danni cerebrali, demenza, cte nel rugby
Moderatore: Emy77
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Re: Attenzione Molto triste
Mammamia, che tragedia...
Ha solo 42 anni, spero per Thompson che sia un decadimento che in qualche modo si possa fermare.
Comunque è un bene che il problema sia stato portato all'attenzione in questo modo. World Rugby se ne sta occupando da molto tempo, ma una causa legale indubbiamente crea un'attenzione maggiore e con maggiore urgenza
Ha solo 42 anni, spero per Thompson che sia un decadimento che in qualche modo si possa fermare.
Comunque è un bene che il problema sia stato portato all'attenzione in questo modo. World Rugby se ne sta occupando da molto tempo, ma una causa legale indubbiamente crea un'attenzione maggiore e con maggiore urgenza
"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
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Re: Attenzione Molto triste
Senza parole, notizia sconvolgente.
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Re: Attenzione Molto triste
Ogni volta che vedo George North giocare mi chiedo perché non lo fermino...
Aggiungo solo che la perdita della memoria sembra quasi una bazzecola rispetto ad altri effetti come il cambiamento di comportamenti e scatti d'ira improvvisi che si osservano in questi casi.
Aggiungo solo che la perdita della memoria sembra quasi una bazzecola rispetto ad altri effetti come il cambiamento di comportamenti e scatti d'ira improvvisi che si osservano in questi casi.
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Re: Attenzione Molto triste
Mi ha sconvolto soprattutto quello che nel link collegato ha detto Alix Popham, ex internazionale gallese di 40 anni, moglie e tre figlie, con diagnosi demenza precoce: "I don't want to be a burden on anybody. That's the thing that plays on my mind."
Questo è il vero dramma.
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Re: Attenzione Molto triste
E' qui: https://www.bbc.com/sport/rugby-union/55208227
Se lo ascoltate potete capire la portata del dramma. Oltretutto Popham fa riferimento a compagni ed avversari che stanno subendo la stessa sorte. Alcuni anche più gravi di lui (a lui hanno preannunciato che potrebbe finire in una casa di cura prima dei 50 anni)
Se lo ascoltate potete capire la portata del dramma. Oltretutto Popham fa riferimento a compagni ed avversari che stanno subendo la stessa sorte. Alcuni anche più gravi di lui (a lui hanno preannunciato che potrebbe finire in una casa di cura prima dei 50 anni)
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Re: Attenzione Molto triste
C'è anche questa intervista
https://www.theguardian.com/sport/2020/ ... ial-report
https://www.theguardian.com/sport/2020/ ... ial-report
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Re: Attenzione Molto triste
Riassunto per il sito di rugby.it https://blog.rugby.it/?p=11448
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Re: Attenzione Molto triste
Onrugby https://www.onrugby.it/2020/12/09/otto- ... ermanenti/
Si potrebbe trattare di encefalopatia traumatica cronica. Un problema serio
Si potrebbe trattare di encefalopatia traumatica cronica. Un problema serio
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Re: Attenzione Molto triste
Qua le belle spiegazioni
https://www.theguardian.com/sport/2020/ ... d-not-face
Secondo me:
RL è diventato professionista 1a e anche loro hanno avuto i loro problemi, ma quando RU è diventato professionista i giocatori sono diventati più grandi e più potenti.
RU ha Rucks Mauls e il punto d'incontro e la pulizia
Non è un caso che la maggior parte dei giocatori presi da sta cosa sono in prima linea, terza e centri del crash ball.
Non molti estermi, mediani e 2a linea.
Con la corsa agli armamenti alla forza e potenza brutale e la mancanza di protocolli di commozione cerebrale, è arrivata la pigrizia nella tecnica.
Sono potente e distruttivo, sono invincibile.
Ora qualsiasi contatto con la testa è un cartellino rosso, a meno che non abbia gravi circostanze attenuanti.
Ma, voglio dire, Parisse è potente e una 3a ma ha una tecnica perfetta. Sono i pazzi giocatori "distruttivi" che si fanno male
Insomma, con l'avvento del professionismo e della moderna scienza dello sport, gli urti sono troppo grandi e un colpo alla testa può essere fatale.
Penso che siamo tutti d'accordo, ma in breve crediamo che i nuovi protocolli attuali siano sufficienti?
