una nazionale vera
Moderatore: Emy77
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cbr1978
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visto che la chiamata di oriundi e equiparati da fastidio un po\'a tutti,mi sono improvvisato selezionatore di giocatori italiani doc:piloni: De carli,Lo cicero,Pietrosanti,Perugini,Brancalion,Staibano. Tallonatori:Festuccia,Intoppa,Ferraro. II lin.:Bezzi,Bortolami,Pavanello A.,Checchinato,Mandelli. III lin.:De rossi,Dal maso,Garozzo,Foschi,Zaffiri,Mannato,Caione,Ongaro. MM:Travagli,Picone,Mazzi,Gentile. MA:Marcato,Scannavacca,Zullo. Centri:Barbini,Masi,Dallan,Raineri Ali:Dallan,Mazzuccato,Bergamasco,Sacca\'. Tenendo conto di tutti gli infortunati naturalmente tronki,bergamasco,benatti;Ecc.....,Non mi sebra male per poter lavorare caro JK
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amarone
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Cbr, la tua osservazione non fa una piega...o quasi. In realtà credo che il problema degli equiparati stia assumendo una brutta piega.
<BR> Ai tempi di Dominguez gli equiparati erano principalmente di origine Argentina e davano meno nell\'occhio. E\' anche vero però che per vestire la maglia azzurra non bastavano poche stagioni nel campionato italiano come adesso.
<BR>Il vero problema degli equiparati è che si è partiti con una quota prestabilita e adesso piano piano stiamo allargando i cordoni, soprattutto in relazione a chi si rompe e in quali ruoli siamo meno coperti. Questa è la cosa che mi lascia sempre più perplesso.
<BR>Mi spiego meglio: Ormai abbiamo i due mediani \"stranieri\". Stiamo faticando a trovare un estremo..., fortunatamente abbiamo trovato Parisse (che poi è di scuola Argentina) a N8, ma (toccandosi i cosiddetti) se si dovesse rompere ci ritroveremmo Philips in quel ruolo.
<BR>Ad estremo a questo punto se Canale o chi per lui scazza due partite potrebbe venire il turno di Mason. E a questo punto all\'ala c\'è un grande Williams che può far la differenza. E in 2a LLanos perchè no. E poi.....ecc. ecc. Del resto se è stato convocato Palmer (ma potremmo fare altri nomi) a maggior ragione non possiamo non convocare Williams o Mason.
<BR>Cioè non sono più chiari i criteri per cui gli equiparati vengono selezionati che erano teoricamente quelli di avere un chiaro vantaggio in una posizione chiave rispetto agli italiani. A questo punto sembrano tutte posizioni chiave ed il chiaro vantaggio continuerà ad esistere dato che i giovani italiani saranno sempre più chiusi da questi equiparati.
<BR>A me sarebbe piaciuto se si fosse detto che uno o due o anche tre giocatori \"stranieri\" fossero veramente decisivi e si fossero convocati dall\'inizio indipendentemente poi dagli eventi (infortuni, rinunce ecc.).
<BR>
<BR>Il caso Griffen è emblematico. Non vi è dubbio che il giocatore secondo i criteri odierni meriti la convocazione e gli faccio i miei migliori auguri, però mi chiedo se non fosse stato il caso provare qualche giovane di belle speranze, anche perchè Troncon non è più un ragazzino e non vorrei che si ripresentasse il caso Domiguez per il MM tra qualche anno.
<BR>
<BR>Certo che se abbiamo il coltello dietro la schiena perchè dobbiamo battere la Scozia questi sono discorsi che lasciano il tempo che ttrovano. Griffen diventa una necessità oggi. Domani ne avremo delle altre e pescheremo l\'equiparato di turno.
<BR>La verità è che non si può mai programmare niente in questo paese.
<BR> Ai tempi di Dominguez gli equiparati erano principalmente di origine Argentina e davano meno nell\'occhio. E\' anche vero però che per vestire la maglia azzurra non bastavano poche stagioni nel campionato italiano come adesso.
<BR>Il vero problema degli equiparati è che si è partiti con una quota prestabilita e adesso piano piano stiamo allargando i cordoni, soprattutto in relazione a chi si rompe e in quali ruoli siamo meno coperti. Questa è la cosa che mi lascia sempre più perplesso.
