Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Moderatore: Emy77
- giuseppone64
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
io qui al bar di piedistalli ne vedo pochi...
la cosa fastidiosa ,parlo a titolo personale, non è la critica ma il diritto di giudizio autoproclamato da chicche e sia.
difficile che troverai mai un rugbista con la puzza sotto il naso,quelli li trovi dove la palla è più tonda...
la cosa fastidiosa ,parlo a titolo personale, non è la critica ma il diritto di giudizio autoproclamato da chicche e sia.
difficile che troverai mai un rugbista con la puzza sotto il naso,quelli li trovi dove la palla è più tonda...
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
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Garryowen
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Chi ha giocato nell'epoca del rugby fangoso e naif, avendo immerso innumerevoli volte la bazza nel fango è più facile che si senta sotto al piedistallo, più che sopra. Schiacciato dal piedistallo su cui ha messo le radici lo sport innominabile.
Piuttosto partirei dalla considerazione della libertà di parlare di rugby che si è presa un incompetente (se un incompetente scrivesse di calcio sarebbe immediatamente licenziato) per arrivare a dire che è un po' colpa anche dei pochi che commentano il rugby sui media. Lo sport si è evoluto, gli atleti sono diventati professionisti, ma a mio avviso i giornalisti sono rimasti un po' indietro. Chi legge anche i commenti dei quotidiani stranieri sarà d'accordo con me. Non possiedono i codici, non hanno contribuito a creare un linguaggio specifico, un vocabolario. Alle conferenze stampa fanno domande banali, si fanno prendere per i fondelli da allenatori e dirigenti...
Anche questo è un handicap che penalizza il nostro sport
Piuttosto partirei dalla considerazione della libertà di parlare di rugby che si è presa un incompetente (se un incompetente scrivesse di calcio sarebbe immediatamente licenziato) per arrivare a dire che è un po' colpa anche dei pochi che commentano il rugby sui media. Lo sport si è evoluto, gli atleti sono diventati professionisti, ma a mio avviso i giornalisti sono rimasti un po' indietro. Chi legge anche i commenti dei quotidiani stranieri sarà d'accordo con me. Non possiedono i codici, non hanno contribuito a creare un linguaggio specifico, un vocabolario. Alle conferenze stampa fanno domande banali, si fanno prendere per i fondelli da allenatori e dirigenti...
Anche questo è un handicap che penalizza il nostro sport
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
- Hap
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Io penso che di incompetenti, in proporzione, ce n'è più tra i giornalisti calcistici. Di calcio parlano e scrivono tutti. Basta vedere la Domenica Sportiva una sera. L'unico che cerca di dire qualcosa di serio con un approccio scientifico è Tramezzani, il resto è bassissimo livello. Anche sui giornali: non c'è nessuno che parli di tattica, di caratteristiche dei giocatori, di approccio tecnico alle partite; scrivono tutti la stessa cosa ma essendo tanti pensano di avere ragione.
Per dire, questo è un sito che tratta seriamente lo sport, in maniera oggettiva, e se siete appassionati di calcio e basket soprattutto troverete un approccio molto più scientifico e ve lo consiglio: http://www.ultimouomo.com/
Secondo me questo è giornalismo, il resto potrei farlo anche io che sono uno scarsissimo dilettante.
Nel giornalismo del rugby (al 99% anglosassone) io ci trovo una competenza percentualmente molto più alta. Per dire, nel sito seguente ci sono degli approfondimenti su temi di tattica e di tecnica individuale che sono stupendi, di una cultura sportiva altissima, da impazzire per chi vuole capire i perché e i per come una partita va in una direzione e non in un'altra: http://www.greenandgoldrugby.com/ (grazie a madflyhalf che me l'ha fatto conoscere).
Ecco la differenza, sarò populista e facilone, ma a noi manca la cultura sportiva. Che è quella cosa che ti fa prendere lo sport come una cosa seria, da analizzare, da studiare e da capire e non solo come quello stupendo flusso di emozioni che ci porta ad essere superficiali, tifosi in senso lato, e che guida le penne di certi "giornalisiti".
Che poi il pattume ci sia anche tra gli anglosassoni non c'è dubbio eh, basta vedere i tabloid come trattano lo sport.
