Osservatorio italiani all'estero

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

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Luqa-bis
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Luqa-bis »

Non direi, al massimo una pausa.
Garry
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Garry »

Era un augurio, un modo per farmi coraggio

"Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!"
(dalla Lettera agli amici di Giacomo Ulivi)
Luqa-bis
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Luqa-bis »

Eh, ma quello è un tema talmente di confine, come dimostra il dibattito politico che è senza fine come certe faide.

In fondo su una nazionale sportiva si sovrappongono due temi: la cittadinanza e la squadra del cuore.
Cambiare moglie s ipuò, fede (anche sia pure con rischio), partito politico ollallà, le lingue si imparano, viaggiare si viaggia(-va)

ma la squadra del cuore... e la nazionale poi.
C'è gente che farebbe il diavolo a quattro per vestire una maglia azzurra, che qualcuno abbia due scelte e magari , soppesi...
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jpr williams
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams »

doublegauss ha scritto: 2 feb 2021, 12:12Il problema è che il concetto di "nazionale" nasce in un epoca in cui la mobilità della persone non era neanche lontanamente paragonabile a quella di oggi.
Taglio tutto il resto, che condivido completamente, per evitare l'iperquote.
Il punto è che tutto ciò che dici e che mi trova completamente d'accordo sono esattamente i motivi che rendono privo di senso logico il concetto di "nazionale". Basterebbe toglierlo di mezzo e le discussioni finirebbero d'incanto. E' la contraddizione fra il nome e la cosa a darmi fastidio. Sono un pò come Nanni Moretti in Palombella Rossa, penso che le parole siano importanti. :roll:
Argentina e Sudafrica: le uniche che hanno il diritto di chiamarsi nazionali, le altre, con diversi gradi di disonestà intellettuale, millantano
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams »

jaco ha scritto: 2 feb 2021, 11:52
jpr williams ha scritto: 2 feb 2021, 11:30 Stavo per dirlo io: dalle consonanti finali va salvata la n :lol:
Non dai nessuna speranza agli Schiabel allora... :|
Non sai come vorrei vederli entrambi in azzurro... :roll:
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doublegauss
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da doublegauss »

jpr williams ha scritto: 2 feb 2021, 16:08
doublegauss ha scritto: 2 feb 2021, 12:12Il problema è che il concetto di "nazionale" nasce in un epoca in cui la mobilità della persone non era neanche lontanamente paragonabile a quella di oggi.
Taglio tutto il resto, che condivido completamente, per evitare l'iperquote.
Il punto è che tutto ciò che dici e che mi trova completamente d'accordo sono esattamente i motivi che rendono privo di senso logico il concetto di "nazionale". Basterebbe toglierlo di mezzo e le discussioni finirebbero d'incanto. E' la contraddizione fra il nome e la cosa a darmi fastidio. Sono un pò come Nanni Moretti in Palombella Rossa, penso che le parole siano importanti. :roll:
Oppure (che è la cosa che fa la maggioranza, me compreso), ridefiniamo il concetto di "nazionale" per adeguarlo al mondo che c'è intorno. Nella nazionale italiana gioca chi è anche italiano. Il che mi porta a dire che sarei più contento se (con tutto il rispetto per le persone) persone come come Kelly Haimona non avessero avuto la possibilità di giocare in azzurro, ma su Lynagh (per quel poco che so sul ragazzo) non avrei alcuna obiezione. Sull'opportunità che le regole sull'equiparazione diventino più stringenti mi pare che siamo d'accordo un po' tutti.
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Luqa-bis »

Volete applicare una condizione nazionale supplementare quale quella di essere cittadini cioè di avere passaporto e diritto di voto?
Ah, per me va bene.
Basta che poi non si frigni se qualcuno non fa come noi.
Le regole le stabilisce l'arbitro, e l'arbitro non ha messo esattamente le nostre.
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Re: Osservatorio italiani all'estero

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jpr williams ha scritto: 2 feb 2021, 9:20
Sei coerente.
Esattamente come lo sono io che trovo un'idea insensata il voto degli italiani all'estero che col loro voto contribuiscono ad eleggere rappresentanti che a loro volta contibuiscono ad emanare norme di ogni tipo che i loro rappresentati non dovranno osservare.
No taxation without representation, ma anche viceversa.
Ovviamente non ho nulla contro gli italiani all'estero, ma poichè non pagano le tasse in Italia e non devono osservare le norme italiane non capisco perchè debbano votare coloro che su quelle norme e tasse prendono decisioni.
sai che su questo la penso come te e che ho utilizzato il tema passaporto - voto solo per estremizzare il concetto, vero? :wink:
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Re: Osservatorio italiani all'estero

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Luqa-bis ha scritto: 2 feb 2021, 17:31 Volete applicare una condizione nazionale supplementare quale quella di essere cittadini cioè di avere passaporto e diritto di voto?
Ah, per me va bene.
Basta che poi non si frigni se qualcuno non fa come noi.
Le regole le stabilisce l'arbitro, e l'arbitro non ha messo esattamente le nostre.
per quanto mi riguarda non è una condizione supplementare, ma solo la condizione che differenzia nettamente gli Italians dagli equiparati: il ruolo degli equiparati si può discutere (nel senso di propugnare un cambio delle regole, ma senza per me rinunciare ad avvalersi di quelle vigenti), ma non è giusto negare a chi è cittadino italiano il diritto di giocare in Nazionale (se vuole e se ne è in grado).
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams »

Sarebbe tutto più lineare se chiunque (che sia rugbysta o idraulico non cambia) arrivato alla maggiore età avesse l'obbligo di optare per una nazionalità piuttosto che un'altra. In fondo non si capisce perchè mai qualcuno, senza alcun merito se non il caso, debba avere il privilegio di più nazionalità fra cui scegliere quella che fa più comodo di volta in volta rispetto a chi, non per sua colpa, ne ha una sola. Se a 18 anni puoi votare, guidare la macchina e magari pagare le tasse non si vede perchè tu non possa essere in grado di dichiarare l'appartenenza ad una nazionalità e ricavarne oneri ed onori anzichè optare di volta in volta per il passaporto più comodo a seconda delle esigenze.
Resterebbe inteso, a mio avviso, che dal punto di vista rugbystico chi abbia vestito la maglia di una nazionale a qualunque livello o età poi non dovrebbe poterne vestire un'altra.
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Luqa-bis »

Quindi tu vorresti sovvertire la regola internazionale che concede in alcuni paesi , la doppia cittadinanza?
Perché io di persone con doppio passaporto ne conosco eh, che fai, uno glielo levi?

Nel rugby la scelta c'è.
Al momento della convocazione, se accetti e giochi per una delle formazioni "bloccanti" sei marchiato a vita.
Vuoi che un giocatore scelga per la vita a 18 anni? A 19? Prima di esordire in U20?

E allora perché concedi l'ipotesi di cambiare nazionalità agli immigrati?
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams »

Luqa-bis ha scritto: 3 feb 2021, 11:23Quindi tu vorresti sovvertire la regola internazionale che concede in alcuni paesi , la doppia cittadinanza?
Perché io di persone con doppio passaporto ne conosco eh, che fai, uno glielo levi?
Ovviamente è un pour parler su un forum, ma mi sono sempre chiesto perchè mai ci debbano essere persone che senza merito hanno questo privilegio che gli consente di scegliere quali regole rispettare secondo convenienza. Mi ricorda le aziende che spostano la sede sociale in paradisi fiscali per non pagare le tasse e mi sembra un pò ingiusto.

Luqa-bis ha scritto: 3 feb 2021, 11:23E allora perché concedi l'ipotesi di cambiare nazionalità agli immigrati?
Anche a loro una volta sola ovviamente: se vivono qui sin da bambini e hanno fatto tutta la loro vita qui perchè non concedergli a 18 anni di scegliere di essere nostri concittadini? Ovviamente perdendo la cittadinanza precedente.
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da doublegauss »

jpr williams ha scritto: 3 feb 2021, 11:08 Sarebbe tutto più lineare se chiunque (che sia rugbysta o idraulico non cambia) arrivato alla maggiore età avesse l'obbligo di optare per una nazionalità piuttosto che un'altra.
Per qualche paese è così. Mi pare di ricordare, per esempio, la Norvegia (ma potrei sbagliarmi). Io la trovo una cosa barbarica.
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams »

Perchè?
Io ho spiegato perchè trovo un assurdo privilegio il contrario, sarei curioso di conoscere la tua opinione sul perchè, invece, sarebbe barbarico.
Magari, se me lo spieghi, cambio idea.
Sono duttile quando mi danno delle motivazioni che trovo ragionevoli e a cui non avevo pensato.
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da parisgino »

Col massimo rispetto per tutti e per le opinioni altrui, mi permetto anch'io di dire la mia.

La doppia nazionalità deriva dal fatto di esserre "elegibbile" per due nazionalità secondo le regole vigenti (e dissimili) in materia in due paesi qualsiasi.
Riguardo alla nazionalità, esistono sia il concetto dello "ius soli" che quello dello "ius sanguinis".
Di consequenza, una persona nata in un paese dove vige il primo ma che possiede tutti i requisiti per un'altra nazionalità secondo le regole del secondo puo' pretendere ad entrambe le due nazionalità.

Allora, direi che un paese che nega il diritto alla doppia nazionalità mi sembra, non barbarico, ma almeno illiberale.

Sui presunti vantaggi da trarre dalla doppia nazionalità tramite l'aspetto fiscale al quale è pure stato accennato... Qui mi permetto di dissentire sopratutto perché la legge fiscale (sia per le persone fisiche che morali) c'entra poco con la nazionalità. Per le persone fisiche ci si riferisce spesso a concetti come "luogo di residenza" (in senso del luogo dove uno si trova per la maggior parte del tempo e non il luogo che uno sceglie come gli pare) e/o "luogo dove si svolge l'attività lavorativa" e/o "luogo dove uno ha i suoi maggiori interessi patrimoniali" etc... Aggiungo pure che esistono tante convenzioni fiscali tra paesi per assicurarsi che ciascuno non perda la "sua" sostanza fiscale (ma anche per evitare le doppie imposizioni) e non si accenna mai minimamente alla nazionalità delle persone fisiche.

Con tutto il rispetto direi che alludere all'aspetto fiscale è del tutto irrilevante.
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