I rugby giovanili

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

Moderatore: Emy77

Squilibrio
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Squilibrio » 26 feb 2021, 13:54

Luqa-bis ha scritto:
26 feb 2021, 6:57
@ Squilibrio

Perdona la domanda, che intendi con "qualche piccoletto di troppo anche se grintoso" ?


In generale, qualcuno (senza scrivermi "guarda sui documenti federali") può scrivere i cambiamenti tecnici che vengono introdotti nelle varie età
(n. giocatori, dim campo, regole su placcaggi, mischie, rimesse, gioco al piede)?
Perché vorrei capire se la tradizione "mischiaiola" che avevamo è frutto di un percorso formativo o di una indole o preparazione dei tecnici.
Diciamo fisico ancora in ritardo nello sviluppo tanto da poter volendo essere inseriti in una 14 senza che nessuno se ne possa accorgere se non dai documenti. Cosa positiva del mio esempio è stato il fatto che alcuni di questi hanno poi ricominciato in un'altra società dove hanno trovato più spazio

Squilibrio
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Squilibrio » 26 feb 2021, 14:09

speartakle ha scritto:
26 feb 2021, 7:31
Squilibrio ha scritto:
25 feb 2021, 20:38

Io ti posso riportare l'esperienza da genitore, gruppo numeroso di circa 35, squadra di livello e qualche piccoletto di troppo anche se grintoso.

Chiedo però perchè non lo ricordo, quelli del terzo anno sono fuoriquota che potrebbero giocare nei seniores ed esiste un numero massimo di fuoriquota da far giocare in 18? mettiamo che io ho 10 fuoriquota magari forti che ti possono far vincere il campionato under 18 me li tengo, se poi ho una buona prima squadra e questi non sono pronti per i motivi più vari oppure ho abbondanza ho tutto l'interesse a tenermeli in 18 come fuoriquota per non darli ad altri.

Alla fine penso che questa regola vada contro il progresso del giocatore a causa della miopia delle società che magari non li danno in prestito o non li mettono in prima squadra.
Si i fuori quota sono un numero limitato, 8 max per partita. Se hai tanti giocatori e tanta qualità cerca il modo di farli giocare tutti, cadette o franchige sono fatte apposta.
Il tuo è un ottimo e a mio avviso elementare e banale ragionamento semplicemente perchè credo che sia la sola cosa da fare per far crescere un giocatore e di riflesso un movimento, a parma abbiamo avuto la positiva esperienza della franchigia tra amatori e valorugby under 18 che ha permesso a tutti di crescere e a tanti di smettere di giocare a causa del numero abbondante di giocatori per una squadra e risicato o troppo basso per farne due. Tutti i giocatori eslcuso qualcuno che si crede di avere in futuro il posto assicurato nelle zebre si sono trovati bene.

quante società però senza cadetta o franchigia sarebbero disposte a dare il prestito i propri giocatori per farli crescere?

PassatorScortese
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da PassatorScortese » 26 feb 2021, 16:37

Vado un pò a memoria per quanto riguarda il numero di giocatori visto che hanno cambiato il numero 2 anni fa se non sbaglio, comunque a grandi linee:

U6: si gioca in 5, quello che si chiede è ovviamente fare meta(quindi avanzare), non andare fuori dal campo, vietato il "troppo avanti" nei passaggi ( ne avvengono pochi ma per intenderci no passarlo 2 m avanti, a discrezione dell'educatore comunque) , lasciare il pallone se si è per terra e la palla deve uscire dal grappolo dopo 3 secondi, no placcaggi alti( altezza spalle)

U8: si gioca in 6, simile alla U6 come richieste tecniche, si aggiunge la corretta disposizione del pallone a terra e si accenna alla distribuzione in difesa ma poi dipende molto dall'allenatore della singola squadra, puoi già avere ad esempio delle U8 che fanno i raggruppamenti a terra

U10: categoria a mio modo di vedere più complessa, si gioca in 8 ed hai praticamente tutto, calcio d'inizio e gioco al piede, raggruppamenti a terra e quindi fuorigioco, gioco alla mano, distribuzione in attacco e in difesa, possibilità della punizione veloce, definitivamente vietato il passaggio avanti