Scritto da uno che non ha mai giocato a rugby e che non è un giornalista.
Per dire, questo è un sito che tratta seriamente lo sport, in maniera oggettiva, e se siete appassionati di calcio e basket soprattutto troverete un approccio molto più scientifico e ve lo consiglio: http://www.ultimouomo.com/
Secondo me questo è giornalismo, il resto potrei farlo anche io che sono uno scarsissimo dilettante.
Nel giornalismo del rugby (al 99% anglosassone) io ci trovo una competenza percentualmente molto più alta. Per dire, nel sito seguente ci sono degli approfondimenti su temi di tattica e di tecnica individuale che sono stupendi, di una cultura sportiva altissima, da impazzire per chi vuole capire i perché e i per come una partita va in una direzione e non in un'altra: http://www.greenandgoldrugby.com/ (grazie a madflyhalf che me l'ha fatto conoscere).
Ecco la differenza, sarò populista e facilone, ma a noi manca la cultura sportiva. Che è quella cosa che ti fa prendere lo sport come una cosa seria, da analizzare, da studiare e da capire e non solo come quello stupendo flusso di emozioni che ci porta ad essere superficiali, tifosi in senso lato, e che guida le penne di certi "giornalisiti".
Che poi il pattume ci sia anche tra gli anglosassoni non c'è dubbio eh, basta vedere i tabloid come trattano lo sport.
Scritto da uno che non ha mai giocato a rugby e che non è un giornalista.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Grazie.
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speartakle
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
[quote="giuseppone64".
difficile che troverai mai un rugbista con la puzza sotto il naso,quelli li trovi dove la palla è più tonda...[/quote]
scusa giuseppone ma sono proprio questi discorsi ad avermi stufato, confrontarci sempre con il calcio e ribadire la nostra superiorità morale alla lunga diventa retorico.
Comunque non volevo portare la discussione su questa china ma sottolineare che probabilmente il giornalismo che ci "danneggia" è allo stesso modo pure quello iperpositivo tutto terzo tempo e volemosse bene che per molto tempo (ultima decina d'anni)ha accompagnato il nostro sport.
difficile che troverai mai un rugbista con la puzza sotto il naso,quelli li trovi dove la palla è più tonda...[/quote]
scusa giuseppone ma sono proprio questi discorsi ad avermi stufato, confrontarci sempre con il calcio e ribadire la nostra superiorità morale alla lunga diventa retorico.
Comunque non volevo portare la discussione su questa china ma sottolineare che probabilmente il giornalismo che ci "danneggia" è allo stesso modo pure quello iperpositivo tutto terzo tempo e volemosse bene che per molto tempo (ultima decina d'anni)ha accompagnato il nostro sport.
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Luqa-bis
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Per quello che conta sottoscrivo lo spirito della critica di Speartackle
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jentu
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- Iscritto il: 3 mag 2005, 0:00
- Località: lontano da dove vorrei
Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Trovo davvero tempo sprecato cercare di darsi una risposta alle domande che nascono dalla lettura di un articolo di tal fatta, ma di più mi pare ancora più sprecato il tempo di ragionare sugli articoli del giornalismo "sportivo" italiano - per carità non parliamo di quell'altro...
- che fa il paio con la limitata cultura sportiva di questa nazione.
Quanti giornalisti specializzati o almeno parzialmente competenti che capiscono cosa succede in campo - non solo di rugby - ci sono nei quotidiani "sportivi" italiani?
Ma di cosa parlano e di cosa scrivono?
Cosa aggiungono alle conoscenze dei loro lettori, tranne spesso il gossip quotidiano?
I pezzi di colore sono solo pezze a colore (varie sono le etimologie dialettali italiane sull'argomento) fatte per scrivere qualcosa su ciò di cui non sai niente per coprire un buco redazionale.
Io questi quotidiani non li compro mai e non ne sento la mancanza.
Ma se proprio vogliamo darci una risposta vi invito a ricordiarvi solo chi per un periodo con il rugby italiano ha guadagnato nell'organizzazione degli eventi e nella loro vendita, magnificandoli e promuovendoli.
Ora non lo fa più ed allora va tutto male ed è tutto uno schifo.
