Il grande problema per l'Italia
Moderatore: Emy77
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oldprussians
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Il grande problema per l'Italia
Dopo avendoci pensato a cuore freddo penso che lo ho scoperto.
Certe persone in GB pensano che un torneo di club senza promozione retrocessione no aiuta il livello del rugby dei club...
Per me non la penso cosi perché sembra di funzionare bene per l'emisfero sud. ma qui si trova il problema Italiano...
Nel Super Rugby ogni paese ne ha 5 franchigie.... con un popolazione di 5 a 15 milioni, si può sopravvivere con 4...
Ma se guardiamo alle due squadre che sono arrivate ultime in questo 6n, con sconfitte pesanti, hanno questo in comune:
Solo due Squadre ad alto livello NON BASTANO!
Non si può fare niente cosi!
Ma La Scozia o Italia, l'Italia con 65+ milioni di abitanti che meriterebbe 4-5 franchigie, se le può permettere 3 o 4 in più?
Poi la cosa più disturbante del nostro Sport e questa:
l'Irlanda, Scozia, Galles e L'Italia sono molto contro la promozione dal 6NB. Perché?
Perché senza i soldi guadagnati da questo torneo, sol le federazioni della Francia e Inghilterra non fallire-borro economicamente chiudendo lo sport professionale ...
Vuol dire che La Georgia non sarà mai permessa di crescere.... il Union e un circolo chiuso!
Il professionismo ha ucciso questo sport?
Certe persone in GB pensano che un torneo di club senza promozione retrocessione no aiuta il livello del rugby dei club...
Per me non la penso cosi perché sembra di funzionare bene per l'emisfero sud. ma qui si trova il problema Italiano...
Nel Super Rugby ogni paese ne ha 5 franchigie.... con un popolazione di 5 a 15 milioni, si può sopravvivere con 4...
Ma se guardiamo alle due squadre che sono arrivate ultime in questo 6n, con sconfitte pesanti, hanno questo in comune:
Solo due Squadre ad alto livello NON BASTANO!
Non si può fare niente cosi!
Ma La Scozia o Italia, l'Italia con 65+ milioni di abitanti che meriterebbe 4-5 franchigie, se le può permettere 3 o 4 in più?
Poi la cosa più disturbante del nostro Sport e questa:
l'Irlanda, Scozia, Galles e L'Italia sono molto contro la promozione dal 6NB. Perché?
Perché senza i soldi guadagnati da questo torneo, sol le federazioni della Francia e Inghilterra non fallire-borro economicamente chiudendo lo sport professionale ...
Vuol dire che La Georgia non sarà mai permessa di crescere.... il Union e un circolo chiuso!
Il professionismo ha ucciso questo sport?
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Garryowen
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- Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13
Re: Il grande problema per l'Italia
E' un discorso troppo superficiale.
Italia e Scozia hanno preso delle belle batoste. (Sì, però contro di noi hanno vinto...)
Italia e Scozia hanno solo due squadre in Pro12. (Sì, però guarda dove sono le franchigie scozzesi in classifica...)
Non ci sono più di due squadre professionistiche in Italia, perché non c'è un numero sufficiente di giocatori di quel livello. Tutto qui
Italia e Scozia hanno preso delle belle batoste. (Sì, però contro di noi hanno vinto...)
Italia e Scozia hanno solo due squadre in Pro12. (Sì, però guarda dove sono le franchigie scozzesi in classifica...)
Non ci sono più di due squadre professionistiche in Italia, perché non c'è un numero sufficiente di giocatori di quel livello. Tutto qui
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
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oldprussians
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- Iscritto il: 17 set 2006, 15:52
Re: Il grande problema per l'Italia
Non sono d'accordo.... Che sia il l'eccellenza, o il Pro 12.... la tecnica e quella...... e la velocità l'intensità che cambiaGarryowen ha scritto:E' un discorso troppo superficiale.
Italia e Scozia hanno preso delle belle batoste. (Sì, però contro di noi hanno vinto...)
Italia e Scozia hanno solo due squadre in Pro12. (Sì, però guarda dove sono le franchigie scozzesi in classifica...)
