Re: Pro14 19/20 9a giornata
Inviato: 5 gen 2020, 12:55
Ah, ecco, mi sembrava strano. Di solito i britannici non perdonano certi errori
I commenti Big sono ingenerosi perchè con 10/15 placcaggi sbagliati invece di 42 staremmo a commentare almeno 4 punti facili di Treviso in una partita cruciale per ambire ai playoff.Big Lebowski ha scritto: 5 gen 2020, 11:55 Leggo commenti ingenerosi nei confronti del Benetton. Ieri hanno affrontato una squadra più forte che è stata letale nei breakdown e praticamente perfetta in difesa. Il Benetton forse non è sceso in campo con il miglior approccio possibile ma è anche giusto riconoscere i meriti dell'avversario e Glasgow è una squadra di tutto rispetto.
Se all'atteggiamento aggiungiamo la giornata pessima di Allan e quella forse ancora peggiore di Ratuva otteniamo la sconfitta pesante subita ieri.
Sul gioco di Allan credo abbiano inciso le difficoltà che tutta la squadra ha patito nell'affrontare l'ottima difesa Scozzese. Ma anche Keatley nelle prime apparizioni dopo il periodo di riposo cui Krowley sottopone i suoi giocatori in maniera ciclica aveva fatto fatica ad ingranare. E' poi migliorato con l'andare delle partite trovando via via il ritmo. Fermo restando che giocare contro Glasgow e la sua difesa e giocare contro le Zebre è una cosa diversa.
Prima di sparare su Allan aspetterei di vedere come vanno le prossime partite visto che, con l'esclusione di ieri, ha sempre fatto il suo dimostrandosi non inferiore a Keatley.
Su Ratuva non so se il problema sia il ruolo di Centro a penalizzarne le prestazioni ma sta facendo più danni che cose positive. Forse andrebbe riportato all'ala dove può esprimersi come sa senza diventare una tassa per la difesa.
Poi vorrei riflettere su una cosa. Ieri è stato giustamente criticato Allan per i suoi errori al calcio ma dal punto di vista dei calci gli errori più gravi sono stati di Horne che in due occasioni non è riuscito a conquistare la touche su fallo a proprio favore. Una nel primo tempo, salvata da un ottimo intervento di Hayward, e una nel secondo tempo dove calciando di poco fuori dai 22 è riuscito nella difficile impresa di far finire la palla oltre la bandierina buttando al vento un'occasione ottima per il Glasgow.
Se tanto mi da tanto, a parti invertite probabilmente si sarebbe parlato di pena di morte.
Bah, li stimi troppo.Garry ha scritto: 5 gen 2020, 12:55 Ah, ecco, mi sembrava strano. Di solito i britannici non perdonano certi errori
Infatti. Ci saranno tutte le attenuanti del caso (erano fermi da un mese, probabilmente avranno anche fermato un po' gli allenamenti perché la loro stagione stata lunga e impegnativa), però, come hanno fatto notare altri, nei primi tre turni di Pro14 hanno incamerato tre vittorie segnando 150 punti.pilonepoltrone ha scritto: 5 gen 2020, 12:27 ... il tutto contro un avversario che, numeri alla mano, è ad oggi pari se non superiore a Treviso...
jpr williams ha scritto: 5 gen 2020, 13:04Bah, li stimi troppo.Garry ha scritto: 5 gen 2020, 12:55 Ah, ecco, mi sembrava strano. Di solito i britannici non perdonano certi errori
Basta vedere il trionfo che hanno tributato a Johnson nonostante il casino che ha provocato...![]()
Altro che Mom.
Boh al mondiale ha giocato poco, in nazionale non credo certo che giocherà tutti i minuti, senza contare il ruolo. Poi lui è da recuperare mentalmente, probabilmente giocare sempre lo aiuta mentalmente. Molto più gravi sono le situazioni di Riccioni e Fischetti, e ci metto anche Morisipilonepoltrone ha scritto: 5 gen 2020, 12:27 chiudo con un appello a Bradley: forse sarebbe il caso di trovare qualche soluzione per far rifiatare quel povero cristo di Canna: si è sparato 553 minuti solo in PRO14 finora...
Peter Horne aveva fatto la stessa cosa a murrayfield 2015 a pochi minuti dal termine, sulla ripartenza eravamo riusciti a prendere il calcio da cui poi è scaturita la metà tecnicaBig Lebowski ha scritto: 5 gen 2020, 12:52Eh ma infatti il Man of the Match l'han dato a suo fratello (George Horn) non a luiGarry ha scritto: 5 gen 2020, 12:10Sì, certo, sono d'accordo, ma dico di più, a me le punizioni che il calciatore non riesce a mettere in touche fanno letteralmente andare in bestia e veramente non bastano due mete per cancellarle.Big Lebowski ha scritto: 5 gen 2020, 12:06Sul gioco in se non c'è nulla da dire nella giornata di ieri. Ma mi riferivo ai calci. Anche sulle conversioni ha fatto 4 su 6, non meglio del 2 su 3 di Allan
Ecco, si può ammirare quello che ha fatto in campo, ma io il man of the match non glielo avrei dato![]()
E' vero, hai ragione, "Patisse" con la maiuscola non si può leggere
Secondo voi al momento com'è il ranking tra lui steyn e negri?Garry ha scritto: 5 gen 2020, 19:04 Finalmente qualcuno che intervista Licata...
