Bravi giornalisti...

[tonione]

ho letto con un certo interesse la discussione tra speart. e jpr. sapendo benissimo che speart. non avrebbe cavato un ragno dal buco mettendosi a discutere di questi argomenti con jpr. infatti in lui, e in molti altri, tanto che si potrebbe parlare di cacofonia delle minoranze, ci sono molte resistenze ideologiche. classicamente ideologiche. nel caso di jpr è lampante l'antipatia per tutto ciò che odori-alcuni avrebbero usato il termine profumi - di denaro. per sua stessa ammissione parla di denaro tutto il giorno, quando arriva al rugby non ne vuole più sentire nemmeno l'odore e sotto questo filtro osserva e pensa la realtà di ciò che vede. come se fossero possibili i comparti stagni. il pretendere dagli altri, non da se stessi, una purezza naturale e amatoriale. anche i due di Allrugby sono così. per loro è tutto nel passato. se vincessimo il sei nazioni aspetterebbero che la vittoria sia diventata a tutti gli effetti passata,circa una ventina d'anni, con tanto di ingiallimento dei pixel, per consacrarla ed esprimersi su di essa.

[jpr williams]

Interessante. Ci penserò su.
Comunque confrontare opinioni non serve necessariamente a far cambiare idea agli altri e, peraltro, anch'io come spear non ho cavato un ragno dal buco discutendo con lui. E' che siccome tu parti dal concetto che io sono in errore perchè non la pensi come me, è sempre il mio interlocutore a dover "cavare", non certo io: potevi anche dire "sapevo che jpr non ci avrebbe cavato un fragno dal buco a discutere con spear".
Che peraltro mi sono sempre chiesto: se anche lo cavi dal buco, poi che te ne fai di un ragno?
E credo che su questo anche spear possa essere d'accordo.

[Big Lebowski]

Io pure sono in accordo con Speartakle. Non condivido l'ipotesi che "una volta si stava meglio". Ovviamente ci sono eccezioni ma, in linea di massima, sono convinto si tenda ad attribuire al passato meriti che non ha, semplicemente perchè è legato al ricordo.

Lo sport odierno è professionismo e, a mio avviso, è la massima espressione del senso dello sport applicarsi e sfruttare il proprio talento per battere l'avversario.
Si è parlato di Tennis dicendo che oggi i talenti non sono comparabili a quelli del passato. Secondo me è una topica colossale. I talenti sono semplicemente evoluti ed è proprio grazie al professionismo che non si può vivere solamente sulla fortuna di aver ricevuto un dono da madre natura.
Federer, per esempio, è un talento cristallino ma, oltre a ciò, è un atleta straordinario. Se non si allenasse così tanto dal punto di vista atletico col cacchio che sarebbe riuscito a far emergere il suo enorme talento.
Sempre tornando al talento nel tennis, prendete Federer, Nadal e Djokovic, tre talenti immensi e difficilmente replicabili. Tanto che, ancora oggi, quando un talento della nuova generazione, che dovrebbe prenderne il posto, li affronta prende quasi sempre una ripassata. A ricordarci di quanto sono (o sono stati) forti questi qua.

[jpr williams]

Io pure sono in accordo con Speartakle. Non condivido l'ipotesi che "una volta si stava meglio". Ovviamente ci sono eccezioni ma, in linea di massima, sono convinto si tenda ad attribuire al passato meriti che non ha, semplicemente perchè è legato al ricordo.

Io penso che si diano troppi meriti al presente perchè ce l'abbiamo sempre...presente, mentre il passato o non lo conosciamo o l'abbiamo dimenticato.

Lo sport odierno è professionismo e, a mio avviso, è la massima espressione del senso dello sport applicarsi e sfruttare il proprio talento per battere l'avversario.

Può darsi. A me sembra che il professionismo abbia molto standardizzato i gesti. In tutti gli sport tutte le squadre e tutti i singoli giocano più o meno allo stesso modo con poche sfumature e la creatività individuale, quella che differenziava, mi sembra abbia molto meno spazio.

Sempre tornando al talento nel tennis, prendete Federer, Nadal e Djokovic, tre talenti immensi e difficilmente replicabili. Tanto che, ancora oggi, quando un talento della nuova generazione, che dovrebbe prenderne il posto, li affronta prende quasi sempre una ripassata. A ricordarci di quanto sono (o sono stati) forti questi qua.

Passi per Federer e volendo anche Djokovic, ma Nadal e il talento nella stessa frase fanno un pò senso.

[Garry]

...
Federer, per esempio, è un talento cristallino ma, oltre a ciò, è un atleta straordinario. Se non si allenasse così tanto dal punto di vista atletico col cacchio che sarebbe riuscito a far emergere il suo enorme talento...

Non dirlo, sennò agli italiani non piace più. Se ti alleni tanto, non vale, non va bene. Devi vincere con il sorriso sulle labbra, una strizzata d’occhi alla telecamera e la biondona a bordo campo

[Big Lebowski]

Sempre tornando al talento nel tennis, prendete Federer, Nadal e Djokovic, tre talenti immensi e difficilmente replicabili. Tanto che, ancora oggi, quando un talento della nuova generazione, che dovrebbe prenderne il posto, li affronta prende quasi sempre una ripassata. A ricordarci di quanto sono (o sono stati) forti questi qua.

Passi per Federer e volendo anche Djokovic, ma Nadal e il talento nella stessa frase fanno un pò senso.

