tonione ha scritto:va be. ormai proseguo da solo. visto che il tempo che mi è dato è questo. non c'è nessuno? non importa, faccio come l'estremo che non viene mai chiamato in causa nelle giornate di sole novembrine, giornate in cui un certo freddo languoroso si insinua tra le braghette. parlo con il vento, con l'insieme consueto di zeri e di un(n) i che ci consentono di comunicare. parlo da solo per scaldarmi, in sostanza.
il figiano tattico possiede anche il surplus deficitario, secondo i teorici del genetismo del selvaggio grosso e creativo, del non conoscersi, l'amalgama per i figiani è una chimera per via del fatto che si riuniscono solo poco prima delle partite. si conoscono poco, sono poco squadra.
ma il figiano tattico ha anche imparato, nel tempo, ad essere una squadra gitana, con lo spirito dei gitani. perciò fanno presto ad unirsi. il sentire il rugby come una sorta di religione unisce molto e aiuta a giungere molto velocemente allo spirito di squadra.
perciò prepariamoci a batterli, o ad affrontiamoli, tatticamente, come se fossero la francia.
Tutto giusto , Tonione, tutto molto giusto, l'evoluzione delle isolane ha rimediato alla povertà tattica di pochi anni fa, però credo che il problema enorme, con queste Fiji in particolare, sia la loro capacità di avanzamento, di guadagnare lo spazio, di superare la linea del vantaggio in tempi minimi.
Quindi credo che la tattica sarà un aspetto importante, ma non quanto l'immediato placcaggio del portatore avversario, la chiusura immediata degli spazi di possibile avanzamento.
Questione di riflessi (tempi di reazione) e di automatismi ; per una partita così Favaro era importante.