<BR>Mi spiego meglio: Ormai abbiamo i due mediani \"stranieri\". Stiamo faticando a trovare un estremo..., fortunatamente abbiamo trovato Parisse (che poi è di scuola Argentina) a N8, ma (toccandosi i cosiddetti) se si dovesse rompere ci ritroveremmo Philips in quel ruolo.
<BR>Ad estremo a questo punto se Canale o chi per lui scazza due partite potrebbe venire il turno di Mason. E a questo punto all\'ala c\'è un grande Williams che può far la differenza. E in 2a LLanos perchè no. E poi.....ecc. ecc. Del resto se è stato convocato Palmer (ma potremmo fare altri nomi) a maggior ragione non possiamo non convocare Williams o Mason.
<BR>Cioè non sono più chiari i criteri per cui gli equiparati vengono selezionati che erano teoricamente quelli di avere un chiaro vantaggio in una posizione chiave rispetto agli italiani. A questo punto sembrano tutte posizioni chiave ed il chiaro vantaggio continuerà ad esistere dato che i giovani italiani saranno sempre più chiusi da questi equiparati.
<BR>A me sarebbe piaciuto se si fosse detto che uno o due o anche tre giocatori \"stranieri\" fossero veramente decisivi e si fossero convocati dall\'inizio indipendentemente poi dagli eventi (infortuni, rinunce ecc.).
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<BR>Il caso Griffen è emblematico. Non vi è dubbio che il giocatore secondo i criteri odierni meriti la convocazione e gli faccio i miei migliori auguri, però mi chiedo se non fosse stato il caso provare qualche giovane di belle speranze, anche perchè Troncon non è più un ragazzino e non vorrei che si ripresentasse il caso Domiguez per il MM tra qualche anno.
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<BR>Certo che se abbiamo il coltello dietro la schiena perchè dobbiamo battere la Scozia questi sono discorsi che lasciano il tempo che ttrovano. Griffen diventa una necessità oggi. Domani ne avremo delle altre e pescheremo l\'equiparato di turno.
<BR>La verità è che non si può mai programmare niente in questo paese.
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cbr1978
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amarone,anche tu hai ragione pero\'allora mi viene voglia di chiamare questa squadra selezione \"italianizzata\"e non \"ITALIA\",mi spiace ripetermi ma sono convinto che in italia abbiamo dei buoni elementi su cui lavorare e che non sono di certo da considerarsi inferiori a giocatori di tutto rispetto quali Griffen,Palmer,Persico,Castrogiovanni,De Marigny,Wakarua Ecc,ecc.
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roxhano
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Ma scusate, ma MAZZANTINI vi fa così cacare???? Se vi ricordate bene, la meta contro gli AB, è scaturita da una fulminea e geniale decisione del buon Mazza, mentre quei merendoni Neozelandesi stavano a cincischiare.... Eppoi, è una vita che il \"dé Mazza\" scalda la panca a mio avviso a torto. Non ha niente da invidiare né a Troncon (e l\'ha dimostrato) né a tutti gli altri signori che per meriti di passaporto ogni volta gli mettono davanti.....
<BR>
<BR>Eppoi, volete mettere il diario dei mondiali con \"una vita da mediano\" sulla Gazzetta???? Sarà bene che lo convochino almeno ci si divertirà sempre....
<BR>
<BR>Ciao a tutti!!!!!!!
<BR>
<BR>P.S. Io sono Fiorentino, e vi garantisco che è dura fare i complimenti ad un Livornese, ma quando se li merita, se li merita!!!!
<BR>
<BR>Eppoi, volete mettere il diario dei mondiali con \"una vita da mediano\" sulla Gazzetta???? Sarà bene che lo convochino almeno ci si divertirà sempre....
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<BR>Ciao a tutti!!!!!!!
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<BR>P.S. Io sono Fiorentino, e vi garantisco che è dura fare i complimenti ad un Livornese, ma quando se li merita, se li merita!!!!
n°685
- jaco
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- Località: san donà di piave
Allora anche Stoica e Canale sono cresciuti rugbisticamente in italia...
<BR>In realtà il problema non è di quanti \"stranieri\" giocano in nazionale ma di cosa sta facendo la federazione per far crescere nuovi talenti e l\'intero movimento rugbistico italiano...
<BR>Paradossalmente come situazione transitoria a me potrebbe andar bene anche una nazionale di 15 tra equparati e oriundi purchè questo possa servire alla crescita del nostro rugby e ad un allargamento della base (da cui scegliere poi nuovi talenti italiani). Il problema è questa attività di sviluppo io non la vedo o comunque non in modo incisivo...