Non ci sono più di due squadre professionistiche in Italia, perché non c'è un numero sufficiente di giocatori di quel livello. Tutto qui
I giocatori devono imparare ha giocare a un certa intensità. e bisogna avere un gruppo di almeno 150 giocatori de dove scegliere....punto
Con due non e possibile
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sandrobandito
Re: Il grande problema per l'Italia
Il nostro grande problema sono i genitori apprensivi e i bambini capricciosi, preda di media calciocentrici e di avvocati famelici pronti all'assalto di scuole inadeguate e di insegnanti impreparati.
Devi nascerci con il pallone in mano, devi andarci in bagno e a letto, deve essere un'estensione del tuo corpo. L'abitudine al contatto fisico, la confidenza nelle scelte, l'abilità e la fantasia non si conquistano in palestra, lo sport è gioco prima che disciplina, e i bambini dovrebbero poter giocare liberi da ogni paura.
Devi nascerci con il pallone in mano, devi andarci in bagno e a letto, deve essere un'estensione del tuo corpo. L'abitudine al contatto fisico, la confidenza nelle scelte, l'abilità e la fantasia non si conquistano in palestra, lo sport è gioco prima che disciplina, e i bambini dovrebbero poter giocare liberi da ogni paura.
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fabrio13H
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- Iscritto il: 8 feb 2009, 1:03
Re: Il grande problema per l'Italia
Concordo oldprussians sul discorso promozini e retrocessioni tra 6n e 6nB e scusandomi per la lunghezza, dico quanto segue. Qualcuno ha paventato l’ipotesi di finire a giocare nuovamente con Georgia, Romania, Russia e altre non di primo piano. Innanzitutto già da un bel po’ sto dicendo che sarebbe opportuno per vari motivi, anche tecnici (vd altri miei interventi), confrontarsi più spesso con quel tipo di nazionali e anche con qualche loro club. Poi: la situazione del movimento è che gli investimenti sono scarsi e in diminuzione pertanto, provando a parafrasare il piccolo-grande guru bianco-verde: “Se sei Walter Matthau è inutile che cerchi di conquistare le donne facendo il Cary Grant, invece se ti comporti da Walter Matthau vedrai che qualcuna la conquisti”. Ecco: basta correre dietro al Top14, alla Currie Cup e agli All Blacks, e cerchiamo invece di mantenere ciò che si è conquistato, ossia un livello che permetta di continuare ad avere alcune decine di giocatori di livello internazionale e una nazionale in grado di giocarsela alla pari con tutte le nazionali dall’Argentina/Scozia in giù e di fare qualche colpaccio ogni tanto con una grande.
Date le condizioni, colmo dell’incredibile per un liberale lontano dagli statalismi rossi e neri, vedrei meglio per il rugby italiano attuale, una struttura principalmente statale. In sintesi: HC, Celtic e Challange, giocate ciascuna da una selezione federale con solo sponsor tecnici e con obbligo di giocatori italiani di formazione italiana a 15,10 e 9 e massimo due avanti e un 3/4 straniero contemporaneamente in campo. Le selezioni, visto anche che sarebbero due/tre, potrebbero essere itineranti, cosa che probabilmente, aumenterebbe il numero di spettatori. Nessuna paura ma anzi incoraggiamento dell’andare a giocare all’estero sia per i giocatori formati sia ( e soprattutto) per i giovani, con solo obbligo di clausola liberatoria per eventuali impegni in nazionale. (mi pare più o meno la strada dell’argentina- rugby e di tutte le latino-americane nel soccer). Inoltre, almeno nella fase attuale, ben vengano club di gruppi militari in grado di mantenere un buon livello dei campionati permettendo a giocatori bravi ma non di livello internazionale, di dedicarsi al rugby in maniera professionale.
Il resto dei fondi federali: corsi per arbitri con obbligo di raggiungere un buon livello anche in lingua inglese, finanziamenti per i settori giovanili gestiti dai club in accordo con la Federazione, far di tutto per introdurre il rugby nelle scuole, per tutte queste cose tecnici stranieri di alto livello.
Insomma, si è provato ( e si prova ?!) a far diventare di massa il rugby con lo schema: alta visibilità con nazionale forte (direi sovradimensionata), partecipazione di buona (poi rivelatasi forse si e no, discreta) qualità alla Celtic/HC e ciò che sta sotto (si sperava/si spera) trascinato dal moto verso l’alto; perché non provare con lo schema: nazionale e selezioni di coppe “fortine” proporzionate a ciò che c’è sotto (cercando di non disperdere i passi fatti), molta cura di ciò che c’è sotto, soprattutto a livello giovanile e scolastico ipotizzando che proprio il formare una base “culturalmente” sensibile al rugby possa essere il trampolino per passi maggiori quando e se il rugby sarà in tal modo entrato maggiormente nel “sentire” di massa italiano.
Date le condizioni, colmo dell’incredibile per un liberale lontano dagli statalismi rossi e neri, vedrei meglio per il rugby italiano attuale, una struttura principalmente statale. In sintesi: HC, Celtic e Challange, giocate ciascuna da una selezione federale con solo sponsor tecnici e con obbligo di giocatori italiani di formazione italiana a 15,10 e 9 e massimo due avanti e un 3/4 straniero contemporaneamente in campo. Le selezioni, visto anche che sarebbero due/tre, potrebbero essere itineranti, cosa che probabilmente, aumenterebbe il numero di spettatori. Nessuna paura ma anzi incoraggiamento dell’andare a giocare all’estero sia per i giocatori formati sia ( e soprattutto) per i giovani, con solo obbligo di clausola liberatoria per eventuali impegni in nazionale. (mi pare più o meno la strada dell’argentina- rugby e di tutte le latino-americane nel soccer). Inoltre, almeno nella fase attuale, ben vengano club di gruppi militari in grado di mantenere un buon livello dei campionati permettendo a giocatori bravi ma non di livello internazionale, di dedicarsi al rugby in maniera professionale.
Il resto dei fondi federali: corsi per arbitri con obbligo di raggiungere un buon livello anche in lingua inglese, finanziamenti per i settori giovanili gestiti dai club in accordo con la Federazione, far di tutto per introdurre il rugby nelle scuole, per tutte queste cose tecnici stranieri di alto livello.
Insomma, si è provato ( e si prova ?!) a far diventare di massa il rugby con lo schema: alta visibilità con nazionale forte (direi sovradimensionata), partecipazione di buona (poi rivelatasi forse si e no, discreta) qualità alla Celtic/HC e ciò che sta sotto (si sperava/si spera) trascinato dal moto verso l’alto; perché non provare con lo schema: nazionale e selezioni di coppe “fortine” proporzionate a ciò che c’è sotto (cercando di non disperdere i passi fatti), molta cura di ciò che c’è sotto, soprattutto a livello giovanile e scolastico ipotizzando che proprio il formare una base “culturalmente” sensibile al rugby possa essere il trampolino per passi maggiori quando e se il rugby sarà in tal modo entrato maggiormente nel “sentire” di massa italiano.
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sandrobandito
Re: Il grande problema per l'Italia
[quote="fabrio13H"][/quote]
Bentornato Calep, benvenuto San.
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Garryowen
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- Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13
Re: Il grande problema per l'Italia
Calep?
Calep 2 la vendetta?
Calep 2 la vendetta?
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
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- Hap
- Messaggi: 6710
- Iscritto il: 3 feb 2010, 16:49
Re: Il grande problema per l'Italia
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
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pulici
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- Località: torino
- Contatta:
Re: Il grande problema per l'Italia
interessante anche l'analisi uscita domenica sulla gazzetta dello sport
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supermax
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- Iscritto il: 8 mar 2003, 0:00
- Località: roma
Re: Il grande problema per l'Italia
Meno Male. E' da anni che dico che tuti i soldi dati al "santone"di turno per fare il CT andavano spesi per importare una ventina di allenatori/formatori dai paesi più evoluti per sviluppare il settore giovanile, tecnico ed anche arbitrale. Se ne accorgono ora! Non abbiamo allenatori per i ragazzi ma solo ex giocatori con patentini presni dopo 2 settimane di corsi, non formiamo gli arbitri, ecc. ecc.. Mi fa specie che Munari parli di tecnici scelti con criteri clientelari vista la quantità di ex Benetton nelle strutture federali (Checchinato, Troncon, ecc.) e visto che, con i soldi che hanno avuto a disposizione, anche loro non hanno mai formato tecnici come si deve.....
