ECCELLENZA 2014-15
Moderatore: Emy77
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Namor
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Re: ECCELLENZA 2014-15
l'eccellenza è poco seguita perchè fa cacare
se facesse cacare un pò meno sarebbe più seguita, indipendentemente dalla presenza di squadre di Milano o di Aci S. Antonio.
se no provateci a spostare le Zebre a Milano senza ottenere una vittoria in un intero campionato e poi vediamo quanto pubblico fanno...
se facesse cacare un pò meno sarebbe più seguita, indipendentemente dalla presenza di squadre di Milano o di Aci S. Antonio.
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We will,we will RUCK you!
- Giandolmen
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Io, pur avendo Padova, Rovigo e Mogliano a un tiro di schioppo e amici che giocano in eccellenza sono due anni che non vado a vedere una partita, (ok, andrò a Mogliano per la semifinale, e sarà la mia prima di quest'anno).Namor ha scritto:l'eccellenza è poco seguita perchè fa cacare
se facesse cacare un pò meno sarebbe più seguita, indipendentemente dalla presenza di squadre di Milano o di Aci S. Antonio.
se no provateci a spostare le Zebre a Milano senza ottenere una vittoria in un intero campionato e poi vediamo quanto pubblico fanno...
Se voglio vedere del rugby vado a Treviso per la Celtic League. Il livello dell'eccellenza è davvero basso. A quel punto preferisco andare a vedere la serie B.
Sono un "possibile" cliente interessante per l'Eccellenza? direi di sì, visto che nell'ultimo anno ho visto almeno 6-7 partite di Celtic e più di 12 di B.
La riduzione delle squadre porterà a un miglioramento? Dipende da come verrà gestito. Temo che non porterà a una concentrazione delle risorse (spesso gli sponsor sono realtà locali), forse di giocatori, innalzando il livello. Una buona gestione prevede, secondo me, una riorganizzazione complessiva dei campionati. Ha senso una serie A a due gironi con 24 (ora 23) squadre? Con trasferte lunghissime e costosissime? Avete presente quanto assorbano, nel budget annuale di una squadra, le trasferte? Prendiamo il girone B: si va dal Veneto (Valpo, Vicenza, Paese, Badia) alla Sardegna (Alghero, Capoterra), passando per la Sicilia (Catania) e per il resto d'Italia.
Io allargherei la base. Invece di due gironi a 12 su base meritocratica perché non pensare a quattro da 10 su base regionale? Con play off alla fine con le prime due per girone? Magri togliendo la possibilità di ingaggiare stranieri di quarta fascia?
Giandolmen
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giangi2
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Re: ECCELLENZA 2014-15
@Namor e Giandolmen: io non credo che il livello dei giocatori e delle squadre influenzi più di tanto il numero di spettatori, quelli che sono già conoscitori della relatà di club sono un pubblico "acquisito" (Giandolmen che va a vedere la B e non l'Eccellenza è comunque un successo per il mondo del rugby). Il vero salto di qualità lo si farebbe intercettando:
- il pubblico della nazionale (occasionale) che non sa che ci sono club e campionati;
- il pubblico che non conosce il rugby;
- il pubblico "di base" cioè giocatori delle giovanili e genitori, che molte volte giocano ma non seguono le squadre senior.
Questo pubblico non cedo sia influenzato dal livello del gioco espresso in campo, perchè difficilmente è abbastanza competente per capirlo, ma viene attratto da:
- risalto mediatico dell'evento (campionato pubblicizzato sui media, combattuto, con formula chiara, comprensibile e stabile nel tempo)
- senso di appartenenza: le continue rivoluzioni di regole, formule e rose di giocatori, viavai di stranieri, difficoltà di passaggio dal settore giovanile alla prima squadra, scomparsa e riapparizione dei club sono tutte cose che scoraggiano, quando invece il clima che c'è attorno ai campi è spesso un valore aggiunto importante e da sfruttare.
Le grandi città sono condizione essenziale per lo sviluppo del "sistema"? Secondo me no, aiutano perchè fanno da cassa di risonanza, ma io penso che sono (sarebbero) più una conseguenza del buon lavoro svolto che un fattore di crescita, cioè un movimento sano e forte ha tendenzialmente un seguito tale che la grande città tende a prevalere (per le sue dimensioni e per le possibilità economiche che offre) sui centri piccoli e periferici.
