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doublegauss ha scritto: 20 feb 2020, 8:51Verissimo. I successi che avrà Smith, se ne avrà, saranno il lascito di COS, per lo meno nel 2020.
E quindi quelli iniziali di O'Sé erano lascito di Brunel. E quelli iniziali di Brunel...
Frengo ha preso una squadra che veniva da due anni di randellate ad ogni partita con una tier 1 e sta provando a cambiare qualcosa sul piano tattico. Se funzionerà sarà solo il futuro a dirlo.
Di O' Sé (e naturalmente mi riferisco unicamente al campo: le altre "cose" che riguardano il fuori e che molti qua, diversamente da me, apprezzano non fanno parte di questo discorso) si ricordano solo gli esordi di MInozzi e Polledri. Si ricorda quello dimenticando che fu costretto da degli infortuni a farli esordire, altrimenti chissà quante altre ragnatele avrebbero fatto i due migliori talenti della nostra rosa.
No questo non è vero.
Brunel ha ereditato una nazionale che nel 6 Nazioni aveva una differenza punti di -68. Differenza punti che ha poi confermato nel suo primo anno e molto migliorato nel secondo anno. Di li in poi il baratro tanto che all'ultimo anno ha chiuso con una differenza punti di -145.
O'Shea ha preso una nazionale che aveva un disavanzo punti fatti vs punti subiti ampiamente sopra i 100 e ha lentamente risalito la china lasciando nel 2019 con una differenza di -88 (57 punti meglio dell'ultimo Brunel).
Il dettaglio qui sotto
Anno: Differenza Punti | Punti Fatti | Punti Subiti
2012: -68 | 53 | 121 (Primo anno Brunel)
2013: -36 | 75 | 111
2014: -109 | 63 | 172
2015: -120 | 62 | 182 (Ultima vittoria)
2016: -145 | 79 | 224 (Ultimo anno Brunel)
2017: -151 | 50 | 201 (Primo anno O'Shea)
2018: -111 | 92 | 203
2019: -88 | 79 | 167
acarraro306 ha scritto: 19 feb 2020, 17:01
E non venite a parlarmi dei risultati della Under 20 che sono figli del Top 12 molto di più che della struttura federale.
fantastico, davvero fantastico.
L'unico motivo per cui il livello dell'u18 è aumentato è che queste annate sono il frutto della curva di massima espansione del rugby in italia, dove anche nel minirugby qualcosa di buono o fatto meglio si stava facendo, che i Centri di formazione permanente (ex accademie u18) sono stati razionalizzati, concentrando i giocatori meglio e con gli allenatori federali "migliori". Questo, unito al fatto che il campionato italiano a differenza del vecchio TOP10 non vive più di oriundi argentini e vecchi marpioni professionisti, ma abbisogna di manodopera a basso costo e giovane dove anche gli accademici diventano molto appetibili.
E tutto questo si riassume in merito dei Club del TOP12. ovvio.
Fatti un confronto veloce : Under 20 numero giocatori della Accademia Federale Francescato Vs numero di altre squadre negli ultimi anni .
La differenza e' evidente : fino che abbiamo avuto 20 su 23 della Francescato le cose sono andate male, non serve una laurea tecnica per darsi una spiegazione , giocatori con posto "sicuro" , in campionato di livello più' basso, senza confronto (anche interno) con giocatori più' bravi ed esperti , contro giocatori che devono conquistare il posto in squadra, che giocano in campionati più' competitivi insieme a compagni più' esperti.
Sara' solo una coincidenza che in tutte le altre nazioni davanti a noi nel ranking ci sono doppi tesseramenti, campionati espoir, campionati giovanili u.20 , 19, 18 e persino universitari e che solo da noi si fa giocare una c.d. "selezione nazionale giovanile" (cit. Dir. Tecnico FIR) in un campionato senior?
