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Letta con attenzione e rispetto, ma non si può essere daccordo con tutto ciò che dice. Scrivo su ciò che non mi vede completamente daccrodo.
Sulla Celtic bisogna capire quando e quanto il meglio si scontra con il bene, ovvero anche a me piacerebbe avere un campionato competitivo di 10 squadre, magari professionistico, ma ricordo le ultime stagioni del super 10 - Bologna, Venezia ecc.- ed allora penso che la Celtic, come è successo alle celtiche che partivano meglio di noi, è una risposta al professionismo anglo francese di chi non ha soldi e movimento tali per permetterselo.
Quanto poi all'appartenenza basterebbe impedire alle società vicine alle accademie di accaparrarsi i giocatori di chi li ha formati e tutare anche il futuro dei ragazzi che sono sottoposti ad utilizzi e pressioni solo funzionali agli interessi di queste società che li USANO per due anni della loro carriera, non avendo nessun interesse al loro sviluppo futuro.
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
Letta con attenzione e rispetto, ma non si può essere daccordo con tutto ciò che dice. Scrivo su ciò che non mi vede completamente daccrodo.
Sulla Celtic bisogna capire quando e quanto il meglio si scontra con il bene, ovvero anche a me piacerebbe avere un campionato competitivo di 10 squadre, magari professionistico, ma ricordo le ultime stagioni del super 10 - Bologna, Venezia ecc.- ed allora penso che la Celtic, come è successo alle celtiche che partivano meglio di noi, è una risposta al professionismo anglo francese di chi non ha soldi e movimento tali per permetterselo.
Quanto poi all'appartenenza basterebbe impedire alle società vicine alle accademie di accaparrarsi i giocatori di chi li ha formati e tutare anche il futuro dei ragazzi che sono sottoposti ad utilizzi e pressioni solo funzionali agli interessi di queste società che li USANO per due anni della loro carriera, non avendo nessun interesse al loro sviluppo futuro.
Quoto tutto.
E in particolare, non dimentichiamoci che gli anni di cui parla Parisse erano anni in cui (a) non c'era ancora stata la crisi economica: le società avevano molti più soldi che adesso e potevano fare squadre relativamente competitive con gente di formazione straniera. Ricordo ancora una partita di Viadana in cui l'unico di formazione italiana era Ferraro. (b) sempre per motivi economici (ma non solo), di argentini forti che erano disposti a giocare in Italia per pochi soldi c'era la fila.
Io credo che sia un bene che l'Eccellenza sia diventata semipro. Semplicemente, in Italia non ci sono le risorse (economiche ed umane) per avere un campionato professionistico interno. Si tratta semplicemente di non fare il passo più lungo della gamba.
Letta con attenzione e rispetto, ma non si può essere daccordo con tutto ciò che dice. Scrivo su ciò che non mi vede completamente daccrodo.
Sulla Celtic bisogna capire quando e quanto il meglio si scontra con il bene, ovvero anche a me piacerebbe avere un campionato competitivo di 10 squadre, magari professionistico, ma ricordo le ultime stagioni del super 10 - Bologna, Venezia ecc.- ed allora penso che la Celtic, come è successo alle celtiche che partivano meglio di noi, è una risposta al professionismo anglo francese di chi non ha soldi e movimento tali per permetterselo.
Quanto poi all'appartenenza basterebbe impedire alle società vicine alle accademie di accaparrarsi i giocatori di chi li ha formati e tutare anche il futuro dei ragazzi che sono sottoposti ad utilizzi e pressioni solo funzionali agli interessi di queste società che li USANO per due anni della loro carriera, non avendo nessun interesse al loro sviluppo futuro.
Quoto tutto.
E in particolare, non dimentichiamoci che gli anni di cui parla Parisse erano anni in cui (a) non c'era ancora stata la crisi economica: le società avevano molti più soldi che adesso e potevano fare squadre relativamente competitive con gente di formazione straniera. Ricordo ancora una partita di Viadana in cui l'unico di formazione italiana era Ferraro. (b) sempre per motivi economici (ma non solo), di argentini forti che erano disposti a giocare in Italia per pochi soldi c'era la fila.