U12: si gioca in 10, uguale alla 10 come richieste tecniche

Mischie dalla 14 ma solo tallonaggio( niente spinta) e credo anche in 16 ma non sono sicuro
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Renzino
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Renzino » 26 feb 2021, 17:02

speartakle ha scritto:
26 feb 2021, 7:52
Permettimi però, posto che il tag è sicuramente uno strumento utile, ma neanche la soluzione di tutti i mali. Quelli che hanno problemi con il contatto ( terra uomo) al 90 % c'è l'hanno anche con il pallone. A 6 8 anni le capacità di passaggio e soprattutto ricezione non è che siano al massimo. Al tag non diventa tanto diverso: palla al più sgamato e rapido ciao. Per me non serve essere talebani, ci sono vari strumenti a disposizione, sicuramente bisogna formare di più a riuscire a capire come e quando usarli
E' vero, ma statitiscamente (la statistica basata su una manciata di allenamenti e tornei visti) ogni tanto il piu' veloce lo prendi, in 4 vs 4 c'e' una rotazione su chi inizia con il pallone e tutti hanno la possibilita' di provare a portare il pallone. Preso il tag, il carrier si ferma e si gira per passare al compagno: sviluppi i concetti di passaggio e sostegno, cosa che nel primo anno in Italia non ho visto, soprattutto con il fatto che meta' delle azioni finivano con una maul di 20 secondi con 10 bambini coinvolti...

speartakle
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da speartakle » 26 feb 2021, 17:37

Renzino ha scritto:
26 feb 2021, 17:02
speartakle ha scritto:
26 feb 2021, 7:52
Permettimi però, posto che il tag è sicuramente uno strumento utile, ma neanche la soluzione di tutti i mali. Quelli che hanno problemi con il contatto ( terra uomo) al 90 % c'è l'hanno anche con il pallone. A 6 8 anni le capacità di passaggio e soprattutto ricezione non è che siano al massimo. Al tag non diventa tanto diverso: palla al più sgamato e rapido ciao. Per me non serve essere talebani, ci sono vari strumenti a disposizione, sicuramente bisogna formare di più a riuscire a capire come e quando usarli
E' vero, ma statitiscamente (la statistica basata su una manciata di allenamenti e tornei visti) ogni tanto il piu' veloce lo prendi, in 4 vs 4 c'e' una rotazione su chi inizia con il pallone e tutti hanno la possibilita' di provare a portare il pallone. Preso il tag, il carrier si ferma e si gira per passare al compagno: sviluppi i concetti di passaggio e sostegno, cosa che nel primo anno in Italia non ho visto, soprattutto con il fatto che meta' delle azioni finivano con una maul di 20 secondi con 10 bambini coinvolti...
per me sono validi strumenti, però posso assicurarti che se i boccia sono seguiti da un numero sufficiente di educatori e adeguatamente preparati, anche il contatto sviluppa gli stessi principi di gioco. Il Problema è che questa condizione è più che rara. Di solito pochi o singolo e male preparati.
Che poi vabbè ma sono fisime mie, l'obiettivo del rugby è fare meta, non sostegno e nemmeno passarsi la palla. Passarsi la palla e fare sostegno devono essere assimilate come necessità per raggiungere l'obiettivo, da usare proprio in questa funzione, non per forza o perchè è bello vedere i bambini che si passano il pallone, quella è coreografia, non rugby.
Quindi tornando al tag è bellissimi e utilissimo per iniziare e come strumento per imparare alcune cose.
Noi qui siamo sempre a disquisire che all'estero si fa così, colì, eh che fighi che sono dovremmo fare anche noi così o colà, quando il problema di base o ciò che potrebbe fare la differenza non è tanto la didattica FIR, ma il numero e le competenze di chi la mette in pratica. Potremmo usare anche il sistema Neozelandese fotocopiato, ma non miglioreremmo in modo generale: chi poi applica le cose, o si trova a volte suo malgrado a doverle applicare (eh si diciamocelo che spesso sono genitori che mai avevano visto un pallone ovale e che o ci mettono del loro oppure ad allenare i figli non c'è solo quel povero cristo da solo che deve gestire 20 bambini da solo) non è in grado di farlo in modo adeguato.
Siamo fermi ancora a questo problema: nelle società tiriamo su la chiunque perchè c'è una fame pazzesca di volontari a costo bassissimo se non gratis, ci accontentiamo che questi facciano un corsetto FIR di tre giornate e qualche aggiornamento, non di più, perchè se poi oltre ad averli incastrati a dedicare il proprio tempo ad allenare spesso in condizioni precarie, li obblighi anche a fare tanta formazione quindi investire altro tempo, hai paura che questi ti dicano: io arrivo fino a qua, di più mi devi pagare, perchè significa sacrificare la famiglia o il lavoro, e rispetto a 15-20 anni fa siamo una società un po' diversa e oggi col c. che tua moglie o la tua compagna vada bene di essere un diversivo in mezzo al lavoro e al rugby, magari qualcuno c'è ma il resto rischia il divorzio.
scusa per il flusso di pensieri.