Garry ha scritto: 20 feb 2020, 11:01
Ad ogni modo, se è stato inserito nel XV ideale del campionato, vuol dire che è nella condizione giusta per una partita d'addio alla nazionale con i controfiocchi. Speriamo
Guarda, io 80' nell'inutile partita con gli inglesi glieli faccio fare ben volentieri.
A patto di essere certi che poi la finimo lì.
Quando parli di Parisse, di Zebre e di altri due o tre argomenti ti avvicini pericolosamente al tifoso pallonaro medio.
Nel rugby non esistono "partite inutili" (per l'Italia del rugby ancor meno, altrimenti dovresti considerare inutile il 98% delle partite) .
E' nella sua natura di sport che fino a non moltissimi anni fa non aveva neppure un campionato mondiale.
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
acarraro306 ha scritto: 20 feb 2020, 15:20
Sara' solo una coincidenza che in tutte le altre nazioni davanti a noi nel ranking ci sono doppi tesseramenti, campionati espoir, campionati giovanili u.20 , 19, 18 e persino universitari e che solo da noi si fa giocare una c.d. "selezione nazionale giovanile" (cit. Dir. Tecnico FIR) in un campionato senior?
Sarà solo una coincidenza che da quando i club di Top12 hanno avuto il coraggio di far giocare in prima squadra i giovani provenienti dai centri di formazione, il livello tecnico del campionato è cresciuto?
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
doublegauss ha scritto: 20 feb 2020, 8:51Verissimo. I successi che avrà Smith, se ne avrà, saranno il lascito di COS, per lo meno nel 2020.
E quindi quelli iniziali di O'Sé erano lascito di Brunel. E quelli iniziali di Brunel...
Frengo ha preso una squadra che veniva da due anni di randellate ad ogni partita con una tier 1 e sta provando a cambiare qualcosa sul piano tattico. Se funzionerà sarà solo il futuro a dirlo.
Di O' Sé (e naturalmente mi riferisco unicamente al campo: le altre "cose" che riguardano il fuori e che molti qua, diversamente da me, apprezzano non fanno parte di questo discorso) si ricordano solo gli esordi di MInozzi e Polledri. Si ricorda quello dimenticando che fu costretto da degli infortuni a farli esordire, altrimenti chissà quante altre ragnatele avrebbero fatto i due migliori talenti della nostra rosa.
No questo non è vero.
Brunel ha ereditato una nazionale che nel 6 Nazioni aveva una differenza punti di -68. Differenza punti che ha poi confermato nel suo primo anno e molto migliorato nel secondo anno. Di li in poi il baratro tanto che all'ultimo anno ha chiuso con una differenza punti di -145.
O'Shea ha preso una nazionale che aveva un disavanzo punti fatti vs punti subiti ampiamente sopra i 100 e ha lentamente risalito la china lasciando nel 2019 con una differenza di -88 (57 punti meglio dell'ultimo Brunel).
Il dettaglio qui sotto
Anno: Differenza Punti | Punti Fatti | Punti Subiti
2012: -68 | 53 | 121 (Primo anno Brunel)
2013: -36 | 75 | 111
2014: -109 | 63 | 172
2015: -120 | 62 | 182 (Ultima vittoria)
2016: -145 | 79 | 224 (Ultimo anno Brunel)
2017: -151 | 50 | 201 (Primo anno O'Shea)
2018: -111 | 92 | 203
2019: -88 | 79 | 167
Per me quest’anno miglioriamo
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
Amore sbrigati che facciamo tardi a scuola! Mi sbrigo solo se mi ripeti che sono la più bella del mondo.
mia figlia 6 anni
MA CHE ORA E'?
mia moglie
Molti amici molto onore
Io
Big Lebowski ha scritto: 20 feb 2020, 14:44
Anno: Differenza Punti | Punti Fatti | Punti Subiti
2012: -68 | 53 | 121 (Primo anno Brunel)
2013: -36 | 75 | 111
2014: -109 | 63 | 172
2015: -120 | 62 | 182 (Ultima vittoria)
2016: -145 | 79 | 224 (Ultimo anno Brunel)
2017: -151 | 50 | 201 (Primo anno O'Shea)
2018: -111 | 92 | 203
2019: -88 | 79 | 167
So che sei molto affezionato a questa cosa della differenza punti. E' un tuo punto di vista che rispetto anche se io non lo condivido perchè non trovo significhi molto in quanto dipende da tante casualità, fra cui non ultima il bisogno o meno di fare punteggi alti dell'avversario di turno.
Mi impressiona di più il numero 0 di punti in calssifica. Ecco, quando vedrò un miglioramento in quel numero lì penserò ad un passo avanti per quanto piccolo.
Tutto sommato di tutta la gestione di O'Sé, a parte l'episodio che non so come qualificare della vittoria col SAF, la partita migliore per me rimane quella con l'Irlanda dello scorso anno. Ecco, quella non fu male. Un pò poco in 4 anni.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Garry ha scritto: 20 feb 2020, 11:01
Ad ogni modo, se è stato inserito nel XV ideale del campionato, vuol dire che è nella condizione giusta per una partita d'addio alla nazionale con i controfiocchi. Speriamo
Guarda, io 80' nell'inutile partita con gli inglesi glieli faccio fare ben volentieri.
A patto di essere certi che poi la finimo lì.
Quando parli di Parisse, di Zebre e di altri due o tre argomenti ti avvicini pericolosamente al tifoso pallonaro medio.
Nel rugby non esistono "partite inutili" (per l'Italia del rugby ancor meno, altrimenti dovresti considerare inutile il 98% delle partite) .
E' nella sua natura di sport che fino a non moltissimi anni fa non aveva neppure un campionato mondiale.
Si, inutile non è un bel termine. Diciamo pure dal risultato fin troppo scontato.
Magari sarò pallonaro su questo, altri lo sono parlando di arbitri
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
jpr williams ha scritto: 20 feb 2020, 18:11
So che sei molto affezionato a questa cosa della differenza punti. E' un tuo punto di vista che rispetto anche se io non lo condivido perchè non trovo significhi molto in quanto dipende da tante casualità, fra cui non ultima il bisogno o meno di fare punteggi alti dell'avversario di turno.
Mi impressiona di più il numero 0 di punti in calssifica. Ecco, quando vedrò un miglioramento in quel numero lì penserò ad un passo avanti per quanto piccolo.
Tutto sommato di tutta la gestione di O'Sé, a parte l'episodio che non so come qualificare della vittoria col SAF, la partita migliore per me rimane quella con l'Irlanda dello scorso anno. Ecco, quella non fu male. Un pò poco in 4 anni.
Sicuramente ci sono dei distinguo tra un anno e l'altro e le situazioni non sono tutte uguali. Però questi numeri sono la cosa più vicina che abbiamo ad un elemento oggettivamente valutabile da tutti.
Se tu dici che Smith ha ereditato una squadra che prendeva regolarmente randellate dalle altre, questi numeri ci dicono che è vero ma che O'Sea ha ereditato una squadra che prendeva randellate ancora più forti.
Big Lebowski ha scritto: 20 feb 2020, 18:21 O'Sea ha ereditato una squadra che prendeva randellate ancora più forti.
Che ti devo dire, spero che l'erede di Frengo ne erediti una che non fa 0 punti in classifica.
Comunque capisco il tuo punto di vista e la volontà di provare a razionalizzare usando i numeri. Io come dico spesso ho poca fiducia nelle statistiche e mi affido di più alle sensazioni visive circa le squadre in campo e le squadre di O'Sé le vedevo totalmente incapaci di porre problemi agli avversari, salvo in quell'Italia-Irlanda che vedemmo insieme lo scorso anno.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Queste statistiche le guardo dal principio del 6N. Gli anni migliori furono quelli di Berbizier (-36 mi pare). Ma i punti fatti non bastano, ci sono pure le mete fatte, mete subite e tutto il resto. Prima si facevano molto meno mete, ma dal 2013, tutte le squadre si son messe a fare molto più mete, e a prenderne qualcuna di più. Il rugby e cambiato e noi non si siamo adattati subito.
Secondo me contano le vittorie più che altro, perché dimostrano la capacita di ottenere un risultato indipendentemente dal resto.
In questo, O'Shea : 0 nel 6N.
Nandino ha scritto: 20 feb 2020, 18:34
Queste statistiche le guardo dal principio del 6N. Gli anni migliori furono quelli di Berbizier (-36 mi pare). Ma i punti fatti non bastano, ci sono pure le mete fatte, mete subite e tutto il resto. Prima si facevano molto meno mete, ma dal 2013, tutte le squadre si son messe a fare molto più mete, e a prenderne qualcuna di più. Il rugby e cambiato e noi non si siamo adattati subito.
Secondo me contano le vittorie più che altro, perché dimostrano la capacita di ottenere un risultato indipendentemente dal resto.
In questo, O'Shea : 0 nel 6N.
Ti ho fatto 92' di applausi di là, ma te li rifaccio anche qua.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Nandino ha scritto: 20 feb 2020, 18:34
Queste statistiche le guardo dal principio del 6N. Gli anni migliori furono quelli di Berbizier (-36 mi pare). Ma i punti fatti non bastano, ci sono pure le mete fatte, mete subite e tutto il resto. Prima si facevano molto meno mete, ma dal 2013, tutte le squadre si son messe a fare molto più mete, e a prenderne qualcuna di più. Il rugby e cambiato e noi non si siamo adattati subito.
Nandino ha scritto: 20 feb 2020, 18:34
Queste statistiche le guardo dal principio del 6N. Gli anni migliori furono quelli di Berbizier (-36 mi pare). Ma i punti fatti non bastano, ci sono pure le mete fatte, mete subite e tutto il resto. Prima si facevano molto meno mete, ma dal 2013, tutte le squadre si son messe a fare molto più mete, e a prenderne qualcuna di più. Il rugby e cambiato e noi non si siamo adattati subito.
Secondo me contano le vittorie più che altro, perché dimostrano la capacita di ottenere un risultato indipendentemente dal resto.
In questo, O'Shea : 0 nel 6N.
Secondo me invece contano di più 3 partite in cui vai vicino a vincerla ma non ce la fai che una vittoria estemporanea come quella dell'Italia di Brunel a Murreyfield o, se vuoi, quella di O'Shea contro il Sudafrica. E' quando trovi la continuità di prestazione e ti avvicini con costanza all'avversario che puoi dire di essere veramente migliorato, non quando trovi una vittoria per una serie di coincidenze astrali.
E' in questo senso che il discorso del divario tra punti fatti e subiti assume un significato.
Dal 2017 è cambiata l'assegnazione dei punti in classifica, per cui le differenze punti diventano più importanti. Avere contenuto le differenze passive negli ultimi anni secondo me è un piccolo passo avanti.
Un ciliegio grande e bello
Disse ad un piccolo alberello
Sì sei bravo hai messo i fiori,
Coi lor petali a colori
Ma cambiare poi i miei frutti
Alberello non saprai
Garry ha scritto: 20 feb 2020, 11:01
Ad ogni modo, se è stato inserito nel XV ideale del campionato, vuol dire che è nella condizione giusta per una partita d'addio alla nazionale con i controfiocchi. Speriamo
Guarda, io 80' nell'inutile partita con gli inglesi glieli faccio fare ben volentieri.
A patto di essere certi che poi la finimo lì.
Quando parli di Parisse, di Zebre e di altri due o tre argomenti ti avvicini pericolosamente al tifoso pallonaro medio.
............