Stru ha scritto:D'accordissimo con spear..
Capisco il discorso "ho programmato la stagione con x giocatori, e se tu me li prendi mi scombini tutti i piani"..
Però siccome l'obbiettivo e far crescere il più possibile i nostri migliori prospetti, e farlo nel più breve tempo possibile, questi dovrebbero allenarsi e giocare al livello più alto non appena pronti per farlo.
Questo è esattamente il concetto di tagliare il ramo su cui si è seduti.
Anni fa, da campagnolo quale sono, prendevo in giro i cittadini dicendo fossero gente che pensa che il minestrone spunti magicamente dagli alberi in busta surgelata in un luogo mitico chiamato valle degli orti.
Non c'è una valle dei giocatori con alberi da cui improvvisamente spuntano terze linee e aperture pronte all'uso: costruire un giocatore, uno di quelli che chi segue solo il proqualcosa vede fatti e finiti è un processo che dura anni e coinvolge vari livelli. L'ultimo, anzi il penultimo, di questi livelli è l'eccellenza, che prende i migliori giovani e li mette a contatto con la prima esperienza di vero agonismo e seleziona in un processo di crescita i migliori che poi faranno il salto. I vari Violi, Minozzi, Di Giulio, Castello, M'Bandà, Canna, Riccioni, Minozzi e Giammarioli sono diventati quello che oggi vedete grazie al lavoro di varie persone e varie organizzazioni, non sono spuntati dalla terra come delle carote. Se non c'è rispetto e considerazione per i vari anelli della catena la catena prima o poi si spezza e su in cima non arriva più niente.
Mortificare l'eccellenza (e mettere in difficoltà serie delle società che si reggono quasi del tutto sul volontariato) significa spezzare quella catena: se togliete anzitempo i giocatori ad una società di eccellenza quella si troverà in difficoltà agonistiche che le faranno perdere risultati, spettatori e sponsor e poi morirà. E quell'albero, l'anno successivo, non darà più frutti.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)