Squilibrio
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Squilibrio » 26 feb 2021, 19:51

PassatorScortese ha scritto:
26 feb 2021, 16:37
Vado un pò a memoria per quanto riguarda il numero di giocatori visto che hanno cambiato il numero 2 anni fa se non sbaglio, comunque a grandi linee:

U6: si gioca in 5, quello che si chiede è ovviamente fare meta(quindi avanzare), non andare fuori dal campo, vietato il "troppo avanti" nei passaggi ( ne avvengono pochi ma per intenderci no passarlo 2 m avanti, a discrezione dell'educatore comunque) , lasciare il pallone se si è per terra e la palla deve uscire dal grappolo dopo 3 secondi, no placcaggi alti( altezza spalle)

U8: si gioca in 6, simile alla U6 come richieste tecniche, si aggiunge la corretta disposizione del pallone a terra e si accenna alla distribuzione in difesa ma poi dipende molto dall'allenatore della singola squadra, puoi già avere ad esempio delle U8 che fanno i raggruppamenti a terra

U10: categoria a mio modo di vedere più complessa, si gioca in 8 ed hai praticamente tutto, calcio d'inizio e gioco al piede, raggruppamenti a terra e quindi fuorigioco, gioco alla mano, distribuzione in attacco e in difesa, possibilità della punizione veloce, definitivamente vietato il passaggio avanti

U12: si gioca in 10, uguale alla 10 come richieste tecniche

Mischie dalla 14 ma solo tallonaggio( niente spinta) e credo anche in 16 ma non sono sicuro
Rimesse dalla 14
Secondo me si va sempre più indietro e la categoria più penalizzata è stata la 12 con un aumento degli abbandoni, stesso spazio di gioco ma due bambini di in meno per categoria in campo, spazi più larghi e un rugby che può assomigliare al seven ovvero punteggi tennistici in pochi minuti di partita, talvolta calcio meta subita, calcio meta subita.....

Aggiungiamo poi che almeno nel parmense non viene rispettata la regola dei concentramenti con gironi secondo il livello, alcune squadre mettono la squadra forte nel livello più basso.

Nell 14 poi non so se le cose siano cambiate ma alcuni anni alcune regole erano assurde come il mancato guadagno territoriale sul calcio in touche, in italia ti insegnano la cosa sbagliata mentre quando siamo andati all'estero le regole base erano normali ovvero se calcio in touche in alcuni casi ho il guadagno territoriale, se lo faccio da punizione ho la rimessa a mio favore. Nelle categorie minori ci sono anche mischie e touche ridotte

Mr Ian
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Mr Ian » 26 feb 2021, 20:20

io sostengo che chiunque si dedichi al coaching di qualsiasi categoria, ovviamente che abbia anche l umiltà di capire se fa per lui o meno, deve necessariamente pretendere un rimborso spese. Non è professionismo, ma la professionalità va riconosciuta. L impegno, la responsabilità e mettiamo anche la competenza, vanno corrisposte in denato, non c'è verso. Altresì questo da anche alla società il diritto di pretendere anche serietà nel coach.
Dove le società non arrivano economicamente, allora ci vorrebbe un premio federale, con il coach territoriale che va a seguire e vedere come sta andando l allenatore del club, i furbetti che incassano si trovano sempre...
Quanto alle varie competizioni, diverse volte ho assistito a partite tra squadre con una che aveva il numero minimo per giocare, altre quasi due squadre. In nessuna occasione ho visto qualcuno dire di mischiare le squadre e giocare infischiandosene di tutto...Ovviamente poi quelle partite finivano in un nulla di fatto e tanto volte mi sono reso conto come culturalmente abbiamo fallito.