Purtroppo oggi noi siamo nella situazione assurda in cui un bambino del minirugby conosce Mauro Bergamasco e lo identifica come giocatore della nazionale, ma non sa cosa siano le Zebre e che il suddetto Mauro B. ci gioca tutte le settimane, e, peggio ancora, non sa che il suo club ha una prima squadra che dovrebbe essere il suo ideale punto di arrivo se sarà discretamente bravo, che se invece sarà molto bravo porebbe arrivare in una squadra "di serie A" o addirittura in Celtic League e POI magari in Nazionale.
Tutto questo secondo me viene molto prima del livello dei giocatori di Eccellenza, del numero di squadre e della formula del campionato.
- il pubblico della nazionale (occasionale) che non sa che ci sono club e campionati;
- il pubblico che non conosce il rugby;
- il pubblico "di base" cioè giocatori delle giovanili e genitori, che molte volte giocano ma non seguono le squadre senior.
Questo pubblico non cedo sia influenzato dal livello del gioco espresso in campo, perchè difficilmente è abbastanza competente per capirlo, ma viene attratto da:
- risalto mediatico dell'evento (campionato pubblicizzato sui media, combattuto, con formula chiara, comprensibile e stabile nel tempo)
- senso di appartenenza: le continue rivoluzioni di regole, formule e rose di giocatori, viavai di stranieri, difficoltà di passaggio dal settore giovanile alla prima squadra, scomparsa e riapparizione dei club sono tutte cose che scoraggiano, quando invece il clima che c'è attorno ai campi è spesso un valore aggiunto importante e da sfruttare.
Le grandi città sono condizione essenziale per lo sviluppo del "sistema"? Secondo me no, aiutano perchè fanno da cassa di risonanza, ma io penso che sono (sarebbero) più una conseguenza del buon lavoro svolto che un fattore di crescita, cioè un movimento sano e forte ha tendenzialmente un seguito tale che la grande città tende a prevalere (per le sue dimensioni e per le possibilità economiche che offre) sui centri piccoli e periferici.
Purtroppo oggi noi siamo nella situazione assurda in cui un bambino del minirugby conosce Mauro Bergamasco e lo identifica come giocatore della nazionale, ma non sa cosa siano le Zebre e che il suddetto Mauro B. ci gioca tutte le settimane, e, peggio ancora, non sa che il suo club ha una prima squadra che dovrebbe essere il suo ideale punto di arrivo se sarà discretamente bravo, che se invece sarà molto bravo porebbe arrivare in una squadra "di serie A" o addirittura in Celtic League e POI magari in Nazionale.
Tutto questo secondo me viene molto prima del livello dei giocatori di Eccellenza, del numero di squadre e della formula del campionato.
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giangi2
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Re: ECCELLENZA 2014-15
@Tallonatore: quoto i tuoi ragionamenti (non si può avere tutto e subito) e mi dispiacerà se si modificheranno ancora le regole sul 10 italiano e sul numero degli stranieri, perchè secondo me si stava andando nella giusta direzione.
@calep: purtroppo il merchandising in Italia è vsto in modo molto diverso rispetto ai paesi anglosassoni (ma anche al resto dell'Europa), dove si possono vedere spettatori con la divisa del club anche nelle tribune VIP, e dove il tifoso compra il merchandising ufficiale per spirito di appartenenza e per sostenere il proprio club. In Italia ci si lamenta se la maglia ufficiale costa troppo e si preferisce comprare quella taroccata a 10 euro (anche le società di calcio non incassano granchè dai prodotti ufficiali).
@calep: purtroppo il merchandising in Italia è vsto in modo molto diverso rispetto ai paesi anglosassoni (ma anche al resto dell'Europa), dove si possono vedere spettatori con la divisa del club anche nelle tribune VIP, e dove il tifoso compra il merchandising ufficiale per spirito di appartenenza e per sostenere il proprio club. In Italia ci si lamenta se la maglia ufficiale costa troppo e si preferisce comprare quella taroccata a 10 euro (anche le società di calcio non incassano granchè dai prodotti ufficiali).
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IlVermicida
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Così avresti la A, la B e la C Elite tutte insistenti sulla stessa area, non si rischia di avere poi troppe realtà sovrapponibili, spesso fotocopia di se stesse?Giandolmen ha scritto: Io allargherei la base. Invece di due gironi a 12 su base meritocratica perché non pensare a quattro da 10 su base regionale? Con play off alla fine con le prime due per girone?
Giandolmen
Qui quoto 100%.Giandolmen ha scritto: Magri togliendo la possibilità di ingaggiare stranieri di quarta fascia?