Corriere dello Sport
II MIGLIORE NEL TENERE VIVO IL PALLONE, PLACCA E AVANZA COME POCHI E GIOCA SOLO DA SETTE ANNI: «LO DEVO SOPRATTUTTO ALLA MIA RAGAZZA»
Essendo il rugby teatrale e drammatica tenzone di forza, esplosività, precisione e coraggio, Giovanni Licata, nel suo “piccolo”, si fa in quattro. Lo ha fatto anche ieri a Parma, nel secondo successo delle sue Zebre in questo Guinness PRO14, il primo nella storia contro la franchigia sudafricana dei Cheetahs, fresca regina della Currie Cup sudafricana. Un monumentale 41-13 in cui ha giocato 80 minuti tirando 10 placcaggi, portando 18 volte il pallone e guadagnando 86 metri – quasi un quarto di tutti quelli percorsi dalla sua squadra (388) – e offrendo 6 offload (il riciclo del pallone da placcato) di grande qualità. Se Sergio Patisse ha recentemente dichiarato che «questa potrebbe essere la mia ultima stagione, al massimo la penultima», la caccia alla maglia azzurra numero 8 è ufficialmente aperta e Giovanni Licata da Agrigento, 23 anni a febbraio, presenta un gran curriculum.
MODELLI Esemplari le statistiche registrate quest’anno in Pro 14, dove figura come il miglior italiano del torneo nei placcaggi (97), nei palloni portati (113), nei metri guadagnati (398) e negli offload (17), fondamentale in cui è primo in assoluto.
Licata il dopo-Parisse? Chissà. E il dopo-Orazio “Bimbo” Arancio, ultimo azzurro di Sicilia nel ruolo di terza centro (34 cap tra il 1993 e il 1998)? Forse. Senz’altro due ottimi modelli. Il primo «l’ho studiato, ma non ci siamo confrontati molto visto che nelle mie otto uscite in Nazionale ho giocato sì in terza linea, ma flanker». Il secondo «è un amico. Mi ha accompagnato alle convocazioni, mi ha persino portato nell’Italia Seven e ho trovato in lui una grande persona». Nel complesso, «non mi ispiro a nessuno in particolare. Da ciascuno cerco di prendere qualcosa e do il massimo per ritagliarmi uno spazio tutto mio».
LA BORSA Altri numeri? Bene: 193 cm per 105 kg, le misure di Licata. Anche lui tra i 36 del miniraduno che Franco Smith ha organizzato per domani a Calvisano. Il c.t ad interim era tra gli spettatori di Zebre-Cheetahs. Per Giovanni sarà un ritorno cinque mesi dopo l’ultima apparizione, il test premondiale di Dublino contro l’Irlanda: 29-10 per i Verdi. Gioca a rugby da appena sette anni. «Iniziai a 15 anni e non fu una decisione, più un trovarsi. Ero uscito con degli amici e un ragazzo del gruppo arrivò in scooter con la borsa della Miraglia Agrigento. Gli chiesi informazioni, mi invitò a provare e mi innamorai di questo gioco. Giuseppe Zambuto, il mio primo allenatore, mi battezzò subito numero 8 ed eccomi qui. Prima di allora avevo provato con calcio (ruolo prima punta!), nuoto e basket. Mia madre disse che il rugby era lo sport per me, ma non si preoccupava per le botte. Lo fa adesso, si copre gli occhi a ogni placcaggio».
2017 Miraglia, poi Cus Catania e l’Accademia FIR. L’anno da scolpire nella pietra il 2017, quello dei debutti: nel massimo campionato con le Fiamme Oro, in Pro 14 con le Zebre, infine in Nazionale contro le Fiji. A Catania… «11 novembre 2017, ero il più felice sulla Terra. Però sa che non mi ricordo al posto di chi entrai?» Glielo ricordiamo oggi: Minto, un altro combattente.
All’appello anche infortuni pesanti. «Un polso fratturato, uno stiramento fastidioso, pure un ginocchio rotto. A Dublino ho giocato dopo quell’incidente al ginocchio. Ero già contento di esserci, la mancata chiamata al Mondiale non è stata una sorpresa».
Giovanni Licata ora è tutto nuovo. Rinato anche grazie a Greta compagna e guida. «Si preoccupa ancor più di mia madre, ma non perde una partita. Una volta, mentre giocavo contro gli Scarlets in Galles, vedendo che non mi rialzavo dopo uno scontro si è presa un bello spavento. Ma ora sono qui e c’è anche lei. Questo periodo, chissà, forse lo devo soprattutto a lei».
23 offload in questo Pro14 per Giovanni Licata: nessuno ne ha fatti altrettanti. L’offload è il termine che indica la capacità di passare il pallone mentre si subisce il placcaggio. E’ fondamentale per bucare le difese moderne
107 placcaggi tirati da Giovanni Licata nel Pro14 2019-20 in 701 minuti di gioco, l’equivalente di meno di 9 partite. Fanno oltre 12 placcaggi a partita: un dato notevole, specie per gli standard italiani
Articolo pubblicato il 5 gennaio 2020 da Christian Marchetti sul Corriere dello Sport
Forse è meglio parlare in assoluto delle loro caratteristiche. Può darsi che fra un mese le condizioni di forma cambino e si sovverta la graduatoria.Man of the moment ha scritto: 5 gen 2020, 20:41Secondo voi al momento com'è il ranking tra lui steyn e negri?
Io, strano, ma dico Steyn Licata Negri.
Negri è veramente troppo monocorde, un buon ball carrier e placcatore ma niente piu'. Serve di piu' per la terza linea della nazionaleGarry ha scritto: 5 gen 2020, 21:26 Si può anche considerare il fatto che quello che forse manca nell'impatto fisico, è molto ben compensato dalla capacità di Licata di liberare il pallone per l'off load. Nel gioco della Zebre questo è fondamentale