PassatorScortese
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da PassatorScortese » 26 feb 2021, 20:51

Squilibrio ha scritto:
26 feb 2021, 19:51
PassatorScortese ha scritto:
26 feb 2021, 16:37
Vado un pò a memoria per quanto riguarda il numero di giocatori visto che hanno cambiato il numero 2 anni fa se non sbaglio, comunque a grandi linee:

U6: si gioca in 5, quello che si chiede è ovviamente fare meta(quindi avanzare), non andare fuori dal campo, vietato il "troppo avanti" nei passaggi ( ne avvengono pochi ma per intenderci no passarlo 2 m avanti, a discrezione dell'educatore comunque) , lasciare il pallone se si è per terra e la palla deve uscire dal grappolo dopo 3 secondi, no placcaggi alti( altezza spalle)

U8: si gioca in 6, simile alla U6 come richieste tecniche, si aggiunge la corretta disposizione del pallone a terra e si accenna alla distribuzione in difesa ma poi dipende molto dall'allenatore della singola squadra, puoi già avere ad esempio delle U8 che fanno i raggruppamenti a terra

U10: categoria a mio modo di vedere più complessa, si gioca in 8 ed hai praticamente tutto, calcio d'inizio e gioco al piede, raggruppamenti a terra e quindi fuorigioco, gioco alla mano, distribuzione in attacco e in difesa, possibilità della punizione veloce, definitivamente vietato il passaggio avanti

U12: si gioca in 10, uguale alla 10 come richieste tecniche

Mischie dalla 14 ma solo tallonaggio( niente spinta) e credo anche in 16 ma non sono sicuro
Rimesse dalla 14
Secondo me si va sempre più indietro e la categoria più penalizzata è stata la 12 con un aumento degli abbandoni, stesso spazio di gioco ma due bambini di in meno per categoria in campo, spazi più larghi e un rugby che può assomigliare al seven ovvero punteggi tennistici in pochi minuti di partita, talvolta calcio meta subita, calcio meta subita.....

Aggiungiamo poi che almeno nel parmense non viene rispettata la regola dei concentramenti con gironi secondo il livello, alcune squadre mettono la squadra forte nel livello più basso.

Nell 14 poi non so se le cose siano cambiate ma alcuni anni alcune regole erano assurde come il mancato guadagno territoriale sul calcio in touche, in italia ti insegnano la cosa sbagliata mentre quando siamo andati all'estero le regole base erano normali ovvero se calcio in touche in alcuni casi ho il guadagno territoriale, se lo faccio da punizione ho la rimessa a mio favore. Nelle categorie minori ci sono anche mischie e touche ridotte
Se l'organizzatore del torneo ti chiede esplicitamente , nel caso una squadra avesse tanti tesserati, di dividere i bambini nella squadra A e B in base al livello e dall'altra parte prima ti dicono va bene e poi ovviamente invertono le squadre, non si va molto lontano..
Ma fino a quando un allenatore trova educativo far perdere i bambini "deboli" 10 a 0 e viceversa far vincere i bambini "forti" con lo stesso punteggio..

Ahimè quella del vantaggio territoriale vale anche in U10, se calci e la palla va direttamente fuori o se prima rimbalza in campo e poi va fuori ha la rimessa per gli avversari dal punto del calcio.
Inutile dire che quando al corso allenatori abbiamo discusso dell'illogicità della cosa ci hanno risposto picche

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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Brules » 26 feb 2021, 21:16

PassatorScortese ha scritto:
26 feb 2021, 16:37

U10: categoria a mio modo di vedere più complessa, si gioca in 8 ed hai praticamente tutto, calcio d'inizio e gioco al piede, raggruppamenti a terra e quindi fuorigioco, gioco alla mano, distribuzione in attacco e in difesa, possibilità della punizione veloce, definitivamente vietato il passaggio avanti
Non vorrei sbagliarmi, dopo un anno di pausa, ma in U10 non ci sono ruck e fuorigioco.

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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Brules » 26 feb 2021, 21:28

Squilibrio ha scritto:
26 feb 2021, 19:51

Nell 14 poi non so se le cose siano cambiate ma alcuni anni alcune regole erano assurde come il mancato guadagno territoriale sul calcio in touche, in italia ti insegnano la cosa sbagliata mentre quando siamo andati all'estero le regole base erano normali ovvero se calcio in touche in alcuni casi ho il guadagno territoriale, se lo faccio da punizione ho la rimessa a mio favore. Nelle categorie minori ci sono anche mischie e touche ridotte
Io la penso come te, ma la risposta di solito e' che queste cose le puoi imparare anche piu' avanti, l'importante sono i fondamentali. A parte il gioco al piede, piu' in generale, secondo me non e' cosi. Cioe', certo che le puoi imparare piu' avanti ma chi le sa gia' imparera' qualcos'altro o si perfezionera'.