<BR>In realtà il problema non è di quanti \"stranieri\" giocano in nazionale ma di cosa sta facendo la federazione per far crescere nuovi talenti e l\'intero movimento rugbistico italiano...
<BR>Paradossalmente come situazione transitoria a me potrebbe andar bene anche una nazionale di 15 tra equparati e oriundi purchè questo possa servire alla crescita del nostro rugby e ad un allargamento della base (da cui scegliere poi nuovi talenti italiani). Il problema è questa attività di sviluppo io non la vedo o comunque non in modo incisivo...
L'ignorante sa tant, l'inteigente sa poc, el saggio sa nient. EL MONA SA TUT!
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Petolo
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- Località: Palmerston North, Manawatu, Nuova Zelanda
Ma quando suonano l\'inno al Flaminio dobbiamo cantare
<BR>\"fratelli (e parenti acquisiti) d\'Italia...\"?
<BR>\"fratelli (e parenti acquisiti) d\'Italia...\"?
...non potendo avere la botte piena e la moglie ubriaca, si ubriaco' e riempi' la moglie di botte.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
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keis
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- Contatta:
Il problema stranieri - equiparati - oriundi - italiani è molto sfaccettato e complesso, praticamente ogni situazione fa storia a sè. Facciamo il caso degli argentini: hanno il doppio passaporto perchè sono discendenti di Italiani, ma molti di loro discendono da un trisnonno che se ne partì dalla Liguria o dal Friuli nel 1912 o giù di lì: forse molti di italiano hanno solo il cognome, ma sono altrettanto italiani che spagnoli, tedeschi ed inglesi (che sia questa ricchezza di cromosomi all\'origine delle loro doti ?). Certamente molti argentini sono reimmigrati in un momento di spaventosa crisi economica in un paese che di manodopera qualificata ha bisogno e che sentono affine per cultura oltre che per le remote origini. In questo quadro si inseriscono i rugbisti, che sono numerosi e bravi, ma tra quelli col cognome italiano i più forti li vedo giocare in Francia ed Inghilterra coi club e coi Pumas in nazionale ? Come mai non sentono il richiamo della patria lontana ? Figli ingrati del suolo Italico ?
<BR>Ma allora come mai non sono tesserabili come oriundi Dall\'Aglio e a suo tempo Campese ? dopo tutto sono inglese ed australiano di prima generazione, quindi molto \"italiani\", eppure abbiamo visto tutti le copiose lacrime di Lawrence dall\'Aglio al canto di God Save the Queen.....
<BR>Poi ci sono gli stranieri italianizzati (equiparati): sarà improbabile che Wakarua abbia qualche nonno marchigiano, ma magari si sposerà con una ragazza bresciana, porterà i figli all\'asilo nido, magari avranno dei bei nomi maori, ma parleranno in lumbard.....non è meno italiano?
<BR>
<BR>La conclusione che ne traggo è che da un punto di vista morale, il problema non è nemmeno da porre perchè una nazionale multi-etnica va nella stessa logica di avere le classi delle nostre scuole ed i nostri lughi di lavoro multietnici, ormai siamo nel 2004 e per fortuna indietro non si torna, checchè ne dicano leghisti ed alleati nazionali.
<BR>E\' giusto che un giocatore giochi in una nazionale di un paese indipendentemente dalla sua origine, se di quel paese ha accettato regole, consuetudini, civiltà: ubi bene ibi patria.
<BR>
<BR>Altro discorso è se se lo merita. Prima del rugby professionistico e con stagioni meno stressanti e gioco meno duro, i campioni dell\'Emisfero australe venivano a \"svernare\" da noi, e vennero dei begli esempi visivi, Botha, Campese, Kirwan, Lynagh, Brooke. Adesso non succede più, nel nostro campionato non vengono a giocare Marshall, Umaga, Larkham, per farsi una ventina di partite nell\'estate australe, prendersi qualche lira e visitare Venezia e Firenze, quelli che vengono sono - mi pare - tutte oneste seconde scelte che mai e poi mai giocherebbero con All Blacks, Springboks, e nemmeno coi Pumas.
<BR>Quindi non fanno la differenza, nessuno di loro vale 20 punti da solo (l\'ultimo è stato Dominguez....), e soprattutto ognuno di loro può essere sostituito da un pari ruolo italiano al 100% che in quel momento sia più in forma fisica e psicologica.