Giandolmen
Innegabile comunque che occorra una rimodulazione dei campionati. E a partire dal basso dove, per non perdere potenziali realtà di livello, si potrebbero prevedere interventi economici federali ma solo laddove si vede un progetto e non a pioggia con la sola concessione della gestione del campo come discrimine.
- Giandolmen
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Non so... a me è successo diverse volte che persone che avevano visto partite della nazionale e poi partite di Eccellenza mi dicessero che sembravano due sport diversi.giangi2 ha scritto:@Namor e Giandolmen: io non credo che il livello dei giocatori e delle squadre influenzi più di tanto il numero di spettatori, quelli che sono già conoscitori della relatà di club sono un pubblico "acquisito" (Giandolmen che va a vedere la B e non l'Eccellenza è comunque un successo per il mondo del rugby). Il vero salto di qualità lo si farebbe intercettando:
- il pubblico della nazionale (occasionale) che non sa che ci sono club e campionati;
- il pubblico che non conosce il rugby;
- il pubblico "di base" cioè giocatori delle giovanili e genitori, che molte volte giocano ma non seguono le squadre senior.
Questo pubblico non cedo sia influenzato dal livello del gioco espresso in campo, perchè difficilmente è abbastanza competente per capirlo, ma viene attratto da:
- risalto mediatico dell'evento (campionato pubblicizzato sui media, combattuto, con formula chiara, comprensibile e stabile nel tempo)
- senso di appartenenza: le continue rivoluzioni di regole, formule e rose di giocatori, viavai di stranieri, difficoltà di passaggio dal settore giovanile alla prima squadra, scomparsa e riapparizione dei club sono tutte cose che scoraggiano, quando invece il clima che c'è attorno ai campi è spesso un valore aggiunto importante e da sfruttare.
...
Certo, la "costruzione dell'evento", dei personaggi, dell'ambiente è importante. Ma onestamente non so se basti, si corre il rischio di offrire uno spettacolo scadente incartato un po' meglio di prima.
Giandolmen
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Guarda, io "vivo" la realtà veneta. Qui di squadre ce ne sono tante e questo genera quelle che in economia si chiamano "economie di agglomerazione".IlVermicida ha scritto:Così avresti la A, la B e la C Elite tutte insistenti sulla stessa area, non si rischia di avere poi troppe realtà sovrapponibili, spesso fotocopia di se stesse?Giandolmen ha scritto: Io allargherei la base. Invece di due gironi a 12 su base meritocratica perché non pensare a quattro da 10 su base regionale? Con play off alla fine con le prime due per girone?
Giandolmen
Cosa significa? Che esiste un "mercato del lavoro" (giocatori) molto concentrato territorialmente. Che si generano "spillover", cioè ricadute, positive attraverso dinamiche tipo la mobilità degli allenatori tra squadre e tanti altri effetti positivi.
La concentrazione su base territoriale dei campionati potrebbe ridurre sensibilmente i costi delle trasferte. E magari attivando forme di collaborazione interessanti tra club. Provo a spiegarmi meglio.
Se si fanno (come terzo livello dopo Rabodirect e Eccellenza a 8 squadre) 4 gironi da 10 su base territoriale si riduce il numero di partite da giocare (magari cancellando le pause a novembre e a febbraio marzo). Alla seconda fase del campionato accedono le prime due per ogni girone (8 con tabellone tennistico che va a premiare la prima che va in Eccellenza). Questo libererebbe spazio per attività della Federazione. Perchè non organizzare una squadra selezione per ogni campionato con tutti gli under 25 allenata da tecnici federali e organizzare un torneo nazionale mentre si giocano i play off? Non sarebbe un modo per alcuni giovani di mettersi in mostra per le squadre di Eccellenza? Insomma... credo serva un po' di fantasia per uscire da una situazione sclerotizzata.
Giandolmen
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dinamite
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Quotogiangi2 ha scritto:@Namor e Giandolmen: io non credo che il livello dei giocatori e delle squadre influenzi più di tanto il numero di spettatori, quelli che sono già conoscitori della relatà di club sono un pubblico "acquisito" (Giandolmen che va a vedere la B e non l'Eccellenza è comunque un successo per il mondo del rugby). Il vero salto di qualità lo si farebbe intercettando:
- il pubblico della nazionale (occasionale) che non sa che ci sono club e campionati;
- il pubblico che non conosce il rugby;
- il pubblico "di base" cioè giocatori delle giovanili e genitori, che molte volte giocano ma non seguono le squadre senior.
