uno sport in perenne sviluppo.
Ricordo che nell'ultima stagione di Super XV, quando ci fu Reds-Crusaders, McCaw era appena rientrato e stava in panchina, ma all'inizio del secondo tempo Blackadder lo fece entrare perchè non sapeva più come fermare Gill... Richie sistemò le cose con la sua esperienza e i Crusaders la portarono a casa, ma fu la partita della consacrazione per il bocia di Queensland, che incarna alla perfezione il nuovo modello di flanker tuttofare.
Insomma è un ruolo altamente specialistico ma con competenze sempre più ampie, tanto che,
esagerando, Pocock sembra già un giocatore vecchio e Brussow un dinosauro.
In ogni caso, è tutto il pack che secondo me sta subendo un cambiamento per adeguarsi al lavoro del breakdown. Il bilanciamento in terza linea è la chiave, fu la base del mondiale per gli All Blacks, così come schierare il terzetto di gigantoni tritacarne costò caro al Sudafrica l'anno scorso (incredibile la differenza quando ne sostituì uno con Louw), e l'Australia a giugno condannò il Galles al cappotto giocando con due openside.
L'Irlanda, che concordo sia oscena da guardare in ruck, gioca per l'appunto con tre 6/8, senza openside di ruolo... con tutto il rispetto per O'Brien che è un giocatore monumentale, ma nel rugby v.2013 non dovrebbe fare il 7. Non a caso sono gli unici che, invece di contestare i palloni al breakdown, per rubarli cercano solo di fare il choke tackle (non so come si chiama in italiano, insomma quello in cui cerchi di tenere l'attaccante in piedi e di forzare il turnover o la palla ingiocabile). Che fra l'altro se non lo fai bene ti espone all'offload, e se ti esponi contro certe squadre... hasta la vista, baby.
Il resto del pack, così a occhio, è destinato a diventare più funzionale al breakdown che non alla mischia, con tight five sempre più mobile e parola d'ordine "work-rate". Grossi, cattivi e potenti sempre (se no diventi gli Hurricanes), ma veloci ad arrivare sui punti di incontro, perchè un pilone che partecipa a cinquanta ruck in una partita, se lo fa bene, è una risorsa inestimabile. Del resto ci saranno sempre più ruck che mischie, e i possessi in chiusa sono già vinti per chi introduce, anche se la qualità fa ovviamente la differenza soprattutto per chi cerca sempre il break dalle azioni di prima fase.
Per questo non mi stupisco che, ad esempio, i Chiefs prediligano un Afeaki (sicuro ma non stratosferico in mischia, quasi un flanker aggiunto per la mole di lavoro che fa al breakdown) a un più classico Tameifuna (ottimo ball carrier ed eccezionale nell'ancorare la mischia, meno mobile e presente in ruck). Oppure che gli Sharks, senza grandi specialisti in terza linea, soffrano doppiamente l'assenza di Bismarck, che è un altro flanker aggiunto.
Avere più giocatori con l'abilità di ripulire e disattivare i fetcher avversari è fondamentale, che utilizzino impatto fisico, tecnica di gambe, tempismo o le mosse di valetudo (che poi alla fine è sempre judo) tanto in voga.
madflyhalf ha scritto:O almeno facendo vedere che se si cade a terra, lo si fa comunque in modo positivo, prima spingendo con le gambe e anche se si crolla, lo si fa comunque spostando un avversario in fuorigioco, in una pratica tollerata dagli arbitri. E giustamente secondo me.
Solo per precisare, questa dovrebbe essere proprio una questione di regolamento, che mi sembra preveda di penalizzare solo chi va
volontariamente a terra; chi lascia i piedi sull'inerzia della propria spinta non dovrebbe essere mai punibile, tipo Thorn nella gif sopra.
Interessante comunque come le regole si siano amalgamate alle nuove tendenze, tipo la sostanziale differenza che si fa adesso, almeno qui al sud, fra "going off his feet" e "not supporting his bodyweight".
Not all those who wander are lost...