O finiranno per rimuovere il breakdown o addirittura limitare il ruck a 2 giocatori per ogni squadra?
https://www.theguardian.com/sport/2020/ ... d-not-face
Secondo me:
RL è diventato professionista 1a e anche loro hanno avuto i loro problemi, ma quando RU è diventato professionista i giocatori sono diventati più grandi e più potenti.
RU ha Rucks Mauls e il punto d'incontro e la pulizia
Non è un caso che la maggior parte dei giocatori presi da sta cosa sono in prima linea, terza e centri del crash ball.
Non molti estermi, mediani e 2a linea.
Con la corsa agli armamenti alla forza e potenza brutale e la mancanza di protocolli di commozione cerebrale, è arrivata la pigrizia nella tecnica.
Sono potente e distruttivo, sono invincibile.
Ora qualsiasi contatto con la testa è un cartellino rosso, a meno che non abbia gravi circostanze attenuanti.
Ma, voglio dire, Parisse è potente e una 3a ma ha una tecnica perfetta. Sono i pazzi giocatori "distruttivi" che si fanno male
Insomma, con l'avvento del professionismo e della moderna scienza dello sport, gli urti sono troppo grandi e un colpo alla testa può essere fatale.
Penso che siamo tutti d'accordo, ma in breve crediamo che i nuovi protocolli attuali siano sufficienti?
O finiranno per rimuovere il breakdown o addirittura limitare il ruck a 2 giocatori per ogni squadra?
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Re: Attenzione Molto triste
Bravo Old, focus esatto, meglio di così è impossibile focalizzare la domanda che viene direttamente prodotta da questa notizia sconvolgente.
Potrà continuare questo tipo di rugby ?
La potenza fisica costruita col professionismo tende a realizzare un rugby più distruttivo che costruttivo.
Quante volte ho sottolineato che giocare a rugby è un previlegio e che nessun altro sport è paragonabile !
Una prima misura da attuare immediatamente è la limitazione del numero di partite/anno per i professionisti.
Potrà continuare questo tipo di rugby ?
La potenza fisica costruita col professionismo tende a realizzare un rugby più distruttivo che costruttivo.
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Re: Attenzione Molto triste
viene anche proposto un limite agli allenamenti di contatto settimanali che sarebbe anche quello molto importante.metabolik ha scritto: ↑9 dic 2020, 15:21Bravo Old, focus esatto, meglio di così è impossibile focalizzare la domanda che viene direttamente prodotta da questa notizia sconvolgente.
Potrà continuare questo tipo di rugby ?
La potenza fisica costruita col professionismo tende a realizzare un rugby più distruttivo che costruttivo.
Quante volte ho sottolineato che giocare a rugby è un previlegio e che nessun altro sport è paragonabile !
Una prima misura da attuare immediatamente è la limitazione del numero di partite/anno per i professionisti.
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Re: Attenzione Molto triste
Prima di tutto non andrebbe fatto un censimento dettagliato dei giocatori? Quanti anni hanno, da quanto giocano, a che livello giocano, in che ruolo, di quali eventuali disturbi soffrono e, nel caso di giocatori che non ci sono più, a che età sono scomparsi e per quali cause.
Per capire meglio se il problema esiste e quanto è grave.
E' mai stata fatta in Italia una cosa del genere, magari anche solo parziale?
Io non conosco molto il mondo dei veterani del club della mia città ma mi pare che quelli che ricordo non dimostrino particolari problemi, per la loro età; non voglio dire che i miei ristretti ricordi costituiscano un campione significativo, però appunto sarebbe molto utile un censimento dettagliato
Per capire meglio se il problema esiste e quanto è grave.
E' mai stata fatta in Italia una cosa del genere, magari anche solo parziale?
Io non conosco molto il mondo dei veterani del club della mia città ma mi pare che quelli che ricordo non dimostrino particolari problemi, per la loro età; non voglio dire che i miei ristretti ricordi costituiscano un campione significativo, però appunto sarebbe molto utile un censimento dettagliato
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Re: Attenzione Molto triste
Proprio per questi motivi è inconcepibile che in una partita internazionale (non importa quale), con arbitro, TMO et tutti i mezzi a disposizione, certe situazioni di "gioco" pericoloso non siano sanzionate. Ne abbiamo avuto un esempio poco tempo fa.
Purtroppo questo succede ancora troppo spesso.
Hai voglia a stabilire regole se poi si vedono certe "azioni" sul campo nemmeno sanzionate : ne sul momento (questo puo succedere) e magari neanche dopo (questo invece è proprio deleterio).
