Consulente ha scritto: 5 nov 2020, 11:56Ha una sual logica nel senso che nazionale e squadre professionistiche dovrebbero essere una unica struttura in modo che l'ulteriore difficolta' derivante dai diversi moduli di gioco non esista. In questo senso il numero di franchigie dipende da quanti giocatori sono disponibili e da come la loro attivita' possa essere programmata.
Innanzitutto mi fa piacere che tu abbia un approccio costruttivo alla questione ed una mentalità aperta capace di pensare che al di fuori del semplice mantenimento dello status quo ci possano essere alternative quantomeno ipotizzabili. Qui mi sembra che la discussione cominci a farsi interessante grazie ad alcuni amici di entrambe le sponde (tu, Ian, spear, Luqa, supermax, Adry, in certa misura persino Soidog, che è persona intelligente con cui si può discutere; ma sicuramente me ne dimentico altri) ciascuno dei quali porta un contributo. Ovviamente è una discussione fine a sé stessa, ma si potrebbe dire lo stesso per qualsiasi discussione su un forum. Poi con il lockdown in arrivo qua il tempo per discutere aumenterà...
Quanto al numero di franchigie io sono convinto che dovrebbe essercene solo una alla Jaguares. La "base" potrebbe essere l'attuale Benetton, che ha una struttura solida ed è anche l'unica realtà radicata nel proprio territorio e quindi in grado anche di fare un buon marketing territoriale. Naturalmente bisognerebbe chiedere a Benetton di mantenere i propri attuali investimenti dando la disponibilità ad aumentare quelli federali (dagli attuali credo 4 e rotti a 5/6) in cambio della reciproca disponibilità a partecipare ad un progetto che preveda una rosa di soli italiani, che però sarebbero una sorta di nazionale esclusi i militanti all'estero. Il CT di questa Italbenetton dovrebbe essere sottoposto ad un DOR in una sorta di triumvirato composto appunto dal DOR come primus inter pares, dal CT azzurro e da Crowley o chi per esso (ma io Crowley me lo terrei ben stretto)
Consulente ha scritto: 5 nov 2020, 11:56Al di sotto della stessa struttura ci potrebbe anche essere una struttura formativa/parcheggio per i giovani/riserve/seconde scelte che giochi nel campionato nazionale top (o in Pro D2?) con l'obiettivo che i giocatori non stiano mai fermi perche' non sai dove farli giocare. Ogni franchigia normale ha una squadra "B" nel modello anglosassone.
Questo è un pò problematico, perchè secondo me il presupposto per avere un campionato interessante, popolare e seguito è che questo campionato sia agonisticamente interessante ed aperto. La partecipazione di una franchigia B renderebbe la competizione chiusa sin dall'inizio. No, secondo me a stagione iniziata dovrebbe esserci impermeabilità fra i due livelli.
Consulente ha scritto: 5 nov 2020, 11:56Non sono convinto che investire soldi nei club, anche con la modalita' molto controllata che proponi, sia possibile perche', con una franchigia in meno si potrebbe finalmente dare all'unica franchigia una dotazione finanziaria decente. Considera che finche' le regole lo permettono e gli altri lo fanno, bisogna gestire anche lo shopping all'estero.
Non capisco se per shopping all'estero intendi shopping fatto o subito. Nel caso del subito non vederei grossi problemi, dal momento che lo scopo sarebbe la competitività del gruppo azzurro: la franchigia incasserebbe soldi, il giocatore proseguirebbe la sua crescita magari in un club di alto livello e l'Italbenetton, a fine stagione, farebbe salire su i migliori prospetti del domestic, come avviene oggi.
Consulente ha scritto: 5 nov 2020, 11:56E comunque, mi sembrerebbe meno costoso e piu' efficiente fare accordi con qualche scuola in Francia e in Inghilterra e mandare gli adolescenti piu' promettenti a studiare all'estero, magari seguiti da un tutor. In pratica affitti risorse esistenti piuttosto che costruirle da zero, che mi sembra un uso piu' efficiente di risorse scarse, fino a quando le risorse saranno meno scarse.
E' un'idea, non ci avevo pensato. All'inizio ptrebbe essere utile. Ma io francamente preferirei creare un sistema di formazione come avevo tratteggiato con scuole rugby presso i club che rientrino sotto la supervisione tecnica della struttura federale di Aboud.
Grazie per il tuo contributo @Consulente.
Chi vuole partecipare costruttivamente alla discussione (anche solo per metterne in luce le debolezze: serve anche quello per progettare qualcosa di buono) è il benvenuto e lo ringrazio fin d'ora.
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)