Questo pubblico non cedo sia influenzato dal livello del gioco espresso in campo, perchè difficilmente è abbastanza competente per capirlo, ma viene attratto da:
- risalto mediatico dell'evento (campionato pubblicizzato sui media, combattuto, con formula chiara, comprensibile e stabile nel tempo)
- senso di appartenenza: le continue rivoluzioni di regole, formule e rose di giocatori, viavai di stranieri, difficoltà di passaggio dal settore giovanile alla prima squadra, scomparsa e riapparizione dei club sono tutte cose che scoraggiano, quando invece il clima che c'è attorno ai campi è spesso un valore aggiunto importante e da sfruttare.
Le grandi città sono condizione essenziale per lo sviluppo del "sistema"? Secondo me no, aiutano perchè fanno da cassa di risonanza, ma io penso che sono (sarebbero) più una conseguenza del buon lavoro svolto che un fattore di crescita, cioè un movimento sano e forte ha tendenzialmente un seguito tale che la grande città tende a prevalere (per le sue dimensioni e per le possibilità economiche che offre) sui centri piccoli e periferici.
Purtroppo oggi noi siamo nella situazione assurda in cui un bambino del minirugby conosce Mauro Bergamasco e lo identifica come giocatore della nazionale, ma non sa cosa siano le Zebre e che il suddetto Mauro B. ci gioca tutte le settimane, e, peggio ancora, non sa che il suo club ha una prima squadra che dovrebbe essere il suo ideale punto di arrivo se sarà discretamente bravo, che se invece sarà molto bravo porebbe arrivare in una squadra "di serie A" o addirittura in Celtic League e POI magari in Nazionale.
Tutto questo secondo me viene molto prima del livello dei giocatori di Eccellenza, del numero di squadre e della formula del campionato.
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orme53
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Gia.. concordo io a Milano ho visto l'allora Milan rugby (alias quasi nazionale italiana) vincente e pluriscudettato. In campo come avversario c'era il Petrarca con un certo Campese......Pubblico presente???? le due squadre che avevano giocato poco prima (serie C) presenti per caso in quanto avevamo giocato la finale dell'allora trofeo Lombardia, una decina di morose e mogli. quattro vecchi giocatori e una desolazione totale. Da come sono andate le cose negli ultimi anni a Milano, non credo che portare una squadra di livello possa cambiare le cose.Namor ha scritto:l'eccellenza è poco seguita perchè fa cacare
se facesse cacare un pò meno sarebbe più seguita, indipendentemente dalla presenza di squadre di Milano o di Aci S. Antonio.
se no provateci a spostare le Zebre a Milano senza ottenere una vittoria in un intero campionato e poi vediamo quanto pubblico fanno...
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giangi2
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Re: ECCELLENZA 2014-15
@giandolmen: io parlo per lo spettatore medi non conoscitore del rugby, tipo me, che si appassiona per motivi diversi dal gesto tecnico (la maggior parte dei quali sono difficilmente apprezzabili dal neofita); poi magari diventa un po' più esigente, però magari intanto si è appassionato. Tanto per intenderci, bisogna puntare (anche) su quelli che vengono al rugby perchè non c'è bisogno della celere, per il panino con la salamella, perchè ci si mescola assieme ai tifosi avversari, perchèlo sport è particolare e diverso dalla palla tonda, e magari ogni 2 minuti chiedono al vicino di posto cosa è successo in campo e come sia possibile che la palla esca dal groviglio di uomini stesi per terra. Ecco, a questi sentire una teleronaca di Munari e Raimondi fa venire voglia di andare a vedere il rugby dal vivo, sentire Pescante o Cecinelli fa venire voglia di cambiare canale.
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Flanker999
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Non è curioso giudicare il livello di un campionato senza vederlo da due anni?
- Giandolmen
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Flanker999 se ti riferisci al mio commento, si parlava di andare allo stadio, magari pagando un biglietto e mangiando un panino con la salsicciaFlanker999 ha scritto:Non è curioso giudicare il livello di un campionato senza vederlo da due anni?
Per il resto il rugby si può guardare anche a casa, in TV, facendosi un'idea del livello.
Poi tu puoi pensare che il livello sia alto, che lo spettacolo ti piaccia moltissimo e quindi sei disposto a pagare 10-15 Euro per vedere una partita. Io no.
Giandolmen
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GiorgioXT
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Se si fa questo ragionamento, varrebbe anche per le partite di serie B (in quelle di A1 e A2 si paga) perché comunque qualcosa di benzina (o di birra se ci si va in biciclettaGiandolmen ha scritto: Poi tu puoi pensare che il livello sia alto, che lo spettacolo ti piaccia moltissimo e quindi sei disposto a pagare 10-15 Euro per vedere una partita. Io no.
