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La sensazione è che se facciamo fatica noi a stare tranquilli nei commenti, nonostante Santo Jpr che "modera", figuriamoci in un contesto dove la polemica è spinta dagli stessi articoli. E' chiaro che se uno legge questa sequenza può dire "e vabbuò almeno na volta dije bravi" mentre un altro tirerà fuori la storia del mondo cattivo federale e della botta di fortuna ma che tanto a distanza di 6 anni dalla under ne passano pochissimi mentre guarda Ford e Perenara... Insomma mi pare difficile non immaginare che da questo genere di "analisi" non sorga polemica e scontro di fazioni nei commenti.
ecco, stessa sensazione e impressione che ho io...
"Il rugby e` l`assoluto ordine nell`apparente disordine." Sandro Cepparulo
pepe carvalho ha scritto:
Per qualche giorno questo sito non pubblicherà nulla perché il sottoscritto è al mare, una “pausa” che avevo già previsto e che quindi non è collegata a questa mia lettera aperta ma che arriva davvero come meglio non avrebbe potuto. Perché se inizi a vivere come un obbligo uno spazio che hai creato per dar vita a una tua passione e a cui vuoi bene, beh, vuol dire che c’è un problema.
jpr, almeno leggi, capisco non ti piaccia paolo, ma fargli dire delle cose che non ha detto non mi sembra carino
Ah, quindi la presunta indignazione dell'aizzatore per il comportamento degli aizzati non c'entra nulla.
Vabbè, su questo ti do ragione, ma su tutto il resto rimango della mia idea.
Il "caro leader" si è adontato perchè i suoi plaudenti una volta tanto hanno vomitato rabbia contro di lui anzichè contro quelli che lui gli indicava. Hanno morso la mano che li nutre.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
JosephK. ha scritto:La polemica è nata perché non ha nemmeno riporato il risultato dell'under 20. Dopo che aveva fatto un articolo titolato "Mondiale U20 al via con le solite preoccupazioni azzurre. Ma il tempo ci sta mettendo con le spalle al muro" dove sostanzialmente dice le solite cose su filiera e sistema di formazione, l'Italia batte l'Irlanda e lui scrive l'articolo "Quello step tra U20 e nazionale maggiore che è troppo lento e troppo alto" in cui si paragona un'Italia a caso, quella del 2011, alla stessa Inghilterra e agli stessi AB del periodo, e si mostra come pochissimi continuino mentre negli altri sono molti i top presenti in rosa.
Il metodo non sembra esattamente il massimo. Primo perché pare, dico pare, che pur di non dire "bravi" agli azzurrini e ai coach una volta tanto, tiri fuori sto paragone un po' tirato. Secondariamente perché paragoni Italia a Inghilterra e AB, magari era il caso di fare un paragone con nazionali più vicine, quanti scozzesi sono rimasti? Terzo perché lo sappiamo che le annate cambiano e quella non era certo la migliore seppur aveva ottimi giocatori come Campagnaro, Morisi, Fuser, Palazzani.
La sensazione è che se facciamo fatica noi a stare tranquilli nei commenti, nonostante Santo Jpr che "modera", figuriamoci in un contesto dove la polemica è spinta dagli stessi articoli. E' chiaro che se uno legge questa sequenza può dire "e vabbuò almeno na volta dije bravi" mentre un altro tirerà fuori la storia del mondo cattivo federale e della botta di fortuna ma che tanto a distanza di 6 anni dalla under ne passano pochissimi mentre guarda Ford e Perenara... Insomma mi pare difficile non immaginare che da questo genere di "analisi" non sorga polemica e scontro di fazioni nei commenti.
perfetta analisi.
Ho incontrato uno come Zappatalpa stamani alle 5.00 quando entravo a lavorare e ero a far colazione in uno dei pochi bar notturni
Comunque seppur la nostra u20 del 2011 fosse abbastanza scarsa, a me sembra che di quegli Azzurrini ne siano arrivati parecchi all'alto livello.