Io credo che sia un bene che l'Eccellenza sia diventata semipro. Semplicemente, in Italia non ci sono le risorse (economiche ed umane) per avere un campionato professionistico interno. Si tratta semplicemente di non fare il passo più lungo della gamba.
E io quoto tutti e due, ribadendo, però, che sarebbe meglio avere una franchigia sola sulla quale far convergere tutte le risorse disponibili dotandola di un budget competitivo con le altre anzichè disperdere le risorse su due (o peggio ancora tre) rachitiche e stortignaccole.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Per me le Zebre oggi (e il Treviso in epoca-Smith) sono tutt'altro che stortignaccole.
Per il resto non sto a scrivere cose che ho ripetutamente scritto in passato
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
Vabbè, aggiungi altri 4/8 mln al budget delle Zebre, poi ne riparliamo...
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
In questo caso sono della fazione di Jpr.
Prendi le Zebre attuali, gli dai due mlioni annui in più di budget e 7-8 giocatori italiani buoni che ha il Benetton, viene qualcosa di meglio, penso.
Con gli ipotetici quattrini che risparmieresti avendo una sola franchigia anzichè due, puoi pensare a qualcosa per l'Eccellenza o per il movimento giovanile, anche se mi rendo conto che i problemi sono grossi, non c'è una bacchetta magica.
In questo caso spero invece che vada avanti il progetto federale, almeno per un altro po', quindi con due franchigie private con un uguale contributo federale e con un pacchetto di sponsor che le faccia arrivare a un budget adeguato. Cinquanta o sessanta giocatori italiani professionisti che giochino in Pro12 tutte le settimane. La squadra statale o federale o la "nazionale bis" non mi piace. Mi sembra un passo indietro
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
E' proprio questo il principale pericolo di una sola franchigia, che diventerebbe la Nazionale a meno dei pochi rimasti a giocare fuori Italia, e quando questa squadra perdesse in PRO12 l'aspetto psicologico sarebbe devastante.
L'altro pericolo, non trascurabile, è l'innegabile limitazione al numero di italiani che potrebbero giocare ad alto livello.
A questo livello penso che 2 squadre siano il miglior progetto possibile per il ns. rugby, nel senso di possibilità economiche e di numero di giocatori che possono (e devono) migliorare per sostenere la Nazionale, due incubatrici.
L'aspetto più interessante che è venuto fuori in questa discussione riguarda l'Under 20: mantenere questa politica di concentrazione o diffonderla sulle società dell'Eccellenza, in sostanza, impostando un campionato nazionale U20 a 10 squadre ?
Assumendo che la FIR possa aiutare le società in questa impresa, rimarrebbe un interrogativo al quale solo chi ha il polso del rugby sul territorio può rispondere : le 10 società riuscirebbero tutte a reclutare un numero di giocatori sufficiente ?
Trovarne 40 è un conto, trovarne 300- 400 è un altro (non sottovalutiamo il sacrificio che si chiederebbe ai ragazzi).
Io penso di poter rispondere per la mia città , perchè è chiaro che una tale impresa chiederebbe la concentrazione di tutti gli U20 del territorio in una sola società.
Ritengo che un campionato U20 parallelo a quello dell'Eccellenza, quando alcuni club faticano ad aver una prima squadra decente da mandare in campo la domenica, sia utopia.
Per me bastano due Accademie U20 gestite direttamente dalle due franchigie celtiche, che giocherebbero il campionato di Eccellenza o di A (che poi è quello che sta facendo la Francescato con discreti risultati sia formativi che di classifica). Insieme a loro potrebbero giocare e quindi tenere il ritmo partita i giocatori che fanno tribuna in Pro12.
