Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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Laporte
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da Laporte »

Hap ha scritto:Pensa che sul Tinello di OnRugby ieri Munari ironizzava sul fatto che Venter sarebbe l'ennesimo allenatore straniero ingaggiato dalla Nazionale, volendo sottendere che ci sono in realtà allenatori/specialisti/collaboratori italiani molto validi ma che vengono ignorati perché straniero è meglio.
Boh, io di solito mi trovo d'accordo con quello che dice Munari, ma credo che questa volta abbia parlato un po' faziosamente e con il dentino avvelenato.

Indobinate un po' chi sarebbe il tecnico italiano ideale... uno che nrosica per quel posto dai tempi di bollesan
speartakle
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da speartakle »

Hap ha scritto:Pensa che sul Tinello di OnRugby ieri Munari ironizzava sul fatto che Venter sarebbe l'ennesimo allenatore straniero ingaggiato dalla Nazionale, volendo sottendere che ci sono in realtà allenatori/specialisti/collaboratori italiani molto validi ma che vengono ignorati perché straniero è meglio.
Boh, io di solito mi trovo d'accordo con quello che dice Munari, ma credo che questa volta abbia parlato un po' faziosamente e con il dentino avvelenato.
Hap guarda che hai capito male, Munari ha tirato una frecciata a Gavazzi, dicendo che tempo fa il presidente voleva solo allenatori italiani per le franchigie e come assistenti alla nazionale, mentr ora sono praticamente tutti stranieri. Quindi dice Munari probabilmente si é toppato allora, che gli italiani hanno ancora molto da imparare....
Garryowen
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da Garryowen »

Allora avrebbe ugualmente toppato Munari, perché Gavazzi la storia degli allenatori italiani l'aveva indicata come punto d'arrivo. Non ha mai detto che fossero pronti subito.
Munari rosica, non c'è dubbio. Che lo dica esplicitamente: chi sarebbero gli allenatori italiani adeguati per questi ruoli?


Il problema è che nessun italiano (o pochissimi e ignorati) va a fare esperienza all'estero o a fare l'assistente, e allora non crescono, ma questa è un'altra storia.
Un piccolo passo avanti è stato fatto mandando gli allenatori delle franchigie in tour con O'Shea (ma uno dei due è straniero... :-) )
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)

http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
acarraro306
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da acarraro306 »

Restiamo ai fatti .
Finora O'Shea è andato ad una riunione con gli arbitri e le squadre di eccellenza ... e basta. Nessuno dello staff mi risulta sia stato presente ad una qualsiasi delle amichevoli, che invece sia presente sempre a Parma, dove risiede non mi pare un gran sforzo, c'era anche Brunel quasi sempre...

Vedremo se nel prosieguo le cose cambieranno rispetto al passato, Aboud, il "salvatore" se non viene a vedere l'eccellenza e la serie A come potrà mai capire cosa funziona e cosa no nel sistema che è chiamato a sviluppare?

Quanto al fatto che qualcuno abbia affermato "vengono ad insegnarci come formare i giocatori" .. dipende, se lo ha detto chi ha formato metà di quelli passati in nazionale e dall'altra parte chi dovrebbe insegnare è espressione del percorso che ha portato alla responsabilità totale del settore tecnico una persona che non ha nessun risultato sul campo nè esperienza specifica ... più di qualche dubbio lo avrei.
Garryowen
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da Garryowen »

Sono fatti anche quelli che ho scritto io.
L'unica opinione discutibile è che Munari rosichi, e me ne assumo la paternità.

Comunque mi sembra che O'Shea viva a Verona, sponda lago di Garda, o almeno così si diceva...
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JosephK.
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da JosephK. »

Hap ha scritto:Pensa che sul Tinello di OnRugby ieri Munari ironizzava sul fatto che Venter sarebbe l'ennesimo allenatore straniero ingaggiato dalla Nazionale, volendo sottendere che ci sono in realtà allenatori/specialisti/collaboratori italiani molto validi ma che vengono ignorati perché straniero è meglio.
Boh, io di solito mi trovo d'accordo con quello che dice Munari, ma credo che questa volta abbia parlato un po' faziosamente e con il dentino avvelenato.
Io l'ho capita diversamente, ironizzava su chi aveva promesso di portare tecnici italiani in nazionale non sull'arrivo di questi tecnici stessi.
In sostanza, se ho capito bene, la sua "critica" era verso la sparata del portare un tecnico italiano mentre era a favore dell'attuale scelta.

Ah scusate, aveva già scritto speartackle, letto ora.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

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JosephK.
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da JosephK. »

acarraro306 ha scritto:Restiamo ai fatti .
Finora O'Shea è andato ad una riunione con gli arbitri e le squadre di eccellenza ... e basta. Nessuno dello staff mi risulta sia stato presente ad una qualsiasi delle amichevoli, che invece sia presente sempre a Parma, dove risiede non mi pare un gran sforzo, c'era anche Brunel quasi sempre...

.
La mia statistica non è rappresentativa perché ho visto le zebre in totale 7 volte, 4 volte nell'era Brunel e 3 nell'era O'Shea.

ERa Brunel: visto 0 volte a Parma nessuno dello staff.
Era O'ìShea 3 su 3, amichevole con Treviso compresa, e sempre con tutto lo staff (Troiani, De CArli, Catt). PEr altro all'ultimo giro con loro c'era anche Frati.