Nicola Quaglio, Marco Fuser, Guglielmo Palazzani, Luca Morisi, Leonardo Sarto, Michele Campagnaro, Tommaso Castello e Michele Visentin hanno vestito la Maglia Azzurra con la Maggiore almeno una volta. Chi più e chi meno, chi prima e chi dopo, ma sono OTTO giocatori, tenendo conto che corrispondono a due sole annate di nascita mi sembrano parecchi.
Giovanni Maistri e Filippo Gerosa hanno raggiunto l'alto livello, il primo l'ha perso e il secondo c'è ancora, e in prospettiva l'Azzurro potrebbe arrivare a vestirlo pure lui.
Altri, come Menon e Gennari, giocano in Eccellenza e sono considerati giocatori abbastanza determinanti. Non sono da Pro12? Mica possono essere tutti fenomeni. Furia invece, se non sbaglio gioca nei Medicei, ha vinto sul campo la Serie A e l'anno prossimo lo vedremo in Eccellenza. Leso era diventato "famoso" per essersi trasferito dal Petrarca a un club di Fed1 francese due anni fa, non so se il suo club sia stato promosso, se sia retrocesso, se giochi ancora lì o chissà cosa, comunque gioca un campionato di un livello che è quantomeno alla pari della miglior Eccellenza.
Gli altri non so chi siano e che fine abbiano fatto, però di certo non si può dire che di quella nazionale siano spariti tutti. Se in salute, quattro di quei giocatori sono considerabili titolari inamovibili dell'attuale nazionale, e altri due/tre sono comunque sempre tenuti in considerazione dallo staff. Degli otto finiti in Azzurro, solo Visentin è sparito. Una u20 si basa solo su due annate, è improponibile pensare che una annata qualunque possa produrre più di quanto ha prodotto quella. Anzi, se ogni annata ci procurasse quattro giocatori come Fuser, Morisi, Sarto e Campagnaro, saremmo a cavallo.
L'unica critica che si può fare, se proprio vogliamo trovare il pelo nell'uovo, è che sarebbe stato meglio vedere quantomeno in Eccellenza quella metà squadra di cui si sono perse le tracce. Se in una U20 ci sono una dozzina di fenomeni e buoni giocatori ma gli altri sono a malapena degni della Serie A, non possono andare molto lontani alla u20 WRC. Ma su questo punto credo siamo tutti concordi nel dire che in questi sei anni si sono visti dei miglioramenti, al di là dei risultati del campo.
"Chi sono, i Puntinisti? Donne e uomini pigri, che non hanno la costanza e il coraggio di finire un ragionamento. Le loro frasi galleggiano nell'acqua come le ninfee di Monet [...]. Raramente questa overdose di puntini esprime un pensiero compiuto"
"Qualcuno sarà partito dalle terre della palla ovale, per venire qui nel tempio della palla tonda"
Davide Van De Sfroos, San Siro, 9 giugno 2017
Senza voler far torto all'intelligenza della totalità di noi forumisti, la "bravura" di un giornalista, chiunque egli sia, non so come si possa stabilire come un fatto assoluto.
Sarebbe come farlo con noi commentatori. Io stesso ho momenti in cui mi lascio andare a scemate e altri in cui cerco di ragionare il più sensatamente possibile (sempre fatte salve le opinioni che è giusto rimangano personali) esattamente come spesso mi trovo ad apprezzare gli interventi di qualcuno salvo poi vederlo sbroccare poco dopo e farmi cadere le braccia.
Insomma, difficile trovare argomenti in cui si collimi unanimemente, anche dopo alti concetti di dotti commentatori saputi o presunti tali. Tutto viene guidato in qualche modo da simpatie/antipatie, tifo, cause di cui ci si fa promotori o sostenitori, interessi personali o altro. Credo sia umano valga per chiacchieroni ovali come noi come per giornalisti-blogger di testate. Succede ovunque, in qualsiasi campo etc...