Purtroppo questo succede ancora troppo spesso.
Hai voglia a stabilire regole se poi si vedono certe "azioni" sul campo nemmeno sanzionate : ne sul momento (questo puo succedere) e magari neanche dopo (questo invece è proprio deleterio).
- jpr williams
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Re: Attenzione Molto triste
C'è poco da dire. Come ho scritto altrove citando un magnifico film, è il professionismo, bellezza. E tu non puoi farci niente! Niente!
Il professionismo, applicato ad uno sport particolarissimo come il nostro, crea una catena di cause-effetto che conducono nella migliore delle ipotesi ad un'usura accentuata e nella peggiore a situazioni come quella del povero Thompson.
La catena è persino banale.
In un ambiente dilettantistico si dedicano al rugby solo gli appassionati dotati di particolare talento per quello sport.
Nel passaggio al professionismo lo sport diventa attraente anche per chi non sia stato baciato particolarmente dal talento, ma voglia trovare una possibilità di reddito. Questo tipo di atleti per sopperire alla carenza di talento cercherà di compensare dal lato dell'aspetto atletico. Contemporaneamente la disponibilità di tempo e capitali porterà ad una cura maggiore dell'aspetto atletico con conseguente aumento delle masse fisiche. Questo innescherà la necessità anche per i giocatori di maggior talento di "adeguarsi" per evitare di perdere il loro "vantaggio competitivo" rispetto ai meno dotati cresciuti fisicamente e per la necessità di "reggere l'urto".
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: come disse JPR vedendo George North "ai miei tempi avrebbe giocato in seconda linea". Naturalmente ci saranno sempre eccezioni alla Minozzi o alla Rattez, ma saranno eccezioni.
L'altro aspetto del rugby professionistico rispetto a quello dilettantistico è l'aumento dell'importanza della tattica rispetto al solito talento. Conseguenza: partite più bloccate che assomigliano molto agli scacchi.
Per me il professionismo rende il rugby più fisico e meno divertente.
Ma ormai la strada è tracciata e indietro non si puiò tornare, perciò temo che fenomeni come quesi saranno sempre più diffusi.
In tutto questo non ho parlato di doping, ma quella è un'altra questione. Non scollegata, però, dal fatto che circolando più soldi crescono gli appetiti e la disponibilità a scorciatoie, oltre che la possibilità finanziaria di perseguire tali pratiche.
Ripeto: è il professionismo, bellezza. E tu non puoi farci niente! Niente!
Il professionismo, applicato ad uno sport particolarissimo come il nostro, crea una catena di cause-effetto che conducono nella migliore delle ipotesi ad un'usura accentuata e nella peggiore a situazioni come quella del povero Thompson.
La catena è persino banale.
In un ambiente dilettantistico si dedicano al rugby solo gli appassionati dotati di particolare talento per quello sport.
Nel passaggio al professionismo lo sport diventa attraente anche per chi non sia stato baciato particolarmente dal talento, ma voglia trovare una possibilità di reddito. Questo tipo di atleti per sopperire alla carenza di talento cercherà di compensare dal lato dell'aspetto atletico. Contemporaneamente la disponibilità di tempo e capitali porterà ad una cura maggiore dell'aspetto atletico con conseguente aumento delle masse fisiche. Questo innescherà la necessità anche per i giocatori di maggior talento di "adeguarsi" per evitare di perdere il loro "vantaggio competitivo" rispetto ai meno dotati cresciuti fisicamente e per la necessità di "reggere l'urto".
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: come disse JPR vedendo George North "ai miei tempi avrebbe giocato in seconda linea". Naturalmente ci saranno sempre eccezioni alla Minozzi o alla Rattez, ma saranno eccezioni.
L'altro aspetto del rugby professionistico rispetto a quello dilettantistico è l'aumento dell'importanza della tattica rispetto al solito talento. Conseguenza: partite più bloccate che assomigliano molto agli scacchi.
Per me il professionismo rende il rugby più fisico e meno divertente.
Ma ormai la strada è tracciata e indietro non si puiò tornare, perciò temo che fenomeni come quesi saranno sempre più diffusi.
In tutto questo non ho parlato di doping, ma quella è un'altra questione. Non scollegata, però, dal fatto che circolando più soldi crescono gli appetiti e la disponibilità a scorciatoie, oltre che la possibilità finanziaria di perseguire tali pratiche.
Ripeto: è il professionismo, bellezza. E tu non puoi farci niente! Niente!
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)