Novità nello staff federale

[Garryowen]

(dal sito FIR):


DANIELE PACINI NUOVO RESPONSABILE TECNICO DEL RUGBY DI BASE

Roma – La Federazione Italiana Rugby ha ufficializzato oggi l’avvio della collaborazione con Daniele Pacini, che assume il ruolo di Responsabile Tecnico del Rugby di Base.

Il tecnico romano, una lunga esperienza alla guida del settore sportivo dell’Unione Rugby Capitolina, va a rafforzare ulteriormente la struttura federale ed opererà in particolare a stretto contatto con i Comitati Regionali, dirigendo le attività di promozione, formazione e competizione degli organi periferici.

Sotto la responsabilità di Pacini anche il rapporto con i Club responsabili dei Centri di Formazione U16 ed il loro coordinamento, il progetto università e, più in generale, tutte le attività di promozione e reclutamento sul territorio.

“Nel percorso di rafforzamento della nostra struttura tecnica – ha dichiarato il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi – una risorsa di provata esperienza, che proviene dal territorio ed ha le capacità di comprenderne le necessità è fondamentale per poter consolidare il nostro rapporto con la base e migliorare l’interazione e l’applicazione del progetto tecnico in tutta Italia”.

“Daniele – ha proseguito Gavazzi – ha avuto un ruolo chiave nella crescita di un Club che rappresenta senza dubbio un esempio virtuoso di sviluppo come l’Unione Rugby Capitolina e sono sicuro che andrà a costituire un nuovo, importante anello nella catena di comunicazione tra la FIR ed il territorio, creando un collegamento imprescindibile tra la struttura di base e la struttura di formazione di alto livello che, dal primo agosto, farà riferimento a Stephen Aboud. Sono certo che Pacini sia l’interlocutore giusto per la nostra base e gli rivolgo, a nome di tutto il rugby italiano, un caloroso benvenuto”.

Daniele Pacini ha commentato: “Dopo vent’anni in un Club, questa nuova avventura è emozionante e stimolante. Provenendo dalla base del nostro movimento, conoscendone i pregi, le criticità e soprattutto il grande entusiasmo che la permea, penso di poter contribuire a migliorare il processo di scambio tra base e vertice, fondamentale per la crescita dell’intero sistema-rugby. Far comprendere alla base come l’operato di FIR sia mirato alla crescita tencica comune, rendendo però questo processo coerente con le aspettative e le possibilità di ogni singolo Club, è la sfida più eccitante del mio nuovo ruolo. Non vedo l’ora di iniziare”.



Daniele Pacini – il curriculum

Romano, 47 anni, Daniele Pacini si è dedicato al ruolo di tecnico a partire dal 1992, quando ha assunto il ruolo di responsabile del settore giovanile del CUS Roma dopo aver conseguito a soli 23 anni il brevetto di allenatore di terzo livello.
Giocatore con il club universitario capitolino, ex Azzurrino U21, ha disputato oltre cinquanta partite in Serie A con il CUS Roma per poi contribuire a fondare nel 1996 l’Unione Rugby Capitolina.
Come tecnico dell’URC ha conquistato due titoli italiani U17 ed U19 prima di assumere il ruolo di Director of Rugby nel 2005, in occasione della promozione nella massima serie della prima squadra bluamaranto.
In Federazione ha ricoperto il ruolo di allenatore e primo allenatore di varie Nazionali Juniores, dalla U15 all’U18.
Dal 2005 è docente ai corsi di formazione degli allenatori. Coach educator riconosciuto da World Rugby, è stato tutor dei Centri di Formazione U16 del Lazio. Nel 2009 è stato Responsabile Nazionale della Formazione e del Centro Studi FIR.

[Garryowen]

Il lavoro con la Capitolina è un ottimo biglietto da visita

[stilicone]

Non mi è chiaro che cosa sia il rugby di base.
Sarebbero le società minori, oppure le giovanili, fino alle U16 come pare di capire?
E le U18?
Nominare uno nell'orticello di Aboud, venti giorni prima che Aboud inizi a lavorare, non è elegantissimo.
A meno che il suddetto irlandese non sia d'accordo.
Boh?

[Garryowen]

Certo, spero che non commettano certi errori già all'inizio.

Avranno concordato la cosa con Aboud... e con Ascione

[Luqa-bis]

Non si dovrebbe fare, ma non potendolo citare...

su FB, gruppo Toscana Rugby c'è la citazione di una intervista a Ppacini.
Con una interessante osservazione riassumibile in un vecchio motto di certi motociclisti : 1%

[Hap]

Non si dovrebbe fare, ma non potendolo citare...

su FB, gruppo Toscana Rugby c'è la citazione di una intervista a Ppacini.
Con una interessante osservazione riassumibile in un vecchio motto di certi motociclisti : 1%

[jpr williams]

La persona è ottima ed il suo curriculum parla per lui.
Se, poi, le premesse sono quelle di cui parla Gavazzi

“Daniele – ha proseguito Gavazzi – ha avuto un ruolo chiave nella crescita di un Club che rappresenta senza dubbio un esempio virtuoso di sviluppo come l’Unione Rugby Capitolina e sono sicuro che andrà a costituire un nuovo, importante anello nella catena di comunicazione tra la FIR ed il territorio, creando un collegamento imprescindibile tra la struttura di base e la struttura di formazione di alto livello che, dal primo agosto, farà riferimento a Stephen Aboud. Sono certo che Pacini sia l’interlocutore giusto per la nostra base e gli rivolgo, a nome di tutto il rugby italiano, un caloroso benvenuto”.

