Bravi giornalisti...

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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speartakle
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da speartakle »

jpr williams ha scritto:Il punto è che tutti questi fenomeni sono un portato del professionismo, secondo me.
Provo a fare un discorso il più possibile neutro e non inquinato da venature nostalgiche.
Con il professionismo l'aspetto atletico e quello tattico in qualunque sport tendono ad assumere sempre maggiore rilevanza rispetto al talento, alla destrezza ed alla tecnica individuale. Il professionismo interviene sugli aspetti su cui può influire, che sono appunto i primi molto più dei secondi. E' quindi logico che partendo da quando il professionismo è stato introdotto palestra, preparazione ed altre tecniche più o meno etiche (ci siamo capiti) hanno assunto via via più rilevanza.
Ciò su cui, però, nemmeno il professionismo può intervenire è la struttura genetica dell'essere umano che ha ritmi di evoluzione scanditi su parametri temporali molto diversi da quelli speed del business. Perciò tutta quella preparazione e quelle "tecniche" finiscono per essere un motore di F1 inserito sulla stessa scocca su cui prima c'era il motore di una berlinetta sportiva.
eh ma quindi, appurato che fare uno sport in modo professionistico comporta utilizzare il proprio tempo solo per lo sport e quindi andare ad intervenire su tutti gli aspetti, che soluzione proponi? eliminare il professionismo? cioè mi sfugge qualcosa, è impossibile risolvere questi problemi (iperfisicità e scontri sempre più duri) solo agendo su un codice morale di comportamento. Non ha mai funzionato e noi in particolare nel Rugby Union siamo tra quelli che l'hanno cavalcato il fatto di usare i soldi per colmare i gap che avevamo.
Luqa-bis
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da Luqa-bis »

Il problema parte da un presupposto: quando si passa al professionismo, ci sono vari effetti collaterali:

1- per guadagnare occorre vendere - si cerca pubblico - si deve offrire spettacolo;
2- per guadagnare bisogna essere i meglio in una platea di agguerriti concorrenti -usura
3- se sono professionista mi posso allenare di più e meglio
4- se in ogni partita posso cambiare mezza squadra - posso avere mezza squadra che dura 50-60minuti. E mezza squadra che ne gioca fresca solo 20-30.

Ci siamo spostati dalla dinamica di contatto del rugby anni '80 a quella del football americano.

Guardiamo una partita femminile o una U16 - gli spazi, il sostegno e i raddoppi non sono gli stessi- la dinamicità è diversa e quindi la necessità di affrontare /eludere /imporre un confronto fisico è più alta.

Come andare su un'autostrada nata negli anni '60 con il traffico del 2000, con i motori, le gomme, i freni, ma senza cinture ed airbag...

Aggiungiamoci poi i dati sottolineati da Metabolik
speartakle
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da speartakle »

metabolik ha scritto:E' molto lucida l'analisi e la conseguente preoccupazione di Stru, meglio di così non si poteva esprimerle.
E' una preoccupazione che ho sentito da vecchi giocatori di incrollabile fede ovale, ma non più totalmente convinti di portare un ragazzo a giocare, consci dell'evoluzione fisica del rugby : faccio bene ?
Validissimo anche l'intervento di Spear. Aggiungo un'osservazione, passatemi la sintesi.
Una volta, a termini di regolamento, era vietato aggredire l'avversario 'impotente a difendersi', vale a dire, era vietato placcare l'avversario già placcato o caricare l'avversario legato in maul o fermo/vincolato in ruck: puoi entrare in spinta su di lui, ma prima ti appoggi e poi spingi, non prendi la r*** ed entri di spalla. Il criterio non veniva fatto rispettare uniformemente, ma almeno c'era.
Nell'ultimo Scozia-Italia il colpo alla schiena su Budd, bloccato nella ruck, dello scozzese che lo carica in velocità è un atto assurdo, perchè inutile ai fini del recupero della palla, un'azione volta solo a far male e che poteva avere conseguenze nefaste. E' stata grave l'accondiscendenza dell'arbitro, molto grave.
Io credo che ci siano già i presupposti regolamentari per ridurre l'aggressione pericolosa ed inutile, solo che buona parte del gioco , oggi, si basa anche su azioni scorrette, come dice Spear.
La pulizia violenta attorno alle ruck inventata dagli AB è ormai adottata da tutti, ma è fuori regolamento.
concordo sui punti d'incontro, forse anche sul raddoppio del placcaggio, basterebbe obbligare a chi raddoppia di intervenire solo sul pallone e senza caricare, o abbracciare, certo, dobbiamo essere però pronti ad accettare che l'attacco ha molte possibilità in più di essere in vantaggio, pensiamo una difesa così condizionata sulla linea di meta, come lo fermi un Tuilagi, ma pure un Polledri....