Basti pensare alle nomee che oramai i vari Fumero, Wilhelm/Grillo/grullotalpa, Malfatto e compagnia cantante hanno soprattutto verso una precisa "tifoseria" che malvede le loro linee editoriali antifederali o provocatorie a prescindere. Un pò come quelli che sfottono OnRugby, i forumisti di OnRugby ma vanno a leggere tutti gli articoli di OnRugby, riportano qui senza citarlo l'articolo di OnRugby, leggono masochisticamente TUTTI i commenti su OnRugby e talvolta godono nel bisticciare con loro. Poi criticano il giornalista che ha scatenato l'inferno perché non ha voluto governarlo...
Personalmente non sono contro un giornalismo aggressivo. Anche la faziosità penso faccia parte della debolezza umana, seppur in ambito professionale/deontologico e non solo di puro cazzeggio. Ed una scelta di questo tipo non significa non esser bravi in senso assoluto. Spesso occorre bravura anche in quello. Ho visto gente onestissima scrivere come cani... Io che sono anche pallatondaro, son cresciuto leggendo i romantici editoriali dei mostri sacri Brera o Gazzaniga pur essendo raramente d'accordo con loro. Avrei dovuto definirli "bravi" o "idioti"?
Insomma, al di là dei barocchismi di forma che possono più o meno appagarci, per il resto rimaniamo nell'ambito delle opinioni e l'unico fattore che davvero trovo faccia la differenza è il desiderio/capacità di approfondimento, talvolta ossessivo, che può farmi apprezzare di più qualcuno rispetto a qualcun'altro che invece si fa bastare le insinuazioni per costruirci un articolo ed una carriera stessa.
Per dire: in decenni di Striscia la Notizia, fatta da battaglieri inviati folkloristici, ho visto notizie di cronaca, malasanità, malamministrazione etc etc...che mai ho visto in TG fatti dal gotha del giornalismo italiano. Eppure pretenderei di trovarmele nei secondi piuttosto che nei primi. Chi è più "bravo"?
Io credo che ognuno, in base a COME scrive, a DOVE scrive e a QUEL che scrive si crei spontaneamente dei suoi lettori che magari si riconoscono in ciò che leggono e che battezzano come "bravissimo, bravo, mediocre o ignobile" a seconda di quanta affinità di pensiero riscontrino in lui con la propria.
Questo se un giornalista ci vuole raccontare la verità che non è mai assoluta ma è la sua. E magari simile alla nostra. Se invece, come sarebbe giusto, ama cercare e trovare la NOTIZIA che lui sa prima degli altri o scoperta tramite informatori, inchieste o rompendo scatole in ogni dove, il plauso dovrebbe essere unanime. Ma quanti oggi lo fanno?
Un esempio di buon giornalismo, interessante, documentato e ben argomentato.
In linea di massima sono d'accordo con la tesi sostenuta, anche se aggiungerei un elemento: i draft sono una cosa intelligente, ma occorre trovare il modo per costringere chi sceglie i giovani con quel meccanismo ad usarli, poi, effettivamente e non farli ammuffire in panchina. Occorrerebbe un disincentivo anche economico: se il ragazzo che hai preso (salvo infortuni) non gioca almeno un minutaggio di x, l'anno successivo sarai automaticamente l'ultimo a scegliere e il tuo contributo verrà decurtato di un x%.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
pepe carvalho ha scritto:
Per qualche giorno questo sito non pubblicherà nulla perché il sottoscritto è al mare, una “pausa” che avevo già previsto e che quindi non è collegata a questa mia lettera aperta ma che arriva davvero come meglio non avrebbe potuto. Perché se inizi a vivere come un obbligo uno spazio che hai creato per dar vita a una tua passione e a cui vuoi bene, beh, vuol dire che c’è un problema.
jpr, almeno leggi, capisco non ti piaccia paolo, ma fargli dire delle cose che non ha detto non mi sembra carino
Ah, quindi la presunta indignazione dell'aizzatore per il comportamento degli aizzati non c'entra nulla.
Vabbè, su questo ti do ragione, ma su tutto il resto rimango della mia idea.