Che poi si possa e debba migliorare è un altro discorso, ma che chi se non scrive - anche male - di calcio non sa cosa fare, non mi pare un punto di riferimento per una discussione su questo argomento.
Quanti giornalisti specializzati o almeno parzialmente competenti che capiscono cosa succede in campo - non solo di rugby - ci sono nei quotidiani "sportivi" italiani?
Ma di cosa parlano e di cosa scrivono?
Cosa aggiungono alle conoscenze dei loro lettori, tranne spesso il gossip quotidiano?
I pezzi di colore sono solo pezze a colore (varie sono le etimologie dialettali italiane sull'argomento) fatte per scrivere qualcosa su ciò di cui non sai niente per coprire un buco redazionale.
Io questi quotidiani non li compro mai e non ne sento la mancanza.
Ma se proprio vogliamo darci una risposta vi invito a ricordiarvi solo chi per un periodo con il rugby italiano ha guadagnato nell'organizzazione degli eventi e nella loro vendita, magnificandoli e promuovendoli.
Ora non lo fa più ed allora va tutto male ed è tutto uno schifo.
Che poi si possa e debba migliorare è un altro discorso, ma che chi se non scrive - anche male - di calcio non sa cosa fare, non mi pare un punto di riferimento per una discussione su questo argomento.
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
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- giuseppone64
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- Iscritto il: 13 dic 2011, 14:29
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
scusa giuseppone ma sono proprio questi discorsi ad avermi stufato, confrontarci sempre con il calcio e ribadire la nostra superiorità morale alla lunga diventa retorico.speartakle ha scritto:[quote="giuseppone64".
difficile che troverai mai un rugbista con la puzza sotto il naso,quelli li trovi dove la palla è più tonda...
Comunque non volevo portare la discussione su questa china ma sottolineare che probabilmente il giornalismo che ci "danneggia" è allo stesso modo pure quello iperpositivo tutto terzo tempo e volemosse bene che per molto tempo (ultima decina d'anni)ha accompagnato il nostro sport.[/quote]
su questo mi trovi pienamente d'accordo, anche il mito del rugbysta tutto cuore e sacrificio a volte ridonda, fa il pari col boy scout che obbligava
le vecchiette ad attraversare la strada...
poi io più volte ho sostenuto che il passaggio dal flaminio all'olimpico è stata una tragedia con tanto di ola e canzoncine, ma io in questo sono uno fuori dal tempo...
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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sandrobandito
Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Piano piano la nebbia si dirada e lo scenario è desolante. C'è poco di cui vantarsi.
- giuseppone64
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
io penso che vantarsi è sempre sbagliato, essere orgogliosi è concesso in determinate circostanze e l'umiltà paga sempre.
il rugby è un gioco fatto di umiltà correttezza e determinazione , e questi sono valori che dobbiamo gelosamente difendere, poi parte la ola e
va bè...
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Comincio a pensare, e lo dico a me stesso che di solito me la prendo troppo per cose così prima che ad altri, che dovremmo cominciare a sbattercene di chi sputa sentenze su cose che non conosce.
La cultura del nostro sport non è proprio immediata per chi abita altri mondi in cui l'unico valore è il risultato.
Anche per noi il risultato conta, ma non è l'unica cosa che conta. Per loro non è così, quindi loro non capiscono noi e noi dovremmo farcene una ragione.
La cultura del nostro sport non è proprio immediata per chi abita altri mondi in cui l'unico valore è il risultato.
Anche per noi il risultato conta, ma non è l'unica cosa che conta. Per loro non è così, quindi loro non capiscono noi e noi dovremmo farcene una ragione.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Ha probabilmente ragione.aperturaestremo ha scritto:Qualcuno ha letto il commento di questo simpatico giornalista sulla Gazzetta di oggi? Non compro la Gazzetta ma la trovo al bar della scuola dove insegno. In pratica costui afferma che noi non c'entriamo niente col livello del 6N e che siamo entrati perche' i britannici (soprattutto) e i francesi gradivano la gita a Roma. Le nostre vittorie non sarebbero altro che una conseguenza della legge dei grandi numeri, cioe' se ne giochiamo tante prima o poi qualcuna la vinciamo.
E quindi ? Perdiamo delle partite ?
Succede, si chiama sport.