Il problema grosso, e a me personalmente preoccupa parecchio, sono i traumi cranici, che si verificano maggiormente al momento del placcaggio. Hai voglia a fare tecnica del placcaggio quando le velocità di gioco e il numero di possibili variabili di gioco (finti penetranti ecc) che ci sono ad essere sempre nella posizione corretta. I giocatori sono spinti da sempre a sconfiggere lo spirito di sopravvivenza e "a mettere la testa dove gli altri non metterebbero un piede" difficile pensare ad un rugby senza questa spinta (avete mai insegnato a placcare un bambino? la cosa di cui hanno più paura è quella di entrare nel placcaggio con spalla/testa invece che star lontani e usare solo avambraccio/mani), sai poi quanti si lamenterebbero che è diventato uno sport per fighette?
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da Luqa-bis »

I traumi cranici sono un problema,
ma lo possono essere anche quelli al collo o certi impatti al torace (cuore, fegato, reni, milza)

E comunque ci sono altri due fatti:

1. i traumi distorsivi e le fratture - certi atleti hanno velocità e massa ma legamenti , tendini e ossa forse non sono dimensionate opportunamente.
2. Saranno le partite, saranno gli impatti, la palestra, ecc. ma l'impressione è che la durata media di un atleta nelle sue condizioni di eccellenza si restringa - altius, citius, fortius - minus
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jpr williams
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da jpr williams »

speartakle ha scritto:eh ma quindi, appurato che fare uno sport in modo professionistico comporta utilizzare il proprio tempo solo per lo sport e quindi andare ad intervenire su tutti gli aspetti, che soluzione proponi? eliminare il professionismo? cioè mi sfugge qualcosa, è impossibile risolvere questi problemi (iperfisicità e scontri sempre più duri) solo agendo su un codice morale di comportamento. Non ha mai funzionato e noi in particolare nel Rugby Union siamo tra quelli che l'hanno cavalcato il fatto di usare i soldi per colmare i gap che avevamo.
Non propongo nulla perchè non credo ci sia nulla da proporre.
Prendo atto che la realtà è questa e che non è possibile ipotizzare un ritorno al passato.
Come per il riscaldamento globale: c'è, provoca danni, ma non c'è nulla da fare.
A volte tocca prendere atto che esistano cose alle quali non c'è rimedio.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
speartakle
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da speartakle »

jpr williams ha scritto:
speartakle ha scritto:eh ma quindi, appurato che fare uno sport in modo professionistico comporta utilizzare il proprio tempo solo per lo sport e quindi andare ad intervenire su tutti gli aspetti, che soluzione proponi? eliminare il professionismo? cioè mi sfugge qualcosa, è impossibile risolvere questi problemi (iperfisicità e scontri sempre più duri) solo agendo su un codice morale di comportamento. Non ha mai funzionato e noi in particolare nel Rugby Union siamo tra quelli che l'hanno cavalcato il fatto di usare i soldi per colmare i gap che avevamo.
Non propongo nulla perchè non credo ci sia nulla da proporre.
Prendo atto che la realtà è questa e che non è possibile ipotizzare un ritorno al passato.
Come per il riscaldamento globale: c'è, provoca danni, ma non c'è nulla da fare.
A volte tocca prendere atto che esistano cose alle quali non c'è rimedio.
giusto per curiosità, qual'è il passato ideale? perchè mi pare che si possa individuare praticamente sempre un momento in cui l'uso di "professionisti" avrebbe potuto essere discutibile, antisportivo ecc. Boh uno che è pieno di schei e può dillettarsi a tempo pieno nel rugby rispetto ad un minatore gallese ecc. non so a me sta cosa non mi convince.
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jpr williams
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da jpr williams »