Il "caro leader" si è adontato perchè i suoi plaudenti una volta tanto hanno vomitato rabbia contro di lui anzichè contro quelli che lui gli indicava. Hanno morso la mano che li nutre.
caro jpr, ti ringrazio e non avevo dubbi sulla tua buona fede, le opinioni sono tutte legittime, le mie sono differenti ma questo non dovrebbe impedire di discutere senza trollare. Certo Paolo è fazioso, come lo siamo un poco tutti, il problema è che dalla partigianeria all'insulto c'è differenza, io ho la sensazione che il potersi nascondere dietro un nick permetta ad alcuni di pensare che tutto sia lecito. Credo che il mezzo permetta messaggi poco esaltanti anzi esasperi il peggio di molti. E' un prezzo da pagare se si vuole gestire queste cose? Io non lo so, so che anche su quel sito, come su altri, si leggono e si fanno delle belle discussioni, purtroppo non è sempre così.
...And then the harder they come
The harder they'll fall, one and all...
Jimmy Cliff Pronostichella 2019 8° Nostradamus 2019 3°
Pronostichella 2018 7° Nostradamus 2018 38°
Nostradamus 2017 33°
Nostradamus Special Edition RWC 2015 - I Verdetti
FIJI / VITI - 1° ENGLAND - 1°WALES - 1° POOL A - 1°
FINALE - 6°
jpr williams ha scritto:Un esempio di buon giornalismo, interessante, documentato e ben argomentato.
In linea di massima sono d'accordo con la tesi sostenuta, anche se aggiungerei un elemento: i draft sono una cosa intelligente, ma occorre trovare il modo per costringere chi sceglie i giovani con quel meccanismo ad usarli, poi, effettivamente e non farli ammuffire in panchina. Occorrerebbe un disincentivo anche economico: se il ragazzo che hai preso (salvo infortuni) non gioca almeno un minutaggio di x, l'anno successivo sarai automaticamente l'ultimo a scegliere e il tuo contributo verrà decurtato di un x%.
e comunque il riferimento alla gita di Gavazzi per comprare i quotidiani di Rovigo non poteva mancare...
Però, come mai il blogger scrive queste cose ma non tira le orecchie ai club che sono il vero impedimento per realizzare questa struttura?
Certo, il presidente potrebbe imporsi, ma dopo chi glielo racconta ai suoi "elettori"? E' il solito discorso...
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
jpr williams ha scritto:Un esempio di buon giornalismo, interessante, documentato e ben argomentato.
In linea di massima sono d'accordo con la tesi sostenuta, anche se aggiungerei un elemento: i draft sono una cosa intelligente, ma occorre trovare il modo per costringere chi sceglie i giovani con quel meccanismo ad usarli, poi, effettivamente e non farli ammuffire in panchina. Occorrerebbe un disincentivo anche economico: se il ragazzo che hai preso (salvo infortuni) non gioca almeno un minutaggio di x, l'anno successivo sarai automaticamente l'ultimo a scegliere e il tuo contributo verrà decurtato di un x%.
e comunque il riferimento alla gita di Gavazzi per comprare i quotidiani di Rovigo non poteva mancare...
Però, come mai il blogger scrive queste cose ma non tira le orecchie ai club che sono il vero impedimento per realizzare questa struttura?
Certo, il presidente potrebbe imporsi, ma dopo chi glielo racconta ai suoi "elettori"? E' il solito discorso...
veramente Aboud aveva annunciato che il disorso permit all'inverso sarebbe stato attuato, però per ora nulla in vista.
Qualcuno della FIR prima o poi spiegherà cosa sta succedendo, su cosa stanno lavorando. In fondo COS ha detto che stanno lavorando anche sulla struttura.