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aperturaestremo
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Per la verita' anche il sito consigliato da Hap e Madflyhalf suggerisce di buttarci fuori dal 6N e di dare a qualcun altro la possibilita' di confrontarsi con le migliori, o almeno di avere un playoff con squadre tipo Georgia e Romania.
http://www.greenandgoldrugby.com/6-thin ... s-round-3/
Al di la' di tutto, io, da vecchio appassionato, mi aspettavo di piu' dall'Italia, dopo 16 anni. Pensavo che i primi 10 sarebbero stati di pura sofferenza, ma che poi avremmo cominciato a giocarcela con tutte, addirittura pensavo che in una quindicina d'anni saremmo stati competitivi per il titolo. Invece siamo qui a vedere se la partita con la Scozia e' in casa o fuori (anche se gli ultimi 3 anni ha vinto la squadra ospite).
http://www.greenandgoldrugby.com/6-thin ... s-round-3/
Al di la' di tutto, io, da vecchio appassionato, mi aspettavo di piu' dall'Italia, dopo 16 anni. Pensavo che i primi 10 sarebbero stati di pura sofferenza, ma che poi avremmo cominciato a giocarcela con tutte, addirittura pensavo che in una quindicina d'anni saremmo stati competitivi per il titolo. Invece siamo qui a vedere se la partita con la Scozia e' in casa o fuori (anche se gli ultimi 3 anni ha vinto la squadra ospite).
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Garryowen
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- Iscritto il: 12 giu 2012, 19:13
Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Ma come si fa a chiedersi perché ci si paragoni sempre al calcio? Come fai in Italia a non rapportarti al calcio? Se leggi i quotidiani, guardi la televisione, esci la domenica in macchina in certe città, oppure se sei un dirigente sportivo, un atleta e così via...
Non creiamo questi tabù. Quando è il caso e quando non è fatto a vanvera, il paragone con il calcio è utile se non indispensabile, oltre che consolatorio.
Magari scherzando lo chiamo "lo sport innominabile", ma non perché mi faccia ribrezzo il solo nominarlo, bensì (erano anni che non utilizzavo "bensì") per prendere in giro quelli che non vogliono sentire quella parola.
Togliamoci questo complesso: CALCIO, PALLONE!
E' un po' quello che succedeva con Berlusconi quando era sulla cresta dell'onda. "E basta parlare di Berlusconi! Fate sempre riferimento a Berlusconi!" e come potevi evitarlo, ne ha fatte più di Carlo in Francia... (Carlo non è Festuccia, eh...
)
Quindi, se la cosa è pertinente, facciamo pure 'sti paragoni con il calcio, dai...
PS Non seguendo il calcio davo per scontato che i giornalisti, almeno quelli dei media nazionali, fossero tutti abbastanza ferrati... Adesso vengo a sapere che sono dei dilettanti anche quelli. Buono a sapersi
Non creiamo questi tabù. Quando è il caso e quando non è fatto a vanvera, il paragone con il calcio è utile se non indispensabile, oltre che consolatorio.
Magari scherzando lo chiamo "lo sport innominabile", ma non perché mi faccia ribrezzo il solo nominarlo, bensì (erano anni che non utilizzavo "bensì") per prendere in giro quelli che non vogliono sentire quella parola.
Togliamoci questo complesso: CALCIO, PALLONE!
E' un po' quello che succedeva con Berlusconi quando era sulla cresta dell'onda. "E basta parlare di Berlusconi! Fate sempre riferimento a Berlusconi!" e come potevi evitarlo, ne ha fatte più di Carlo in Francia... (Carlo non è Festuccia, eh...
Quindi, se la cosa è pertinente, facciamo pure 'sti paragoni con il calcio, dai...
