L'agire sul 20% dello staff (il titolo parla di staff non di coach!) non risolverà i problemi. Nè il 20% lo si risolve semplicemente con una pedata nel deretano dell'attuale Coach.jpr williams ha scritto: ↑6 mag 2021, 13:28Sono sostanzialmente in linea con le tue percentuali.
Il guaio è che ci si concentra solo sul 20% perchè si sa che l'80% o è irrisolvibile o potrà essere risolto solo fra molti anni e con molto lavoro.
Mentre il 20 lo si risolve semplicemente con una pedata nelle chiappe all'attuale coach ed una pacca sulle spalle a quello nuovo. Ben sapendo che una pacca sulle spalle è solo a pochi decimetri da un altro calcio nelle chiappe. Però intanto si è data l'illusione di "darsi da fare" per risolvere il problema e si è guadagnato tempo. O meglio, perso.
Poi si ricomincia, altro giro, altro coach...
Però nell'immediato agire in quel senso è l'unica cosa che si possa fare.
Quindi: E' lo STAFF che va cambiato, non (solo) l'head coach. L'organizzazione difensiva pessima dell'ultimo 6N non la si può negare. Sì possono risolvere i problemi del rugby italiano con un nuovo defense-coach? NO. Si possono portare a casa partite contro le Tier1 con un nuovo defense-coach? Probabilmente NO. Si possono vedere partite decenti, che non vedano l'avversario al bonus difensivo dopo 30', che non finiscano con 50elli, che almeno nel punteggio rimangano aperte fino al 70'? Probabilmente SI. E' sufficiente ad esser contenti? NO, però rispetto al nulla cosmico di questo 6N è qualcosa che mi farebbe guardare la partita più volentieri.
Qualche risultato a breve ci vuole. Ci vuole per la credibilità, ci vuole per i ragazzi che scendono in campo, ci vuole per il pubblico che ormai si è disaffezionato. E l'unica cosa che si può fare a breve è agire sullo staff.
Il resto, cioè l'agire sul materiale, è fondamentale, ma è una cosa che si può fare nel lungo (issimo) periodo. Nel frattempo facciamo niente?
Ritorno all'esempio che facevi tempo fa: è vero che la ristrutturazione della casa del nostro rugby deve partire dalle fondazioni, però se per il momento cominciamo a non far piovere dentro questo può rendere la casa vivibile: quindi sistemiamo il tetto (staff) e contemporaneamente cominciamo qualche opera di consolidamento più radicale. Una cosa non esclude l'altra, ma aspettare di risistemare tutto e lasciare che contiui a piovere dentro "tanto non si risolve niente" non mi sembra una soluzione...