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Inviato: 19 nov 2006, 16:25
da Johann
pullo ha scritto: Stiamo sprecando una generazione di ottimi giocatori per colpa di due stranieri scarsi. Scanavacca e Picone la soluzione.
ALTRIMENTI ZIMBELLI
fin quando Picone e Scanavacca faranno degli errori umani e allora via anche loro? La realtà è che l'italia non riesce a FORMARE i giocatori. Tutti gli attuali crescono in altri contesti (Inghilterra e Francia)........io comincio a pensare che la nostra sia una nazionale che avrà un andamento parabolico. E adesso forse siamo nel punto di massimo della parabola, fra un po' cominceremo a discendere.......... :( :( :(

Inviato: 19 nov 2006, 17:55
da ellis
Non è una questione di uomini, ragazzi ma di mentalità.

Griffen e Pez (per quanto vadano fatti riposare per le inguardabili prestazioni di ieri) non devono essere cacciati dal gruppo, ci mancherebbe.

Avremo ancora bisogno di loro.

Ma come dicevo tutto dipende dalla mentalità.

Coste ci portò al 6 Nazioni in un'epoca in cui tutti i componenti della nostra nazionale giocavano in Italia e senza telefonare ai Bortolussi di turno.

E' chiaro che ci arrivammo tra mille stenti ed a costo di sonore batoste come quelle ultra-cento contro Wallabies e AB.

Ma a quei tempi era il massimo a cui potevamo aspirare.

Oggi no; oggi tutti gli azzurri sono titolari (a parte Pez...........) nei migliori campionati europei; oggi possiamo scegliere uno col cognome che finisce per "i" e 15 gg dopo schierarlo in nazionale (a parte l'ironia, lo fanno tutti, AB per primi, è giusto farlo anche noi); oggi possiamo scegliere tra 30-35 giocatori e come giustamente diceva qualcuno in un altro topic siccome non abbiamo nè un Umaga nè un Larkham, scegliere i 15 più in forma tra quei 35 parrebbe un dovere; oggi siamo già passati da quel miglioramento, compreso qualche risultatello come le 3/4 vittorie nel 6N, la vittoria in Argentina; oggi non dobbiamo più guardarci da Romania e Urss come 20 anni fa.

Proprio per questo chiedere agli azzurri ed a PB di giocare a rugby in maniera meno speculativa è un nostro diritto.

Ripeto: non giochiamo in attacco perchè non ci crediamo: o pensate che se si sceglie di piazzare sempre (anche quando un bambino del minirugby capirebbe che è il momento di giocare o andare in penal-touche e rigiocare) e poi apriamo 3 ovali a partita sia mentalmente facile in quelle 3 occasioni trovare una buona giocata ?

Non ci si crede noi a giocare; e non ci si crede con la testa, prima ancora che con le gambe e con le mani.

Gli schemi li attuiamo da fermi, il primo incrocio lo proviamo al 75°, sembriamo spaventati ogni volta che giochiamo; spaventati di non coprire il campo se perdiamo palla o spaventati di aver perso un'occasione per un calcio; non c'è il sostegno incondizionato, quello che ti fa partire a tutta velocità, anche se non sai se il compagno ti vedrà e ti passerà l'ovale; non si cura l'angolo di corsa come invece si curano altri dettagli; insomma il gioco alla mano per noi è un optional, diciamocelo chiaramente.

La cosa emblematica del nostro stato mentale è stato il tentativo di Mirco a metà primo tempo di battere un calcio veloce: ha fatto un goffissimo in avanti (poi invalidato dall'arbitro perchè stava ancora sanzionando un argentino), ma in un modo così goffo che nemmeno negli Old si vede; quindi non è una questione di un fondamentale che Mirco potrebbe riuscire a fare ad occhi chiusi camminando sul filo e con i piedi legati: è che lui, mentre ancora lo stava facendo, già era pentito della scelta perchè noi siamo l'Italia e noi dobbiamo sempre piazzare.

Ho visto tre Italie incoscienti di PB: quella di Dublino, quella a Cardiff e ieri per 13 minuti.

Lì mi sono divertito; tutte le altre volte abbiamo giocato solo per vincere, talvolta ci siamo andati anche vicini ma sempre segnando meno mete dell'avversario.

Sì, caro PB, nell'incoscienza giochiamo meglio.