Garryowen ha scritto:In questo caso spero invece che vada avanti il progetto federale, almeno per un altro po', quindi con due franchigie private con un uguale contributo federale e con un pacchetto di sponsor che le faccia arrivare a un budget adeguato. Cinquanta o sessanta giocatori italiani professionisti che giochino in Pro12 tutte le settimane. La squadra statale o federale o la "nazionale bis" non mi piace. Mi sembra un passo indietro
E allora accontentiamoci per sempre di giocare avendo come massimo obiettivo il terz'ultimo posto in pro12.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Garryowen ha scritto:In questo caso spero invece che vada avanti il progetto federale, almeno per un altro po', quindi con due franchigie private con un uguale contributo federale e con un pacchetto di sponsor che le faccia arrivare a un budget adeguato. Cinquanta o sessanta giocatori italiani professionisti che giochino in Pro12 tutte le settimane. La squadra statale o federale o la "nazionale bis" non mi piace. Mi sembra un passo indietro
E allora accontentiamoci per sempre di giocare avendo come massimo obiettivo il terz'ultimo posto in pro12.
No, non è vero. Nel senso: è vero che se le squadre italiane in Pro 12 volessero ambire oggi ai playoff dovrebbero avere dei budget più consistenti degli attuali, ma non è vero il contrario: e cioè che se li avessero, i risultati sarebbero automaticamente migliori.
Tempo serve, e pazienza, e lavorare. Come diceva non so più chi, "senza speranza di premio né timore di punizione". Lavorare.
jpr williams ha scritto:
E allora accontentiamoci per sempre di giocare avendo come massimo obiettivo il terz'ultimo posto in pro12.
Scusami, non capisco questo tuo ragionamento. Se versi insieme un vino discreto con uno poco meno di discreto, ottieni al massimo una bottiglia di vino disccreto (nella migliore delle ipotesi). L'obbiettivo dev'essere avere almeno 2 squadre competitive, e secondo me non esiste nessuna scorciatoia. Con questi numeri risicati che abbiamo, cercare di sfornare 30 o 50 giocatri non fa alcuna differenza
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
jpr williams ha scritto:
E allora accontentiamoci per sempre di giocare avendo come massimo obiettivo il terz'ultimo posto in pro12.
Scusami, non capisco questo tuo ragionamento. Se versi insieme un vino discreto con uno poco meno di discreto, ottieni al massimo una bottiglia di vino disccreto (nella migliore delle ipotesi).
Beh, però con un vinaccio e dell'orrida frutta di scarto fai una sangrìa fotonica...
jpr williams ha scritto:
E allora accontentiamoci per sempre di giocare avendo come massimo obiettivo il terz'ultimo posto in pro12.
Scusami, non capisco questo tuo ragionamento. Se versi insieme un vino discreto con uno poco meno di discreto, ottieni al massimo una bottiglia di vino disccreto (nella migliore delle ipotesi). L'obbiettivo dev'essere avere almeno 2 squadre competitive, e secondo me non esiste nessuna scorciatoia. Con questi numeri risicati che abbiamo, cercare di sfornare 30 o 50 giocatri non fa alcuna differenza
E no, zappatalpa, finendo così il ragionamento gli dai ragione, se non fa differenza allora basta 1 franchigia. Per sostenere una Nazionale impegnata annualmente in 5 partite del 6N e in 6 test annuali (quasi tutti con avversari primi nel Ranking) non bastano 30 giocatori, ce ne vogliono 50.
E' il minimo tecnico, per garantire una presenza dignitosa al netto di infortuni, logorio e graduale ricambio.
La dimostrazione sono Lovotti, Canna, Sarto, p.e.; con una sola franchigia sarebbero rimasti in Eccellenza.
Però, attenzione non avevo considerato un fattore. Potrei cambiare la mia posizione.
Sono per le due franchigie, per i motivi che ho spiegato, però se deve servire a impedire la somma idiozia delle TRE franchigie ipotizzate da Gavazzi, allora dobbiamo dire tutti quanti che vogliamo una sola franchigia, così Gavazzi ne manterrà solo due
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria