A proposito dell'addio di Mauro Bergamasco al rugby (dopo il mondiale).
On Rugby ha intervistato anche Nick Mallet, il quale fra le altre cose, avrebbe detto:
"Infine, abbiamo raggiunto anche l’ex coach dell’Italia Nick Mallett, che ha allenato Bergamasco non solo in azzurro, ma anche allo Stade Francais tra il 2002 e il 2004.
Che giocatore era Bergamasco ai tempi dello Stade?
Lo ricordo pieno di entusiasmo e con una grande etica del lavoro. Era veloce, in forma e coraggioso. Un grande openside flanker. Ricordo ancora la sua meta contro Tolosa nella stagione in cui vincemmo il Top16, con l’offload a Stephan Glas dopo una touche a cinque uomini. Quella meta ci permise di qualificarci per la semifinale.
Durante la tua guida della Nazionale, in cosa è soprattutto migliorato?
A volte concedeva calci di punizione non necessari. Credo che durante la mia gestione abbia lavorato molto sotto questo aspetto.
Che idea ti è rimasta di lui?
Passione, coraggio, velocità, impulsività ma anche onestà.
Una gran terza linea, probabilmente non un gran mediano di mischia. Mauro in quell’occasione ebbe il coraggio di accettare la sfida e dare il contributo alla maglia azzurra a cui tanto teneva. "
Ma veramente avrà detto così Mallett? Ma non ha non è dotato almeno di un briciolo di senso del ridicolo? Di autocritica?
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria