Covid 19

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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Rugby-Tv
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Re: Covid 19

Messaggio da Rugby-Tv »

Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:26 In Francia una settimana fa hanno aperto le scuole, adesso ne hanno già richiuse 70 causa possibile contagio.
Però in ministro francese dice che le conseguenze del non andare a scuola sono molto più gravi dei rischi di contrarre il virus.
Se lo dice lui...
Ne hanno richiuse 70, ma quante ne avevano aperte? tutte?
Chiedo, non è polemica.
Garry
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Re: Covid 19

Messaggio da Garry »

Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 12:34
Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:26 In Francia una settimana fa hanno aperto le scuole, adesso ne hanno già richiuse 70 causa possibile contagio.
Però in ministro francese dice che le conseguenze del non andare a scuola sono molto più gravi dei rischi di contrarre il virus.
Se lo dice lui...
Ne hanno richiuse 70, ma quante ne avevano aperte? tutte?
Chiedo, non è polemica.
40.000 circa.
Non è polemica.

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
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Re: Covid 19

Messaggio da Rugby-Tv »

Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:35
Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 12:34
Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:26 In Francia una settimana fa hanno aperto le scuole, adesso ne hanno già richiuse 70 causa possibile contagio.
Però in ministro francese dice che le conseguenze del non andare a scuola sono molto più gravi dei rischi di contrarre il virus.
Se lo dice lui...
Ne hanno richiuse 70, ma quante ne avevano aperte? tutte?
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Non è polemica.
Quindi 70 su 40.000.
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Re: Covid 19

Messaggio da Garry »

Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 12:39
Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:35
Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 12:34
Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:26 In Francia una settimana fa hanno aperto le scuole, adesso ne hanno già richiuse 70 causa possibile contagio.
Però in ministro francese dice che le conseguenze del non andare a scuola sono molto più gravi dei rischi di contrarre il virus.
Se lo dice lui...
Ne hanno richiuse 70, ma quante ne avevano aperte? tutte?
Chiedo, non è polemica.
40.000 circa.
Non è polemica.
Quindi 70 su 40.000.
Niente polemica
Sei serio o vuoi giocare a ripetere quello che scrive l'altro?
Senza polemica

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Re: Covid 19

Messaggio da Rugby-Tv »

Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:40
Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 12:39
Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:35
Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 12:34
Garry ha scritto: 19 mag 2020, 12:26 In Francia una settimana fa hanno aperto le scuole, adesso ne hanno già richiuse 70 causa possibile contagio.
Però in ministro francese dice che le conseguenze del non andare a scuola sono molto più gravi dei rischi di contrarre il virus.
Se lo dice lui...
Ne hanno richiuse 70, ma quante ne avevano aperte? tutte?
Chiedo, non è polemica.
40.000 circa.
Non è polemica.
Quindi 70 su 40.000.
Niente polemica
Sei serio o vuoi giocare a ripetere quello che scrive l'altro?
Senza polemica
No volevo solo capire i numeri. Chiedevo a te che mi sembri quello più bravo.
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Re: Covid 19

Messaggio da Garry »

Sarà una sciocchezza, per la grandeur francese, ma se si vogliono fare le cose seriamente adesso dovrebbero:
Sanificare le 70 scuole
Mettere in quarantena tutti gli alunni (mettiamo una media di 100 per scuola, sono 7.000)
Mettere in isolamento domestico 7.000 famiglie, con genitori che lavorano ecc...
Stessa cosa con gli insegnanti e le loro famiglie

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Re: Covid 19

Messaggio da Garry »

Noi saremo anche più indietro, ma c'è qualcuno, e non uno qualsiasi, che dice che siamo già troppo avanti.
Il GIMBE, per esempio (Cartabellotta & Co).
Hanno una posizione molto critica sulla fase 2 .
In primo luogo perchè il Ministero della Salute riveste un ruolo "passivo" demandando alle Regioni test,tracciamento e terapie. Mentre vi sono due articoli della Costituzione in cui nel caso di emergenze sanitarie lo Stato deve assumere pieni poteri decisionali.
In secondo luogo perchè a loro parere si è privilegiato l'aspetto economico rispetto a quello sanitario.

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Re: Covid 19

Messaggio da Brules »

Durante la fase 1 si leggeva che il 50% delle aziende stavano in realta' lavorando con una scusa o un'altra (oltre al "c'e' troppa gente in giro").

Direi che al 19/5 possiamo affermare che le misure di sicurezza sono state applicate e hanno funzionato suffcientemente bene.
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Re: Covid 19

Messaggio da jpr williams »

Tutt'al più significa che non è successo nulla il 4 e il 5, comunque Cartabellotta, che ho sentito ieri a Sky TG24 sosteneva che l'arco temporale corretto per valutare l'incidenza di una diminuzione delle restrizioni è di 3 settimane. Secondo lui i dati di questi giorni sono ancora relativi al lockdown ed ha molto criticato il fatto che non si siano aspettate 3 settimane anzichè due.
Relata refero: io sono un ignorante assoluto in campo medico, non ho alcuna competenza per dire che ha torto o ragione.
Ma una cosa è evidente: si è riaperto solo ed esclusivamente per ragioni economiche e basta a prescindere da qualsivoglia valutazione medico scientifica. Se il lockdown è finito è solo per soldi: mi si potrà dire che è una ragione sufficiente, ma non si può far finta che dal punto di vista scientifico ci fossero le condizioni. Dalle mie parti si dice "posso anche accettare di mangiare merda perchè c'è solo quella, ma almeno non si pretenda che la chiami cioccolata".
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Covid 19

Messaggio da Rugby-Tv »

se vi legge un commerciate che ha chiuso e perso tutto dopo aver investito soldi in un negozio che si è riaperto solo per questioni economiche, vi viene a cercare e vi prende a calci in culo per giorni.
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Re: Covid 19

Messaggio da RigolettoMSC »

Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 11:16
RigolettoMSC ha scritto: 19 mag 2020, 11:09
jpr williams ha scritto: 19 mag 2020, 10:55
Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 10:29
jaco ha scritto: 19 mag 2020, 10:12 ...è una forma di tutela soprattutto dopo che c'è stata l'idea (affatto brillante a mio modo di vedere) di far passare il contagio da Covid in ambiente di lavoro come infortunio.
Così tanti si faranno un'assicurazione per questa cosa che è tra l'altro indimostrabile.
Anche questo muove l'economia. Alla fine sono geniali i nostri governanti.

Senza parlare di quei poveri che hanno un hotel. Se trovano un positivo nella loro struttura non oso immaginare cosa gli accadrà.
Polemica sul nulla.
E' già stato chiarito che chi applica le norme di sicurezza previste non dovrà rispondere di nulla.
Certo se uno se ne fotte delle regole non ha poi alcun diritto di lamentarsi di nulla.
Esatto, alle volte si scrive solo per pura polemica e per ignoranza. La prima serve solo a fare casino, la seconda ad alimentare la prima.
Respirare a fondo un paio di volte e risolvere un'equazione (il grado va in base alle competenze matematiche di ognuno... :) ) prima di
dire/scrivere qualcosa di solito aiuta. Assai.
Scrivi solo te allora, che sei il più bravo.
Cafone!!
Me ne hanno dette di ogni (sai, ho fatto l'arbitro per 33 anni), ma cafone mi mancava... Grazie assai! :P

Non te la prendere, hai scritto di una cosa che non sapevi bene ma che avevi orecchiato da qualche parte e
te l'hanno fatto notare, succede attutti, dai retta, non occorre mica incazzarsi...
Riccardo
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Re: Covid 19

Messaggio da Garry »

Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 14:44 se vi legge un commerciate che ha chiuso e perso tutto dopo aver investito soldi in un negozio che si è riaperto solo per questioni economiche, vi viene a cercare e vi prende a calci in c*** per giorni.
Per quanto mi riguarda, ho solo riferito parole di persone che in fatto di epidemie ne sanno più di un commerciante

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Re: Covid 19

Messaggio da jpr williams »

Garry ha scritto: 19 mag 2020, 15:02
Rugby-Tv ha scritto: 19 mag 2020, 14:44 se vi legge un commerciate che ha chiuso e perso tutto dopo aver investito soldi in un negozio che si è riaperto solo per questioni economiche, vi viene a cercare e vi prende a calci in c*** per giorni.
Per quanto mi riguarda, ho solo riferito parole di persone che in fatto di epidemie ne sanno più di un commerciante
Idem.
Peraltro non so cosa potrebbe dire un commervciante per dimostrare che la riapertura NON si fa solo per ragioni economiche
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Re: Covid 19

Messaggio da jaco »

jpr williams ha scritto: 19 mag 2020, 11:35
jaco ha scritto: 19 mag 2020, 11:18No, perdonami, il bene-bene male-male o i buoni e cattivi in tema di sicurezza sul lavoro non funziona sempre... ci lavoro so...
In caso di infortunio lo SPISAL parte sempre da un assioma che non ammette altri ragionamenti: se qualcuno si è fatto male è perchè non si è fatto tutto il necessario e non importa quanto sia strano o insolito l'infortunio perchè tu avresti dovuto prevedere anche comportamenti anomali dei tuoi lavoratori. Cosa facilissima a posteriori, ma spesso complicatissima e a volte anche impossibile a priori.
Questo anche prima del Covid, però.
Infatti è ciò che ho detto...
jpr williams ha scritto: 19 mag 2020, 11:35
jaco ha scritto: 19 mag 2020, 11:18Se lo stesso atteggiamento è applicato a questo tipo di infortunio nell'organizzazione per quanto attenta di un datore di lavoro una minima falla la puoi sempre trovare, fosse anche che nella pausa due decidono di bere il caffè o fumare la sigaretta insieme rimandendo a contatto o il caso estremo che un addetto al primo soccorso aziendale abbia dovuto intervenire su di un collega che ha avuto un malore (ovviamente non rispettando il metro di distanza magari togliendosi anche la mascherina) e che dire degli asintomatici o di chi ti tace di avere la febbre (non obbligatorio prendere la temperatura)... insomma al di là del fatto che dimostrare che il contagio è avvenuto in ambiente lavorativo sarà alquanto complesso, nel caso in cui questo venga "provato" sarà complicatissimo difendersi anche per chi ha adottato tutto quanto previsto dal protocollo... ripeto, a mio avviso non una grande idea... diventeranno infortuni anche le influenze, le bronchiti e qualunque altra malattia di questo genere? Mah
Immagino che fra i doveri vi sia anche quello di vigilare sul rispetto delle regole da parte dei dipendenti. Chi non lo fa viene meno al proprio dovere. Poi difendersi sarà complicatissimo al pari del dimostrare che il contagio è avvenuto sul lavoro.
In ogni caso quale sarebbe l'alternativa? Una esimente globale totale che darebbe il destro a chi vuole di non applicare alcuna regola?
Certo che vigilare è uno fra i doveri del datore di lavoro,Facile a dirsi, meno a farsi. Ti ho fatto un paio di esempi dove puoi vigilare quanto vuoi, ma rimangono punti deboli. Te ne metto un altro se vuoi: ditta di manutenzioni che manda fuori i lavoratori a lavorare presso terzi. Come vigili su un ragazzo che esce tutto il giorno, gira per altre aziende, per case private e compagnia bella e ti rientra ammalato? Senza contare che spessissimo la vigilanza è demandata, come prevede la legge, a preposti che altro non sono che lavoratori che oltre a svolgere la propia mansione devono vigilare sugli altri... vabbè.
Le alternative sono:
1 - Trattare il contagio da covid come malattia (al pari di influenze, polmoniti e qualunquq altra) continuando a fare controlli (le ditte che seguo io sono state pressochè tutte controllate e qualcuna anche più di una volta)
2 - Trattare il contagio da Covid come un infortunio (se proprio vogliamo darlo in carico all'INAIL che è uno dei pochi enti statali senza problemi economici anzi...), ma come un infortunio in itinere che non prevede conseguenze penali per il datore di lavoro, continuando a fare controlli
3 - Trattare il contagio da Covid come un infortunio e chiarire che così come non influisce sul premio da pagare, non va a sporcare la fedina penale di nessuno, magari chiarendo che le sanzioni previste sono solo di carattere amministrativo
Insomma, controllare, far pagare multe (anche salate), ma togliere dalla lista dei reati penali...
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Re: Covid 19

Messaggio da Rugby-Tv »

A proposito di Conte che si incazza:

Arcuri, mascherina socialista che impone il prezzo morale
In un articolo uscito sul Los Angeles Times il 17 febbraio del 1977, il premio Nobel per l’Economia, Milton Friedman, scriveva: “Noi economisti non conosciamo molte cose, ma sappiamo come creare una carenza nei mercati. Se vuoi creare una carenza di pomodori, per esempio, basta approvare una legge che vieta ai rivenditori di vendere pomodori per più di due centesimi a libbra. Immediatamente, si ottiene una carenza di pomodori. Vale lo stesso per la benzina o per il gas”. E per le mascherine chirurgiche, aggiungiamo noi.

Der Kommisar (vi ricordate la vecchia canzone di Falco?) Arcuri ne combina una dietro l’altra: ha prima detto che sarebbero arrivate in abbondanza e poi ha fissato un prezzo massimo di 50 centesimi (che poi sono 61, visto che l’Iva i consumatori la pagano). Ovviamente le protezioni sono diventate introvabili, come anche uno studente di economia al primo anno avrebbe immaginato. Der Kommisar ha poi detto che era colpa delle Regioni, delle Farmacie e della distribuzione. Colpa di tutti tranne che sua. Vedrete che, finita l’emergenza, sarà la stessa storia per il risanamento di Bagnoli, incautamente affidato dal governo Renzi al medesimo Arcuri.