Mi sembra l'ideale completamento della struttura che farà riferimento ad Aboud e mi sembra evidente che l'irlandese sia stato coinvolto nella scelta, sempre che il motore non sia stato proprio lui. Attendo fiducioso il loro lavoro.

Quella dei motociclisti, però, non l'ho capita. Se me la tagliate giù fina fina...

[Himiko]

Quella dei motociclisti, però, non l'ho capita. Se me la tagliate giù fina fina...

In parte te l'ha già spiegato Hap, che condivide con me la passione per la serie Sons of Anarchy; è un modo di dire americano secondo il quale il 99% dei motociclisti sono persone per bene mentre solo il restante 1% (i cosiddetti Onepercenters) sono i vari Hells Angels, Outlaws ecc., insomma le bande organizzate per scopi non sempre leciti.

[jpr williams]

Chiedo venia, la cosa più hot che ho guidato a 2 ruote è stata la vespa 125 px...

[Hap]

Quella dei motociclisti, però, non l'ho capita. Se me la tagliate giù fina fina...

In parte te l'ha già spiegato Hap, che condivide con me la passione per la serie Sons of Anarchy; è un modo di dire americano secondo il quale il 99% dei motociclisti sono persone per bene mentre solo il restante 1% (i cosiddetti Onepercenters) sono i vari Hells Angels, Outlaws ecc., insomma le bande organizzate per scopi non sempre leciti.

Esatto, Himiko.
Aggiungerei che gli Onepercenters sono nati per la loro volontà di distinguersi dai cosiddetti "occasionali" che tiravano fuori la moto solo alla domenica e non la vivevano come uno stile di vita, a differenza loro.
E' tutta una roba che va contestualizzata nell'America degli anni 60/70 e post Vietnam, quando in America il perbenismo e l'ipocrisia faceva emarginare chiunque uscisse anche solo leggermente dai canoni estetici e comportamentali dell'epoca. E ovviamente, i vari componenti dei nascenti MC ci uscivano eccome.
E loro, come rifiuto verso la società che non li voleva, coniarono la storia dell'1%.
C'è da dire che, almeno inizialmente, le attività illecite non erano la ragion d'essere di questi Club anche se poi, come molte cronache riportano, sono diventate parte della loro esistenza.

Scusate il pippone.

[Luqa-bis]

Tutto vero.
In pratica , per il nostro rugby, 1% è la percentuale che secondo Pacini, recenti studi indicano come la possibilità di riuscita per il rugby ad alto livello attuale per i giovani che vanno a provare lo sviluppo ad alto livello.

se ho ben capito:

patendo da una base di 100 atleti U18 selezionati ad oggi per un percorso accademico, nei fatti solo l'1% potrà raggiungere in età matura, stabilmente il livello pro più elevato (Champions Cup), per i restanti occorre definire un livello consono,
che porta in Italia a dover sviluppare di più il livello Eccellenza, adesso inferiore al dovuto, per non avere una divaricazione troppo alta tra i pochi idonei alla Nazionale e il restante formato da atleti eccellenti ma non eccezionali.

Ho brutalizzato l'intervista, vi avverto.

No ho inteso se questo è legato alle criticità nella formazione atletica dei giovani in età scolare-ginnasiale o meno.

[Garryowen]

Tutto vero.
In pratica , per il nostro rugby, 1% è la percentuale che secondo Pacini, recenti studi indicano come la possibilità di riuscita per il rugby ad alto livello attuale per i giovani che vanno a provare lo sviluppo ad alto livello.

se ho ben capito:

patendo da una base di 100 atleti U18 selezionati ad oggi per un percorso accademico, nei fatti solo l'1% potrà raggiungere in età matura, stabilmente il livello pro più elevato (Champions Cup), per i restanti occorre definire un livello consono,
che porta in Italia a dover sviluppare di più il livello Eccellenza, adesso inferiore al dovuto, per non avere una divaricazione troppo alta tra i pochi idonei alla Nazionale e il restante formato da atleti eccellenti ma non eccezionali.

Ho brutalizzato l'intervista, vi avverto.

No ho inteso se questo è legato alle criticità nella formazione atletica dei giovani in età scolare-ginnasiale o meno.

Questa cosa non mi torna. Mi sembra un po' troppo pessimistica.
100 atleti selezionati per il percorso accademico rappresentano già, appunto, una selezione. Quindi, poniamo, rappresentano 1.000 / 2.000 tesserati. Quanti ne vanno in Accademia per ogni club? Non so, 4 o 5, più facilmente meno.
Quindi da 1.000/2.000 atleti solo uno raggiunge il livello della franchigia?

[stilicone]

Pure, secondo me è un'analisi credibile.
Per essere da Champions devi essere un grande campione, anche a livello fisico. Forte, veloce, coordinato ecc.
Come Zanni, Bergamauro, Leo Sarto, tanto per dire.
Bisogna vedere se i nostri ragazzi che giocano a rugby hanno tutti questo talento di base.
E' un discorso un po' antipatico, ma io, quando vedo la Nazionale U20, vedo anche qualcuno non proprio all'altezza da questo punto di vista: qualche tre quarti un po' lentocchio, qualche avanti leggerino, le seconde non altissime...nei piloni è meno evidente, ma magari qualcuno non è proprio mobilissimo...
Se è così, è giusto curare il più possibile quello che c'è, cercando di alzare il livello dell'Eccellenza. Ed è un discorso anche molto coerente con certe cose che ha detto O'Shea.
Vuoi vedere che è la volta che si lavora bene sul serio?

[Sergio Martin]

Il lavoro con la Capitolina è un ottimo biglietto da visita

Anfatti...