Giandolmen
mi pare piuttosto una reazione abbastanza tipica del "campanile veneto" : "la mia squadra non è in eccellenza/A1/A2 , il livello è basso e quindi non vado a vederle" .
Il livello di qualità di gioco e la spettacolarità o bellezza di una partita non sono collegati strettamente.
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TommyHowlett
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Parli di un'epoca in cui le piazze storiche del rugby (Rovigo e Padova) avevano ormai ceduto il passo ai denari dei Berlusconi e dei Benetton in un contesto di poco o nullo interesse per il rugby al di fuori di Veneto e L'Aquila.orme53 ha scritto:...
Gia.. concordo io a Milano ho visto l'allora Milan rugby (alias quasi nazionale italiana) vincente e pluriscudettato. In campo come avversario c'era il Petrarca con un certo Campese......Pubblico presente???? le due squadre che avevano giocato poco prima (serie C) presenti per caso in quanto avevamo giocato la finale dell'allora trofeo Lombardia, una decina di morose e mogli. quattro vecchi giocatori e una desolazione totale. Da come sono andate le cose negli ultimi anni a Milano, non credo che portare una squadra di livello possa cambiare le cose.
Milano rappresentava il misero tentativo di reimpiantare una storica società facendo leva sul potere economico (e allora ne bastava relativamente poco per primeggiare) e quindi su una rosa di giocatori di primo piano; ma senza una base di appassionati, senza il richiamo di una Nazionale che ancora per lungo tempo sarebbe stata fuori dal grande circus, senza l'appeal mediatico di uno sport difficile e da duri, chi se li filava i vari Giovannelli, Cutitta, Dominguez, Pedroni, e via discorrendo? Tra l'altro in una città che di sport di squadra più seguiti ne aveva a volontà (90% calcio, poi basket, pallavolo, persino hockey ghiaccio).
Ora le cose sono cambiate: il rugby non è più lo sport di nicchia di qualche stagione fa; la Nazionale porta il tutto esaurito a S.Siro e avere una squadra di primo piano prima in Eccellenza e quindi eventualmente in Celtic, oppure il contrario, oppure in contemporanea, con le attuali potenzialità mediatiche e di sponsorizzazione potrebbe essere un successo.
E' inutile girarci attorno; se il rugby di vertice vuole fare il salto di qualità deve giocoforza spostarsi dove c'è gente e possibilità di far soldi, andra via dai paesotti con tanta passione ma pochi numeri e investire sulla promozione per impiantare squadre nelle grandi città (Roma, Milano, Torino, le città del Sud); il numero di squadre va sicuramente ridotto per accorpare meglio i talenti, io lo porterei addirittura a 8 ma riconosco che potrebbe essere eccessivo e controproducente. In questo modo un giorno chi lo sa, il rugby italiano potrebbe autosostenersi (parlo tecnicamente) senza l'ausilio della Celtic, sul modello (irraggiungibile al momento) di T14 e AP.
Non so se i miei giocatori bevono whisky. So che bevendo frappé non si vincono molte partite.
- Giandolmen
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Re: ECCELLENZA 2014-15
Beh, anche in alcuni campi di serie B (tipo Mirano) si paga.GiorgioXT ha scritto:Se si fa questo ragionamento, varrebbe anche per le partite di serie B (in quelle di A1 e A2 si paga) perché comunque qualcosa di benzina (o di birra se ci si va in biciclettaGiandolmen ha scritto: Poi tu puoi pensare che il livello sia alto, che lo spettacolo ti piaccia moltissimo e quindi sei disposto a pagare 10-15 Euro per vedere una partita. Io no.
Giandolmen) si finisce con lo spendere.
mi pare piuttosto una reazione abbastanza tipica del "campanile veneto" : "la mia squadra non è in eccellenza/A1/A2 , il livello è basso e quindi non vado a vederle" .
Il livello di qualità di gioco e la spettacolarità o bellezza di una partita non sono collegati strettamente.
Giorgio XT se fosse vero il tuo ragionamento sul "campanile veneto" spiegami perché fino all'arrivo della Celtic League, quando il livello era migliore (o no?) 7-8 partite all'anno tra Petrarca, Rovigo, Venezia Mestre e Treviso le andavo a vedere.... e ti assicuro che Mirano non è in serie A1/A2 da un po'....
A Padova, dopo la partita in Amlin con gli Sharks (credo fosse il 2010, o il 2011) non sono più tornato... e non credo di dover spiegare il perchè.
Giandolmen