<BR>Per me possono giocare anche 15 oriundi - equiparati, dal momento che hanno scelto di essere italiani, ma a patto di essere sicuro che sono i 15 migliori, e che l\'insieme che ho messo in campo è quello che funziona meglio.....
<BR>Proposta provocatoria (ma neanche tanto): si potrebbe pensare di organizzare un All Star game tra Italiani \"centpercent\" ed oriundi-equiparati, chi vince rappresenta l\'italia al 6 Nazioni, perchè evidentemente è più squadra e se lo merita..........è \"più Italia\" e così anche il dilemma di questo forum avrebbe risposta..
<BR>Ciao e buona continuazione di 2004 a tutti.
<BR>Ma allora come mai non sono tesserabili come oriundi Dall\'Aglio e a suo tempo Campese ? dopo tutto sono inglese ed australiano di prima generazione, quindi molto \"italiani\", eppure abbiamo visto tutti le copiose lacrime di Lawrence dall\'Aglio al canto di God Save the Queen.....
<BR>Poi ci sono gli stranieri italianizzati (equiparati): sarà improbabile che Wakarua abbia qualche nonno marchigiano, ma magari si sposerà con una ragazza bresciana, porterà i figli all\'asilo nido, magari avranno dei bei nomi maori, ma parleranno in lumbard.....non è meno italiano?
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<BR>La conclusione che ne traggo è che da un punto di vista morale, il problema non è nemmeno da porre perchè una nazionale multi-etnica va nella stessa logica di avere le classi delle nostre scuole ed i nostri lughi di lavoro multietnici, ormai siamo nel 2004 e per fortuna indietro non si torna, checchè ne dicano leghisti ed alleati nazionali.
<BR>E\' giusto che un giocatore giochi in una nazionale di un paese indipendentemente dalla sua origine, se di quel paese ha accettato regole, consuetudini, civiltà: ubi bene ibi patria.
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<BR>Altro discorso è se se lo merita. Prima del rugby professionistico e con stagioni meno stressanti e gioco meno duro, i campioni dell\'Emisfero australe venivano a \"svernare\" da noi, e vennero dei begli esempi visivi, Botha, Campese, Kirwan, Lynagh, Brooke. Adesso non succede più, nel nostro campionato non vengono a giocare Marshall, Umaga, Larkham, per farsi una ventina di partite nell\'estate australe, prendersi qualche lira e visitare Venezia e Firenze, quelli che vengono sono - mi pare - tutte oneste seconde scelte che mai e poi mai giocherebbero con All Blacks, Springboks, e nemmeno coi Pumas.
<BR>Quindi non fanno la differenza, nessuno di loro vale 20 punti da solo (l\'ultimo è stato Dominguez....), e soprattutto ognuno di loro può essere sostituito da un pari ruolo italiano al 100% che in quel momento sia più in forma fisica e psicologica.
<BR>Per me possono giocare anche 15 oriundi - equiparati, dal momento che hanno scelto di essere italiani, ma a patto di essere sicuro che sono i 15 migliori, e che l\'insieme che ho messo in campo è quello che funziona meglio.....
<BR>Proposta provocatoria (ma neanche tanto): si potrebbe pensare di organizzare un All Star game tra Italiani \"centpercent\" ed oriundi-equiparati, chi vince rappresenta l\'italia al 6 Nazioni, perchè evidentemente è più squadra e se lo merita..........è \"più Italia\" e così anche il dilemma di questo forum avrebbe risposta..
<BR>Ciao e buona continuazione di 2004 a tutti.
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Petolo
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Non credo che giocare per l\'Italia solo perche\' e\' l\'unica occasione di giocare a livello internazionale significhi aver scelto di essere italiani.
<BR>
<BR>E concordo che il passaporto non e\' tutto. Un giocatore trapiantato in Italia, che non si sente piu\' un turista ma che ne ha assorbito la cultura e la lingua per me merita di essere accolto come italiano di adozione. Uno straniero con nome e trisnonno italiano ma che dell\'Italia non ha mantenuto un piffero no. Un turista rugbistico che sta in Italia da 3 anni e non e\' abbastanza bravo da giocare nella propria nazionale e percio\' ripiega sull\'Italia, invece, trovo difficile accettarlo come mio rappresentante. Diventa questione di pura convenienza sia da parte della federazione che del giocatore.