Venerdì c'è il consiglio federale, speriamo che dicano qualcosa, altrimenti hanno ragione i Leoni-da-tastiera
"C'è solo una cosa al mondo meglio del rugby. Parlare di rugby"
(parafrasi da G.G. Marquez)
http://www.walesonline.co.uk/sport/rugby/rugby-news/how-much-funding-welsh-rugby-12405682 A imperitura memoria
Enrico dicevo le stesse cose in un altro forum a chi diceva che la u20 produceva poco. Credo che di ogni u20 se ne abbiamo 2 o 3 che arrivano alla maggiore è grasso che cola. Poi che la qualità sia maggiore o minore di quelli che li precedono sono solo i risultati a dirlo. A mio avviso ilnsistema accademie non è sufficientemente produttivo non per i numeri ma per i risultati della maggiore. Vero è ci vuole tempo e le risposte vere si vedranno tra almeno tre anni quando avremo un 15 o 18 nazionali che escono dall accademia. Li vedremo se avremo recuperato il gap con gli altri.
...And then the harder they come
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FINALE - 6°
Teniamo conto che abbiamo avuto (o abbiamo tuttora) tre o quattro giocatori che non li puoi "produrre" nemmeno con mille accademie e i migliori tecnici.
Miglioriamo la qualità, certo, e anche la quantità. Di questo mi sembra che si vedano già i primi effetti.
Però per giocatori come Castro o Parisse ci vuole anche il "fattore-C", detto anche meno volgarmente "fortuna", e quella non la puoi programmare
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Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)
pepe carvalho ha scritto:caro jpr, ti ringrazio e non avevo dubbi sulla tua buona fede, le opinioni sono tutte legittime, le mie sono differenti ma questo non dovrebbe impedire di discutere senza trollare. Certo Paolo è fazioso, come lo siamo un poco tutti, il problema è che dalla partigianeria all'insulto c'è differenza, io ho la sensazione che il potersi nascondere dietro un nick permetta ad alcuni di pensare che tutto sia lecito.
Figurati, anzi, la colpa è mia e di una lettura frettolosa.
Per il resto io ho usato più sopra la metafora dell'"apprendista stregone"; quando giochi con il fuoco non puoi essere certo di poterne controllare gli effetti. Per me, che me ne andai molto tempo fa da OR schifato dal clima di astio e malanimo che vi allignava (e rispetto al quale ritengo ME non adatto a loro, non viceversa) questo tipo di sviluppo era prevedibilissimo: se ad ogni occasione (e a mio avviso per biechi interessi commerciali, più che per convinzione; ma ammetto che è una mia malignità) aizzi la folla, poi il minimo che ti puoi aspettare è l'escalation. Fare il "verginello amareggiato" a posteriori sa di coda di paglia lontano 1000 km. Il meccanismo per cui chi si cela dietro un nick si sente in diritto di "sbragare" a piacimento (e non è detto che prima o poi non sbraghi anche in direzioni diverse da quelle volute, così come un incendio doloso sospinto dal mutare del vento) può stupire solo gli stupidi e sono convinto che PW tutto sia meno che stupido. Anzi...
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Garryowen ha scritto:
e comunque il riferimento alla gita di Gavazzi per comprare i quotidiani di Rovigo non poteva mancare...
Però, come mai il blogger scrive queste cose ma non tira le orecchie ai club che sono il vero impedimento per realizzare questa struttura?
Certo, il presidente potrebbe imporsi, ma dopo chi glielo racconta ai suoi "elettori"? E' il solito discorso...
Vabbè Garry, quello della guta di Alfry è il minimo sindacale di polemica cretina inserita in un ambito in cui non c'entra niente. E' il vino della casa.
Piuttosto a me il meccanismo dei draft piace parecchio, ma senza il correttivo per cui chi prende i ragazzi è, diciamo così, fortissimamente disincentivato dal farli ammuffire in panchina, rischia di essere deleterio.
Comunque la si pensi sul sistema delle accademie (io sono fortissimamente pro, ma è legittimo pensarla diversamente), occorre prendere atto che esistono e costano. Quindi tutti, anche chi è contro, devono sperare quanto meno che quegli investimenti diano un R.O.E. apprezzabile. La FIR spende soldi per "formare" un ragazzo; se poi va in una squadra che non lo fa giocare quei soldi finiscono direttamente nello scarico.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)