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Che figura di mmm
Non sei tu che sei troppo giovane, sono io che sono troppo vecchio e rin co glionito
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
"Pronti al cambiamento" risponde a Gavazzi.
(Allora un'opposizione c'è, esiste!)
Poggiali: "Il confronto è fondamentale per la salvezza del rugby italiano"
In relazione al comunicato stampa emesso dalla Fir in data 12 agosto, il candidato alla presidenza federale di Pronti al Cambiamento, Giovanni Poggiali, dichiara:
“Non possiamo certo essere d’accordo con le dichiarazioni del Presidente Federale Alfredo Gavazzi. Proprio perché il momento è particolarmente delicato, il confronto politico è tutt’altro che di “rilevanza secondaria”, citando testualmente la frase con cui si chiude il comunicato Fir. Le componenti del rugby italiano hanno infatti il diritto di scegliere a chi affidarsi per uscire da questa situazione di attesa e di assoluta incertezza.
"Questa scelta si attua tramite l’Assemblea Ordinaria Elettiva, prevista dallo Statuto Federale. Non si tratta, quindi, di una “impellenza di una ristretta componente del movimento”, bensì del rispetto delle regole di base che la Federazione stessa si è data negli anni nel rispetto delle direttive del Coni.
“Fa specie che proprio una carica politica come quella del Presidente Federale snobbi in questo modo il momento più importante della vita di una Federazione, ossia il confronto elettorale. Così come avviene nella società civile, le elezioni sono la base della democrazia, sono momento di dibattito, di crescita, di sviluppo di idee, di valutazione del lavoro di chi è stato al governo. E così come avviene nella società civile, anche all’interno di una Federazione – che piaccia o meno – la politica detta le scelte, dalla formazione degli allenatori di minirugby alla cessione delle quote del Sei Nazioni al fondo di private equity CVC”.
Ufficio Stampa Pronti al Cambiamento
Matteo Pia
tel.: 349 5547985
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Non è che stanno arrivando più soldi ed è partito l'assalto alla diligenza?
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Garry ha scritto: 16 ago 2020, 18:39
Ci mancava solo la risposta del Sedicesimo Uomo
Risposta che ci sta tutta in quanto opposizione...i famosi nuovi progetti fir sono tutti legati al fondo CVC che ad oggi non sembra così sicurissimo dell accordo se non a ribasso...
Se mancano questi soldi che progetti ci sono in corso? Si brancola nel buio e ancora non si sa come straccio iniziare. E se non si ricomincia che si fa? Altri mesi di silenzio ed anonimato?
Certo, Gavazzi sta cercando il terzo mandato, ma che dire di Innocenti, già sconfitto tre volte e ancora lì dopo quasi 20 anni in caccia della poltrona? Veramente il nostro rugby non riesce ad esprimere un vero antagonista credibile?
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Certo, Gavazzi sta cercando il terzo mandato, ma che dire di Innocenti, già sconfitto tre volte e ancora lì dopo quasi 20 anni in caccia della poltrona? Veramente il nostro rugby non riesce ad esprimere un vero antagonista credibile?
Perché 20 anni?
Nel 2012 furono Zatta e Amore gli sconfitti se ricordo bene.
Innocenti si è presentato nel 2016 per la prima volta e a 4 anni si ricandida, 4 non 20...
Certo, Gavazzi sta cercando il terzo mandato, ma che dire di Innocenti, già sconfitto tre volte e ancora lì dopo quasi 20 anni in caccia della poltrona? Veramente il nostro rugby non riesce ad esprimere un vero antagonista credibile?
Perché 20 anni?
Nel 2012 furono Zatta e Amore gli sconfitti se ricordo bene.
Innocenti si è presentato nel 2016 per la prima volta e a 4 anni si ricandida, 4 non 20...
Gavazzi scrive "sconfitto 3 volte dal 2001 al 2016". Sicuramente ne sa più di me, che di queste cose mi dimentico già il giorno dopo...
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Ah nell'era Dondi, vabbeh lì mica erano elezioni erano plebisciti con qualcuno che doveva fare da sparring....
Comunque siamo alle solite: un candidato dell'opposizione chiede di andare alle elezioni (dovute) e Gavazzi gli risponde dandogli del perdente...
In tutto questo lockdown chi voleva seriamente ambire alla presidenza poteva presentare un programma coi controbordi e fare campagna elettorale sulla rete, invece nessuno si è visto o sentito...il 29 agosto sedicesimo uomo presenta il programma, forse hanno avuto paura che Gavazzi gli rubasse le idee come ha fatto con Innocenti recentemente, ma di sicuro in generale non c è una classe politica di grande rilievo
Si presentano a tentare la fortuna, per essere eletti NON perché potrebbero essere migliori dell'attuale consiglio, ma solo perché hanno stretto un'amicizia in più, fatto una promessa in più o magari fatto i piacioni a qualche bicchierata promozionale per conquistare simpatie.
Parlando di capacità manageriali e conoscenze dei regolamenti non ci sarebbe battaglia: da una parte un imprenditore, dall'altra un medico. Da una parte uno che naviga nell'ambito del consiglio FIR da 25 anni e conosce ogni cavillo dello statuto e dei regolamenti, dall'altra uno che scrive a tutte le massime autorità sportive per ottenere una cosa che non può ottenere (e dovrebbe saperlo essendo presidente del comitato regionale più importante d'Italia...).
Ma poi, chi può onestamente ricandidarsi dopo tre sconfitte? Siamo ancora a questo punto? Sarebbe come se Giovanelli si facesse ancora escludere per errori formali nella presentazione della candidatura...
"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Il problema principalmente è il mio che penso che la politica in FIR si faccia per il bene del movimento e per far accrescere il prestigio dello sport nel paese. Invece poi basta andare a vedere i nomi e ci si rende conto che come tutto il tessuto nazionale, ci sono dei politicanti, che in primis devono portare a casa la pagnotta, poi ricompensare chi li ha votati ed infine fare qualcosa per il rugby...
Garry ha scritto: 19 ago 2020, 19:52Veramente il nostro rugby non riesce ad esprimere un vero antagonista credibile?
E' questa, in effetti, la vera ed unica forza del fallimentare Gavazzi.
La classe politca del nostro sport è davvero miseranda se un simile individuo regna indisturbato da anni e, temo, continuerà a farlo. L'insipienza degli avversari si vede anche dalla loro incapacità di "fare squadra", di presentarsi come fronte comune per opporsi alla catastrofica presidenza Gavazzi che sta desertificando questo sport. Vien da dire che ce lo meritiamo Gavazzi.
Che è un vero highlander, nel senso che resterà solo lui sopra un cumulo di macerie fumanti.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Mah, candidarsi dopo 3 sconfitte è legittimo, se non altro per dire "andrò in consiglio a fare opposizione".
È una funzione utile anche quella.
Se non ci sono altri nomi, vuol dire che al rugby italiano va bene avere quel presidente e quella opposizione.