PS Non seguendo il calcio davo per scontato che i giornalisti, almeno quelli dei media nazionali, fossero tutti abbastanza ferrati... Adesso vengo a sapere che sono dei dilettanti anche quelli. Buono a sapersi
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
- Hap
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Apertura, in una marea di articoli ci può stare che si trovi qualcosa in cui non ci si rispecchi. Poi, quella lì, è una tesi che seppure difficilmente applicabile o giustificata non è completamente fuori di testa. Nel merito: io sono contrario, ma capisco chi la sostiene.aperturaestremo ha scritto:Per la verita' anche il sito consigliato da Hap e Madflyhalf suggerisce di buttarci fuori dal 6N e di dare a qualcun altro la possibilita' di confrontarsi con le migliori, o almeno di avere un playoff con squadre tipo Georgia e Romania.
http://www.greenandgoldrugby.com/6-thin ... s-round-3/
Al di la' di tutto, io, da vecchio appassionato, mi aspettavo di piu' dall'Italia, dopo 16 anni. Pensavo che i primi 10 sarebbero stati di pura sofferenza, ma che poi avremmo cominciato a giocarcela con tutte, addirittura pensavo che in una quindicina d'anni saremmo stati competitivi per il titolo. Invece siamo qui a vedere se la partita con la Scozia e' in casa o fuori (anche se gli ultimi 3 anni ha vinto la squadra ospite).
Per il resto il mio riferimento era ad articoli più prettamente tecnici.
Agli amici che compaiono dagli abissi di internet solo quando l'Italia le prende, gustando il momento con rara intensità: grazie.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
Grazie.
Grazie perché mi avete fatto capire il senso di tutti quei video porno in cui i mariti si sollazzano vedendo la moglie soddisfatta da un estraneo.
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aperturaestremo
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Re: Franco Arturi sulla Gazzetta di oggi, IV marzo 2016
Non era una critica alla tua raccomandazione, ci mancherebbe. Anzi, grazie della segnalazione (semmai ho trovato eccessivamente arzigogolato un articolo su ultimouomo che sviscerava nei minimi dettagli tattici Roma-Fiorentina, quando secondo me sarebbe bastato dire che nessun giocatore viola, fatta forse eccezione per Borja Valero, sarebbe titolare nella Roma, a volte calcio e rugby sono piu' semplici di quello che pensiamo, fine OT). Dicevo che non solo Franco Arturi ha scritto quelle parole, ma anche un sito tecnico, molto ben fatto e non britannico ne' francese -e' australiano- criticava la nostra partecipazione al 6N, anzi ne chiedeva esplicitamente la nostra esclusione. Io rilancio e mi domando: se la Georgia o la Romania fossero entrate nella Championship nel 2000, dove sarebbero ora? Dobbiamo davvero essere contenti del fatto che Roma sia molto piu' bella e turisticamente appetibile di Bucarest (ci sono stato) e di Tbilisi (non conosco)? La storia non si fa con i se ne' con i ma, pero' puo' essere una domanda per capire dove abbiamo sbagliato, se le nostre difficolta' sono solo fisiologiche -la storia che la Francia ci impiego' tantissimi anni prima di vincere e' trita e stantia, ma vera- o se c'e' qualcosa da rivedere nella gestione del movimento. Nessuno mi toglie dalla testa che l'idea di Dondi fosse quella di avere una nazionale forte che facesse da traino all'intero movimento, prima la Nazionale e poi la base, ci ha aperto le porte del 6N, forse dopo l'ingresso serviva anche altro.Hap ha scritto:Apertura, in una marea di articoli ci può stare che si trovi qualcosa in cui non ci si rispecchi. Poi, quella lì, è una tesi che seppure difficilmente applicabile o giustificata non è completamente fuori di testa. Nel merito: io sono contrario, ma capisco chi la sostiene.aperturaestremo ha scritto:Per la verita' anche il sito consigliato da Hap e Madflyhalf suggerisce di buttarci fuori dal 6N e di dare a qualcun altro la possibilita' di confrontarsi con le migliori, o almeno di avere un playoff con squadre tipo Georgia e Romania.
http://www.greenandgoldrugby.com/6-thin ... s-round-3/
Al di la' di tutto, io, da vecchio appassionato, mi aspettavo di piu' dall'Italia, dopo 16 anni. Pensavo che i primi 10 sarebbero stati di pura sofferenza, ma che poi avremmo cominciato a giocarcela con tutte, addirittura pensavo che in una quindicina d'anni saremmo stati competitivi per il titolo. Invece siamo qui a vedere se la partita con la Scozia e' in casa o fuori (anche se gli ultimi 3 anni ha vinto la squadra ospite).
Per il resto il mio riferimento era ad articoli più prettamente tecnici.