Non ho idea se vada a Treviso, magari Toniun e Rugby Tv ci sanno dire.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

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speartakle
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da speartakle »

Garryowen ha scritto:Allora avrebbe ugualmente toppato Munari, perché Gavazzi la storia degli allenatori italiani l'aveva indicata come punto d'arrivo. Non ha mai detto che fossero pronti subito.
Munari rosica, non c'è dubbio. Che lo dica esplicitamente: chi sarebbero gli allenatori italiani adeguati per questi ruoli?


Il problema è che nessun italiano (o pochissimi e ignorati) va a fare esperienza all'estero o a fare l'assistente, e allora non crescono, ma questa è un'altra storia.
Un piccolo passo avanti è stato fatto mandando gli allenatori delle franchigie in tour con O'Shea (ma uno dei due è straniero... :-) )
Dai Garry non stravolgere le cose, Gavazzi voleva come punto di arrivo un capo tecnico per la nazionale italiano, quindi secondo questa teoria nelle franchigie niente tecnici stranieri (Casellato e Cavinato Guidi) tanto che ci fù persino da discutere perchè Van Zyel non andava bene perchè straniero senza percorso Fir mentre Jimenez per le Zebre si perchè aveva un percorso Fir.

Ora Garry questa politica Gavazzi l'ha sconfessata sia nei fatti che nelle sue parole quando tempo fa appunto si accorgeva che aveva sbagliato.
Mr Ian
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da Mr Ian »

Magari sono off topic...ma io la storia degli allenatori stranieri vs italiani non lo capisco...penso che anche in Italia ci sono dei buoni allenatori, solo che "noi" per eccesso di confidenza ai primi fallimenti li perculiamo per eccesso di confidenza. Quando invece a fallire sono gli allenatori stranieri allora la colpa la si da ai giocatori brocchi. Ma non è che forse erano brocchi anche prima? Lui secondo me un pò se l'è cercata, ma il modo come hanno trattato Casellato secondo me è stato ignobile, che non favorisce per nulla la crescita di un tecnico locale. lo vedevi in difficoltà, bene affiancagli un DoR straniero invece che rispedirlo in Eccellenza. magari con le Fiamme quest anno arriva ai play-off e allora cosa si dirà?
Squilibrio
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da Squilibrio »

Mr Ian ha scritto:Magari sono off topic...ma io la storia degli allenatori stranieri vs italiani non lo capisco...penso che anche in Italia ci sono dei buoni allenatori, solo che "noi" per eccesso di confidenza ai primi fallimenti li perculiamo per eccesso di confidenza. Quando invece a fallire sono gli allenatori stranieri allora la colpa la si da ai giocatori brocchi. Ma non è che forse erano brocchi anche prima? Lui secondo me un pò se l'è cercata, ma il modo come hanno trattato Casellato secondo me è stato ignobile, che non favorisce per nulla la crescita di un tecnico locale. lo vedevi in difficoltà, bene affiancagli un DoR straniero invece che rispedirlo in Eccellenza. magari con le Fiamme quest anno arriva ai play-off e allora cosa si dirà?
Fammi capire bene, la colpa del trattamento riservato a Casellato è della fir? Secondo me è il contrario, Casellato ha sempre dimostrato dove andato ad allenare di fare bene, a Treviso ha fatto male ma avete visto che squadra aveva? Facile dire che ha dei limiti se poi non lo metti in condizioni di lavorare bene, questo discorso poi lo possiamo fare in buona parte delle società, ultimo esempio il Petrarca, facile dire che è merito di Cavinato ma vogliamo confrontare l’organico delle ultime 3 stagioni? Anche a Calvisano qualcuno a bassa voce giudica negativamente Brunello, vogliamo però confrontare la rosa a disposizione di Brunello con quella a disposizione di Guidi? Su Casellato ha sbagliato in toto la società.
Per il resto del discorso riguardante i giocatori concordo in pieno.
Squilibrio
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da Squilibrio »

JosepHK, Brunel era spesso a Parma solo che è meno appariscente rispetto agli altri e più riservato e all'inizio girava anche le società di eccellenza, cosa poi abbandonata dato il mancato riscontro sia nei club che negli ambienti federali.
JosephK.
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da JosephK. »

Squilibrio ha scritto:JosepHK, Brunel era spesso a Parma solo che è meno appariscente rispetto agli altri e più riservato e all'inizio girava anche le società di eccellenza, cosa poi abbandonata dato il mancato riscontro sia nei club che negli ambienti federali.
Ok, ripeto la premessa che la mia non voleva essere una "statistica" anche perché nei 5 anni di Brunel ho visto le zebre 3 volte... Per quantoi riguarda O'shea, speriamo continui con quaesta vicinanza.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

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Squilibrio
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da Squilibrio »

Josephk nessun problema, volevo solo risponderti che anche brunel, speriamo che O'shea continui le premesse ci saono.
mauott
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da mauott »

Squilibrio ha scritto:Josephk nessun problema, volevo solo risponderti che anche brunel, speriamo che O'shea continui le premesse ci saono.
Brunel si vedeva spesso anche a calvisano perlomeno i primi tempi del suo mandato... poi magari era solo per andare da davo's ;)


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JosephK.
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Re: Conchúir Ó Sé ed il rugby italiano

Messaggio da JosephK. »

mauott ha scritto:
Squilibrio ha scritto:Josephk nessun problema, volevo solo risponderti che anche brunel, speriamo che O'shea continui le premesse ci saono.
Brunel si vedeva spesso anche a calvisano perlomeno i primi tempi del suo mandato... poi magari era solo per andare da davo's ;)


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So con certezza che c'è di mezzo anche una Ipa di un certo jpr.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).

Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.

Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).

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