<BR>
<BR>Quanto a quelli di \"prima generazione\", in genere e\' probabile che si sentano almeno in parte italiani, ma dipende dall\'individuo. Domignuez, Parisse etc. possono essere considerati italiani a tutti gli effetti, ma vai a chiedere a Dallaglio o Campese se si sentono italiani... e chiediglielo in italiano, sarebbe interessante sentire la risposta (\"er... sorry?\").
<BR>
<BR>In quei casi un esamino di lingua sarebbe il minimo per dimostrare che di essere italiano te ne frega qualcosa.
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<BR>E concordo che il passaporto non e\' tutto. Un giocatore trapiantato in Italia, che non si sente piu\' un turista ma che ne ha assorbito la cultura e la lingua per me merita di essere accolto come italiano di adozione. Uno straniero con nome e trisnonno italiano ma che dell\'Italia non ha mantenuto un piffero no. Un turista rugbistico che sta in Italia da 3 anni e non e\' abbastanza bravo da giocare nella propria nazionale e percio\' ripiega sull\'Italia, invece, trovo difficile accettarlo come mio rappresentante. Diventa questione di pura convenienza sia da parte della federazione che del giocatore.
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<BR>Quanto a quelli di \"prima generazione\", in genere e\' probabile che si sentano almeno in parte italiani, ma dipende dall\'individuo. Domignuez, Parisse etc. possono essere considerati italiani a tutti gli effetti, ma vai a chiedere a Dallaglio o Campese se si sentono italiani... e chiediglielo in italiano, sarebbe interessante sentire la risposta (\"er... sorry?\").
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<BR>In quei casi un esamino di lingua sarebbe il minimo per dimostrare che di essere italiano te ne frega qualcosa.
...non potendo avere la botte piena e la moglie ubriaca, si ubriaco' e riempi' la moglie di botte.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
...il paese e' piccolo e la gente morde.
...noi perso la partita? mettiamola cosi': noi siamo arrivati secondi, loro solo penultimi.
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yeti
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- Iscritto il: 1 apr 2003, 0:00
- Località: Saarbruecken (Germania)
La cosa che mi lascia perplesso di tutto ciò è una sola: perché sto cambiando idea sul problema degli equiparati?
<BR>(Panda, dove sei finito?).
<BR>Perchè quando sento che Griffen sostituirà Troncon (e non Mazzantini), che De Marigny sarà il vice di Wakarua (e non Zullo che praticamente non gioca mai) comincio a storcere il naso anch\'io?
<BR>Sto diventando un bieco nazionalista, io che ho sempre predicato l\'indipendenza dalla Liguria al punto che dico sempre che per tornare a casa devo attraversare l\'Italia?
<BR>Se in Germania mi chiedessero di giocare per la nazionale tedesca (tanto sono scarsi come pochi altri! Potrei fare la mia porca figura) che effetto mi farebbe?
<BR>Mi sono provato a chiedere che cosa potrebbe \"tranquillizzarmi\" a questo proposito, e pensa che ti pensa, mi sono venute in mente due cose:
<BR>- la gestione degli equiparati dimostra una certa \"leggerezza\" nel programmare percorsi evolutivi a lunga scadenza del movimento (come qualcuno ha già sostenuto). Questo mi infastidisce in modo insopportabile, perchè mi ricorda la faciloneria con cui in genere le cose si fanno in Italia: lasciamo al caso e al santo di turno. Morale della favola: andremo al 6 nazioni con una mediana improvvisata. Non è questo il problema, visto che è capitato anche ai mondiali. Il problema è che sta ricapitando. E che ricapiterà ancora.
<BR>- Non so che ricaduta possa avere sui giocatori italiani di livello e sul movimento. E\' vero che anche altre nazionali si permettono gli equiparati. Ma ho quasi l\'impressione che per loro sia un \"lusso\", mentre per noi stia diventando una necessità che scopre il punto dolente: non c\'è tradizione radicata che ci consenta di farne a meno, come la Francia ha fatto a meno di Marsh (quando è stato costretta) e la Scozia di Laney.