Bah, difficile fissare una data, un momento. E tutto sommato inutile. Peraltro non ho parlato di discutibilità o antisportività. Non è né l'una né l'altra cosa, è solo l'andazzo. C'è chi ne è entusiasta e chi meno.
Poi magari ognuno ha il suo di passato e mica è detto sia lo stesso per tutti.
Comunque qua siamo e questo abbiamo, il resto non conta.
Ripeto: come per il riscaldamento globale. Guarda che c'è gente a cui piace eh! Basta sentire un qualunque meteo e sentir continuamente parlare di "splendida giornata di sole con punte di 17°". Splendida. A Febbraio. Ma ripeto, a molti piacciono le splendide giornate di Febbraio e se ne fottono se i ghiacciai si squagliano.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
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tonione
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da tonione »

a quanto pare il sud Italia subirà l'ennesima, quest'anno, aggressione gelida, mentre al nord si veleggia sul fine inverno mite con sospetto di zampata burianica nel mese di marzo. è sempre più di moda parlare di cambiamento climatico e meno di moda parlare di riscaldamento globale. la moda è una cosa fondamentale per capire cosa stressa i pensieri delle persone. persone che sono dispiaciute per questi cambiamenti climatici e che ne soffrono interiormente, avendo acquisito per certa la prospettiva climatica su scala mondiale, la prospettiva dell'interconnessione dei battiti delle farfalle. se vedono una margherita fuori stagione davanti a loro si sentono affranti pensando che quella margherita produrrà un disastro da qualche altra parte in indocina. me ne sbatto, non allegramente, dei cambiamenti climatici. nessuno mi può stressare per essi visto che sono troppo piccolo per incidere sulla stratosfera o sul magnetismo terrestre.

Munari, vedo che non è stato notato, dice da parecchio tempo che l'unica soluzione per avere grandi battaglie -professionistiche ca va sans dire - è la diminuzione del numero delle partite giocate ad alta intensità. quella è la strada. meno partite di alto livello internazionale. i diritti tv sono totalmente contrari a tutto ciò.

ed essendo che il rugby è cambiato dall'entrata di Murdoch- eccolo il momento!- che ha messo sul piatto il vil denaro in cambio dei diritti tv e molto difficile che si torni indietro.
menton
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da menton »

Circa gli infortuni: la cosiddetta concussione riguarda il capo, ovvio, ma soprattutto la cerniera capo-cervicale, zona meno protetta anatomicamente e sede di strutture nervose molto delicate ed esposte. Non passibili di protezione esterna. Molto deve essere demandato alla tecnica di portare e subire il placcaggio.

Molto importanti gli infortuni da stress, legati ad un eccessivo carico tendineo-muscolare sulle articolazioni. E qui conta un potenziamento eccessivo sulla struttura del singolo giocatore.

Circa il giro di boa...ricordo il mondiale 1991. Da lì le home Unions e la Francia hanno rotto gli indugi per veleggiare verso L' emisfero sud. Alcuni, pochi, anni di tramvate, e via verso il futuro!

Se non erro in Francia esiste un tetto di partite per i giocatori di interesse FFR (mi pare 37), comprendendo campionato, coppe e nazionale, con periodi minimi di riposo continuativo (4 settimane in estate)
tonione
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da tonione »

sul potenziamento eccessivo sono in accordo. però serve per essere potenti, è indispensabile la muscolatura per un regbista, figurarsi per un professionista. ricordarsi che non abbiamo le protezioni del football americano. la nostra protezione è il muscolo!
cerniera capo-cervicale? intendi il rachide?
Garry
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da Garry »

Piuttosto, chi avrebbe davvero bisogno di un notevole potenziamento sarebbero proprio i "bravi giornalisti"...

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
tonione
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da tonione »

sulle statistiche devo aver espresso più di un commento. con qualche diatriba con garry riguardante il loro reale significato e valore, perciò Munari su questo, nun po' dire nulla de novo- se po' di? casomai potrebbe riaprire il vecchio dibattito.

le statistiche dicono che tutti moriremo.
menton
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da menton »

Sì il passaggio occipite rachide cervicale contiene o è prossimo a strutture delicate come tronco encefalico e midollo allungato, sedi di controllo di funzioni vitali
tonione
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da tonione »

a però, ne sa qualcosa il menton. dottore?
Garry
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Re: Bravi giornalisti...

Messaggio da Garry »

Ah, pensavo di essere entrato al bar, e invece sono finito in una puntata di Dr. House

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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