Clerici e Tommasi verrebbero a suonarti al campanello per farti un discorsetto se ti leggessero

[jpr williams]

Ah, per me. Soprattutto Clerici lo adoro: uno che parla sempre del passato .
Comunque non fraintendermi: non didistimo affatto l'allenamento, l'impegno, il sacrifico.
E' che faccio una distinzione fra l'allenamento al servizio del talento e quello che lo sostituisce.
Quando si verifica la seconda fattispecie se tu prendessi le squadre o gli atleti e gli scambiassi i sembianti non ti accorgeresti della differenza vedendoli esprimersi.

[ruttobandito]

La stessa distanza che passa tra Rocky e Ivan Drago.

[Big Lebowski]

Ah, per me. Soprattutto Clerici lo adoro: uno che parla sempre del passato .
Comunque non fraintendermi: non didistimo affatto l'allenamento, l'impegno, il sacrifico.
E' che faccio una distinzione fra l'allenamento al servizio del talento e quello che lo sostituisce.
Quando si verifica la seconda fattispecie se tu prendessi le squadre o gli atleti e gli scambiassi i sembianti non ti accorgeresti della differenza vedendoli esprimersi.

Eh vedi, io credo che l'allenamento non possa sostituire il talento. Lo agevola e lo sostiene ma il talento poi alla fine emerge.
Il tuo amato Clerici spesso ha paragonato Nadal a Borg. Quando lo spagnolo cominciava a affacciarsi per le prime volte a Wimbledon a chi gli diceva che non poteva vincere sull'erba Clerici replicava: "anche di Borg dicevano lo stesso, e poi ha vinto Wimbledon per 5 anni di fila".

Comunque non pretendo di avere ragione sul discorso intero, stavo solo cercando di motivare la mia posizione.
Però sul fatto che Nadal e talento non possano essere accomunati, mi spiace, ma qui sono convinto che ti sbagli in maniera colossale (e bada che, da tifosissimo di Federer, l'ho odiato tanto che non hai idea).

[jpr williams]

Eh vedi, io credo che l'allenamento non possa sostituire il talento. Lo agevola e lo sostiene ma il talento poi alla fine emerge.
Il tuo amato Clerici spesso ha paragonato Nadal a Borg. Quando lo spagnolo cominciava a affacciarsi per le prime volte a Wimbledon a chi gli diceva che non poteva vincere sull'erba Clerici replicava: "anche di Borg dicevano lo stesso, e poi ha vinto Wimbledon per 5 anni di fila".

Comunque non pretendo di avere ragione sul discorso intero, stavo solo cercando di motivare la mia posizione.
Però sul fatto che Nadal e talento non possano essere accomunati, mi spiace, ma qui sono convinto che ti sbagli in maniera colossale (e bada che, da tifosissimo di Federer, l'ho odiato tanto che non hai idea).

Amico mio, lo dico spesso, ma se la pensassiomo tutti allo stesso modo di che discuteremmo? Sai che palle!
Io credo ci siano casi in cui l'allenamento con metodo scientifico possa sostutire il talento. Lo sostituisce con la tecnica, che non è talento, ma standardizzazione dei gesti.

Un attimo sul paragone Nadal-Borg: Clerici mica li paragona sul piano tecnico. Paragona le situazioni, cioè la possibilità per uno non portato per l'erba a vincere Wimbledon.
Comunque Borg è uno che nel tennis moderno ipertecnologico dei materiali ci si sarebbe trovato benissimo.
Non così gente com Mac, Nastase, Panatta, Vilas, ma anche gente più recente come Mecir, Edberg, Leconte, Noah o Ivanisevic.
E guarda caso erano quelli che mi piacevano di più

[thonk]

e intanto si ricomincia:

https://www.independent.co.uk/sport/rug ... 72326.html

"Six Nations 2019: Why Italy should be axed from tournament after Wales hand Azzurri 19th straight defeat"
...solo perché abbiamo perso 33 delle ultime 34 partite!

[Sergio Martin]

Voglio specificare che non sto “ai mezzi” con il Nero, però non riesco a pensare che non abbia ragione...
https://www.facebook.com/11088983239832 ... 69?sfns=mo

[Sergio Martin]

e intanto si ricomincia:

[url]https://www.independent.co.uk/sport/rug ... 72326.html[/url

"Six Nations 2019: Why Italy should be axed from tournament after Wales hand Azzurri 19th straight defeat"
...solo perché abbiamo perso 33 delle ultime 34 partite!

Va bene. Facciamo il barrage che dice lui per giocarci la permanenza nel 6 Nazioni tutti gli anni con la Georgia. Se serve per farlo stare zitto una volta per tutte...

[thonk]

Voglio specificare che non sto “ai mezzi” con il Nero, però non riesco a pensare che non abbia ragione...
https://www.facebook.com/11088983239832 ... 69?sfns=mo

concordo. purtroppo, concordo...

[thonk]

e intanto si ricomincia:

[url]https://www.independent.co.uk/sport/rug ... 72326.html[/url

"Six Nations 2019: Why Italy should be axed from tournament after Wales hand Azzurri 19th straight defeat"
...solo perché abbiamo perso 33 delle ultime 34 partite!

Va bene. Facciamo il barrage che dice lui per giocarci la permanenza nel 6 Nazioni tutti gli anni con la Georgia. Se serve per farlo stare zitto una volta per tutte...

temo che ci sia poco da zittire. abbiamo bisogno di guardarci in faccia e progettare veramente una risalita strutturata. per farlo però abbiamo bisogno di capire come spendere i soldi, distruggere il meno possibile e ripartire dalla base. il primo passo per risolvere un problema è ammettere di averne uno.