Un'altro limite che abbiamo rispetto ai paesi piu' "evoluti" e' la "cultura" rugbistica: si vede la differenza tra chi si guarda le partite in tv o allo stadio e chi no. Purtroppo nella maggior parte dei casi, quando i ragazzini escono dal campo il rugby non esiste piu'.

In generale concordo con @speartackle: non ci sono formule magiche e piu' che i regolamenti conta la preparazione degli educatori. Purtroppo in giro si vedono cose assurde. :roll:

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Re: I rugby giovanili

Messaggio da PassatorScortese » 26 feb 2021, 23:58

Brules ha scritto:
26 feb 2021, 21:16
PassatorScortese ha scritto:
26 feb 2021, 16:37

U10: categoria a mio modo di vedere più complessa, si gioca in 8 ed hai praticamente tutto, calcio d'inizio e gioco al piede, raggruppamenti a terra e quindi fuorigioco, gioco alla mano, distribuzione in attacco e in difesa, possibilità della punizione veloce, definitivamente vietato il passaggio avanti
Non vorrei sbagliarmi, dopo un anno di pausa, ma in U10 non ci sono ruck e fuorigioco.
Anche qua dipende molto dall'educatore e dal livello dei bambini, in certe realtà si dice al primo sostegno di "attaccarsi" al compagno a terra e di fare chi la chiama casetta, chi la tartaruga, niente di strutturato ma comunque un abbozzo alla ruck.

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Re: I rugby giovanili

Messaggio da speartakle » 27 feb 2021, 7:03

Il discorso del vantaggio territoriale sul gioco al piede lo conoscete benissimo, è fatto per incentivare l'uso del piede come soluzione di attacco ( cip grubber kick pass per se stessi o per i compagni) ed evitare che il calcio sia associato direttamente al liberarsi del pallone, scaricare la pressione. Non sarete di quelli che appena i ragazzi hanno un po' di pressione si sente "calciaaaa calcia via"?
Per me fino alla 10 è fondamentale, x la 12 ci sarebbe tutto un discorso da fare sul livello e la preparazione della squadra. Ci sono squadre in cui i ragazzi sono stati allenati in un certo modo nelle u precedenti e quindi arrivano alla u12 belli formati e potrebbero ambire ad un livello di complessità maggiore e altre che sono una u8 che gioca in u12. Per ora giochiamo con regole che permettano a tutti un qualche confronto...
Ah è stata introdotta la touch veloce in u12, non so con che risultati ma era anche quello un incentivo al gioco

speartakle
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da speartakle » 27 feb 2021, 7:09

PassatorScortese ha scritto:
26 feb 2021, 23:58
Brules ha scritto:
26 feb 2021, 21:16
PassatorScortese ha scritto:
26 feb 2021, 16:37

U10: categoria a mio modo di vedere più complessa, si gioca in 8 ed hai praticamente tutto, calcio d'inizio e gioco al piede, raggruppamenti a terra e quindi fuorigioco, gioco alla mano, distribuzione in attacco e in difesa, possibilità della punizione veloce, definitivamente vietato il passaggio avanti
Non vorrei sbagliarmi, dopo un anno di pausa, ma in U10 non ci sono ruck e fuorigioco.
Anche qua dipende molto dall'educatore e dal livello dei bambini, in certe realtà si dice al primo sostegno di "attaccarsi" al compagno a terra e di fare chi la chiama casetta, chi la tartaruga, niente di strutturato ma comunque un abbozzo alla ruck.
Che è vietato dal regolamento e sarebbe tipo il sealing off in u 10 fuorigioco e ruck ci sono alla grande mai stati vietati...

Uomoz
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Uomoz » 27 feb 2021, 9:18

Bell'argomento
Io prima del Covid ho fatto l'accompagnatore per Under 6 e 8 (raramente 10). E sono un allenatore mancato: avrei voluto fare anche il corso di allenatore, ma impegni lavorativi mi rendono difficile seguire con attenzione. Anche se la passione mi ha portato ad approfondire in maniera personale l'allenamento dei giovani.
Porto la mia piccola esperienza, soprattutto con la U8:
PassatorScortese ha scritto:
26 feb 2021, 16:37

U8: si gioca in 6, simile alla U6 come richieste tecniche, si aggiunge la corretta disposizione del pallone a terra e si accenna alla distribuzione in difesa ma poi dipende molto dall'allenatore della singola squadra, puoi già avere ad esempio delle U8 che fanno i raggruppamenti a terra

U10: categoria a mio modo di vedere più complessa, si gioca in 8 ed hai praticamente tutto, calcio d'inizio e gioco al piede, raggruppamenti a terra e quindi fuorigioco, gioco alla mano, distribuzione in attacco e in difesa, possibilità della punizione veloce, definitivamente vietato il passaggio avanti
Noi in U8 abbiamo inserito i calci di spostamento. In tutti i tornei/raggruppamenti fatti eravamo gli unici ad utilizzarli. Devo dire anche abbastanza efficacemente nonostante le dimensioni del campo, ma venivano fatti da alcuni ragazzi più portati, ed in allenamento si facevano provare un po' tutti per impratichirli un po'.

Stranamente la U10 coi calci era un po' un disastro. Magari dipende da un annata meno portata rispetto alla U8, ma in generale nelle (poche) partite che ho visto non ho notato nemmeno negli avversari grandi doti balistiche.

Già dalla U8 abbiamo provato ai primi dettagli di ruck: fare "il ponte" a protezione, il sostegno al placcato, le "spie".
Mr Ian ha scritto:
26 feb 2021, 20:20

Quanto alle varie competizioni, diverse volte ho assistito a partite tra squadre con una che aveva il numero minimo per giocare, altre quasi due squadre. In nessuna occasione ho visto qualcuno dire di mischiare le squadre e giocare infischiandosene di tutto...Ovviamente poi quelle partite finivano in un nulla di fatto e tanto volte mi sono reso conto come culturalmente abbiamo fallito.
Per fortuna personalmente ho assistito al contrario. Nelle under6 avendo pochi atleti è più facile mischiare le squadre. Nelle U8 ci sono numeri più importanti e a volte
ci è capitato di prestare ragazzi ad altri, o di riceverne. Ne va a vantaggio di tutti perché così giocano di più piuttosto che stare in panchina al freddo.
Brules ha scritto:
26 feb 2021, 21:28
Un'altro limite che abbiamo rispetto ai paesi piu' "evoluti" e' la "cultura" rugbistica: si vede la differenza tra chi si guarda le partite in tv o allo stadio e chi no. Purtroppo nella maggior parte dei casi, quando i ragazzini escono dal campo il rugby non esiste piu'.

In generale concordo con @speartackle: non ci sono formule magiche e piu' che i regolamenti conta la preparazione degli educatori. Purtroppo in giro si vedono cose assurde. :roll:
Prima del Covid con la squadra di minirugby Under 8 di cui sono accompagnatore, avevamo partecipato ad un torneo giovanile molto importante.
Nel nostro girone abbiamo giocato contro una squadra francese. Ragazzi tutti di altezza media, nessun carrarmato o fisicamente devastante. I ragazzi francesi mi avevano impressionato perché placcavano tutti bassi ed in maniera corretta e pulita fermando ragazzi anche più grandi fisicamente. Oltre al fatto che una volta oltrepassata la linea di meta, cercavano di convergere al centro per schiacciare l'ovale (in under 8 non ci sono le trasformazioni). Guardandoli giocare (non solo contro di noi ma anche in altre partite) io e l'allenatore ci chiedevamo come era possibile riuscire ad allenare così efficacemente dei ragazzi Under 8. Forse, mi dico io, è anche questione di cultura sportiva. I nostri ragazzi che si avvicinano al rugby non conoscono quasi nulla del nostro sport, hanno un primo approccio rudimentale nelle scuole o nei campi estivi e gli stessi genitori che portano i loro figli all'allenamento non conoscono nulla del rugby. Immagino che sia un mondo diverso rispetto ai ragazzi francesi, che già da ragazzini per TV, per Radio o sui giornali si parla di Rugby. Magari si parla di Rugby anche in famiglia e si guardano le partite assieme al proprio papà o alla mamma.

Quanto agli allenatori/educatori, credo siano estremamente importanti per la crescita e la diffusione del nostro sport. Ho avuto modo di incontrare allenatori molto bravi e coinvolgenti, anche di squadre diverse con cui abbiamo condiviso opinioni e stili di allenamento.
Purtroppo però si trovano anche allenatori mediocri. Quelli che pur di vincere fanno in modo che la palla venga presa sempre dal più grosso che si invola in meta mentre i suoi compagni di squadra guardano senza partecipare. Credo sia la cosa peggiore mai vista nei campi di minirugby.
Un ciliegio grande e bello
Disse ad un piccolo alberello
Sì sei bravo hai messo i fiori,
Coi lor petali a colori
Ma cambiare poi i miei frutti
Alberello non saprai

Uomoz
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Re: I rugby giovanili

Messaggio da Uomoz » 27 feb 2021, 10:08

Renzino ha scritto:
25 feb 2021, 15:58


Mia personale esperienza con mio figlio di 8 anni ora:

1) prima elementare, primo anno di rugby in Italia, in Under 8, lui nato a novembre 2012, si ritrova a giocare con ragazzi del 2011, piu' grandi e capaci di lui. Si parte subito con il contatto, quindi placcaggi, a livello sportivo fa fatica e in partita non tocca palla, ma si diverte e completiamo l'anno rugbystico;

2) seconda elementare, primo anno di rugby in Inghilterra (trasferimento familiare), Under 7, trova suoi simili a livello di stazza visto che si procede per categorie anno per anno. Non c'e' contatto, si gioca a Tag rugby. Allenamenti o tornei (senza tenere punteggi o classifiche finali) solo di domenica. Si gioca un 4 vs 4, quindi tutti hanno la palla e provano l'ebrezza di passare, ricevere il pallone e segnare.

Il contatto in RFU viene introdotto dall'Under 9.
Non ho un esperienza decennale per dire cosa sia giusto oppure no. Posso però dire che secondo me il contatto nel minirugby è un fattore importante e credo imprescindibile. Per mia esperienza ho visto che il placcaggio ha fatto crescere tanti ragazzi:
- ragazzi timidi sono riusciti ad aprirsi caratterialmente
- ragazzi autistici hanno avuto un miglioramento e partecipano in modo più attivo al mondo intorno a loro
- ragazzi più vivaci trovano un "limite" alla loro esuberanza che li istruisce e li forgia
- un ragazzo che riesce a fermare un altro più grande fisicamente acquista un autostima di se incredibile. Oltre ad essere un vero motivo di vanto ed orgoglio per un allenatore (più che la vittoria al torneo della domenica)

In questo triste momento di Covid, i nostri ragazzi partecipano agli allenamenti senza contatto fisico, praticamente si fa ginnastica per tenerli in forma.
Quasi tutti, dal più grosso al più piccolo mi hanno detto che gli mancano le partitelle ed i placcaggi.

Ovviamente le federazioni che hanno il lusso di avere le Under per anni singoli, hanno la possibilità di far confrontare i ragazzi dello stesso anno con meno disparità fisiche.
Luqa-bis ha scritto:
25 feb 2021, 13:32

Tradotto : la nostra scuola di rugby è fatta bene?
That's the question
Io ho visto numerose società storiche e blasonate del nostro Rugby, avere una pessima gestione delle proprie giovanili. E questo per me è uno dei grossi problemi. Quando ti presenti agli altri con tono smargiasso dicendo "noi siamo la storia del rugby" e poi non sei in grado di allenare ed educare i tuoi ragazzini... Per me puoi andare a vangare la terra. Purtroppo invece continueranno ad allenare sfruttando il nome altisonante del club. Per fortuna non tutto è così. Ma un pizzico di umiltà e di ridefinizione dei fondamentali del rugby da insegnare dovrebbe essere un must per alcune realtà. Non è importante vincere il torneo della domenica, ma formare atleti. È giusto stimolarli a vincere, a fare uscire la loro grinta, e a fare meglio. Non è corretto portare questo all'esasperazione, trascurando la crescita di alcuni atleti.

Come si diceva prima: chi ha abbondanza di ragazzi, è corretto dividerli in due squadre una forte e l'altra meno? Tecnicamente no. Noi l'abbiamo fatto qualche volta, e nella maggior parte dei casi non posso portare un esperienza positiva globale. L'allenatore dovrebbe porsi il problema di perché il ragazzo più scarso non è in grado di esprimersi al meglio.
Un ciliegio grande e bello
Disse ad un piccolo alberello
Sì sei bravo hai messo i fiori,
Coi lor petali a colori
Ma cambiare poi i miei frutti
Alberello non saprai

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