Sull’incapacità del commissario di rimediare le mascherine, che proprio il governo ha rese obbligatorie, ci sono pochi dubbi. Molti però apprezzano l’idea di aver posto un prezzo limite: contro la speculazione, si dice. E la cosa paradossale è che gli stessi che apprezzano la tariffa stabilita per legge, vi consegnano contestualmente la propria fede liberale. Vedete, le mascherine di Arcuri, rappresentano proprio il caso di scuola per distinguere un liberale (tutti oggi si definiscono tali) da un socialista (nessuno oggi, tranne pochi onesti intellettualmente, si vogliono sentire chiamare così).

Non vogliamo renderla complicata, ma la teoria dei prezzi è proprio ciò che discrimina le due grandi scuole di pensiero economico. I liberali sono convinti che il prezzo sia banalmente un’informazione: e cioè di quanto un bene o un servizio sia richiesto in rapporto alla sua offerta. Se un bene è scarso e vi è una grande richiesta, il prezzo sale e in questa maniera indica una corsa al suo acquisto. D’altra parte più sale un prezzo e più c’è convenienza per terzi operatori di entrare in quel mercato per fare soldi: cosa legittima, ovviamente. Insomma, quando i prezzi si alzano arrivano nuovi fornitori che cercano di prendere una quota di mercato e aumentando così l’offerta riducono il prezzo.

Per un pianificatore, un socialista, il prezzo ha un obbligo morale, che il mercato non considera. Deve essere giusto, anzi equo. E dunque in una società che non può più essere quella pianificata e sovietica, il prezzo deve essere controllato, stabilito, vigilato. Il caso Arcuri. I cosiddetti liberali che condividono il prezzo di 50 centesimi, sono ovviamente dei socialisti mascherati. Nulla di male, basta intendersi. E giustificano la propria accondiscendenza al prezzo di Arcuri con due punti di vista ritenuti forti. Il primo è l’ingiusto profitto che farebbero gli speculatori. Il secondo è il rispetto del portafoglio dei più deboli. La forza dei principi liberali in economia è che non solo rispettano la fondamentale libertà economica, ma che alla prova dei fatti i meccanismi di mercato aiutano soprattutto i più deboli, oltre che i più meritevoli.

Andiamo nel concreto. Fissare un prezzo massimo per le mascherine non ha comportato la fine della speculazione, ma ha cagionato il fermo della distribuzione. Bastava leggere Manzoni: nei Promessi Sposi racconta l’Arcuri della peste di Milano, che impose il prezzo del pane, cosi disincentivando la sua produzione e alimentando l’assalto ai forni e la scarsità della pagnotta. Oggi sostituite il pane con le mascherine e il gioco è fatto. In un mercato libero si sarebbe assistito ad un aumento anche elevato dei prezzi delle mascherine, ma proprio per questo motivo ci sarebbe stato l’incentivo a produrle, importarle e costruirle in quantità vista l’intraprendenza dei nostri imprenditori.

Il socialista non crede nel mercato e pensa come un dio dei commerci di stabilire cosa sia giusto: il risultato è che l’abbassamento dei prezzi per legge, avviene con molto più ritardo rispetto a quello che avrebbe portato la concorrenza. Si dirà che nella prima fase i più deboli non avrebbero avuto a disposizione la preziosa protezione. Vero. Ecco perché lo Stato sarebbe potuto intervenire nella difesa dei più deboli, nel corrispondere loro meglio in cash che in natura, la disponibilità necessaria per acquistare mascherine.
Diamo un inutile credito fiscale, in base al reddito, per andare in vacanza, avremmo potuto fornire un più utile sostegno immediato e monetario per dotarsi di mascherine. E non avremmo inceppato il meccanismo del mercato. I pianificatori, i socialisti, sono molto presuntuosi. Pensano di sapere cosa sia meglio per voi, pensano di decidere da soli meglio di quanto facciano milioni di consumatori, e quando vengono smentiti attribuiscono sempre agli altri la colpa. Il mercato non è infallibile, ma lo Stato è Arcuri. Il liberale preferisce sempre il primo, cari amici liberali dell’ultima ora che tanto amate il prezzo imposto.

Toc Toc: ma quando la crisi economica inizierà a mordere per davvero, perché non fissare per legge il prezzo massimo del pane? O delle uova? O di quei generi alimentari essenziali? Perché fermarsi alle mascherine? Ogni emergenza ha la sua infelicità e in un giorno di cattivo commercio ci potremo trovare un bel comitato prezzi, che stabilisca oltre alle tariffe anche il giusto profitto. In fondo il passo è brevissimo.

Nicola Porro, Il Giornale 15 maggio 2020
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