<BR>E\' un grave errore di prospettiva valutare la salute di un movimento in logica \"capitalistica\" (cioè sulla base dei risultati). L\'atletica italiana fa cagare: per fortuna ci sono marciatori e maratoneti, oltre aqualche isolato talento che salta fuori (qualche anno fa Mori sui 400H, quest\'anno Gibilisco nell\'asta) e un paio di equiparate. Una medaglia d\'oro e un paio di bronzo a un mondiale possono mettere a tacere molte cose, e far passare in secondo piano molte magagne. Mi spiego: nel 1985 l\'Italia ai mondiali e agli europei di Atletica faceva più o meno la stessa figura di oggi. Ma io ricordo a quell\'epoca i campi di atletica pieni zeppi per le gare giovanili anche in Liguria: per vincere il salto in lungo ai provinciali savonesi nella categoria cadetti bisognava saltare quasi 6 metri (a 15 anni!) e sugli 80 so viaggiava a 9.4 (ovvero 11.5 sui 100 e senza scarpe chiodate!). Ora ci sono campi desolatamente vuoti, con al massimo una-due serie per ogni gara.
<BR>L\'Italia quest\'anno ha vinto tre medaglie ai mondiali, nella classifica per piazzamenti e dentro le prime 10 e allora ci si illude che l\'atletica italiana gode di ottima salute. Buon pro ci faccia!
<BR>
<BR>G.
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<BR>(Panda, dove sei finito?).
<BR>Perchè quando sento che Griffen sostituirà Troncon (e non Mazzantini), che De Marigny sarà il vice di Wakarua (e non Zullo che praticamente non gioca mai) comincio a storcere il naso anch\'io?
<BR>Sto diventando un bieco nazionalista, io che ho sempre predicato l\'indipendenza dalla Liguria al punto che dico sempre che per tornare a casa devo attraversare l\'Italia?
<BR>Se in Germania mi chiedessero di giocare per la nazionale tedesca (tanto sono scarsi come pochi altri! Potrei fare la mia porca figura) che effetto mi farebbe?
<BR>Mi sono provato a chiedere che cosa potrebbe \"tranquillizzarmi\" a questo proposito, e pensa che ti pensa, mi sono venute in mente due cose:
<BR>- la gestione degli equiparati dimostra una certa \"leggerezza\" nel programmare percorsi evolutivi a lunga scadenza del movimento (come qualcuno ha già sostenuto). Questo mi infastidisce in modo insopportabile, perchè mi ricorda la faciloneria con cui in genere le cose si fanno in Italia: lasciamo al caso e al santo di turno. Morale della favola: andremo al 6 nazioni con una mediana improvvisata. Non è questo il problema, visto che è capitato anche ai mondiali. Il problema è che sta ricapitando. E che ricapiterà ancora.
<BR>- Non so che ricaduta possa avere sui giocatori italiani di livello e sul movimento. E\' vero che anche altre nazionali si permettono gli equiparati. Ma ho quasi l\'impressione che per loro sia un \"lusso\", mentre per noi stia diventando una necessità che scopre il punto dolente: non c\'è tradizione radicata che ci consenta di farne a meno, come la Francia ha fatto a meno di Marsh (quando è stato costretta) e la Scozia di Laney.
<BR>E\' un grave errore di prospettiva valutare la salute di un movimento in logica \"capitalistica\" (cioè sulla base dei risultati). L\'atletica italiana fa cagare: per fortuna ci sono marciatori e maratoneti, oltre aqualche isolato talento che salta fuori (qualche anno fa Mori sui 400H, quest\'anno Gibilisco nell\'asta) e un paio di equiparate. Una medaglia d\'oro e un paio di bronzo a un mondiale possono mettere a tacere molte cose, e far passare in secondo piano molte magagne. Mi spiego: nel 1985 l\'Italia ai mondiali e agli europei di Atletica faceva più o meno la stessa figura di oggi. Ma io ricordo a quell\'epoca i campi di atletica pieni zeppi per le gare giovanili anche in Liguria: per vincere il salto in lungo ai provinciali savonesi nella categoria cadetti bisognava saltare quasi 6 metri (a 15 anni!) e sugli 80 so viaggiava a 9.4 (ovvero 11.5 sui 100 e senza scarpe chiodate!). Ora ci sono campi desolatamente vuoti, con al massimo una-due serie per ogni gara.
<BR>L\'Italia quest\'anno ha vinto tre medaglie ai mondiali, nella classifica per piazzamenti e dentro le prime 10 e allora ci si illude che l\'atletica italiana gode di ottima salute. Buon pro ci faccia!
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<BR>G.
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