- warhog
- Messaggi: 36
- Iscritto il: 4 mag 2007, 15:10
- Località: Roma - L'Aquila
Re: Il grande problema per l'Italia
Vebbé che erano altri tempi ma... Ricordate quando l'Aquila Rugby era fortissima e forniva l'ossatura alla nazionale? (che vinceva anche contro l'Irlanda...).
Beh, era la squadra nata quando in città si disputavano regolarmente campionati di rugby tra le scuole superiori, squadre allenate dagli insegnanti di educazione fisica. Non erano il massimo come tecnica, certo, ma l'esempio è lì. Ed è stato buttato via.
Beh, era la squadra nata quando in città si disputavano regolarmente campionati di rugby tra le scuole superiori, squadre allenate dagli insegnanti di educazione fisica. Non erano il massimo come tecnica, certo, ma l'esempio è lì. Ed è stato buttato via.
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Luqa-bis
- Messaggi: 8399
- Iscritto il: 18 mag 2011, 10:17
Re: Il grande problema per l'Italia
Premessa, io resto favorevole ad un 6N con promozione/retrocessione, anche se il fascino non sarebbe lo stesso.
Basterebbe però, che come accedeva negli anni '70-80' le federazioni (FIRA) mandassero lla loro nazionale (maggiore, A , emergenti) a giocare con le squadre del 6Nazioni B (o ENC)
.
Immaginate un Francia A, Italia A, Georgia, Romania, Russia, ...
L'Italia ha due franchigie, perchè ha pochi soldi non perchè ha pochi giocatori.
e perchè le società si fanno i dispetti.
I numeri per averne almeno 3 ci sono, i soldi no perchè servono alemno 20 milioni in totale.
In quanto al giocare...
Dalle mie parti le acca e gli ovali che vedo adesso non li vedevo prima. I ragazzi ci sono e lavorando assieme, i 100mila si possono raggiungere e anche allargare il movimento femminile.
Solo dobbiamo ricordare che negli anni '80 i giovani erano il doppio di adesso, meno coccolati, con meno PC e aggiungo, meno topa sbattuta in faccia (a voi la censura).
E a voler, un campionato a 7 si può fare.
I campi? basta pigliare un campo da calcio, allungare i pali e accettare d icalicare con l'aca dopo l'area dimeta, e che ci vole, è rugby lo stesso.
Il campo è stretto? si gioca in 13 o in 10.
Il campo è corto? Staranno più attenti a far falloo fate contare il calcio 2 punti.
E rimettiamo un percorso per definire un torneo nazionale U16, U18, U20
Basterebbe però, che come accedeva negli anni '70-80' le federazioni (FIRA) mandassero lla loro nazionale (maggiore, A , emergenti) a giocare con le squadre del 6Nazioni B (o ENC)
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Immaginate un Francia A, Italia A, Georgia, Romania, Russia, ...
L'Italia ha due franchigie, perchè ha pochi soldi non perchè ha pochi giocatori.
e perchè le società si fanno i dispetti.
I numeri per averne almeno 3 ci sono, i soldi no perchè servono alemno 20 milioni in totale.
In quanto al giocare...
Dalle mie parti le acca e gli ovali che vedo adesso non li vedevo prima. I ragazzi ci sono e lavorando assieme, i 100mila si possono raggiungere e anche allargare il movimento femminile.
Solo dobbiamo ricordare che negli anni '80 i giovani erano il doppio di adesso, meno coccolati, con meno PC e aggiungo, meno topa sbattuta in faccia (a voi la censura).
E a voler, un campionato a 7 si può fare.
I campi? basta pigliare un campo da calcio, allungare i pali e accettare d icalicare con l'aca dopo l'area dimeta, e che ci vole, è rugby lo stesso.
Il campo è stretto? si gioca in 13 o in 10.
Il campo è corto? Staranno più attenti a far falloo fate contare il calcio 2 punti.
E rimettiamo un percorso per definire un torneo nazionale U16, U18, U20
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Garryowen
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- Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13
Re: Il grande problema per l'Italia
Puntare il dito contro Ascione, in questo forum, è come sparare sulla Croce Rossa...
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(parafrasi da G.G. Marquez)
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oldprussians
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Re: Il grande problema per l'Italia
Garryowen ha scritto:
Puntare il dito contro Ascione, in questo forum, è come sparare sulla Croce Rossa...
l'ho detto io????