In realta' il vantaggio di cui parlo e' che le squadre di vertice hanno un paio di partite molto facili l'anno che sono, in pratica, allenamenti nei quali possono provare tutto cio' che vogliono. A queste si aggiungono partite con le squadre di seconda fascia che normalmente vincono e contribuiscono all'abitudine alla vittoria.Ilgorgo ha scritto:Considera, Consulente, che quando tra due squadre ci sono più di dieci punti di distacco nel ranking, la squadra meglio piazzata non ottiene alcun punto neppure in caso di larga vittoria.
Riguardo all'ipotesi di considerare anche il modo con la quale una squadra vince o perde (con quanti punti, segnati in quale momento del match…), credo che il sistema di attribuzione dei punti diverrebbe sì più equo ma anche molto più complicato
Una squadra come l'Italia gioca quasi sempre contro squadre piu avanti nel ranking e piu forti, per cui ogni partita e' importante. Le poche partite in cui questo non succede, diventano questioni di vita o di morte perche' una ulteriore sconfitta sarebbe gravissima. Se si potessero macinare Portogallo e Russia un paio di volte l'anno aiuterebbe un po', a mio avviso
La discussione, poi, su quali parametri effettivamente considerare per attribuire un punteggio ed il loro peso relativo, e' aperta e sono il primo a dire che occorre definire un limite chiaro e non lasciare spazio a giudizi collettivi.